fallugia
Apota
- Registrato
- 2/11/15
- Messaggi
- 39.169
- Punti reazioni
- 3.016
Gabriele Rosana per "Il Messaggero"
Il forte aumento dei prezzi e la crisi energetica in Europa sono responsabilità della Russia. L'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) non usa mezzi termini e, in pieno rally dei prezzi iniziato a metà dello scorso anno, parte all'attacco di Mosca, accusata di non voler rilasciare volumi ulteriori di gas verso l'Europa come arma di ricatto politico per mettere alle strette il Vecchio continente.
«Crediamo che ci siano forti elementi di tensione nel mercato europeo del gas a causa del comportamento della Russia», ha detto ieri Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Iea. Gazprom, il monopolista di Stato russo, «ha ridotto le sue esportazioni verso l'Europa del 25% nel quarto trimestre del 2021» rispetto agli stessi valori dell'anno precedente, mantenendo da una parte sì fede ai volumi pattuiti nei contratti a lungo termine, ma limitando fortemente dall'altra le vendite spot, e questo «malgrado gli elevati prezzi di mercato», ha fatto notare Birol.
La spiegazione sarebbe geopolitica: «I bassi flussi di gas russo verso l'Europa coincidono con l'aumento delle tensioni attorno all'Ucraina», ai cui confini orientali il Cremlino ha ammassato oltre 100mila truppe, dossier chiave nei negoziati sulla sicurezza europea che si tengono in questi giorni fra Ginevra, Bruxelles e Vienna. «L'attuale carenza di gas negli stock dell'Unione europea è in gran parte dovuta alla condotta di Gazprom».
L'agenzia intergovernativa con sede a Parigi non era mai stata così esplicita nel puntare il dito contro la Russia
Il forte aumento dei prezzi e la crisi energetica in Europa sono responsabilità della Russia. L'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) non usa mezzi termini e, in pieno rally dei prezzi iniziato a metà dello scorso anno, parte all'attacco di Mosca, accusata di non voler rilasciare volumi ulteriori di gas verso l'Europa come arma di ricatto politico per mettere alle strette il Vecchio continente.
«Crediamo che ci siano forti elementi di tensione nel mercato europeo del gas a causa del comportamento della Russia», ha detto ieri Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Iea. Gazprom, il monopolista di Stato russo, «ha ridotto le sue esportazioni verso l'Europa del 25% nel quarto trimestre del 2021» rispetto agli stessi valori dell'anno precedente, mantenendo da una parte sì fede ai volumi pattuiti nei contratti a lungo termine, ma limitando fortemente dall'altra le vendite spot, e questo «malgrado gli elevati prezzi di mercato», ha fatto notare Birol.
La spiegazione sarebbe geopolitica: «I bassi flussi di gas russo verso l'Europa coincidono con l'aumento delle tensioni attorno all'Ucraina», ai cui confini orientali il Cremlino ha ammassato oltre 100mila truppe, dossier chiave nei negoziati sulla sicurezza europea che si tengono in questi giorni fra Ginevra, Bruxelles e Vienna. «L'attuale carenza di gas negli stock dell'Unione europea è in gran parte dovuta alla condotta di Gazprom».
L'agenzia intergovernativa con sede a Parigi non era mai stata così esplicita nel puntare il dito contro la Russia