LE PREVISIONI DI GOLDMAN SACHS SULLE BANCHE AMERICANE
Il momentaccio non è ancora passato
di Rebecca Samaritain
Altre svalutazioni, nuove dismissioni e ancora annunci di perdite. Resta tempestoso lo scenario che Goldman Sachs prospetta per cinque tra le maggiori banche Usa, nel rivedere al ribasso le stime dei risultati del terzo trimestre. “Il quadro non è cambiato: ancora svalutazioni e in futuro nuove cessioni di asset”, ha affermato l’analista William Tanona. “Ci aspettiamo che i risultati delle banche del trimestre siano erosi dal costante peggioramento del settore ipotecario. Sarà il quarto trimestre consecutivo di annunci di perdite, il che non ha precedenti», rileva l’analista, che ha deciso di abbassare non solo i risultati del terzo trimestre, ma anche quelli dell’intero anno di Citigroup, Wachovia, Jp Morgan, Merrill Lynch e Morgan Stanley. A peggiorare le prospettive degli istituti sono anche – ha spiegato l’analista di Goldman Sachs - gli accordi di riacquisto di obbligazioni Ars (le auction-rate securities, ovvero le obbligazioni municipali i cosiddetti muni-bond emesse da enti locali, da Università o da Ospedali negli Usa per finanziare le loro attività, il cui valore è crollato quest’anno) che gli istituti sono stati praticamente obbligati a concludere con le autorità americane, dopo le proteste di decine di migliaia di investitori infuriati.
Quattro banche hanno già accettato di riacquistare titoli per un totale di 23,5 miliardi di dollari. Merrill Lynch si è detta pronta a seguire l’esempio ma manca ancora un accordo con le autorità. Nel dettaglio, in base alle stime di Goldman Sachs, Lehman Brothers si avvia ad annunciare una perdita per azione di 2,75 dollari nel terzo trimestre, contro l’utile di 0,68 dollari previsto in precedenza, sotto il peso di 3,4 miliardi di deprezzamenti di asset. L’utile per azione di Citigroup dovrebbe essere pari a zero contro 0,17 in precedenza, dopo svalutazioni per 4,4 miliardi. Per JpMorgan la nuova stima è di un utile per azione di 0,40 dollari (contro la precedente di 0,64) e di svalutazioni per 1,6 miliardi. Merrill Lynch, che viene considerata la banca più colpita dalla crisi, vedrebbe la perdita salire fino a un massimo di 4,75 dollari per azione (da 4,40), con svalutazioni per 6,9 miliardi. Per Morgan Stanley il trimestre dovrebbe chiudersi con un utile per azione di 0,85 dollari (contro 1,10) e svalutazioni per 1,1 miliardi. Sull’insieme del 2008, nelle stime di Goldman Sachs Citigroup si avvia a perdere 1,30 dollari per azione (contro la precedente previsioni di 1,10), Lehman Brothers -9,65 dollari (contro -2,10) e la maglia nera Merrill Lynch -10,25 dollari (contro -10,10 dollari). JpMorgan dovrebbe invece registrare una riduzione dell’utile per azione a +2,30 dollari (dalla precedente stima di +2,60) e Morgan Stanley à +4,45 dollari (da 4,80). Secondo questi conti le grandi banche Usa avrebbero perso una somma che potrebbe ammontare a circa 300 miliardi di dollari dallo scoppio della crisi del subprime nell’estate 2007.