mah in realtà lo trovo molto banale e superficiale, non dice niente di interessante o che non si possa già immaginare senza averne conferma.
La realtà è che gli investimenti in arte sono roba da super ricchi, saranno sempre e soltanto loro ad avere in mano più biglietti degli altri tra i quali salterà fuori l'artista che emerge e farà rientrare della spesa anche per tutti gli altri che non ce la fanno.
Conosco alcuni giovani collezionisti, figli di industriali ricchissimi, che comprano centinaia di artisti emergenti, poi si vantano di qualche super rendimento di alcuni che rivendono a cifre altissime rispetto all'acquisto (senza mai citare tutti gli altri che restano al palo, anzi...al chiodo) oppure "art consultant" che esibiscono track record soltanto per gli artisti che aumentano di valore nascondendo tutti gli altri sotto al tappeto.
Negli anni '60 era ancora più rischioso acquistare arte, non c'era alcuna garanzia di ritorno economico e artisti bravissimi morivano senza vedere la gloria...ho molto più rispetto e ammirazione per chi spendeva tanti soldini (perché all'epoca erano comunque tanti!) per uno Schifano o un Twombly per essere presi in giro da chi comprava Guttuso e Morandi...adesso l'arte è un mercato con regole molto più scritte e con pochissime sorprese, ma soprattuto è un gioco per stra-ricchi, sono loro a godersi i risultati di vendite record o speculazioni evidenti. Per tutti gli altri c'è soltanto da sperare nel mantenimento dell'investimento nel tempo che sarà rosicchiato dalle commissioni di vendita e costi collaterali