L'efficienza dell'investimento in arte contemporanea

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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il titolo è un ossimoro
 
ciao mmt,

non direi....
ci sono un sacco di persone che investono in start-up o piccolissime aziende (addirittura ci sono siti che raccolgono soldi x new-co innovative) se uno ci intravede del "buono" , perchè no ?
e soprattutto , perchè non è un investimento ?
tu potrai dire "azzardo", "roulette russa" o altro ma se nessuno lo fà....non avremo mai novità sul Mercato in genere...
tutti a comprare solo Fontana, Freud, Bacon.....boh
nell'idea del "giardinetto" ci stà una quota "potenzialmente a perdere".....
 
da leggere con un pò di malizia :D

Gioie e dolori dei collezionisti d'arte


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Articolo molto interessante. Secondo me collezionare il contemporaneo adesso è molto più difficile rispetto ad un collezionista degli anni '60 - '70.
Parafrasando un critico musicale, negli '60 e '70 c'era una rivoluzione culturale, si è partiti da zero. C'erano molti meno interpreti ed era più facile per gli artisti emergere e farsi notare. Adesso la scena è molto più affollata ed è molto più difficile distinguere il suono dal rumore di fondo.
Le speculazioni di mercato e artisti venduti a prezzi folli (poi scomparsi) ci sono sempre stati in tutte le epoche.
 
Articolo interessante e anche divertente..devo dire che, pur essendo abbastanza ignorante per quanto riguarda l'aspetto economico..non mi sono stupito, per niente .
 
in effetti oggi collezionare è mooooolto + difficile di 50 anni fà.... per vari motivi
 
Articolo interessante e anche divertente..devo dire che, pur essendo abbastanza ignorante per quanto riguarda l'aspetto economico..non mi sono stupito, per niente .
mah in realtà lo trovo molto banale e superficiale, non dice niente di interessante o che non si possa già immaginare senza averne conferma.
La realtà è che gli investimenti in arte sono roba da super ricchi, saranno sempre e soltanto loro ad avere in mano più biglietti degli altri tra i quali salterà fuori l'artista che emerge e farà rientrare della spesa anche per tutti gli altri che non ce la fanno.

Conosco alcuni giovani collezionisti, figli di industriali ricchissimi, che comprano centinaia di artisti emergenti, poi si vantano di qualche super rendimento di alcuni che rivendono a cifre altissime rispetto all'acquisto (senza mai citare tutti gli altri che restano al palo, anzi...al chiodo) oppure "art consultant" che esibiscono track record soltanto per gli artisti che aumentano di valore nascondendo tutti gli altri sotto al tappeto.

Negli anni '60 era ancora più rischioso acquistare arte, non c'era alcuna garanzia di ritorno economico e artisti bravissimi morivano senza vedere la gloria...ho molto più rispetto e ammirazione per chi spendeva tanti soldini (perché all'epoca erano comunque tanti!) per uno Schifano o un Twombly per essere presi in giro da chi comprava Guttuso e Morandi...adesso l'arte è un mercato con regole molto più scritte e con pochissime sorprese, ma soprattuto è un gioco per stra-ricchi, sono loro a godersi i risultati di vendite record o speculazioni evidenti. Per tutti gli altri c'è soltanto da sperare nel mantenimento dell'investimento nel tempo che sarà rosicchiato dalle commissioni di vendita e costi collaterali 😆
 
Mestiere difficile quello del Collezionista d'arte...o è una patologia..??? :confused:
mah in realtà lo trovo molto banale e superficiale, non dice niente di interessante o che non si possa già immaginare senza averne conferma.
La realtà è che gli investimenti in arte sono roba da super ricchi, saranno sempre e soltanto loro ad avere in mano più biglietti degli altri tra i quali salterà fuori l'artista che emerge e farà rientrare della spesa anche per tutti gli altri che non ce la fanno.

Conosco alcuni giovani collezionisti, figli di industriali ricchissimi, che comprano centinaia di artisti emergenti, poi si vantano di qualche super rendimento di alcuni che rivendono a cifre altissime rispetto all'acquisto (senza mai citare tutti gli altri che restano al palo, anzi...al chiodo) oppure "art consultant" che esibiscono track record soltanto per gli artisti che aumentano di valore nascondendo tutti gli altri sotto al tappeto.

Negli anni '60 era ancora più rischioso acquistare arte, non c'era alcuna garanzia di ritorno economico e artisti bravissimi morivano senza vedere la gloria...ho molto più rispetto e ammirazione per chi spendeva tanti soldini (perché all'epoca erano comunque tanti!) per uno Schifano o un Twombly per essere presi in giro da chi comprava Guttuso e Morandi...adesso l'arte è un mercato con regole molto più scritte e con pochissime sorprese, ma soprattuto è un gioco per stra-ricchi, sono loro a godersi i risultati di vendite record o speculazioni evidenti. Per tutti gli altri c'è soltanto da sperare nel mantenimento dell'investimento nel tempo che sarà rosicchiato dalle commissioni di vendita e costi collaterali 😆
 
mah in realtà lo trovo molto banale e superficiale, non dice niente di interessante o che non si possa già immaginare senza averne conferma.
La realtà è che gli investimenti in arte sono roba da super ricchi, saranno sempre e soltanto loro ad avere in mano più biglietti degli altri tra i quali salterà fuori l'artista che emerge e farà rientrare della spesa anche per tutti gli altri che non ce la fanno.

Conosco alcuni giovani collezionisti, figli di industriali ricchissimi, che comprano centinaia di artisti emergenti, poi si vantano di qualche super rendimento di alcuni che rivendono a cifre altissime rispetto all'acquisto (senza mai citare tutti gli altri che restano al palo, anzi...al chiodo) oppure "art consultant" che esibiscono track record soltanto per gli artisti che aumentano di valore nascondendo tutti gli altri sotto al tappeto.

Negli anni '60 era ancora più rischioso acquistare arte, non c'era alcuna garanzia di ritorno economico e artisti bravissimi morivano senza vedere la gloria...ho molto più rispetto e ammirazione per chi spendeva tanti soldini (perché all'epoca erano comunque tanti!) per uno Schifano o un Twombly per essere presi in giro da chi comprava Guttuso e Morandi...adesso l'arte è un mercato con regole molto più scritte e con pochissime sorprese, ma soprattuto è un gioco per stra-ricchi, sono loro a godersi i risultati di vendite record o speculazioni evidenti. Per tutti gli altri c'è soltanto da sperare nel mantenimento dell'investimento nel tempo che sarà rosicchiato dalle commissioni di vendita e costi collaterali 😆
Sono assolutamente d'accordo che non si diventa ricchi facendo i collezionisti.

In passato era più semplice, c'erano meno artisti. Ovvio bisognava evitare la pittura borghese.
Guarda ad esempio le prime mostre fatte da Emilio Mazzoli (che non era ancora diventato il grande gallerista). I giovani che proponeva erano questi...

06/1980 Vincenzo Agnetti, Enrico Castellani
04/1980 In ombre // Giosetta Fioroni
03/1980 Mimmo Germanà
12/1979 Canzone // Enzo Cucchi
11/1979 Giovanni Anselmo
10/1979 EN DE RE // Mimmo Paladino
09/1979 Gilberto Zorio
07/1979 Enrico Castellani
05/1979 Francesco Clemente
02/1979 Pier Paolo Calzolari
12/1978 Tre o quattro artisti secchi // Sandro Chia, Enzo Cucchi
11/1978 Franco Fontana, Mario Schifano
11/1978 Giuseppe Chiari
06/1978 Mario Schifano
 
all'epoca comprare arte di quel tipo era come acquistare titoli apple, amazon e google quando pochi o nessuno capiva cosa stavano facendo, momenti irripetibili dove chi può rischiare tanto denaro ne farà poi tantissimo.

Oggi, per fare un paragone, sarebbe come rischiare puntando sui bitcoin o su qualche progetto legato all'IA, mentre per chi vuole investire in arte sui giovani ormai i prezzi sono alti, tra i 10 e i 20 mila euro per formati medio-grandi, non appena arrivano in galleria, perché vendere a meno non è più sostenibile per nessuno. Quindi come fai a comprare una dozzina di artisti giovani se per farlo servirebbero 100/200 mila euro!!?
 
all'epoca comprare arte di quel tipo era come acquistare titoli apple, amazon e google quando pochi o nessuno capiva cosa stavano facendo, momenti irripetibili dove chi può rischiare tanto denaro ne farà poi tantissimo.

Oggi, per fare un paragone, sarebbe come rischiare puntando sui bitcoin o su qualche progetto legato all'IA, mentre per chi vuole investire in arte sui giovani ormai i prezzi sono alti, tra i 10 e i 20 mila euro per formati medio-grandi, non appena arrivano in galleria, perché vendere a meno non è più sostenibile per nessuno. Quindi come fai a comprare una dozzina di artisti giovani se per farlo servirebbero 100/200 mila euro!!?
Non sono tanto d'accordo. Chi studiava arte internazionale, andava per musei o alle Biennali, ed aveva una mente aperta, avrebbe comprato sicuramente alcuni artisti giusti negli anni '70, oltre ovviamente ad artisti rimasti al chiodo.
Ma oggi c'è tantissima offerta, ci saranno 70-80 gallerie posh mondiali che propongono sempre nuovi artisti. Come si fa azzeccare i giovani artisti giusti per investimento? Io ammetto serenamente di non esserne capace.
Quante meteore abbiamo visto in questi ultimi 20 anni?
 
Come si fa azzeccare i giovani artisti giusti per investimento?
ma infatti i giovani artisti NON sono investimenti, vanno comprati solo perché piacciono e per sostenere l'artista e/o la galleria che lo supporta. Anche negli anni '70 era così, compravano Schifano non per investimento ma perché intrigava quello che stava facendo (o perché era figo farlo)...il tempo l'ha resto un discreto investimento, non era venduto come tale.
 
Forse..non c'è mica una Affordable Art Fair ?? Dove, male che vada, non vi dissanguate...potete scegliere il range di prezzo. Almeno, mi pare fosse così...ero anche andato a Milano per visitarla...
 
Forse..non c'è mica una Affordable Art Fair ?? Dove, male che vada, non vi dissanguate...potete scegliere il range di prezzo. Almeno, mi pare fosse così...ero anche andato a Milano per visitarla...
praticamente il cimitero degli artisti che NON ce l'hanno fatta 😆
 
Se posso condividere la mia esperienza, ho passato diverse fasi:
- prima fase: il collezionista compulsivo, mi innamoro di tutti, per fortuna sono riuscito a rivendere una parte degli acquisti e, per puro ****, ne ho azzeccati un paio. Poi un allagamento del magazzino, mi ha tolto dall'imbarazzo...:wall::wall:
- fase intermedia: compro per investire, acquisto in controtendenza, etc etc
- fase "Jep Gambardella": non posso più perdere tempo per cose che non mi va più di fare. Acquisto solo più quello che mi piace e mi da soddisfazione.
 
il nostro nuovo utente la sa lunga ragazzi
 
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