L'Italia è una minaccia per l'Eurozona

lovercraft

HOWARD PHILLIPS
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Mundell: «L'Italia è una minaccia per l'Eurozona
più della Grecia»

Non è la Grecia, ma l'Italia «la maggior minaccia all'Eurozona.» A sostenerlo è Robert Mundell, premio Nobel per l'economia nel 1999 in un'intervista concessa a Bloomberg Tv a New York. «Sarebbe molto difficile riuscire a salvare l'Italia - ha detto Mundell - Qualsiasi cosa si stia facendo per la Grecia e magari per il Portogallo e anche per l'Irlanda, deve anche essere fatto per salvare l'Italia. L'Italia deve essere preoccupata».

Secondo Mundell, l'alto livello del debito dell'Italia, che secondo la Ue toccherà il 117% del Pil quest'anno, potrebbe creare problemi per l'intera Eurozona qualora un aumento degli oneri finanziari rendesse difficile far fronte agli impegni. L'Italia ha debiti per circa 1. 800 miliardi di euro, oltre cinque volte quelli della Grecia. «Se l'Italia avrà delle difficoltà e diventerà un bersaglio della speculazione - spiega Mundell nell'intervista - allora ci saranno problemi enormi per l'euro». Riguardo all'Eurozona, Mundell - i cui studi contribuirono a preparare le fondamenta per la creazione della moneta unica - ritiene del tutto ingiustificati gli allarmi di chi preconizza una spaccatura dell'unione monetaria. Anzi a suo parere l'Eurozona dovrebbe continuare a crescere arrivando a includere anche l'Inghilterra. Nell'immediato tuttavia le autorità europee «non devono mai permettere per almeno dieci anni» all'euro di superare quota 1,40 sul dollaro perché questo rischia di penalizzare fortemente le esportazioni e di conseguenza l'economia continentale. Quanto alla Grecia Mundell ritiene che sia un problema locale, così come lo è la California per gli Stati Uniti. La California può anche andare in default, ha detto, ma questo non avrà alcuna conseguenza sul resto del paese (P. F.)

Articolo del Sole 24 ore di oggi. 3 ore fa.

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...cf-11df-b68a-7f42509e5788&DocRulesView=Libero
 
Ho appena letto....Non so perchè se ne è uscito con una storia del genere.....
Bisogna tenere d'occhio i cds in questi giorni:confused:

Ma che cavolo gli sarà passato per la testa? preocupa il mercato per niente:wall:

Sarà forse un avvertimento:confused:

Maaa:confused::confused::confused:

Che faccio:confused: mi apro un conto in svizzera:D:censored:

:bye:
 
I cds non sono aumentati, 129 in calo di 13 pti a 5 gg.

Per fortuna che è uno di quelli che hanno preparato le fondamenta dell'euro... sul paragone california grecia meglio stendere un velo pietoso.

Lasciamo perdere, non si infierisce sugli anziani.
 
sky, i CDS li muovono e ci speculano le banche americane. Non esiste un "libero" mercato dei CDS che rifletta la realta'. Che senso ha guardarli ?


No, Mundell non e' un anziano rimbambito, e' solo un soldatino dell'america. Se gli USA perdono il signoraggio mondiale del dollaro, moneta di riserva internazionale, sono finiti. Non possono cedere questo ruolo all'euro.
Pensa ad es. quando Iraq/Iran volevano vendere il petrolio in euro. Sono in grado di fare qualunque cosa pur di non cedere questo potere, qualunque cosa.

Vi propongo questo Ron Paul molto interessante, come lettura serale:
HON. RON PAUL OF TEXAS Before the U.S. House of Representatives
February 15, 2006
The End of Dollar Hegemony
http://www.house.gov/paul/congrec/congrec2006/cr021506.htm

E' una guerra di potere alla fine i + deboli ne soffrono
 
Il disegno appare oramai chiaro.

Ora ci dobbiamo difendere. In eurolandia ci dobbiamo muovere immediatamente.

Politiche fiscali ed economiche...li dobbiamo andare...e forse.....

Se ascoltavano Tremonti quella volta era meglio....I titoli di debito sono una buona cosa.

Senza contare Germania/Francia veramente miopi in certe occasioni....
Ma che possiamo farci.....sono grossi.

Resta il fatto che l'Europa deve cambiare, e alla svelta a mio parere.

Vedremo domani il mercato:rolleyes:

Qua qualcuno si vuole arricchire alla svelta:yes:KO!

Anglosassoni di M...a:mad:
 
Secondo me il discorso del caro Bob è l'ennesimo campanello che dovrebbe metterci in allerta: signori, io credo che occorra finalmente capire che da un giorno all'altro - vedasi la velocissima escalation greca con tanto di volo di ritorno dall'Asia anticipato di Trichet - può succedere qualcosa che mina la credibilità dei Paesi in difficoltà... e questo qualcosa non si può calcolare/prevedere perchè è opera della speculazione che si insinua nei CDS o vende titoli di Stato facendo barcollare la percezione di sicurezza sulla tenuta dei Paesi in difficoltà. Non importa come stanno ora ma importa la percezione della loro situazione nell'opinione pubblica e specialistica. Ecco perchè in questi prossimi mesi occorre stare molto attenti.

Sempre su questo, segnalo l'ottimo businessinsider che qualche ora fa dice:

Eurostat now suspects that other European nations, potentially even crisis-stricken Italy, could be hiding the extent of their debt problem using swaps just like Greece has.

Il resto lo trovate qui.
 
cerca di svegliarti, fromstudy.... un minimo di fondatezza in quello che dicono naturalmente c'è, ma è dilatato oltre misura. ormai anche i bambini hanno capito che i media anglosassoni si stanno impegnando di brutto a demonizzare l'europa e l'euro, presumibilmente per far apparire meglio usa e uk
 
Mundell per conto mio sbaglia,ma non ci vuole un genio a capire che un debito per lungo tempo ben sopra il 100% è un grave fattore di rischio.

Ricordo che l'Italia entrando nell'Euro si era impegnata a ridurre gradualmente il debito fino al 60%.

I patti pressi devono essere rispettati.
 
E' strano che ancora da questi attacchi ne sia fuori la Francia, con un deficit del 9% quest'anno, pari a 138 Mld di €, ed un deficit del 10% previsto per il 2010 che la condurranno ad un bel 95% di Debito/Pil.......
Chissà la Francia è un boccone ancora troppo indigesto da mandare giù.... per ora...:cool:
 
cerca di svegliarti, fromstudy.... un minimo di fondatezza in quello che dicono naturalmente c'è, ma è dilatato oltre misura. ormai anche i bambini hanno capito che i media anglosassoni si stanno impegnando di brutto a demonizzare l'europa e l'euro, presumibilmente per far apparire meglio usa e uk
tranquillo, sono sveglissimo: io ho solo segnalato, seguendo il titolo del topic, che dopo giorni in cui nessuno a livello internazionale citava l'Italia tra i Paesi in difficoltà ora se ne parla, e se lo si fa secondo me è perchè la speculazione evidentemente deve lasciare lidi greci oramai scoperti da tutti per andare da qualche altra parte...
Ottimo una ceppa. Ormai bisogna dubitare di tutto quello che e' inglese. :rolleyes:
l'ottimo è riferito al sito che è indubbiamente tra i migliori al mondo per l'informazione economica.
Landing ha scritto:
Bankitalia dice che Eurostat sapeva e ha certificato.
Allora, chi mente ? :rolleyes:


Quanto all'Italia, ogni operazione è stata pubblicamente verificate e certificate da Eurostat e giustificata dalla Commissione europea.
"All'epoca il ministero dell'Economia diffuse un comunicato stampa molto esaustivo e [l'allora commissario Ue per gli Affari economici e monetari Pedro] Solbes sottolineò che questo tipo di operazione non solo non implicava alcuna manipolazione delle cifre ma rappresentava uno strumento per migliorare la gestione del debito pubblico".
http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/bondsNews/idITLDE61G1OD20100217?sp=true
Non ci capiamo: che sia vero o sbagliato, che siano informazioni vecchie o nuove non importa: ora qualsiasi cosa diffusa da media o istituzioni internazionali può destabilizzare l'ambiente e creare tensioni, non a livello di quelle greche, ma comunque pericolose.
 
Se noi e i nostri governanti avessimo i controcaz.. ci tasseremmo con una bella una tantum.

Avremmo una immediata riduzione del debito e, con gl'interessi risparmiati, in un paio d'anni i cittadini riavrebbero indietro la una tantum.
 
Se noi e i nostri governanti avessimo i controcaz.. ci tasseremmo con una bella una tantum.

Avremmo una immediata riduzione del debito e, con gl'interessi risparmiati, in un paio d'anni i cittadini riavrebbero indietro la una tantum.

Co sta banda di ladri che abbiamo al governo ? Il massimo che possono fare e' prendersi i nostri soldi e darli agli amici degli amici
Dio ce ne scampi !
 
Se noi e i nostri governanti avessimo i controcaz.. ci tasseremmo con una bella una tantum.

Avremmo una immediata riduzione del debito e, con gl'interessi risparmiati, in un paio d'anni i cittadini riavrebbero indietro la una tantum.

Se avessero i controcaz. taglierebbero la spesa pubblica..
 
Ma siamo sicuri che questo Mundell ci prenda?

Se un premio Nobel per l'economia dice che il vero problema non è «la Grecia, non il Portogallo e forse nemmeno l'Irlanda», ma è l'Italia, bisognerebbe davvero preoccuparsi. «A causa dell'elevato debito pubblico, l'Italia è la peggior minaccia per l'Europa», ha sentenziato ieri Robert Mundell, premio Nobel 1999. E, trattandosi di un professore che ha speso gran parte della sua vita a studiare il sistema valutario, al punto da essere ritenuto una sorta di progenitore della moneta europea, bisognerebbe prendere in seria considerazione il suo consiglio: «non permettere, per almeno 10 anni, che l'euro superi quota 1,40 sul dollaro».

Si potrebbe osservare che se il rischio sta nell'ammontare del debito in valore assoluto, allora ci si dovrebbe preoccupare, anche e di più, degli Stati Uniti: perché a un passivo destinato a viaggiare parallelo a quello italiano in termini relativi, associano un deficit più che doppio, senza contare la voragine dei debiti nelle istituzioni pubbliche e nelle famiglie. La nostra fortuna è che, pur nel rigore dei suoi studi teorici, Mundell non ha azzeccato una previsione su valute ed economia negli ultimi 10 anni. Per lui l'euro era caro a 1,07 e «ridicolo» a 1,24. Per lui, sulla soglia del 2000, non c'era alcuna bolla Internet e, a fine 2007, il «peggio della crisi era ormai alle spalle». E il credit crunch, gli chiesero? «Non vedo rischi all'orizzonte», fu la risposta. (W.R.)


http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...6e-11df-b3cb-2ae1f2a090b3&DocRulesView=Libero

:)
 
Un vero guru.

:D:D:D


Vista la serietà e il criterio con il quale si assegnano un bel pò di premi nobel non è il caso di dare peso a questo tizio.
 
AHAHAH :D immaginavo che era un cog.lione, e di solito approfondisco la ricerca sui personaggi, ma svolta non avevo cercato nulla: avevo giudicato d'istinto :D
povero che sei...
Da qualche commento qui si capisce che questa discussione per me non è più interessante visto che nel merito - devo ricordare che il topic vorrebbe commenti al tema L'Italia è una minaccia per l'Eurozona... e NESSUNO (tranne un paio di utenti) ha detto ancora niente. - non si è detto NULLA. Avrei dovuto capirlo: per fare un piccolo esempio, qui si sta preferendo l'opinione di un qualunque Riolfi - l'autore dell'articoletto sul Sole che, oltre che per le ovvie ragioni giornalistiche di stampa, preferisce (magari per pudore?) firmarsi con le iniziali - ad un premio Nobel è già abbastanza curioso. Se poi aggiungiamo che voi non avete fatto alcuna riflessione sulle cose dette da Mundell sparando su di lui solo perchè secondo voi facente parte di un plotone USA-UK contro l'euro... bè, per me allora qui c'è poco da discutere.
 
Non sono un economista e quindi parlo terra terra come uomo della strada. Metafora. Dopo sto casino. Al pastore con la cornamusa di richiamo di 10 anni fà quando le pecore sono ormai già scappate perchè d'erba nel recinto non ce n'era quasi più non crede più nessuno. Quando sono uscite han visto che sto pastore aveva solo sta cornamusetta senza cani ma manco un paio di bastoni e si son dette meglio un pò di parapiglia adesso che finire l'erba nel recinto perchè si sa già l'erba finirà. Ora tu puoi pure continuare a suonarla sta cornamusa ma è difficile che le pecore rientrino nei ranghi magari un agnellino ce lo spingi perchè un pò d'erba è rimasta ma tutto il gregge penso proprio di no. Sopratutto non ci rinfili le 3 pecore più anziane che la foglia avevano già mangiato. Poi ci son pure delle pecore che si stanno trasformando in cani ...insomma la cornamusa va raccordata e devi un pò diminuire il giardino per allargare il recinto del gregge. Sopratutto il fattore farà una brutta fine.
 
Mentre il mondo guarda alla Grecia, l’economia Lettone collassa del 25%

Mentre la maggior parte della stampa mondiale si concentra sulla Grecia (e anche su Spagna, Irlanda e Portogallo), la euro-zona più problematica, la ben più grave, più devastante e addirittura potenzialmente mortale crisi che interessa le economie post-sovietiche, in qualche modo è sfuggita all'attenzione generale.
I professori Michael Hudson e Jeff Sommers scrivono “Crisi economica mondiale: La pazzia neoliberale della Lettonia”

L’esperienza lettone è un atto di accusa contro la forza distruttiva del neoliberismo e della politica europea di trattare questi paesi non come promesso, promuovendo uno sviluppo sulla linea delle economie occidentali, ma come aree da colonizzare con le loro esportazioni e le loro banche, spogliandoli dei loro surplus economici e del loro lavoro qualificato.
La Lettonia ha vissuto una delle peggiori crisi economiche del mondo. Non è solo una questione economica, ma anche demografiche. La caduta del 25,5 per cento del PIL nell'arco dei soli ultimi due anni (quasi il 20 per cento nell’anno passato) è già un record mondiale negativo. Le solitamente rosee previsioni del FMI indicano un ulteriore calo del 4 per cento, che metterebbe il collasso economico lettone davanti a quella della Grande Depressione americano degli anni trenta.
Le cattive notizie non finiscono qui, però. Il FMI stima che il 2009 vedrà un deficit in conto capitale (leggi, fuga di capitali) e del conto finanzario (include il pagamento interessi sul debito vs estero) di 4,2 miliardi di euro, con ulteriori 1,5 miliardi di euro, (9% del PIL), in fuga dal paese nel 2010.
Inoltre, il governo lettone sta rapidamente accumulando debito. Da solamente il 7,9% rispetto al PIL nel 2007, il debito della Lettonia è destinato a raggiungere il 74% del PIL quest'anno, e si suppone che possa arrivare all’ 89% nel 2014
etc...

Il resto non l'ho ancora tradotto ma si trova su questo link:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=17627
 
AHAHAH :D immaginavo che era un cog.lione, e di solito approfondisco la ricerca sui personaggi, ma svolta non avevo cercato nulla: avevo giudicato d'istinto :D

PS: Leggete la notizia fra le righe: Confindustria finalmente tira fuori gli attributi e risponde agli attacchi americani. Era ora. :rolleyes:

PPS: informazione di servizio per chi di voi non segue: sappiate che i canali TV americani (CNBC, Bloomberg, e maiali simili) da tempo stanno martellando ogni 5 minuti con servizi ed interviste contro la Grecia e l'eurozona. Servizi quotidiani intitolati "Debt Thread", con grafica e animazioni, preparate con tanto, tanto, lavoro.
E naturalmente glorificano continuamente gli USA e la loro "fantastica" economia, dando notizie positive, fatte di dati falsificati dal governo.... roba degna di una dittatura :rolleyes:

Io penso che , come giustamente dite, ci sia un interesse da parte americana a far fuori l'Euro. Dicano quel che vogliono ma l'impero americano si fonda sul poter della sua valuta come moneta di riserva.
L'Euro ha minacciato di togliergli questo potere svariate volte...per esempio Saddam aveva cominciato a vendere petrolio in euro nel 2000, l'Iran voleva aprire una nuova borse del petrolio in cui le quotazioni non fossero fissate in dollari e cosi via....

Di fatto gli americani hanno tutto l'interesse a far fuori l'Euro. e SE LO POSSONO PERMETTERE dal momente che le piu grandi e potenti istituzioni finanziarie fanno capo agli intressi americani.

Le dichiarazioni del premio nobel magari non sono altro che mosse in questo senso, ma di fatto il rischio di una catena di default é concreto.
 
io questo rischio nn lo vedo onestamente.... non nel breve-medio periodo. il giappone dimostra ampiamente come il limite di tolleranza per le economie avanzate sia MOLTO alto, il che esclude rischi vicini per paesi come la california o l'italia; al limite si possono preoccupare un pò gli usa per carenza fisica di risparmi da riciclare in USbond (cioè assenza di denaro sufficiente in termini assoluti), ma nn è un problema che si presenterà domani. quanto alla grecia, è troppo insignificante per dare inizio a una catena di default. i paesi occidentali stanno cominciando a raschiare il fondo del barile, vero, ma credo ci vorrà ancora uno o due decenni prima di arrivare alla vera resa dei conti. magari al prossimo shock petrolifero o qualche altra catastrofe....
 
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