arimiao
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Salve a tutti avrei bisogno di qualche opinione su una situazione nella quale mi trovo e per la quale non riesco a trovare supporto relativamente alla giurisprudenza in essere.
Iniziamo con i fatti mel '97 mia madre diedein locazione un locale commerciale ad un canone x mensile ricevendo come da contratto 2x come deposito cauzionale. Nel 2007 l'attività esercitata nel locale è stata ceduta al Ms X (chiamiamola così va). Ora al momento della cessione dell'attività avevamo proposto a Ms X di rescindere il vecchio contratto e farne uno nuovo 6+6, la signora disse che preferiva tenere il vecchio contratto e così si fece.
A fine 2008 successero due cose, la prima è che mia madre donò il loale a me e mia sorella, la seconda che mandammo la lettera per rescindere dal contratto alla signora dato che al 31.12.2009 scadevano i 12 anni.
Dopo una lunga contrattazione giungemmo ad un canone di locazione che a MS X non andava troppo giù ad ogni modo firmò il nuovo contratto.
Il girono in cui abbiamo firmato il nuovo contratto, però, non c'è stata nessuna riconsegna delle chiavi e nessuna verifica (ma non potevamo poiché l'attività sarebbe proseguita) dello stato dell'immobile.
Riguardo il vecchio deposito cauzionale non le è stato ridato perché conteggiato come acconto di quello nuovo (lei ha quindi versato la differenza) e chiuso lì.
Ora che succede mi è arrivata l'11 ottobre lettera a/r di disdetta, secondo lei al 31.12.2010, del contratto.
A prescindere dal preavviso che doveva essere di sei mesi, ma su questo ci si può metere d'accordo soprattutto se si trovano nuovi inquilini, il problema è il deposito cauzionale.
A suo tempo la persona che in origine aveva stipulato il contratto (quello del '97) aveva apportato numerose modifiche al locale (ha trasformato due finestre in vetrine, messo sopra al granito il parquet, ricavato un piccolo magazzino in fondo al locale). Ms X pretenderebbe di pagare ottobre e scalare novembre e dicembre dal deposito cauzionale (senza poi considerare gli altri tre mesi), telefonicamente le ho detto che non ero d'accordo, anzi che quando ci sarà la restituzione delle chiavi dovremmo verificare i danni operati al negozio (tra parentesi non so come potrebbe restituirmelo).
Su questo è nato il disappunto, infatti Ms X sostiene che avendo stipulato un nuovo contratto li non risponde di danni precendi poiché nel nuovo contratto ha accettato il locale nello stato in cui era, quindi non ha alcun dovere di rispristinarlo né rispondere di eventuali danni precedenti.
A questo punto vorrei capire se la sua posizione è corretta e sostenibile con giurisprudenza alla mano e, nel caso avesse ragione, quanto tempo ho prima che sia prescritto il mio diritto di richiedere (ovviamente sempre a lei) il risarcimento degli eventuali danni riscontrati relativamente al vecchio contratto, considerando il fatto che prima della riconsegna delle chiavi non sono mai stata materialmente in grado di quantificarli.
ringrazio in anticipo tutti quelli che avranno voglia di esprimere un'opinione e dedicarmi alcuni minuti del loro tempo. ^^
Iniziamo con i fatti mel '97 mia madre diedein locazione un locale commerciale ad un canone x mensile ricevendo come da contratto 2x come deposito cauzionale. Nel 2007 l'attività esercitata nel locale è stata ceduta al Ms X (chiamiamola così va). Ora al momento della cessione dell'attività avevamo proposto a Ms X di rescindere il vecchio contratto e farne uno nuovo 6+6, la signora disse che preferiva tenere il vecchio contratto e così si fece.
A fine 2008 successero due cose, la prima è che mia madre donò il loale a me e mia sorella, la seconda che mandammo la lettera per rescindere dal contratto alla signora dato che al 31.12.2009 scadevano i 12 anni.
Dopo una lunga contrattazione giungemmo ad un canone di locazione che a MS X non andava troppo giù ad ogni modo firmò il nuovo contratto.
Il girono in cui abbiamo firmato il nuovo contratto, però, non c'è stata nessuna riconsegna delle chiavi e nessuna verifica (ma non potevamo poiché l'attività sarebbe proseguita) dello stato dell'immobile.
Riguardo il vecchio deposito cauzionale non le è stato ridato perché conteggiato come acconto di quello nuovo (lei ha quindi versato la differenza) e chiuso lì.
Ora che succede mi è arrivata l'11 ottobre lettera a/r di disdetta, secondo lei al 31.12.2010, del contratto.
A prescindere dal preavviso che doveva essere di sei mesi, ma su questo ci si può metere d'accordo soprattutto se si trovano nuovi inquilini, il problema è il deposito cauzionale.
A suo tempo la persona che in origine aveva stipulato il contratto (quello del '97) aveva apportato numerose modifiche al locale (ha trasformato due finestre in vetrine, messo sopra al granito il parquet, ricavato un piccolo magazzino in fondo al locale). Ms X pretenderebbe di pagare ottobre e scalare novembre e dicembre dal deposito cauzionale (senza poi considerare gli altri tre mesi), telefonicamente le ho detto che non ero d'accordo, anzi che quando ci sarà la restituzione delle chiavi dovremmo verificare i danni operati al negozio (tra parentesi non so come potrebbe restituirmelo).
Su questo è nato il disappunto, infatti Ms X sostiene che avendo stipulato un nuovo contratto li non risponde di danni precendi poiché nel nuovo contratto ha accettato il locale nello stato in cui era, quindi non ha alcun dovere di rispristinarlo né rispondere di eventuali danni precedenti.
A questo punto vorrei capire se la sua posizione è corretta e sostenibile con giurisprudenza alla mano e, nel caso avesse ragione, quanto tempo ho prima che sia prescritto il mio diritto di richiedere (ovviamente sempre a lei) il risarcimento degli eventuali danni riscontrati relativamente al vecchio contratto, considerando il fatto che prima della riconsegna delle chiavi non sono mai stata materialmente in grado di quantificarli.
ringrazio in anticipo tutti quelli che avranno voglia di esprimere un'opinione e dedicarmi alcuni minuti del loro tempo. ^^