I neri sono il 10% della popolazione USA, non è mai esistita una vera integrazione, discendono dallo schiavismo, sono schiacciati in quasi tutti i contesti e lavorano solo grazie a leggi che ne impongono la 'quota', non sono carnefici
Anche la tua è semplificazione, solo in senso opposto.
Non è vero che sono schiacciati in tutti i contesti e lavorano solo grazie a leggi che ne impongono la quota.
Che sia vero che esista ancora razzismo strisciante, implicito e sottotraccia invece non ne discuto.
Però attenzione: molto speso sono proprio i cosiddetti "progressisti" a perpetuarlo, è la cosiddetta soft bigotry of low expectations.
Far passare continuamente il messaggio che senza aiuto in qualsiasi contesto i neri "non ce la possono fare", perché poverini qua e là, è devastante per la psicologia di neri e non neri.
Il singolo fatto che ha probabilmente distrutto la comunità afroamericana più di qualsiasi altro negli ultimi 50 anni è stato il passaggio della legge per il sostegno statale alle famiglie monogenitoriali fatta da Lyndon Johnson nei primi anni '70. Allora i figli allevati da madri single erano grosso modo il 20-25% per tutte le etnie in USA. Oggi sono crescuti, ma solo tra gli afroamericani si è arrivati al 75% circa. In pratica le teenager si fanno quasi mettere incinte apposta (anche da 2-3 padri diversi) perché così prendono gli assegni statali e campano alla bell'e meglio quasi senza lavorare.
Se consideriamo che il fatto di essere cresciuti in famiglie senza padri è il singolo tratto più comune tra la popolazione carceraria (circa l'80%), molto di più dell'appartenenza razziale, oltre al fatto che la cultura del Partito Democratico è sempre stata quella di considerare "cosa loro" le minoranze, diventa chiaro che il vero razzismo sta nel non considerare queste persone come capaci di cavarsela da sole. Basta sentire l'ultima uscita di Joe Biden, che a un radio host afroamericano che lo intervistava ha detto in pratica "If you vote for Trump, you ain't black".