Ma le donne?

watson

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Mi chiedevo.Perchè ci sono innumerevoli opere (poesie,quadri,romanzi,racconti,azioni,imprese) di uomini dedicate ad "una" donna e non mi viene in mente nessuna opera di una donna dedicata ad un uomo.Ignoranza mia sicuramente ma....

mi aiutate.


ps non vale rispondere che la donna dedica la "vita" (nel senso di dare la nascita) all'uomo.
 
Scritto da watson
Mi chiedevo.Perchè ci sono innumerevoli opere (poesie,quadri,romanzi,racconti,azioni,imprese) di uomini dedicate ad "una" donna e non mi viene in mente nessuna opera di una donna dedicata ad un uomo.Ignoranza mia sicuramente ma....

mi aiutate.


ps non vale rispondere che la donna dedica la "vita" (nel senso di dare la nascita) all'uomo.

Troppi poeti, artisti uomini,
Nel Trading, e' la stessa cosa, troppi uomini e poche donne.
 
Mi viene in mente solo "Un uomo" della Fallaci (!!!) sulla vita di Alessandro Panagulis, suo amante fino alla morte (di lui, purtroppo).
Secondo me è un libro importante
 
Ultima modifica:
sto sconfinando nella misoginia ma a volte penso che le qualità che attribuiamo ad una donna sono solo nostre.
Inutile illudersi.
La Beatrice che conosciamo esisteva solo nel pensiero di Dante.Magari la sua unica preoccupazione era trovare un modo perchè i panni non stingessero.
 
Donne e Tim

Scritto da watson

Inutile illudersi.
La Beatrice che conosciamo esisteva solo nel pensiero di Dante.Magari la sua unica preoccupazione era trovare un modo perchè i panni non stingessero.

elementare...malato d'amore???
guarda che fra qualche anno ti passa e dirai..ma che scemo che ero...
A me la Beatrice e' rimasta in groppa da 34 anni ormai...viva e vegeta...e mi bastona pure ogni tanto...a ragione.
Ne e' passata di acqua sotto i ponti...ma esiste sempre...non dico purtroppo...ma qualche volta...solo magari.

;)
dai che dopo ti passa...pensa alle Tim per aesso che risalgono...magari..piu' importante delle donne???
un bel dilemma...
 
Penso che dal fatto che quasi tutta la produzione artistica del passato sia "maschile" non si possa dedurre nulla di negativo sulle donne, per il semplice fatto che il giudizio sull'opera dell'artista non è da confondere con quello sulla sua persona.
Ci sono artisti le cui opere mi piaciono da morire, ma che non vorrei neanche come vicini di casa: Egon Schiele era uno stupratore di minorenni, il grande Rimbaud nella sua avvenura africana commerciò in armi e quasi certamente schiavi, Picasso fu di una crudeltà inaudita nei confronti dei suoi parenti, e ci sarebbero molti altri esempi.

Il fatto che le qualità che attribuiamo ad una donna possano essere soltanto nella nostra mente è un aspetto fondamentale dei rapporti fra le persone in generale: anche tra maschietti, quello che uno recepisce dell'altro è sempre qualcosa di non oggettivo (nessuno può dire di capire veramente un'altra persona).

Mi viene in mente un commento di non so chi alla morte di Moana Pozzi, donna intelligente, colta e benestante che potendo fare quello che le pareva nella vita scelse di prendere qazzi a centinaia davanti alle macchine da presa: "per un uomo cercare di capire è inutile, dobbiamo ammirarla ed accettarla per quello che è stata" (qualcosa del genere).

E' inutile cercare di capire le donne dove non arriviamo, è intelligente godere della loro presenza, bellezza ed intelligenza quando possiamo (questa è mia, e non credo farà molta strada).
 
A parte che quella di Rimbaud commerciante di armi e schiavi è una bufala non comprovata (lo si potrebbe definire uo dei tanti luoghi provinciali) io non ne facevo una questione di produzione artistica quasi esclusivamente di matrice maschile.Mi chiedevo solo se ci sono state donne che hanno dedicato una loro opera ad un uomo di cui erano innamorate.
 
Scritto da watson
A parte che quella di Rimbaud commerciante di armi e schiavi è una bufala non comprovata (lo si potrebbe definire uo dei tanti luoghi provinciali) io non ne facevo una questione di produzione artistica quasi esclusivamente di matrice maschile.Mi chiedevo solo se ci sono state donne che hanno dedicato una loro opera ad un uomo di cui erano innamorate.

Mi viene in mente Elisabeth Barrett Browning, ma sicuramente non è la sola.

Ciao, wat :)
 
ora cerco.non so nemmeno chi è.browning mi fa venire in mente solo una mitragliatrice che ho visto su un carro armato durante il militare.
 
"I love your verses with all my heart, dear miss Barrett…"Era il 10 gennaio del 1845 quando il poeta Robert Browning scrisse la prima ardente lettera nella quale dichiarava tutta la sua ammirazione ad Elizabeth Barrett, la poetessa inglese definita in patria la Shakespeare al femminile. Cominciò così la loro romantica storia d’amore, che sembra uscire direttamente dalle pagine di un romanzo ottocentesco, con la corrispondenza durata un anno, il padre ostile e severo, il matrimonio celebrato segretamente, la fuga in Italia, la nascita del figlio.
Fino ad allora, per circa quarant’anni, la vita di Elizabeth, in seguito ad una caduta da cavallo, alla tragica morte per annegamento del fratello, ad una malattia di cui mai ben chiarite furono le cause, forse fisiche, forse psicologiche, era trascorsa in modo grigio ed immobile, sotto la tirannia paterna, in una strana dimora fiabesca, fra pareti silenziose, in una stanza buia dalle imposte ben serrate, tra medicine e libri impolverati, con la sola compagnia dell’inseparabile cagnolino Flush e dell’appassionato bisogno di leggere e studiare, curiosamente incoraggiato e consentito dall’austero padre.
Quando giunse quella prima lettera fu come un’esplosione di luce in quella casa tetra, in quella stanza buia, in quel cuore avvezzo all’ombra e alla solitudine: la passione s’innescò e brillò fino ad esplodere, e così la poetessa ammalata, famosa eppure chiusa nel cerchio del suo isolamento, uscì alla luce e assaporò la felicità inattesa ed improvvisa.
Si sposarono segretamente Elizabeth e Robert, poi fuggirono in Italia e si stabilirono a Pisa. Trascorsero insieme 15 anni, in splendida armonìa, quasi sempre a Firenze dove poi si erano trasferiti, scrivendo entrambi, lei prendendo molto a cuore la causa indipendentista italiana e componendo diverse poesie in tema, con il proposito di far conoscere anche nella sua terra d’origine la situazione italiana.
Morì a Firenze nel 1861,e fu seppellita con tutti gli onori nel cimitero degli inglesi, dove ancora riposa.
Scrisse molto Elizabeth, cominciando addirittura ad 8 anni, pubblicando per la prima volta a 13 e collaborando a riviste e circoli letterari; scrisse ballate, poesie ispirate al quotidiano, componimenti appassionati, con i quali voleva incidere sui costumi sociali del tempo, e d’impegno sociale, contro l’oppressione straniera in Italia, in un bisogno intimo di espressione, di comunicazione, di denuncia, ma i suoi versi più belli restano quelli dedicati al suo amore per Robert.
Vale davvero la pena leggere e rileggere i suoi "Sonetti dal portoghese" (così chiamati forse perché portoghese era il poeta cinquecentista a lei tanto caro ), scritti parallelamente alle lettere scambiate con Robert (che chiamò poi sempre la moglie "my little portuguese") e da lei conservati fin dopo il matrimonio, versi d’amore intensi e rivoluzionari, perché per la prima volta la donna diveniva in poesia soggetto attivo e dominante e l’uomo era trasformato in oggetto d’amore al quale indirizzare con audacia le pulsioni e i desideri, e di fronte al quale affermare e rivendicare il proprio diritto all’amore.
Con un linguaggio colto eppure semplice, che ben coniuga eleganza e raffinatezza, in preziosa alchimia di classicità e suggestioni romantiche, i versi di Elizabeth esprimono al meglio ancora oggi l’immaginario femminile, riuscendo a trasmettere con intatta efficacia i desideri che pulsano nei cuori delle donne e l’amore che sbocciò nel suo cuore oppresso dalla lunga solitudine.






E se mi devi amare per null’altro sia

che per amore.Non dire "L’amo per il

suo sorriso, il suo sguardo, il modo

gentile di parlare, per le sue idee

che si accordano alle mie e che un giorno

mi resero sereno". Queste cose possono

Amato, in sé mutare o mutare per te.

Così fatto un amore può disfarsi.

E ancora non amarmi per la pietà che

le mie guance asciuga. Può scordare

il pianto chi ebbe a lungo il tuo

conforto, e perdere così il tuo amore.

Ma amami solo per amore dell’amore,

che cresca in te, in un’eternità d’amore!
 
Scritto da watson
A parte che quella di Rimbaud commerciante di armi e schiavi è una bufala non comprovata (lo si potrebbe definire uo dei tanti luoghi provinciali) io non ne facevo una questione di produzione artistica quasi esclusivamente di matrice maschile.Mi chiedevo solo se ci sono state donne che hanno dedicato una loro opera ad un uomo di cui erano innamorate.

Scusate se vado fuori tema

Le biografie degli uomini del passato sono scritte sulla base di documenti la cui validità è sempre incerta, ma che dobbiamo dare per buoni fino a prova del contrario (ci sono lettere e testimonianze degli anni africani); altrimenti diventa un luogo provinciale tutta la storia.

Mi sta molto a cuore la vicenda di Rimbaud, perchè Arturo con Verlaine e Baudelaire è tra quelli che mi fanno godere di più: mi sono convinto però che, a parte la sua grandezza poetica, i veri maledetti nel senso che si attribuisce in letteratura fossero loro due, mentre lui era maledetto nel senso che era proprio uno str.onzo.
 
ELISABETH BARRETT BROWNING





BIOGRAFIA




Poetessa inglese (Coxohoe Hall, Durham 1806 - Firenze 1861). Nata in una famiglia abbiente che doveva la propria ricchezza al lavoro degli schiavi nelle piantagioni della Giamaica, Elizabeth è educata da precettori privati nella sua casa di Hope End (Hertfordshire), appassionandosi soprattutto alla poesia classica e alle teorie estetiche. Prestissimo si rende padrona delle sue materie di studio: greco, latino, filosofia, scienze.

Le sue prime composizioni poetiche The Battle of Maraton (1820), poema che nello stile si rifà ad Alexander Pope, e An Essay on Mind and Other poems (1826) sono pubblicate dal padre, Edward Moulton Barrett. Grande apprezzamento riscosse la sua traduzione (1833) del Prometeo incatenato di Eschilo, ma successivamente la poetessa lo giudicherà freddo e monotono eseguendone una seconda versione (1850).

Il 1838 inaugura per lei un decennio di sofferenza sia fisica, dovuta alle conseguenze di una lesione alla colonna vertebrale subita nell'infanzia e di una malattia polmonare, sia spirituale in seguito dell'annegamento del fratello maggiore (1840). Elizabeth, tuttavia, trova la forza di continuare a scrivere e, nel 1844, esce un suo volume di poesie con un'introduzione di E.A. Poe nell'edizione americana. Il volume comprende Lady Geraldine's Courtship, uno dei primi tentativi della Barrett di fondere la struttura della poesia e quella del romanzo. L'apprezzamento riscosso da questi versi è tale che nel 1850, alla morte di William Wordsworth, è fatto il suo nome, quale poetessa ufficiale d'Inghilterra, .

Tra le altre sue opere più note al pubblico si trovano The vision of the Poet e The Cry of the Children, che sono ispirati alle sofferenze degli operai delle fabbriche e che ha grande rilevanza nel panorama letterario della sua nazione; importanti sono anche il Romanzo del Paggio e il dramma dell'esilio i cui interpreti sono Adamo ed Eva.

L'apparire di questi lavori è salutato come il sorgere di un nuovo astro nella poesia ed è motivo, nel 1845, dell'inizio di una corrispondenza fra la Barrett e il poeta Robert Browning, che nutre grande ammirazione per lei. L'amore che nasce fra i due, osteggiato fortemente dal padre di lei, ha suscitato un'attenzione ed una curiosità che hanno messo in ombra la valutazione critica della poetica della Barrett. Nel 1846 ella fugge con il marito a Firenze e, all'età di 43 anni, riacquista la salute e dà alla luce un figlio. Nel 1850 escono i Sonetti dal Portoghese, dedicati al marito e scritti in segreto prima del matrimonio. La serie, che comprende 44 sonetti e si ispira al Petrarca, coniuga una forma arcaica di poesie d'amore con un'ambientazione contemporanea.

Profondamente interessata alla causa dell'unificazione e dell'indipendenza italiana, la scrittrice esprime questi sentimenti nelle raccolte di poesie Casa Guidi Windows (1851) e Poems Before Congress (1860), con una presa di posizione che è giudicata irragionevole e disdicevole per una donna. La sua opera più ampia ed ambiziosa Aurora Leight (1857) della quale si hanno, in breve periodo, due edizioni, è una sorta di romanzo in blank verse, ed è in primo luogo la storia dello sviluppo artistico di una letterata a dispetto delle convinzioni che le donne non possano capire "l'angoscia universale", dalla quale scaturisce la vera poesia.

Il canto della Barrett Browning è considerato profondo, permeato di malinconica sensibilità, ravvivata da un'energia che sa manifestarsi pienamente quando si unisce al movimento del romanticismo italiano al quale si deve appunto il poema Casa Guidi Windows.

Elizabeth Barrett Browning muore a casa Guidi ed è sepolta nel cimitero protestante di Firenze. Fu il marito a completare la stampa della raccolta Last Poems (1861). La recente critica femminista ha sottolineato oltre all'alone sentimentale la grandezza della Barrett come artista.

browningiovane.jpg
 
Scritto da watson
Mi chiedevo.Perchè ci sono innumerevoli opere (poesie,quadri,romanzi,racconti,azioni,imprese) di uomini dedicate ad "una" donna e non mi viene in mente nessuna opera di una donna dedicata ad un uomo.Ignoranza mia sicuramente ma....

mi aiutate.


ps non vale rispondere che la donna dedica la "vita" (nel senso di dare la nascita) all'uomo.

A me viene in mente Amalia Guglielminetti e Guido Gozzano.


Incertezze

Forse non eri, perché tanto triste
a notte, con il volto nel guanciale
io piansi molte lacrime non viste.

Non eri, perché ancor di non so quale
spasimo, di non so che interiore
morso nel seno il cuore mi trasale.

Quasi per un gran male di languore
il sangue mi ristagna nelle vene,
come nei polsi inerti di chi muore.

Non eri. E chi su le mie ciglia piene
d’ombra, socchiuse sul pensiero vano,
chi senza passi e senza voce viene

così dolce a chinarsi e così piano?

(Amalia Guglielminetti)

--------

Martedì (24 marzo 1908)

Perché mi fate piangere, Guido, perché mi fate rimpiangere quel poco che v’ho dato di me? Non dovevo venire con Voi quel giorno per soffrirne dopo, così, per vedermi tolta anche la piccola dolcezza di sentirvi qualche volta vicino. E così poca cosa la vita e così breve per negarci qualche poco della sua bellezza per tormentarci volontariamente anche quella piccola parte di bene che ci concede? Voi vi dite corazzato anzi insensibile ad ogni ferita. Io no, mio dolce Amico, o vi voglio bene e soffro crudelmente di sentirvi tanto lontano. Mi pare di trovarmi più sola in quest’ombra grigia di banalità che ci circonda, sento d’aver smarrito qualche cosa di più leggero, di più chiaro, di più elevato, l’amico che mi comprende, il fratello che sogna i miei sogni e gioisce della mia gioia, la tenerezza che blandisce e riscalda il cuore.
[...]
 
Scritto da watson
Mi chiedevo.Perchè ci sono innumerevoli opere (poesie,quadri,romanzi,racconti,azioni,imprese) di uomini dedicate ad "una" donna e non mi viene in mente nessuna opera di una donna dedicata ad un uomo.Ignoranza mia sicuramente ma....

mi aiutate.

perchè non ne è mai valsa la pena. I doni vanno meritati

ps non vale rispondere che la donna dedica la "vita" (nel senso di dare la nascita) all'uomo.

no ha dedicato la vita non solo alla nascita ma alla cura
di tutto ciò che durante le azioni dell'uomo veniva ferito
o distrutto comprese le sue di ferite.

Ci sono quindi molte opere dedicate all'uomo,e la maggior parte
soprattutto a cominciare dal periodo dell'amor cortese,
poetesse che dedicano al loro innamorato i propri lamenti
fatta qualche rara ecezione come Cristina Campo per es.

La cosa poi si fa interessante:rolleyes: alla fine dell'Ottocento
e l'inizio del novecento...:cool:
periodo in cui presa coscienza delle proprie capacità la donna
preferisce andare alla ricerca di se stessa per mainifestarloo
anziche perdere tempo a sublimare colui o coloro che l'aveva tenuta segregata prima all'inferno e poi nei bordelli, quando
non veniva desiderata santa per la propria rendenzione

:)
 
la cosa è capibile la donna ha lavato i panni sporchi dell'uomo fino all'anno scorso se gli dedicavano pure le poesie sarebbero cret.ine + che poetesse :D
 
Scritto da polifemo I
la cosa è capibile la donna ha lavato i panni sporchi dell'uomo fino all'anno scorso se gli dedicavano pure le poesie sarebbero cret.ine + che poetesse :D

generalizzando allora potremmo anche dire che l'uomo ha lavorato fino all'anno scorso per portare a casa lo stipendio eppure è stato così ******* da scrivere pure le poesie.
 
Vorreste cortesemente spiegarmi se il mondo è finito l'anno scorso e io non me ne sono accorta, perché ho lavato i panni sporchi ancor oggi:rolleyes:

Masca
 
Scritto da Masca
Vorreste cortesemente spiegarmi se il mondo è finito l'anno scorso e io non me ne sono accorta, perché ho lavato i panni sporchi ancor oggi:rolleyes:

Masca

Sei rimasta indietro Masca,aggiornati.
L'anno scorso è stato approvato un decreto che stabilisce che in ogni famiglia i panni sporchi vengano lavati alternativamente dai due coniugi e non più solo dalla moglie.
Scherzoni a parte,penso che con "anno scorso" si intenda che è solo da poco tempo-rispetto alla storia dell'Uomo- che la donna ha conquistato un'autonomia che prima le era negata.
Io comunque mi sono dato questa risposta:l'arte richiede una sorta di "pazzia" e alla donna la pazzia è "geneticamente" negata dovendosi fare carico dell'allevamento della prole.Una spiegazione che puzza di sociobiologia e su cui influisce sicuramente anche il caldo ma non ne ho altre,al momento.
 
Allora mio marito e io eravamo già all'avanguardia:)
Per il resto, fa davvero troppo caldo perchè il mio cervellino femminile possa esprimere qualche idea in proposito. :D

Masca
 
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