Mario Schifano VIII

Da quel che so, ma potrei sbagliare, l’archivio degli eredi inserisce la dicitura “seriale” alle opere buone anche se non bellissime. Se non vengono archiviate significa che hanno altri problemi, non certo la qualità, credo.
 
Carissimo allora non ci siamo capiti.
Io non parlo di quei ***** che hanno preso le opere dell'amante o pseudo amante di Schifano (non ricordo il nome); questi sono co.....ni e basta.
Io parlo delle opere Telemarket fatte da Schifano ed archiviate MS a fronte di un impegno contrattuale retribuito 3 miliardi l'anno.
Sono opere brutte, seriali, buttate giù controvoglia, ma non false per cui non trovo giusto che non possano essere riarchiviate, tutto qui.
Per il resto chi a preso le opere della Governati? Si chiamava così, boH? Cavoli suoi, hai perfettamente ragione al 1000x1000

anche x tm ha fatto bei quadri, ma ormai era 'costretto', per vicissitudini note personali e contratto, a fare opere un tanto al kilo...
ad es. trovo stupende alcune tele computerizzate della mostra Musa ausiliaria
 
Da quel che so, ma potrei sbagliare, l’archivio degli eredi inserisce la dicitura “seriale” alle opere buone anche se non bellissime. Se non vengono archiviate significa che hanno altri problemi, non certo la qualità, credo.

seriale sui paesaggi anemici e alcune a spruzzo fatte in migliaia di versioni...
 
Da quel che so, ma potrei sbagliare, l’archivio degli eredi inserisce la dicitura “seriale” alle opere buone anche se non bellissime. Se non vengono archiviate significa che hanno altri problemi, non certo la qualità, credo.

Si arte 2.0 ma mettendo opere seriali le hai, praticamente, castrate.
Dal punto di vista mercantile è come quando, citi in giudizio un archivio, questi viene condannato ad archiviare l'opera e la stessa viene inserita con la dicitura "opera archiviata in forza di Sentenza del Tribunale di bla, bla, bla"; il lavoro non ha più alcun appeal dal punto di vista commerciale.
 
anche x tm ha fatto bei quadri, ma ormai era 'costretto', per vicissitudini note personali e contratto, a fare opere un tanto al kilo...
ad es. trovo stupende alcune tele computerizzate della mostra Musa ausiliaria

Cicala.

Un tanto al kilo lo trovo bellissimo:clap::clap:

Certo, in mezzo a tanta mediocrità, qualche opera bella tra quelle di TM c'è
 
anche x tm ha fatto bei quadri, ma ormai era 'costretto', per vicissitudini note personali e contratto, a fare opere un tanto al kilo...
ad es. trovo stupende alcune tele computerizzate della mostra Musa ausiliaria

cicala.

un tanto al kilo è bellissima ma, come hai già detto, in mezzo alle tonnellate qualche grammo di opera buona si trova anche in TM
 
leggete il libro sulla produzione di Schifano 1959-anni 80

La produzione per TM al confronto è d'oro in quanto a controlli, e a asseverazione di Mario Schifano per l'OK iniziale e finale delle opere: le ha decise lui una per una,. non parlo di qualità.

https://www.accademiadellarcadia.it/wp-content/uploads/2022/05/Conte_Schifano_web.pdf

leggete tutto il capitolo V (5)

La cautela è d’obbligo, quando si discute dell’autenticità della produzione relativa agli anni dal 1975 al 1981. Marcello Gianvenuti ricorda:
Era il ’79, un periodo in cui stava molto male. […] Nell’estate del ’79
Mario venne sfrattato da palazzo Primoli. Prima rimase ospite da amici
in via Frattina, poi da una fotografa vicino a ponte Milvio. A un certo
punto venne preso in consegna, qualcuno dice addirittura “rapito”, da
un gruppo di persone che lo portò ad Arcinazzo (e anche alla villa della morte a 100 km di distanza...Governatori-Marieni nome da ragazza e da sposata), un posto di montagna
in Abruzzo [in realtà, è in Lazio ai confini con l’Abruzzo]. Ci rimase per
circa tre mesi. [I delinquenti legati all’ambiente dello spaccio di eroina,
in parte afferenti alla banda della Magliana] gli davano un po’ di eroina
[…], lo hanno costretto a fare una sessantina di quadri, […] poi hanno
cominciato a farli loro, costringendo Mario a firmarli. E quando se ne è
andato, e non ha avuto più alcun rapporto con loro, hanno continuato
a farli. Futuristi, Alberi e Palme: erano orribili. Non sapevano neanche
disegnare una stella. Ne hanno fatti migliaia

Ronchi, p. 215; pp. 211-214 per le interviste a Emilio Mazzoli e a Rinaldo
Rossi. Il trimestre è stato raccontato anche, con dettagli non verificabili e spesso in
contraddizione con quelli riferiti dalle fonti provenienti dall’ambiente di collaboratori
e amici di Schifano, da Anna Maria Governatori-Marieni, “Caro Mario”, Roma,
Silvia Editrice, 2003, pp. 30-37, 76-79, 84, che avrebbe assistito per tre mesi circa l’artista
nella «“villa della morte” di Capena [sic; Capena è una località laziale distinta
da Arcinazzo, da cui dista circa 100 km. in auto]. Da tempo la chiamavo così. Venni a
conoscenza poi che questa era stata tolta ad un antiquario con un figlio drogato il quale,
per il vizio, aveva contratto grossi debiti con gli spacciatori» (ivi, p. 33). Secondo
la donna, Schifano sarebbe stato trattenuto a Capena dagli spacciatori con cui era in
debito. Governatori-Marieni è stata protagonista di fatti giudiziari per l’autenticazione
di dipinti da lei attribuiti a Schifano, dopo il 1982 e il 1986, come appartenenti alla
produzione degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta.

Marcello Gianvenuti ha raccontato che alla fine del
1969 Schifano rifaceva «per soldi […] quadri vecchi, monocromi degli
anni sessanta»; contemporaneamente lo stesso Gianvenuti sperimenta
con l’artista la tecnica per ottenere le prime tele emulsionate. Con
la collaborazione di Memmo Mancini e fino all’arresto al Circeo del
24 settembre 1971, Schifano continua a realizzare quadri che devono
sembrare dei primi anni Sessanta per consegnarli ai mercanti Emilio
Mazzoli e Gian Enzo Sperone; Mancini è stato preciso su questa fase:
«Al Circeo abbiamo rifatto i monocromi. Sì, quando venne Mazzoli
abbiamo rifatto i quadri degli anni sessanta e ti devo dire con grande
onestà che ci ho messo le mani pure io. Però non li ho mai firmati.
Abbiamo rifatto i monocromi e i Segni d’energia, Esso e Coca-Cola. Io
queste cose le so» 157. Dell’estate 1971 ancora Gianvenuti ricorda: «Fotografai
tutta una serie di monocromi rifatti, diciamo rivisitati, fatti da
lui al Circeo per Sperone, per Mazzoli e per altri».

Quando Fantauzzo viene sostituito da Renzo Colombo, questi rammenta:
Fantauzzo mi odiava […]. Mario in passato gli aveva affidato l’amministrazione,
la compravendita dei quadri, le fatturazioni, le tasse, insomma
tutto. […] Mario era infastidito e scocciato dal fatto che quando
qualcuno voleva un quadro Fantauzzo non faceva da tramite con l’artista:
se lo comprava lui e poi lo rivendeva 135.
All’inizio della relazione con Monica De Bei, il rapporto di Schifano
con il tuttofare si incrina definitivamente: «A un certo punto scomparve,
sostituito da Renzo. Qualche anno dopo ci arrivò un catalogo
di una sua mostra, si faceva chiamare James Fantauzzo. Anche lui era
diventato pittore!» 136.
Esistono anche falsi nati in casa dell’artista, su sua richiesta esplicita,
a discapito dei mercanti ignoranti, ai quali Schifano a palazzo
Primoli propone dei quadri dipinti in breve tempo addirittura dal
suo cameriere:
Quando Mario riceveva i mercanti, che spesso non erano proprio i migliori
[…], convinceva Aldo, il suo cameriere, a mettersi a dipingere.
Ecco, li riceveva con un quadro di Aldo (Nicolini) vicino e loro ci cascavano regolarmente.
Dicevano: «Che quadro bellissimo, maestro!». E Mario:
«Le piace? Aldo vieni subito, c’è un cliente per te!» 137

Nel 1984 Schifano si trasferisce con Monica ad Ansedonia; lì, in casa
dell’artista, torna a lavorare «Aldo (Nicolini), il cameriere di Bologna», che a
questo punto, verosimilmente, va annoverato tra i collaboratori vari
(il cui numero e la cui identità è impossibile individuare), che furono
anche autori di falsi, prima autorizzati e poi

Infine, riporto un bel passaggio del libro su De Chirico (attenzione a chi ha opere troppo belle ancora archiviate solo Fondazione MS....a questo punto potrebbe essere meglio tenerle così come sono .archiviate Fondazione MS...)
Il caso è noto:
nell’estate 1933, in occasione di una mostra alla Kunsthaus a Zurigo
in cui il direttore intendeva esporre opere del primo periodo metafisico,
de Chirico
si ritirò a Parigi e produsse tre opere retrodatate che finse di aver ritrovato
sul mercato francese. Da allora il suo cruccio più segreto, origine
di tanti problemi successivi, fu quello di dovere la sua lenta ma costante
ripresa di quota nel mercato alla vittoria del teorema surrealista [e fu co-
stretto a] campare sulla riproduzione con false date delle opere esaltate
dai suoi nemici e che avrebbe volentieri ripudiato perché non ne era più
il proprietario. Molte successive dichiarazioni di falsità [da parte dello
stesso artista negli anni Settanta] relative a quadri importanti di provenienza
surrealista nacquero come postume vendette di chi si sentiva
defraudato della propria opera, senza rendersi conto di esserne il primo
responsabile. […]
 
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Buonasera amici Schifaniani.

Come da me esplicitato non possiedo grandi risorse economiche ma solo passione.
Avevo in collezione solo un pezzo (lo considero un pezzo perchè si tratta di 2 foto ritoccate archivio Monica, provenienza Mazzoli incorniciate assieme perchè hanno soggetti che stanno benissimo vicini).
Oggi, con sacrificio, ho preso il lotto 376 da Il ponte a 2500 euro compresi i diritti.
Tra le 3 opere 100x70 che hanno tutte l'archivio Monica questa era la meglio conservata e poi, ingrandendo il retro, ho scoperto una scritta piccolina virgolettata che recita "nel cielo una luce", che mi ha intrippato (è di Mario?).
Comunque su Mario ho dato.
Viva Mario.
 
Ciao Jonnyct hai fatto bene, una carta anni 70 di Schifano rappresentativa di quel periodo. Ciao
PS è il cammino del collezionista di Schifano ( in relazione ai denari ovvio), io di carte anni 70 di Schifano ne ho 4: due sono del 74 e sono paesaggi anemici come le tue ma a foglio singolo, una della seconda metà 70 smalti su base litografica ( un televisore), una doppio archivio 79-81 è un "cortometraggio su carta intelata" tecnica smalto su foto. Del 94 invece conservo una della serie G7 di Napoli.
Insomma molti hanno fatto così.... Ciao e complimenti.
 
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Ciao Jonnyct hai fatto bene, una carta anni 70 di Schifano rappresentativa di quel periodo. Ciao
PS è il cammino del collezionista di Schifano ( in relazione ai denari ovvio), io di carte anni 70 di Schifano ne ho 4: due sono del 74 e sono paesaggi anemici come le tue ma a foglio singolo, una della seconda metà 70 smalti su base litografica ( un televisore), una doppio archivio 79-81 è un "cortometraggio su carta intelata" tecnica smalto su foto. Del 94 invece conservo una della serie G7 di Napoli.
Insomma molti hanno fatto così.... Ciao e complimenti.

Samodoc

Grazie tante.
Sai, oggi mi ha un pò deluso il risultato della carta del 1966 che si è fermata a circa 11.800 euro compresi i diritti; a me sembrava un'opera di buon livello.
Tu che ne pensi?
 
Ciao pro e contro, opera archiviata 1966, sul suprematismo di Malevic, soggetto coerente con il 1966 ( a leggere bene mi sembrava scritto 1960 ma non può essere opera anni 60, non ne è il soggetto che invece è del tutto coerente con il 1966......opera fatta da Schifano...nel 1966? non lo sò, opera comparsa in una mostra a Modena sui disegni pochi anni prima della morte di Schifano e opera non archiviata dalla fondazione MS, non pubblicata sul volume 4 della fondazione...insomma opera che può essere stata fatta nel 1966 o retrodatata da Schifano.....Molto meglio l'opera di ieri su cui ho fatto iniziale gara per poi cedere il passo pesantemente sconfitto a 17 e diritti (+ 21 K...): la carta del 1960, numero 2, doppio archivio e pubblicazione sul vol 4 della fondazione, chicca proveniente dalla influenza su Schifano di Jasper Johns (92 anni ancora vivente) con i suoi numeri del 1959 e con i suoi monocromi su carta da giornale del 1954... o del 1960..
Jasper Johns,Figure 8, 1959, Sonnabend Collection | Artribune
Jasper Johns - Wikipedia
Installation view of the exhibition "Focus: Jasper Johns" | MoMA
Installation view of the exhibition "Focus: Jasper Johns" | MoMA
Installation view of the exhibition "Focus: Jasper Johns" | MoMA
Installation view of the exhibition "Focus: Jasper Johns" | MoMA
Installation view of the exhibition "Focus: Jasper Johns" | MoMA
https://www.moma.org/calendar/exhibitions/310/installation_images/7148
https://www.moma.org/calendar/exhibitions/310/installation_images/7147




....Considera che negli anni scorsi opere su carta anni 60 62 etc da Christie's etc hanno fatto i 10 - 12 k e diritti quindi siamo in linea.
Insomma mancava un pò di storia certa sulla data, può essere 1966 ma ....
 
Ultima modifica:
Ciao pro e contro, opera archiviata 1966, sul suprematismo di Malevic, soggetto coerente con il 1966 ( a leggere bene mi sembrava scritto 1960 ma non può essere opera anni 60, non ne è il soggetto che invece è del tutto coerente con il 1966......opera fatta da Schifano...nel 1966? non lo sò, opera comparsa in una mostra a Modena sui disegni pochi anni prima della morte di Schifano e opera non archiviata dalla fondazione MS, non pubblicata sul volume 4 della fondazione...insomma opera che può essere stata fatta nel 1966 o retrodatata da Schifano.....Molto meglio l'opera di ieri su cui ho fatto iniziale gara per poi cedere il passo pesantemente sconfitto a 17 e diritti (+ 21 K...): la carta del 1960, numero 2, doppio archivio e pubblicazione sul vol 4 della fondazione, chicca proveniente dalla influenza su Schifano di Jasper Johns (92 anni ancora vivente) con i suoi numeri del 1959 e con i suoi monocromi su carta da giornale del 1954...
Jasper Johns,Figure 8, 1959, Sonnabend Collection | Artribune
Jasper Johns - Wikipedia

....Considera che negli anni scorsi opere su carta anni 60 62 etc da Christie's etc hanno fatto i 10 - 12 k e diritti quindi siamo in linea.
Insomma mancava un pò di storia certa sulla data, può essere 1966 ma ....

Grazie samodoc.

Alla luce delle tue considerazioni sembrerebbe un lavoro apparso dal nulla per cui ci sono buone probabilità che Schifano lo abbia retrodatato (ogni tanto, quando il mercato lo chiedeva, praticava questa prassi).
Comunque, ingrandendo l'immagine ho visto che è piena di foxing; può darsi che abbia inciso anche questo.
A proposito di foxing , esiste qualche rimedio per combatterlo?
Scusatemi se sono fuori tema Schifano ma riguarda una piccola opera su carta a cui mia moglie è legatissima perchè ritrae una via di un piccolo paesino siciliano che porta il suo nome, Anna.
 
Ciao jonnyct, no per il foxing meglio nulla o rischi di rovinare la carta, lasciala così: il tempo agisce sulla carta mediante il foxing come agisce su di noi con le rughe o i capelli bianchi. L'invecchiamento è un fenomeno fisiologico , deve essere rispettato, il troppo perfetto come nuovo spesso è finto...
 
Ciao jonnyct, no per il foxing meglio nulla o rischi di rovinare la carta, lasciala così: il tempo agisce sulla carta mediante il foxing come agisce su di noi con le rughe o i capelli bianchi. L'invecchiamento è un fenomeno fisiologico , deve essere rispettato, il troppo perfetto come nuovo spesso è finto...

Grazie tante.

Ci teniamo le nostre rughe.
 
Buonasera amici Schifaniani.

Come da me esplicitato non possiedo grandi risorse economiche ma solo passione.
Avevo in collezione solo un pezzo (lo considero un pezzo perchè si tratta di 2 foto ritoccate archivio Monica, provenienza Mazzoli incorniciate assieme perchè hanno soggetti che stanno benissimo vicini).
Oggi, con sacrificio, ho preso il lotto 376 da Il ponte a 2500 euro compresi i diritti.
Tra le 3 opere 100x70 che hanno tutte l'archivio Monica questa era la meglio conservata e poi, ingrandendo il retro, ho scoperto una scritta piccolina virgolettata che recita "nel cielo una luce", che mi ha intrippato (è di Mario?).
Comunque su Mario ho dato.
Viva Mario.

Complimenti!
Erano molto "piene" tutte e 2 le carte, l'altra più dipinta ma per me entrambe valide!
Bravo!
 
Samodoc

Grazie tante.
Sai, oggi mi ha un pò deluso il risultato della carta del 1966 che si è fermata a circa 11.800 euro compresi i diritti; a me sembrava un'opera di buon livello.
Tu che ne pensi?

quello vale
le arte ani primi 60 'figurative' con temi tipici a seconda del periodo, fanno tutte dai 9 ai 12 + diritti in base anche alla qualità
questa a parere era di qualità media
 
Ultima modifica:
Buonasera amici Schifaniani.

Come da me esplicitato non possiedo grandi risorse economiche ma solo passione.
Avevo in collezione solo un pezzo (lo considero un pezzo perchè si tratta di 2 foto ritoccate archivio Monica, provenienza Mazzoli incorniciate assieme perchè hanno soggetti che stanno benissimo vicini).
Oggi, con sacrificio, ho preso il lotto 376 da Il ponte a 2500 euro compresi i diritti.
Tra le 3 opere 100x70 che hanno tutte l'archivio Monica questa era la meglio conservata e poi, ingrandendo il retro, ho scoperto una scritta piccolina virgolettata che recita "nel cielo una luce", che mi ha intrippato (è di Mario?).
Comunque su Mario ho dato.
Viva Mario.

👍👍👍complimenti.
 
Buonasera a tutti.
Qualcuno ha visto l'asta Faesetti? Avete notizie sulle opere di Schifano?
 
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