Ecco che torna sempre la mitica "stabilità".
la miglior definizione di cosa questa sia IN CONCRETO l'ha data Zagrebelsky nel suo commento di oggi su "Repubblica" : "La perdurante conformità alle aspettative di chi comanda".
Come dire : stabile è il Paese dove nessuno può mettere i bastoni fra le ruote al manovratore.
A quel punto, il manovratore - per semplice transitività - può diventare il burattino (finalmente affidabile) di qualsiasi burattinaio : UE, lobby, chiunque.
Quindi l'unica cosa che realmente cambia col SI è che si perde quel poco di diritto/possibilità di ribellarsi che è rimasta alla gente.
E' solo in questo senso che diventeremmo più affidabili : qualsiasi schiavo è affidabilissimo, visto che è costretto a fare ciò che gli si comanda.
Quindi il paradosso è che mentre col NO rimane la possibilità di cambiare, proprio il SI è invece il miglior modo di non cambiare nulla. O meglio, di cambiare solo secondo i comodi altrui, quindi in peggio (per i cittadini).