Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte XV

Milano, il turismo vola grazie ai ricchi: in Montenapoleone scontrino medio di 2.350 euro

Nelle boutique del Quadrilatero della moda gli incassi più alti al mondo. Fino a 2mila euro per una notte in hotel 5 stelle. Lo scorso febbraio toccata quota 648.612 visitatori​


Il “più alto scontrino medio al mondo" viene staccato in Montenapo. Ogni persona che fa acquisti in uno dei negozi del Quadrilatero della moda spende in media 2.350 euro. E il 2024, almeno a guardare i primi mesi, si sta affermando come "il miglior anno di sempre per il turismo a Milano". A gennaio si sono registrati 572.475 arrivi, che hanno raggiunto quota 648.612 a febbraio. Numeri superiori rispetto ai primi due mesi dell’anno scorso, quando il turismo viaggiava già a gonfie vele sull’onda della forte ripresa seguita agli anni della pandemia. Prospettive e numeri emersi durante Duco Italy, il più grande evento italiano dedicato al turismo del lusso in questi giorni in corso a Milano dopo cinque edizioni ospitate a Firenze.

“Rinforzare ulteriormente l’immagine di Milano come meta del turismo altospendente è davvero strategico per la nostra città", spiega l’assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche giovanili Martina Riva. "Si tratta, infatti, di una tipologia di turismo numericamente contenuta – prosegue – ma che contribuisce con cifre importanti al benessere delle nostre attività commerciali e dei nostri hotel". Sono oltre 3.400, secondo i dati emersi durante Duco, le camere a disposizione in città in hotel 5 stelle e 5 stelle lusso, con più di 3.500 addetti coinvolti in 31 strutture. Il prezzo medio di una notte in un hotel 5 stelle è di 1100 euro, con tariffe che nei periodi di punta possono arrivare fino a duemila euro. Il tasso di occupazione è, attualmente, del 66%. Un flusso che fa bene anche alle casse pubbliche, visto che il Comune nel 2023 ha incassato oltre 7,7 milioni di euro grazie alla tassa di soggiorno versata dai visitatori. I dati elaborati dal sistema Intelligence On Destination And Hospitality stimano come indotto dal turismo di lusso almeno 1,5 miliardi di euro.


“Continuo a essere convinta – prosegue Riva – che la diversificazione e la selezione accurata dei target restino i metodi migliori per guidare il più possibile il flusso degli arrivi, invece che subirlo. Per questo Milano ha deciso di darsi una strategia chiara e di puntare su filoni ben precisi: il turismo giovane e internazionale, quello sostenibile e inclusivo, quello sportivo, quello del lusso. A giudicare dai dati che riceviamo ogni mese – conclude – i risultati sembrano confermare che siamo sulla strada giusta".
 
Mia nonna ha detto che a montenapoleone non ce sta na fava.
Non ci sono bar e non ci sono centri commerciali.
 
Ho visto il post sulla linea Milano-Mortara.

Secondo me offre uno spaccato del rischio di vivere in aree depopolate.

Trovo personalmente assai improbabile mantenere i servizi in aree che faticano a mantenere popolazione e quindi peso politico, tra questi i trasporti risultano particolarmente impattati.
 
Continuo a non capire il modello Milano.


Con questi stipendi una volta pagato l'affitto si rischia di morire letteralmente di fame.

Eppure quelli nel video mi sembrano tutti ben curati, ben vestiti, tranquilli e sorridenti. Qualcosa non torna.

Perché non lo dice nessuno che è una città di mantenuti? Questo sarebbe il "sogno" milanese?
 
Continuo a non capire il modello Milano.


Con questi stipendi una volta pagato l'affitto si rischia di morire letteralmente di fame.

Eppure quelli nel video mi sembrano tutti ben curati, ben vestiti, tranquilli e sorridenti. Qualcosa non torna.

Perché non lo dice nessuno che è una città di mantenuti? Questo sarebbe il "sogno" milanese?

Quello che molti non colgono è che queste persone stanno meglio della media italiana già solo lavorativamente.

Perché si, non risparmiano e prendono poco rispetto al tenore di vita milanese, mi pare pacifico.
Ma sono comunque in un percorso lavorativo che può dare loro soddisfazioni.

La cosa che occorre spiegare è che questi qua appena raggiungono/superano i 2k mensili si trovano nella condizione di avere un salario che faticherebbero ad avere altrove (non tanto per l'importo, quanto per i volumi di stipendi disponibili).

Quelli che non ce la fanno finiscono nell'hinterland a vivere con una qualità (economica, non parlo di clima e gusti vari) della vita ben superiore all'Italia media.
 
Continuo a non capire il modello Milano.


Con questi stipendi una volta pagato l'affitto si rischia di morire letteralmente di fame.

Eppure quelli nel video mi sembrano tutti ben curati, ben vestiti, tranquilli e sorridenti. Qualcosa non torna.

Perché non lo dice nessuno che è una città di mantenuti? Questo sarebbe il "sogno" milanese?
1. Non siamo nell'Italia degli anni '50 dove si vive solo di lavoro, abbiamo vissuto l'Italia del boom economico è ovvio che oggi la media italiana non viva solo di stipendio. E' così in tutte le principali città occidentali.

Se vuoi un tenore di vita basato solo sullo stipendio dovresti ritornare nella Russia dei primi anni 2000.

Già oggi è diverso perché anche lì molti stanno ereditando appartamenti nelle grandi città (Mosca e San Pietroburgo in primis) che hanno preso con pochi soldi (200-500$) durante le privatizzazioni.

2. Non esiste nessun sogno milanese, londinese, parigino nè americano. Chi non guadagna oggi nelle grandi città vive male ovunque nel mondo.

A Milano se vuoi vivere bene da solo devi portare a casa almeno i tuoi 3000-3.200€ netti al mese così come nel resto d'Europa (e riesci a farti anche il tuo mutuo per il bilocale). Altrimenti c'è quello che viene definito hinterland o la condivisione.

La strada maestra è una, bisogna cercare di guadagnare, sapersi far voler bene e sapersi vendere bene.

In Italia è poi tutto più accentuato perché abbiamo metà Paese dove se non lavori nel pubblico impiego puoi scortarti l'abc dei diritti e u contratto di lavoro stabile...
 
1. Non siamo nell'Italia degli anni '50 dove si vive solo di lavoro, abbiamo vissuto l'Italia del boom economico è ovvio che oggi la media italiana non viva solo di stipendio. E' così in tutte le principali città occidentali.

Se vuoi un tenore di vita basato solo sullo stipendio dovresti ritornare nella Russia dei primi anni 2000.

Già oggi è diverso perché anche lì molti stanno ereditando appartamenti nelle grandi città (Mosca e San Pietroburgo in primis) che hanno preso con pochi soldi (200-500$) durante le privatizzazioni.

2. Non esiste nessun sogno milanese, londinese, parigino nè americano. Chi non guadagna oggi nelle grandi città vive male ovunque nel mondo.

A Milano se vuoi vivere bene da solo devi portare a casa almeno i tuoi 3000-3.200€ netti al mese così come nel resto d'Europa (e riesci a farti anche il tuo mutuo per il bilocale). Altrimenti c'è quello che viene definito hinterland o la condivisione.

La strada maestra è una, bisogna cercare di guadagnare, sapersi far voler bene e sapersi vendere bene.

In Italia è poi tutto più accentuato perché abbiamo metà Paese dove se non lavori nel pubblico impiego puoi scortarti l'abc dei diritti e u contratto di lavoro stabile...
La frase in grassetto non è vera. Ne bastano (parecchi) meno.
 
Continuo a non capire il modello Milano.


Con questi stipendi una volta pagato l'affitto si rischia di morire letteralmente di fame.

Eppure quelli nel video mi sembrano tutti ben curati, ben vestiti, tranquilli e sorridenti. Qualcosa non torna.

Perché non lo dice nessuno che è una città di mantenuti? Questo sarebbe il "sogno" milanese?
Guarda che a Milano non abita solo gente arrivata qui negli ultimi 5 anni. E' pieno di gente che ha comprato in anni favorevoli all'acquisto o ha ereditato appartamenti.
 
La frase in grassetto non è vera. Ne bastano (parecchi) meno.

Se è per questo non è vera neanche questa

La strada maestra è una, bisogna cercare di guadagnare, sapersi far voler bene e sapersi vendere bene.

O meglio, è il solito discorso fallace sull'impegno. L'impegno non genera posti di lavoro pagati, determina solo la competizione per gli stessi.
Se le persone fossero tutte geni o mediocri non cambierebbe nulla sui loro posti di lavoro, al massimo se li scambiano tra loro (o emigrano).

Il caso milanese (e analogamente i casi simili) sono semplici espressioni della legge di mercato: tante persone vogliono vivere nello stesso posto.
Economicamente l'unica soluzione è andare controcorrente, cioè dove costa meno.
 
Intato vediamo oggi cosa tira fuori Nomisma con il Primo Rapporto sul Mercato Immobiliare 2024.
 
Continuo a non capire il modello Milano.


Con questi stipendi una volta pagato l'affitto si rischia di morire letteralmente di fame.

Eppure quelli nel video mi sembrano tutti ben curati, ben vestiti, tranquilli e sorridenti. Qualcosa non torna.

Perché non lo dice nessuno che è una città di mantenuti? Questo sarebbe il "sogno" milanese?

Perché sono rimasti a "il segreto del mio successo" dove un giovane 20 enne di campagna andava a NewYork e tra mille trombate e peripezie si trovava proprietario di una multinazionale.
Invece il 98% di loro finirà a condurra la vita da "schiavo comodo" per qualche azienda Meneghina.
 
@Erik il rosso se vuoi goderti la città la cifra indicata da Altopiano Gentile è anche conservativa. Diciamo che 70k RAL (+mutuo/ casa di proprietà) da indeterminato è la soglia psicologica per iniziare a rallentare. Se guadagni meno devi spingere, al contrario vivi di rinunce.
 
ma che articolo è? se ogni 2000 abitanti uno ha + di 100 anni significa che ci sono 600 centenari a milano?
ma quando mai?
 
ma che articolo è? se ogni 2000 abitanti uno ha + di 100 anni significa che ci sono 600 centenari a milano?
ma quando mai?
no, sono 732


A Milano si contano 732 over 100 e anche in questo caso il record è tutto femminile.
 
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