Mobili di ieri, di oggi e oggetti di design

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Il cubo di Rubik compie 50 anni: icona della cultura pop e gioco che unisce le generazioni

Inventato nella primavera del 1974 e brevettato nel 1975, Rubik’s, l'originale cubo di Rubik fa il suo debutto ufficiale nel mercato del giocattolo nel 1980 e fin dall’inizio si rivela un rompicapo capace di incuriosire il mondo della scienza e della matematica, diventando in poco tempo anche un’icona pop dal design inconfondibile, ma soprattutto un gioco intergenerazionale per le menti curiose di tutto il mondo.

Spin Master celebra i cinquant'anni del cubo con l’attesissima limited edition Rubik’s 3X3 Retrò – 50° anniversario, un’elegante replica della confenzione cilindrica trasparente degli anni ’80, decorata con il logo originale di Rubik's, con adesivi dai colori classici e, per la prima volta, con la comparsa del colore oro intenso per sostituire il lato giallo e dare al cubo uno speciale tocco glamour per l’occasione.

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La prima versione, in commercio fino al 1983, diventa subito un fenomeno globale, tanto che in pochi anni registra circa 200 milioni di vendite e dal 1981 si trova nell’esposizione permanente del museo MoMa di New York.

il mito dalle sei facce multicolor ha rivoluzionato il modo di giocare e di pensare e, col passare del tempo, continua a rivelarsi un vero e proprio brain trainer che allena le capacità logiche e che coltiva un legame indissolubile con le discipline STEM.

Sono molteplici, infatti, i benefici pedagogici offerti dal cubo, come la capacità di risolvere problemi, lo sviluppo del pensiero critico, della memoria, stimolando al contempo la creatività, la crescita dell’autocontrollo e migliorando le capacità di pianificazione e strategia.

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Se dovessimo riassumere il design d'interni giapponese in una sola parola, sarebbe: zen.
Immerso in migliaia di anni di tradizione, questo antico stile, noto come "Kanso", non è solo rilassante, ma anche una rappresentazione culturale dello stile di vita giapponese. Con molti anni di esperienza, prove ed errori, questa estetica domestica tradizionale ha accumulato alcuni principi solidi e semplici che tutti noi dovremmo seguire quando si tratta degli interni della nostra casa.
Uno dei motivi principali per cui le persone sono innamorate del design d'interni giapponese è che è in grado di migliorare enormemente lo spazio. Questo perché molte delle case tradizionali giapponesi prevedono zone giorno a pianta aperta.

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Una stanza in stile giapponese = Multifunzionale e flessibile
L'interior design giapponese è in sintonia con la natura e la luce naturale.

Fibre naturali e sostenibili
Piante e giochi d'acqua

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Il legno, il bambù e il rattan sono materiali spesso utilizzati per diversi elementi interni. Inserti, pareti, cornici, soppalchi e griglie per schermi sono solitamente realizzati in legno naturale come il cipresso e il pino rosso. Il legno aggiunge consistenza, serenità e raffinatezza ai vostri spazi" - John Liden (interior designer di Los Angeles)

Il meglio di tutti gli interni vintage giapponesi significa Wabi Sabi, l'arte giapponese di apprezzare la bellezza del mondo naturalmente imperfetto. Si tratta di un'antica filosofia estetica che affonda le sue radici nel buddismo zen, in particolare nella cerimonia del tè, un rituale di purezza e semplicità in cui i maestri zen apprezzavano le ciotole fatte a mano e di forma irregolare, con smalti non uniformi e piccole crepe" - Carl Morenikeji (Direttore di Scaramanga)

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ATOLLO
Vico Magistretti

PREMI E RICONOSCIMENTI
Compasso d'Oro ADI 1979
Museum of Modern Art, New York, 1979
Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, 1983
Kunstgewerbe Museum, Zurigo, 1983
Museum Die Neue Sammlung, Monaco di Baviera, 1983
Museum für Kunst un Gewerbe, Amburgo, 1986
"Kusntmuseum" di Dusseldorf", 1989
Collezione Permanente del Design Italiano presso la Triennale di Milano, 2007
 
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ATOLLO
Vico Magistretti

PREMI E RICONOSCIMENTI
Compasso d'Oro ADI 1979
Museum of Modern Art, New York, 1979
Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, 1983
Kunstgewerbe Museum, Zurigo, 1983
Museum Die Neue Sammlung, Monaco di Baviera, 1983
Museum für Kunst un Gewerbe, Amburgo, 1986
"Kusntmuseum" di Dusseldorf", 1989
Collezione Permanente del Design Italiano presso la Triennale di Milano, 2007
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«Look at usual things, with unusual eyes»
VICO MAGISTRETTI

La sedia Carimate
è una rivisitazione della popolare sedia di legno con seduta in vimini.
Il nome della serie è dovuto alla destinazione originaria della sedia, disegnata per la Club House del Golf Club di Carimate, Como. La sedia prende ispirazione in parte dalla tradizione scandinava ma allo stesso tempo dalla rivisitazione della sedia popolare di legno e paglia. Il designer utilizza la tinteggiatura all'anilina rossa all'epoca usata per i giocattoli, per la prima volta proposta in un arredo; il colore riprende inoltre quello delle colonne e dei serramenti del complesso sportivo. I dettagli costruttivi risiedono nel rigonfiamento strutturale delle gambe in corrispondenza dell'innesto della seduta, nel punto più sollecitato, e nell'armonioso raccordo dei braccioli all'altezza dello schienale.
«C'è un modo di fare le cose in un altro modo»

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Si narra che la Cina è stato il più grande centro orientale di ebanisteria, ma solo nell’ultimo secolo, però, è stata apprezzata la bellezza delle sue decorazioni e l’originalità del suo stile.

Se per il design della propria casa, si opta per un design orientale, allora quella di scegliere un armadio cinese è sicuramente una fantastica scelta
per dare all’ambiente uno stile minimal e pulito. Solitamente gli elementi che compongono un armadio cinese sono: dimensioni molto contenute (mobili cinesi salvaspazio), due ante all’interno, decorazioni e ornamenti di varia natura a seconda della tradizione dalla quale provengono.

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Si possono distinguere quelli classici e quindi privi di particolari decorazioni, pensati per contenere libri o altri tipi di suppellettili e armadi pensati per alcune stanze specifiche, e regalati in occasioni speciali come l’ armadio nuziale Cinese.
In passato gli armadi nuziali facevano parte del corredo nuziale che veniva regalato alle giovani fanciulle, e avevano rigorosamente una chiusura a cerchio per indicare il simbolo della nuova unione.
L’armadio nuziale Cinese è realizzato in legno o bambù e generalmente il legname che viene utilizzato per la loro realizzazione è aromatico, con lo scopo di emanare sempre un buon odore in casa.
Una particolarità dell’armadio cinese è che sono realizzati ad incastro, senza quindi utilizzare colla, sostanze chimiche e chiodature. Per quanto riguarda la parte esterna dell’armadio cinese, spesso è lasciato in vista la particolarità del legno aromatico, in altri casi invece mobili cinesi laccati antichi sono stati laccati utilizzando delle decorazioni colorate o anche utilizzando le tinte dell’oro.



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Olivetti Valentine


La Valentine della Olivetti è una macchina per scrivere nata nel 1968 dal progetto di Ettore Sottsass e Perry A. King. Il modello è stato messo in produzione l'anno successivo, nel 1969. Nel 1970 Sottsass ha vinto il Premio Compasso d'oro proprio grazie a questo iconico oggetto, simbolo del design industriale. (foto: sothebys.com)
 
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Icona del design, Shiro Kuramata (1934–1991) è uno dei più importanti designer giapponesi del XX secolo e colui che meglio ha interpretato lo spirito del proprio tempo con realizzazioni e prodotti significativi.
Shiro Kuramata è noto per il suo uso di materiali industriali come rete metallica d'acciaio e lucite per creare interni architettonici e arredi. Nel 1965 fonda il Kuramata Design Office di Tokyo che rimane in essere fino al 1991, anno della sua morte, contando all'attivo numerosi progetti che sono entrati nell'olimpo del design del prodotto.

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Kuramata entra in contatto con il design italiano prima attraverso Memphis, poi, nel 1987, con Cappellini che introduce nella sua collezione la famiglia di cassettiere "Progetti Compiuti" da lui disegnata. Pezzi rivoluzionari come la sedia "How High the Moon" (1986) riflettono il dinamismo emergente e la maturità della creatività del Giappone del dopoguerra, o il suo 'Ikabana', vaso di cristallo soffiato a mano realizzato da Vilca di Colle Valdelsa (Siena), un esempio unico di fusione tra culture orientale e occidentale.

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Nel 1990 il governo francese assegna a Kuramata il prestigioso Ordre des Arts et des Lettres in riconoscimento del suo eccezionale contributo all'arte e al design. Tutti i progetti di Kuramata sono ancora di estrema attualità e sono presenti nelle collezioni permanenti del Museo di Arti Decorative di Parigi, del MoMa di New York, del Metropolitan Museum, del Vitra Design Museum e del Museo d’Arte Moderna di Toyama.


https://www.archiproducts.com/it/designer/shiro-kuramata

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