MPS secondo voi arriverà un cavaliere bianco e rilancerà Banca Mps?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Certo che avere delle persone, così incapaci che ci governano e pensano di essere invece dei geni alla luce degli ignoranti.
Lucifebo o Lucifero. Quando verranno da te non ti scordare di punirli adeguatamente.:D

Ieri avrebbe dovuto perdere meno delle altre banche e quindi oggi avrebbe dovuto rimbalzare maggiormente.
Mercato di pollotrader e quindi estremamente rischioso.
 
il tetto del 0.1% dell'attivo porta l'extratassa per mps al massimo a 120mln
Il Governo Meloni alla fine ha dovuto fare dietrofront, salvandosi in corner.

Ma a prescindere da questo caso, un qualsiasi Governo nazionale dovrebbe essere in grado di gestire la comunicazione in modo oculato e responsabile, il contrario di quanto visto ieri.

È stata una bella lezione del libero mercato a tutta la politica!
 
...praticamente è tornata indietro alla quotazione pre-semestrale!
Si, dopo il provvedimento governativo a sorpresa di martedì sulle Banche, si é immediatamente ripresa e ristabilizzata molto bene a 2,55 con la celere retromarcia del Governo.
 
Quanto pagheranno davvero Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bper, Banco Bper e Credem con la nuova tassa? - Startmag

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Quanto pagheranno davvero Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bper, Banco Bper e Credem con la nuova tassa?

di Fernando Soto
10 Agosto 2023


Avanti tutta, anzi no: retromarcia
. La tassa sui cosiddetti extra margini (“ingiusti”, secondo la premier Giorgia Meloni) nella maggioranza e nel governo non c’è ancora chiarezza normativa ed economica. E non mancano anche le discussioni politiche all’interno della maggioranza. Mentre dopo il chiarimento parziale del ministero dell’Economia sulla portata della tassa, gli analisti aggiornano stime e scenari sull’impatto della norma e su quanto gli istituti di credito come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bper, Banco Bper e Credem pagheranno davvero.

IL CHIARIMENTO DEL TESORO PER CALMARE LE ACQUE AI VERTICI DELLE BANCHE​

Il giorno dopo l’approvazione del decreto in consiglio dei ministri, e le spiegazioni di Salvini e Tajani, il Tesoro si è deciso di diffondere un “chiarimento”di fatto una terza versione della norma – con cui si spiegava che la tassa sui profitti delle banche generati dall’incremento dei tassi Bce non potrà superare lo 0,1% degli attivi dei singoli istituti, quota ben inferiore a quel 25% del patrimonio netto inizialmente identificata come soglia massima del prelievo. “Una manciata di righe, essenziali per definire e ridimensionare la magnitudo del salasso, arrivate a mercati chiusi, quando però oramai il danno di credibilità dell’intero sistema bancario (e non solo) agli occhi degli investitori internazionali era fatto”, ha chiosato oggi il Sole 24 ore: “Insomma, alla fine la tassa sugli “extra-profitti” delle banche italiane non sarà nell’ordine di quei 4-5 miliardi attesi da tanti analisti, che avevano fatto i calcoli sulla base delle indicazioni diffuse dal Governo nella serata di lunedì. Sarà ben più contenuta: non andrà oltre i 2-2,5 miliardi di euro per l’intero sistema bancario, e forse anche meno. In pratica una tassa più che dimezzata rispetto alle previsioni”.


I REPORT SUGLI EFFETTI DELLA TASSA SULLE BANCHE​

Ieri Bankitalia ha aggiornato il dato degli attivi bancari, che farà da “tetto” massimo: 3.818 miliardi a giugno. Oggi il prelievo massimo sarebbe 3,81 miliardi (ma conta il dato di fine 2023). “Nel riconteggio di vari analisti, tra cui Intermonte e Kepler – ha scritto il quotidiano la Repubblicala tassa per le banche quotate sarebbe tra il 6% e il 16% degli utili 2023: circa 900 milioni Intesa Sanpaolo (-11%), 440 Unicredit, 200 Banco Bpm (-15%), 150 Bper (-14%) e 120 Mps (-13%). Cifre squadernate con più sollievo ieri, che potrebbero perfino lasciare inalterate le promesse fatte agli azionisti bancari, pari a remunerazioni attorno al 10% a fronte di oltre 20 miliardi di utili 2023. Ma i banchieri italiani contano di ridurre ancora, nell’iter del decreto, l’esborso, rispetto ai 3,8 miliardi del “tetto”, in linea con i tecnici del Mef che stimano incassi per 2-2,5 miliardi”.
 
Si, dopo il provvedimento governativo a sorpresa di martedì sulle Banche, si é immediatamente ripresa e ristabilizzata molto bene a 2,55 con la celere retromarcia del Governo.
Avrebbe dovuto fare ALMENO + 5/8 % invece è stata ferma al palo, non un bel segnale IMHO
 
Avrebbe dovuto fare ALMENO + 5/8 % invece è stata ferma al palo, non un bel segnale IMHO
Ha fatto +3% da martedì. +3% o +5% penso sia onestamente uguale. Per me la stabilità é il miglior segnale, un passo alla volta. Per tutto il resto c'é tempo, aspettando prima il bilancio finale tra 6mesi, e infine il completamento del piano industriale 2022-2026. E sono già in anticipo di 1 anno 😉
 
La Spagna ha introdotto una tassa sugli extraprofitti bancari nel luglio 2022. È piuttosto simile a quella varata dal governo italiano, seppur con alcune differenze. Naturalmente, anche in Spagna, le banche avevano fortemente criticato il provvedimento ma le ripercussioni non sembrano essere state particolarmente traumatiche. Nell’ultimo anno le due principali banche del paese Santander e Bbva, hanno guadagnato in Borsa rispettivamente il 38% e il 51%. La terza, Caixa bank, il 27%. I rendimenti dei titoli spagnoli si sono mossi in linea con il resto del mercato, sono cresciuti meno di quelli tedeschi o francesi (lo spread è quindi sceso) e rimangono al di sotto di quelli italiani.


Nel 2022 le banche spagnole hanno incamerato utili per 20 miliardi di euro (+ 25% sul 2021), nelle attese la tassa dovrebbe fruttare circa 2 miliardi di euro. Una cifra simile a quella stimata in Italia. La differenza più importante è che il prelievo si applica non solo al margine di interesse (differenza tra interessi incassati e pagati) ma anche ai proventi da commissioni. I gruppi bancari devono versare allo Stato il 4,8% di queste due voci. L’aliquota è più basso rispetto al 40% italiani ma si applica sull’intera somma, non sulla differenza rispetto all’anno precedente. Tuttavia l’imposta scatta solo se i proventi da commissione e margine d’interesse superano gli 800 milioni di euro. Come la misura italiana, anche quella spagnola ha un effetto di riduzione sui profitti stimato in circa il 10% e, per ora, è una tantum. Riguarda i bilanci 2022 e 2023, i più interessati dai benefici dei rialzi dei tassi Bce. Alla fine del 2024 verrà fatta una valutazione della loro applicazione e verrà riconsiderata la possibilità di renderli permanenti.
Il Fatto.it
 
La Spagna ha introdotto una tassa sugli extraprofitti bancari nel luglio 2022. È piuttosto simile a quella varata dal governo italiano, seppur con alcune differenze. Naturalmente, anche in Spagna, le banche avevano fortemente criticato il provvedimento ma le ripercussioni non sembrano essere state particolarmente traumatiche. Nell’ultimo anno le due principali banche del paese Santander e Bbva, hanno guadagnato in Borsa rispettivamente il 38% e il 51%. La terza, Caixa bank, il 27%. I rendimenti dei titoli spagnoli si sono mossi in linea con il resto del mercato, sono cresciuti meno di quelli tedeschi o francesi (lo spread è quindi sceso) e rimangono al di sotto di quelli italiani.


Nel 2022 le banche spagnole hanno incamerato utili per 20 miliardi di euro (+ 25% sul 2021), nelle attese la tassa dovrebbe fruttare circa 2 miliardi di euro. Una cifra simile a quella stimata in Italia. La differenza più importante è che il prelievo si applica non solo al margine di interesse (differenza tra interessi incassati e pagati) ma anche ai proventi da commissioni. I gruppi bancari devono versare allo Stato il 4,8% di queste due voci. L’aliquota è più basso rispetto al 40% italiani ma si applica sull’intera somma, non sulla differenza rispetto all’anno precedente. Tuttavia l’imposta scatta solo se i proventi da commissione e margine d’interesse superano gli 800 milioni di euro. Come la misura italiana, anche quella spagnola ha un effetto di riduzione sui profitti stimato in circa il 10% e, per ora, è una tantum. Riguarda i bilanci 2022 e 2023, i più interessati dai benefici dei rialzi dei tassi Bce. Alla fine del 2024 verrà fatta una valutazione della loro applicazione e verrà riconsiderata la possibilità di renderli permanenti.
Il Fatto.it
Alla lunga non cambierebbe nulla per le Banche se non per il consumatore finale (correntista) che potrebbe trovarsi commissioni più alte. Pessima soluzione governativa se si vuole combattere l'inflazione e il relativo rialzo dei tassi bancari 😉
 
Nessuna sfiducia sul settore bancario.

Tutto rientrato ai livelli pre-decreto, tranne un titolo. Forse entro su quello.
 
fosse la volta buona??? dopo poco più di 2 lustri dal suo declino il titolo potrebbe aver trovato il suo centro di gravità permanente? :censored: ...:wtf:...:ops:
 
Attendiamo adesso un andamento tendente al 3,3 indicato da Equita. Ma aldilà del valore dell'azione che sarà l'ovvia conseguenza del piano auspicato, attendiamo la conferma dell'utile annuale di almeno 700 milioni che é oramai una certezza in anticipo di 1 anno!
 
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