mps tv SUB LT2: 30/11/2017 XS0236480322 e 15/01/2018 XS0238916620 - new edition XXIII

Se i sub sono tutelati come da decreto, mi spiegate da cosa salta fuori la frase "in caso di misselling i subordinatisti verranno risarciti. Il misselling dovrà essere dimostrato caso per caso"? Questa frase appare in numerosi articoli di oggi e non sembra proprio una svista ma pare alludere all'arbitrato bancario predisposto per i sub Etruria & c..
 
Quanto ci vuoi giocare che è u a cappella di una Pennivendola riportata in maniera pedissequa da altri Pennivendoli? Relax!
 
Se i sub sono tutelati come da decreto, mi spiegate da cosa salta fuori la frase "in caso di misselling i subordinatisti verranno risarciti. Il misselling dovrà essere dimostrato caso per caso"? Questa frase appare in numerosi articoli di oggi e non sembra proprio una svista ma pare alludere all'arbitrato bancario predisposto per i sub Etruria & c..

Ognuno vede le cose a modo suo e scrive.basta leggere il decreto, ricordo un giornalista che parlava di PMC la settimana scorsa
 
giornalisti odierni : giornalisti di una volta = promotori odierni : promotori di una volta

chiaro no?
 
Notizie aggiornate circa gli esuberi?
 
Rassegna stampa tv, Il Sole 24 ore:
MPS ritorna in borsa a luglio
 
comunque sul sole si ribadisce nuovo decreto per mps con le condizioni del bs...con la condivisione degli oneri per azionisti e obb. subordinate...
 
Ultima modifica:
Su "LA STAMPA" mi sembra ci sia un articolo interessante, ma non sono abbonato e leggo solo poche righe, se qualcuno lo può vedere tutto.........
 
Mps, pronta la road-map Quotazione in pista per luglio
Verso una ricapitalizzazione più soft rispetto agli 8,8 miliardi previsti
Mentre per Mps si prospetta una ricapitalizzazione più soft rispetto alle attese (con uno sconto che potrebbe portare il fabbisogno stimato a 8 miliardi dagli 8,8 precedenti), i risparmiatori e gli investitori della più antica banca al mondo potrebbero tornare a rivedere gli scambi su azioni e bond che dallo scorso dicembre erano stati bloccati.
Tutto è subordinato all’approvazione del piano di ristrutturazione delle Authority europee nel corso delle prossime settimane. Ma se non ci saranno intoppi imprevisti, tra fine giugno e inizio luglio tutti gli strumenti finanziari quotati (e ora congelati) di Banca Monte dei Paschi torneranno ad essere trattati sui mercati.
Uno stop, quello della Consob, scattato lo scorso 22 dicembre, all’indomani del fallimento dell’aumento di capitale da 5 miliardi con capitali privati. In quel momento l’Authority aveva optato per la sospensione «temporanea» degli scambi alla luce dell’incertezza che pesava sulla banca. Il black-out «informativo», secondo Consob, di fatto non assicurava al pubblico «l’accesso ad informazioni sufficienti per effettuare scelte di investimento consapevoli».
Ora però le cose sono destinate a cambiare. Nel corso delle prossime settimane, probabilmente nell’ultima decade di giugno, la banca presenterà al mercato il nuovo e definitivo piano industriale concordato con la Dg Competition e approvato dalla Commissione Ue. Non è escluso che, proprio nel passaggio in Commissione, qualche dettaglio cambi rispetto alle premesse iniziali, e anche per questo l’intero impianto dell’operazione a cui stanno lavorando il Ceo Marco Morelli e il cfo Francesco Mele rimane ancora in via definizione. Certo è che in parallelo all’approvazione del piano industriale in sede Ue dovranno vedere la luce i due decreti del Governo relativi al pacchetto Mps. Il primo conterrà i dettagli relativi al burden sharing, ovvero le condizioni di condivisione degli oneri per azionisti e detentori di bond subordinati e le relative modalità di rimborso per i risparmiatori retail vittime di “misselling”, la vendita fraudolenta allo sportello. Il secondo decreto, invece, darà conto delle condizioni a cui lo Stato entrerà nel capitale della banca, con l’indicazione del nuovo prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte del Mef. Un’informazione, quest’ultima, decisiva per la riammissione del titolo sul mercato. Dovrebbe essere così rispettato il calendario che prevede l’ingresso dello Stato in Mps entro luglio.
La road map di fatto è tracciata. Nei prossimi giorni la banca riceverà indicazionedalla Bce della nuova soglia Srep da rispettare per il prossimo anno. Nel contempo dovrebbe arrivare la firma dell’accordo di cartolarizzazione con Atlante, in vista della dismissione di circa 26 miliardi di crediti deteriorati. I non performing loans dovrebbero essere ceduti a un prezzo attorno al 20-22% del valore originario.
Proprio alla soglia Srep e al prezzo di cessione degli Npl è legata l’ultima parola sul fabbisogno di capitale, tema che a dicembre, quando la vigilanza Bce aveva comunicato la cifra di 8,8 miliardi, aveva acceso la tensione tra Francoforte e il governo italiano. L’entità finale dello “sconto” è legata anche al peso del piano di riduzione dei costi, sportelli e organici in primis, snodo cruciale per il ritorno alla redditività chiamata a ripagare il prestito pubblico e a riportare Siena sul mercato. Intanto la partita sugli “sconti” si sposta ora sulle venete, dove i temi tecnici si incrociano in modo sempre più stretto a quelli politici (come mostra l’intervista al segretario Pd Matteo Renzi in pagina 3).
L’accordo con la Ue per la ricapitalizzazione preventiva di Mps «è una buona notizia per tutti, innanzitutto per i risparmiatori. Con lo Stato che metteparecchi soldi» l’istituto «avrà un capitale da banca solida» ha detto ieri il dg della Banca d’Italia Salvatore Rossi a margine del suo intervento al Festival Economia di Trento. Quello con Bruxelles è «un accordo certamente positivo, è un problema risolto dopo molto, forse troppo tempo. I risparmiatori possono stare tranquilli, la banca è avviata sul sentiero del risanamento definitivo».
 
Mps, pronta la road-map Quotazione in pista per luglio
Verso una ricapitalizzazione più soft rispetto agli 8,8 miliardi previsti
Mentre per Mps si prospetta una ricapitalizzazione più soft rispetto alle attese (con uno sconto che potrebbe portare il fabbisogno stimato a 8 miliardi dagli 8,8 precedenti), i risparmiatori e gli investitori della più antica banca al mondo potrebbero tornare a rivedere gli scambi su azioni e bond che dallo scorso dicembre erano stati bloccati.
Tutto è subordinato all’approvazione del piano di ristrutturazione delle Authority europee nel corso delle prossime settimane. Ma se non ci saranno intoppi imprevisti, tra fine giugno e inizio luglio tutti gli strumenti finanziari quotati (e ora congelati) di Banca Monte dei Paschi torneranno ad essere trattati sui mercati.
Uno stop, quello della Consob, scattato lo scorso 22 dicembre, all’indomani del fallimento dell’aumento di capitale da 5 miliardi con capitali privati. In quel momento l’Authority aveva optato per la sospensione «temporanea» degli scambi alla luce dell’incertezza che pesava sulla banca. Il black-out «informativo», secondo Consob, di fatto non assicurava al pubblico «l’accesso ad informazioni sufficienti per effettuare scelte di investimento consapevoli».
Ora però le cose sono destinate a cambiare. Nel corso delle prossime settimane, probabilmente nell’ultima decade di giugno, la banca presenterà al mercato il nuovo e definitivo piano industriale concordato con la Dg Competition e approvato dalla Commissione Ue. Non è escluso che, proprio nel passaggio in Commissione, qualche dettaglio cambi rispetto alle premesse iniziali, e anche per questo l’intero impianto dell’operazione a cui stanno lavorando il Ceo Marco Morelli e il cfo Francesco Mele rimane ancora in via definizione. Certo è che in parallelo all’approvazione del piano industriale in sede Ue dovranno vedere la luce i due decreti del Governo relativi al pacchetto Mps. Il primo conterrà i dettagli relativi al burden sharing, ovvero le condizioni di condivisione degli oneri per azionisti e detentori di bond subordinati e le relative modalità di rimborso per i risparmiatori retail vittime di “misselling”, la vendita fraudolenta allo sportello. Il secondo decreto, invece, darà conto delle condizioni a cui lo Stato entrerà nel capitale della banca, con l’indicazione del nuovo prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte del Mef. Un’informazione, quest’ultima, decisiva per la riammissione del titolo sul mercato. Dovrebbe essere così rispettato il calendario che prevede l’ingresso dello Stato in Mps entro luglio.
La road map di fatto è tracciata. Nei prossimi giorni la banca riceverà indicazionedalla Bce della nuova soglia Srep da rispettare per il prossimo anno. Nel contempo dovrebbe arrivare la firma dell’accordo di cartolarizzazione con Atlante, in vista della dismissione di circa 26 miliardi di crediti deteriorati. I non performing loans dovrebbero essere ceduti a un prezzo attorno al 20-22% del valore originario.
Proprio alla soglia Srep e al prezzo di cessione degli Npl è legata l’ultima parola sul fabbisogno di capitale, tema che a dicembre, quando la vigilanza Bce aveva comunicato la cifra di 8,8 miliardi, aveva acceso la tensione tra Francoforte e il governo italiano. L’entità finale dello “sconto” è legata anche al peso del piano di riduzione dei costi, sportelli e organici in primis, snodo cruciale per il ritorno alla redditività chiamata a ripagare il prestito pubblico e a riportare Siena sul mercato. Intanto la partita sugli “sconti” si sposta ora sulle venete, dove i temi tecnici si incrociano in modo sempre più stretto a quelli politici (come mostra l’intervista al segretario Pd Matteo Renzi in pagina 3).
L’accordo con la Ue per la ricapitalizzazione preventiva di Mps «è una buona notizia per tutti, innanzitutto per i risparmiatori. Con lo Stato che metteparecchi soldi» l’istituto «avrà un capitale da banca solida» ha detto ieri il dg della Banca d’Italia Salvatore Rossi a margine del suo intervento al Festival Economia di Trento. Quello con Bruxelles è «un accordo certamente positivo, è un problema risolto dopo molto, forse troppo tempo. I risparmiatori possono stare tranquilli, la banca è avviata sul sentiero del risanamento definitivo».
in effetti sembra chiaro...
 
Ok, ma le regole del bs non prevedono la conversione in azioni o sono cambiate anche quelle l'altra notte?
 
Su "LA STAMPA" mi sembra ci sia un articolo interessante, ma non sono abbonato e leggo solo poche righe, se qualcuno lo può vedere tutto.........

Paolucci della Stampa compagno di merende della Bufacchi del Sole 24 Ore. Che bei giornalisti!
 
Diciamo che ad oggi le regole sono quelle del decreto di Natale. Se uscirà qualcosa di nuovo lo vedremo. Non penso che ad oggi i giornalisti ne sappiano più di noi
 
Utente Sandrino, da altro Forum:

Nessuno sa niente... da LA STAMPA

Le certezze finiscono qua e iniziano le incognite. La prima riguarda il contributo degli obbligazionisti subordinati. Le obbligazioni «aggredibili» sono 4,3 miliardi. Di queste, alcune sono emesse da veicoli del Delaware secondo la legge Usa. Sono aggredibili, dato che si trovano al di fuori della regolazione europea? Non è chiaro. Di certo i detentori, in gran parte fondi speculativi, sono pronti a fare ricorso in tribunale. Dei 4,3 miliardi, 2,1 miliardi sono relativi ad un’unica emissione venduta «allo sportello», prevalentemente in mano a piccoli risparmiatori e clienti della banca. Secondo il comunicato della Commissione, la banca (e non lo Stato, come era trapelato in dicembre) compenserà i detentori retail di bond subordinati convertendo questi bond in azioni e comprando queste azioni, pagando con titoli «senior» più sicuri. A che prezzo avverrà lo scambio in azioni non è ancora noto, come non sono noti i termini dello scambio delle nuove azioni in titoli. Ma cl’aspetto più complicato è un altro. Per avere accesso allo scambio si dovrà dimostrare di essere stati vittima di «misselling». Ovvero, aver comprato un titolo senza essere avvisati della rischiosità del titolo stesso. A chi spetterà questa valutazione? Sarà riconosciuto automaticamente a tutti i possessori del bond da 2,1 miliardi? E cosa ne sarà di quei risparmiatori che hanno comprato altri titoli subordinati, destinati formalmente ai soli investitori professionali ma in alcuni casi finiti anche ai piccoli risparmiatori e famiglie?
 
Cambiano il decreto a due mesi dalle elezioni per penalizzare i possessori di ut2.......vuole proprio perderle le elezioni il PD
 
Non si capisce nulla

Sto facendo una vacanza di m X via di notizie poco chiare
Si parla di sacrificio dei sub ma nessuno parla di conversione non c'è un solo sito che chiarisce danno tutti X scontata la conversione o è un azzeramento???
Possibile che nessuna testata giornalistica chiarisca le differenze rispetto a prima ? qui dentro di da X scontata la conversione ma io sento dei brutti sentori
 
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