Sezioni
Login
Ricerca
Altre in News e Analisi
Mps e Atlante, 80% di "sconto" sui deteriorati
Torna alla home
News e Analisi
Mps verso fine odissea, via libera del Cda
Previsto in settimana il "timbro" europeo. Poi entrerà lo Stato
Mirko Molteni
venerdì 30 giugno 2017 19:00
(Articolo aggiornato alle ore 19) - Sono ormai definiti gli ultimissimi dettagli del piano di salvataggio della banca Monte dei Paschi di Siena, che ha ricevuto oggi il via libera del Cda. diretto dall'amministratore delegato Marco Morelli e presieduto da Alessandro Falciai.
"Tutto è pronto per l'Europa", ha detto uscendo un consigliere riferendosi al via libera che ora dovrà arrivare al piano dalla Bce e dalla Commissione europea, si prevede già nell'arco della prossima settimana. In tal modo Morelli potrebbe presentare al mercato la ristrutturazione e la ricapitalizzazione già attorno al 10 luglio, con la prospettiva di poter riavviare entro fine luglio le quotazioni in Borsa del titolo Mps, sospese dal 23 dicembre 2016 e tuttora "congelate" da quella lontana giornata invernale a 15,08 euro ad azione.
Lo stesso ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, si è nelle ultime ore detto molto fiducioso. Ciò a confermare che, ricordando il parallelo caso del salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, non si intravedono all'orizzonte altre crisi creditizie che possano in qualche modo sovraccaricare di oneri lo stato, che già ha investito parecchio in queste operazioni d'emergenza.
Il cda dei Paschi ha messo a punto tutta la documentazione da inoltrare a Bruxelles per avere il via libera all'operazione che renderà lo Stato il più importante azionista. Solo dopo l'ok dell'Europa verranno apertamente confermate le cifre di cui si parla da giorni, comunque considerate ormai definitive. In particolare, la ricapitalizzazione da 8,3 miliardi assicurata da 5,8 miliardi messi dallo Stato, che diventerà così azionista al 70%, più i restanti 2,5 miliardi ricavati dalla conversione di obbligazioni subordinate.
Quanto alle enormi sofferenze della banca senese, Atlante 2 rileverà i i deteriorati di Mps a circa il 20,5% del valore nominale di 24 dei 26 miliardi di euro di sofferenze, per una cifra sui 4,92 miliardi. Dato che Atlante 2 ha in cassa solo 1,65 miliardi, con quei soldi dovrebbe acquistare direttamente i titoli cosiddetti mezzanini e junior, più rischiosi, mentre per i restanti 3,3 miliardi di titoli senior, emetterà note garantite dallo Stato via Gacs. I dettagli precisi emergeranno comunque dopo il cda di stasera.
Si saprà inoltre a quanto ammontano i paventati esuberi del gruppo. Le ultime voci parlano di almeno 6000 su un totale di 25.000 dipendenti, pari a un taglio di 400 filiali su 1860, mentre nei giorni scorsi si era parlato di cifre più basse, ovvero 5500, di cui 4800 da filiali italiane e 700 da estere. Il quadro occupazionale, dunque, peggiorerebbe e a tal proposito Mps e le organizzazioni sindacali sono pronte a imminenti incontri non appena la cifra verrà ufficializzata.
Erano solo 3000 invece gli esuberi previsti dal vecchio piano di ristrutturazione, messo a punto a partire da luglio 2016, confermato il 24 ottobre e definitivamente tramontato a dicembre 2016. In quel caso si prevedeva un aumento di capitale da 5 miliardi e la cartolarizzazione delle sofferenze a una società veicolo, Sec.Co, per 9,4 miliardi. Già allora era prevista la partecipazione di Atlante, per 1,6 miliardi alle junior e mezzanine. La scadenza dell'aumento, il 22 dicembre 2016, senza aver raccolto i fondi aveva poi spinto alla sospensione del titolo e al decreto d'urgenza del governo per il sostegno alle banche, apripista anche dei soccorsi alle banche venete.
Nei prossimi giorni verrà affrontato anche il nodo di azionisti e "bondisti" costretti a contribuire alla ricapitalizzazione. Sono circa 40.000 detentori di obbligazioni subordinate di Mps e da quel che è emerso, potranno essere risarciti solo dimostrando la scorrettezza della banca nell'averli spinti in passato a comprare titoli troppo rischiosi. Si prospettano cause legali da molti risparmiatori, che si aggiungono ad un altro dossier.
Infatti, sempre in queste ore si è appreso che è stato nominato dalla Corte d'Appello di Firenze il perito che dovrà depositare un documento, il "deed of agreement", relativo alla questione dei derivati Alexandria sulla cui ristrutturazione Mps si accordò nel 2009 con la banca giapponese Nomura, al tempo della gestione del presidente Giuseppe Mussari. La difesa di Mussari e dei suoi colleghi Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri sostiene infatti che del documento fosse al corrente la Banca d'Italia. Nuove udienze sono state fissate in autunno, il 13 ottobre e il 2 novembre.