"Musica Classica del Cuore"

VIVALDI

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Nacque a Venezia il 4 marzo del 1678. Il suo nome per intero è Antonio Lucio Vivaldi.
Fu compositore e violinista del tardo barocco veneziano. E’ considerato il più importante, influente e originale compositore della penisola italiana della sua epoca. Contribuì significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli, e della tecnica del violino e dell’orchestrazione.

Fu compositore anche di opera lirica. La sua opera compositiva comprende inoltre numerosi concerti, sonate e brani di musica sacra.

Le sue opere influenzarono numerosi compositori del suo tempo, soprattutto tedeschi, tra cui Bach, Pisendel e Heinichen.
Come avvenne per molti compositori del barocco, dopo la sua morte il suo nome e la sua musica caddero nell’oblio. Fu grazie alla ricerca di alcuni musicologi del XX secolo, come Arnold Schering, Marc Pincherle, Alberto Gentili e Alfredo Casella, che Vivaldi uscì dalla dimenticanza. Le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino conosciuti come Le quattro stagioni, celebre esempio di musica a soggetto.




 
La vita di Vivaldi è scarsamente documentata poiché prima del XX secolo nessun biografo si è occupato di ricostruirla. Numerose lacune ed inesattezze falsano ancora la sua biografia; alcuni periodi della sua vita rimangono completamente oscuri, come i molti viaggi supposti o realmente intrapresi in Italia e in Europa.




 
Ultima modifica:
L'inno sacro Stabat Mater composto da Antonio Vivaldi nel 1712 per essere eseguito come parte della Festa dei Sette Dolori di Maria Vergine a Brescia, è una preghiera cattolica del XIII secolo attribuito a Jacopone da Todi.
La prima parte della preghiera è una meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte della preghiera è una invocazione in cui l'orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù durante la crocifissione e la Passione.







La Madre addolorata stava

in lacrime presso la Croce

su cui pendeva il Figlio.


E il suo animo gemente,

contristato e dolente

una spada trafiggeva.


Oh, quanto triste e afflitta

fu la benedetta

Madre dell'Unigenito!


Come si rattristava, si doleva

e tremava vedendo

le **** del celebre Figlio!


Chi non piangerebbe

al vedere la Madre di Cristo

in tanto supplizio?


Chi non si rattristerebbe

al contemplare la pia Madre

dolente accanto al Figlio?


A causa dei peccati del suo popolo

Ella vide Gesù nei tormenti,

sottoposto ai flagelli.


Vide il suo dolce Figlio

che moriva, abbandonato da tutti,

mentre esalava lo spirito.


Oh, Madre, fonte d'amore,

fammi provare lo stesso dolore

perché possa piangere con te.


Fa' che il mio cuore arda

nell'amare Cristo Dio

per fare cosa a lui gradita.


Santa Madre, fai questo:

imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso

fortemente nel mio cuore.


Del tuo figlio ferito

che si è degnato di patire per me,

dividi con me le ****.


Fammi piangere intensamente con te,

condividendo il dolore del Crocifisso,

finché io vivrò.


Accanto alla Croce desidero stare con te,

in tua compagnia,

nel compianto.


O Vergine gloriosa fra le vergini

non essere aspra con me,

fammi piangere con te.


Fa' che io porti la morte di Cristo,

avere parte alla sua passione

e ricordarmi delle sue piaghe.


Fa' che sia ferito delle sue ferite,

che mi inebri con la Croce

e del sangue del tuo Figlio.


Che io non sia bruciato dalle fiamme,

che io sia, o Vergine, da te difeso

nel giorno del giudizio.


Fa' che io sia protetto dalla Croce,

che io sia fortificato dalla morte di Cristo,

consolato dalla grazia.


E quando il mio corpo morirà

fa' che all'anima sia data

la gloria del Paradiso.

Amen.
 

Allegati

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Grazie Maf OK!,sai ,lo chiamavano il prete rosso per il colore dei suoi capelli - Vivaldi, infatti, era sacerdote, ma dispensato
dall'obbligo di dire Messa per la grave forma di asma di cui soffriva, che agli inizi del ministero lo
aveva costretto spesso a interrompere le celebrazioni - di lui conosciamo poco la musica sacra che
racchiude tesori preziosi.

Un'altra particolarità
che contraddistingue la musica sacra del prete rosso è l’assegnazione della parte melodica ad
un'unica voce di sottofondo. p.s Philippe Jaroussky mi piace tanto :D


 
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Antonio Salieri

Compositore di musica sacra, classica, lirica e direttore d'orchestra, nacque a Legnago il 18 agosto 1750.
Studente di violino presso Giuseppe Tartini, poco più che adolescente, il giovane Salieri, si trasferì assieme al fratello Francesco prima a Padova e quindi a Venezia per studiare contrappunto alla scuola di Giovanni Pescetti.
Musicista di talento, Salieri si vide coinvolto, nella rivalità con Wolfgang Amadeus Mozart, a sotterranee manovre di palazzo, gravato da accuse di plagio che ancora oggi alimentano una contrastante letteratura, dato che, secondo alcuni storici musicali moderni, potrebbe essere stato Mozart ad avere, in più di una circostanza, plagiato Salieri.




:clap::clap:
 
Salieri fu drammatico e potente nelle opere, trattenuto nella musica sacra. Salieri è l'ordine, spesso stupefacente, perfetto, si muove dentro i generi, serio, buffo, applica la Riforma gluckiana e si rivela conoscitore di composizione e contrappunto. È anche un eccellente insegnante: fra i suoi allievi ci sono Beethoven, Liszt, Schubert, Hummel. .

Si dice che Salieri fosse spesso irascibile, irrequieto e che soffrisse di improvvisi attacchi di pianto. Era astemio, ma si faceva mandare dei dolcetti da Legnago perché era goloso. Aiutò orfani, mantenne la disciplina. Era monogamo, integro.

C'è una scena indimenticabile in Amadeus: Mozart sta morendo, Salieri gli è a fianco, freneticamente scrive le note che «l'avversario» gli detta.
È il Requiem mozartiano, un capolavoro (rimasto incompiuto).


 
se ti piace la musica classica ... e magari l'opera ;) ... siamo amici :D

 
Salieri fu drammatico e potente nelle opere, trattenuto nella musica sacra. Salieri è l'ordine, spesso stupefacente, perfetto, si muove dentro i generi, serio, buffo, applica la Riforma gluckiana e si rivela conoscitore di composizione e contrappunto. È anche un eccellente insegnante: fra i suoi allievi ci sono Beethoven, Liszt, Schubert, Hummel. .

Si dice che Salieri fosse spesso irascibile, irrequieto e che soffrisse di improvvisi attacchi di pianto. Era astemio, ma si faceva mandare dei dolcetti da Legnago perché era goloso. Aiutò orfani, mantenne la disciplina. Era monogamo, integro.

C'è una scena indimenticabile in Amadeus: Mozart sta morendo, Salieri gli è a fianco, freneticamente scrive le note che «l'avversario» gli detta.
È il Requiem mozartiano, un capolavoro (rimasto incompiuto).



Ciao Maf ,sono entrata adesso a casa e mi si e allargato il cuore che la classica piace :bow::D,volevo dirti che al teatro si andava non solo per la musica: si giocava d'azzardo nei ridotti, si scambiavano visite di palco in palco, si cenava. C'era un ristorante al mezzanino con una decina di salette e un'osteria presso il loggione. Le famiglie patrizie si facevano portare la cena da casa. Per molti anni fu un'avventura camminare sotto le finestre della Scala: da sopra pioveva di tutto, avanzi di cibo e altro.:eek:
 
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Luigi Boccherini nasce a Lucca il 19 febbraio 1743.
Dopo lo studio nella scuola del Seminario di San Giovanni è condotto a Roma (fine 1753-inizio 1756) a perfezionarsi presso il violoncellista G. B. Costanzi.
Boccherini nel 1769 contrae matrimonio con la soprano della Compagnia, Clementina Pelliccia.
Nel 1770 è assunto dal fratello minore del re Carlo III, l'infante don Luis.
Nel 1775 l'infante cade in disgrazia a causa di scandalose vicende amorose ed è costretto a risiedere lontano dalla capitale, stabilendosi definitivamente a Las Arenas de San Pedro, da dove Boccherini entra in corrispondenza epistolare con il principe di Prussia, Federico Guglielmo, amante del violoncello, a cui invia in dono una serie di opere.


 
L’inaugurazione della stagione operistica della Scala il giorno di Sant’Ambrogio è una tradizione relativamente recente nella storia plurisecolare del teatro milanese.
Verdi è di gran lunga il compositore più presente e il Don Carlo con quattro serate è il titolo più rappresentato in assoluto.

Tra i direttori si fa sentire il lungo regno alla Scala di Riccardo Muti: suo il primato delle presenze sul podio della prima.

Ma Sant’Ambrogio alla Scala oltre a essere uno dei principali appuntamenti musicali su scala nazionale, è da sempre anche una vetrina mondana e un utile termometro sociale, passerella per i nuovi poteri (economici, politici, mediatici). E dal 1968 in avanti un’occasione forte, sotto i suoi riflettori, per la contestazione, di ogni tipo e colore.



 
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