Neon in arte

Albert Hien
 

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”Nelle mie opere esploro la relazione tra oggetto, memoria, identità e spazio”
Anna Fafaliou
 

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"Parto dall'emozione che mi dà un oggetto artigianale, fatto per esempio di vimini intrecciati, la cui struttura archetipa annulla la materia. Dopo, procurandomi l'oggetto, cerco di appropriarmi manualmente della sua struttura disponendolo in varie posizioni finché non lo sento vivere all'unisono con la mia struttura fisica. A questo punto interseco tale forma con l'immagine di un'energia diversa. Come, per esempio, un tubo al neon".



Mario Merz, "Sit-in", 1968.
In mostra al Madre per "I sei anni di Marcello Rumma, 1965-1970".
 

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Eggia' neon etc etc tutto sostituito dai led... e come si fa se si rompe un Dan Flavin? Sara' concesso cercare lo stesso colore e lumen e ricreare l'effetto con i led...?? interessante evoluzione.
 
Eggia' neon etc etc tutto sostituito dai led... e come si fa se si rompe un Dan Flavin? Sara' concesso cercare lo stesso colore e lumen e ricreare l'effetto con i led...?? interessante evoluzione.

da una intervista a Marinellia Pirelli: Il mio primo lavoro l’ho pubblicato nel 1969. Solo nel ‘73, a Basilea ho incontrato Dan Flavin: era lì un suo tubo fluorescente bianco e pezzi di Donald Judd. C’era con me Lucio Amelio che mi disse: “tu che ti interessi della luce, perché non prendi quest’opera di Flavin?” - “Si, risposi, così la porto a casa e i figli me la rompono subito!”, e allora presi il minimal infrangibile di Judd.


:D:p
 
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