Nessuno si prende la responsabilità di

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
guarda fiat no soldi no politici
sbuuuuum + 100% e voi sindacati piangete

han fatto un repulisti di teste di .azzo che si son comprati l'america
così deve essere basta favoritismi e assistenzialismo
ecc dopo ti finisco ora devo festeggiare il gain :mad:


.DAI UN OCCHIO AL DEBITO DI FIAT .......... :D:D:D



46Share L'analisi
Fiat-Chrysler, il Peso dei Debiti sull'Ascesa di Marchionne
L'analisi

Fiat-Chrysler, il Peso dei Debiti sull'Ascesa di Marchionne


C'è qualcosa che stona nel modo in cui Sergio Marchionne, reduce dall'ascesa al 52% della Chrysler, si rivolge all'Italia: in questo suo ripetuto lagnarsi di non ricevere gli stessi elogi che gli vengono rivolti negli Stati Uniti. Stona, perché a un'intelligenza tanto veloce non sfugge la differenza di peso tra il vasto coro dei consensi e le isolate riserve della Fiom e le impertinenze di qualche osservatore. Nel Paese dove la libertà si esercita anche dicendo male di Garibaldi, un manager che giostra sui due mondi, ma non ha una Caprera nel suo domani, sa bene che né lui né gli Agnelli possono vantare verso lo Stato italiano lo stesso credito politico che hanno verso la Casa Bianca: là la Fiat ha aiutato, qui è stata aiutata.
La verità è che Marchionne segue la politica del carciofo. Mette sul piatto una foglia per volta. Così si discute della parte, non del tutto. E allora lamentarsi dell'ingratitudine serve a lasciarsi le mani più libere: se fa, è un benefattore; se non fa, è colpa degli ingrati.
Ora la notizia è che la Fiat si mette in condizione di arrivare al 100% di Chrysler. Rimborsati i 7,5 miliardi di dollari ai governi di Usa e Canada, Torino ha ottenuto un'emissione di azioni Chrysler che, al prezzo di 1,26 miliardi di dollari, le ha dato un 16% da aggiungere al 30% che già aveva avuto senza esborsi monetari. Per altri 500 milioni, la Fiat riceve il 6% del governo Usa, al quale versa ulteriori 75 milioni per avere il diritto a rilevare la partecipazione del fondo sindacale Veba in Chrysler per 4,25 miliardi. Con l'ultimo 5% che le spetta gratis, la Fiat marcia verso il pieno controllo della casa di Auburn Hills.
Questi accordi, tutti price sensitive, sono stati resi noti a rate. La Consob avrebbe potuto esigere maggiore puntualità e trasparenza nell'informazione. D'altra parte, pure le banche subiscono. Alla vigilia di Natale, le italiane hanno aperto nuove linee di credito per 3,5 miliardi di euro, oltre a rifinanziarne di vecchie per un miliardo, senza ottenere nessuna notizia seria, ancorché adesso sembri che quei fidi servano più a chiudere il primo tempo dell'operazione Chrysler che a finanziare Fabbrica Italia. Ma stiamo alla sostanza. E la sostanza è che la Fiat sta aumentando il debito finanziario consolidato.
Al 31 marzo 2011, la Fiat Spa dichiarava 16,3 miliardi di euro di debiti e 13 di liquidità. A questi vanno sommati i debiti della casa americana, l'equivalente di 9,3 miliardi di euro, e la liquidità, 6,8 miliardi. Con gli ultimi acquisti di azioni Chrysler, il debito consolidato in euro sale da 25,6 a 27 miliardi; qualora fosse esercitata l'opzione sulle azioni del fondo Veba, il debito volerebbe a 30 miliardi di euro. E la posizione finanziaria netta, negativa, passerebbe da 5,4 a 9,6 miliardi. Troppo, se la si confronta con quella delle tedesche, che esercitano l'attività industriale con i propri soldi e con margini ben superiori.
I governi americano e canadese, per capirci, sono stati rimborsati facendo altri debiti con le banche americane, salvate dalla Casa Bianca. I nuovi tassi sono inferiori ai precedenti, decisi in situazione fallimentare, ma restano superiori all'8%. Né la Fiat, che riscuote comunque maggior fiducia, né Chrysler hanno l'investment grade, ovvero il voto di sufficienza da parte delle agenzie di rating. E questo spiegherebbe, secondo gli analisti, perché si tengano tanta, costosa liquidità in casa: l'accesso ai mercati finanziari rimane una scommessa. Per il governo italiano, impegnato a trattare la questione sul mercato della propaganda, la Fiat non è un problema, ma per la Cassazione dei tassi d'interesse le sue obbligazioni restano junk bond, titoli spazzatura.
Per quanto sia banale ripeterlo, la sufficienza si conquista fabbricando automobili gradite dal pubblico. Ma per farlo ci vuole una dedizione all'industria e uno stato patrimoniale che al momento paiono deboli. Basti pensare che Chrysler ha un patrimonio netto tangibile negativo per 9,2 miliardi di dollari. La fantasia di Marchionne potrà arrivare perfino a esplorare la strada di un reverse take over della società figlia Chrysler su mamma Fiat, consentendo all'Exor degli Agnelli di diluire il proprio impegno nell'auto e di sanare la situazione Chrysler come ha fatto il London Stock Exchange con Borsa Italiana. E poi, magari, pensare a integrare una casa giapponese minore o a farsi integrare dalla rinata Gm. In ogni caso, i conti prospettano l'esigenza di un aumento di capitale. E se questo avverrà in capo a Chrysler, ne uscirà ancor più rafforzata la capacità di attrazione del polo americano del gruppo su quello italiano.
mmucchetti@corriere.it


MASSIMO MUCCHETTI



...........................


Fiat: debiti, debiti e ancora debiti.
Pubblicato il 10 giugno 2011 da antonio



Partiamo da un dato di fatto, Fiat ha una posizione finanziaria netta negativa, di oltre 5 miliardi. I maggiori competitor europei hanno una situazione finaziaria positiva, senza debiti, e margini migliori.

Il rimborso appena effettuato al governo americano è stato fatto con ulteriori debiti, e visto l’investment grade della fiat non proprio dei migliori, i tassi del prestito dovrebbero superare il 7-8%.................

:D:D:D:D:D:D MARCHIONNEEEEEEEEEEEE ....... :clap::clap::clap::clap::clap:
 
ed ecco a voi l'inizio del tanto decantato federalismo fiscale, quello per intenderci che doveva tagliare le spese inutili...,
ancora prima di cercar di tagliarle si son messi ad aumentarle...

federalismo fiscale
Rc Auto, Province in fila per gli aumenti
Anche a Milano i costi lievitano dal 12,5 al 15 per cento

federalismo fiscale

Rc Auto, Province in fila per gli aumenti

Anche a Milano i costi lievitano dal 12,5 al 15 per cento

Il presidente della provincia di Milano Guido Podestà (OmniMilano)
Il presidente della provincia di Milano Guido Podestà (OmniMilano)
ROMA - L'ultima in ordine di tempo è stata la Provincia di Milano. Ieri, nel primo pomeriggio, la giunta presieduta da Guido Podestà ha deliberato l'aumento dell'addizionale sulle assicurazioni Rc Auto dal 12,5 al 16%. La decisione deve essere ratificata dal consiglio e dovrebbe scattare, in pratica, nell'ultimo trimestre dell'anno, con un rincaro calcolabile tra i 12 e i 15 euro l'anno per le vetture di media cilindrata. Poche ore prima, all'unanimità, era arrivata anche la decisione analoga della giunta della Provincia di Arezzo.

«L'unico strumento che avevamo a disposizione per compensare il taglio dei trasferimenti deciso dal governo con la manovra dello scorso anno», spiega il presidente della Provincia, Roberto Vasai, che ha colto al volo l'occasione rappresentata dai decreti sul federalismo fiscale. L'invito lanciato dal ministro Maurizio Sacconi, «consiglio in questa stagione di evitare un incremento del prelievo fiscale», è caduto nel vuoto. E alle trentuno Province che hanno già deciso l'aumento dell'addizionale sull'Rc Auto, entro pochi giorni, rischiano di aggiungersene un'altra ventina. Lo stesso che sta accadendo con i Comuni che finora hanno tenuto a livelli bassi (sotto lo 0,4%) l'addizionale Irpef, poi congelata dal governo nel 2008. Più di 3.500 sindaci in tutta Italia hanno la possibilità, entro la fine del mese di giugno, di deliberare un aumento dell'addizionale sull'imposta dei redditi dello 0,2% già per quest'anno. Alcune grandi città capoluogo hanno già deciso, come Venezia, Brescia, Vercelli, Cremona, Carrara. E la sovrattassa sull'Irpef è già scattata pure a Imola, Avezzano ed Empoli.

Finora l'elenco dei Comuni che hanno deliberato l'istituzione o l'aumento dell'addizionale, pubblicato sul sito internet del Dipartimento delle finanze del ministero dell'Economia, è piuttosto magro, ma anche in questo caso si teme l'ondata entro la fine del mese, quando la finestra aperta dal decreto sul fisco municipale si chiuderà, almeno per gli aumenti a valere già da quest'anno. Per ora solo una cinquantina di Comuni ha completato l'iter che dà attuazione agli aumenti, sono quasi tutti Comuni di piccola e media dimensione. Tra questi Alzano Scrivia e Tassarolo (proprio così!) in Provincia di Alessandria, Ghiffa (Verbania), Verceia (So), Villafranca di Verona, Montescudaio (Pi), Marmentino (Bs), Onore (Bg), Mineo (Ct), Isole Tremiti (Fg), Castrofilippo (Ag), Acquaro (Vibo Valentia), Banzi (Pz). Molti altri Comuni, una trentina, sono in procinto di deliberare nuovamente in questi giorni: le decisioni prese prima del primo giugno sono state infatti ritenute non valide dal ministero dell'Economia per la mancanza dei presupposti legali (le delibere non potevano essere prese prima dell'inizio di giugno).

Qualche Comune ha già messo le mani avanti per l'anno prossimo. Molti sindaci delle Province dell'Emilia-Romagna hanno già deliberato l'aumento dell'addizionale Irpef a partire dall'anno prossimo. A poco valgono, dunque, gli appelli del governo, a far quadrare i conti riducendo gli sprechi e razionalizzando, piuttosto che con l'aumento delle tasse. È vero che con il federalismo gli amministratori locali saranno responsabili delle scelte davanti ai loro elettori, ma il federalismo è ancora un progetto e i tagli della manovra dell'anno scorso vanno in qualche modo compensati. Ad appesantire la situazione, per i cittadini, ci sono anche i rincari delle addizionali nelle Regioni dove la sanità fa acqua. Le nuove regole impongono che i disavanzi siano coperti con le tasse locali, e non più dal governo centrale. Così, a partire dal 2012, saliranno ai livelli massimi anche le addizionali Irpef e Irap in Campania, Calabria e Molise. La sovrattassa sui redditi salirà di 0,15 punti, quella sull'imposta che riguarda le attività produttive di 0,3 punti.

Mario Sensini
28 giugno 2011
 
ed ecco a voi l'inizio del tanto decantato federalismo fiscale, quello per intenderci che doveva tagliare le spese inutili...,
ancora prima di cercar di tagliarle si son messi ad aumentarle...

federalismo fiscale
Rc Auto, Province in fila per gli aumenti
Anche a Milano i costi lievitano dal 12,5 al 15 per cento

federalismo fiscale

Rc Auto, Province in fila per gli aumenti

Anche a Milano i costi lievitano dal 12,5 al 15 per cento

Il presidente della provincia di Milano Guido Podestà (OmniMilano)
Il presidente della provincia di Milano Guido Podestà (OmniMilano)
ROMA - L'ultima in ordine di tempo è stata la Provincia di Milano. Ieri, nel primo pomeriggio, la giunta presieduta da Guido Podestà ha deliberato l'aumento dell'addizionale sulle assicurazioni Rc Auto dal 12,5 al 16%. La decisione deve essere ratificata dal consiglio e dovrebbe scattare, in pratica, nell'ultimo trimestre dell'anno, con un rincaro calcolabile tra i 12 e i 15 euro l'anno per le vetture di media cilindrata. Poche ore prima, all'unanimità, era arrivata anche la decisione analoga della giunta della Provincia di Arezzo.

«L'unico strumento che avevamo a disposizione per compensare il taglio dei trasferimenti deciso dal governo con la manovra dello scorso anno», spiega il presidente della Provincia, Roberto Vasai, che ha colto al volo l'occasione rappresentata dai decreti sul federalismo fiscale. L'invito lanciato dal ministro Maurizio Sacconi, «consiglio in questa stagione di evitare un incremento del prelievo fiscale», è caduto nel vuoto. E alle trentuno Province che hanno già deciso l'aumento dell'addizionale sull'Rc Auto, entro pochi giorni, rischiano di aggiungersene un'altra ventina. Lo stesso che sta accadendo con i Comuni che finora hanno tenuto a livelli bassi (sotto lo 0,4%) l'addizionale Irpef, poi congelata dal governo nel 2008. Più di 3.500 sindaci in tutta Italia hanno la possibilità, entro la fine del mese di giugno, di deliberare un aumento dell'addizionale sull'imposta dei redditi dello 0,2% già per quest'anno. Alcune grandi città capoluogo hanno già deciso, come Venezia, Brescia, Vercelli, Cremona, Carrara. E la sovrattassa sull'Irpef è già scattata pure a Imola, Avezzano ed Empoli.

Finora l'elenco dei Comuni che hanno deliberato l'istituzione o l'aumento dell'addizionale, pubblicato sul sito internet del Dipartimento delle finanze del ministero dell'Economia, è piuttosto magro, ma anche in questo caso si teme l'ondata entro la fine del mese, quando la finestra aperta dal decreto sul fisco municipale si chiuderà, almeno per gli aumenti a valere già da quest'anno. Per ora solo una cinquantina di Comuni ha completato l'iter che dà attuazione agli aumenti, sono quasi tutti Comuni di piccola e media dimensione. Tra questi Alzano Scrivia e Tassarolo (proprio così!) in Provincia di Alessandria, Ghiffa (Verbania), Verceia (So), Villafranca di Verona, Montescudaio (Pi), Marmentino (Bs), Onore (Bg), Mineo (Ct), Isole Tremiti (Fg), Castrofilippo (Ag), Acquaro (Vibo Valentia), Banzi (Pz). Molti altri Comuni, una trentina, sono in procinto di deliberare nuovamente in questi giorni: le decisioni prese prima del primo giugno sono state infatti ritenute non valide dal ministero dell'Economia per la mancanza dei presupposti legali (le delibere non potevano essere prese prima dell'inizio di giugno).

Qualche Comune ha già messo le mani avanti per l'anno prossimo. Molti sindaci delle Province dell'Emilia-Romagna hanno già deliberato l'aumento dell'addizionale Irpef a partire dall'anno prossimo. A poco valgono, dunque, gli appelli del governo, a far quadrare i conti riducendo gli sprechi e razionalizzando, piuttosto che con l'aumento delle tasse. È vero che con il federalismo gli amministratori locali saranno responsabili delle scelte davanti ai loro elettori, ma il federalismo è ancora un progetto e i tagli della manovra dell'anno scorso vanno in qualche modo compensati. Ad appesantire la situazione, per i cittadini, ci sono anche i rincari delle addizionali nelle Regioni dove la sanità fa acqua. Le nuove regole impongono che i disavanzi siano coperti con le tasse locali, e non più dal governo centrale. Così, a partire dal 2012, saliranno ai livelli massimi anche le addizionali Irpef e Irap in Campania, Calabria e Molise. La sovrattassa sui redditi salirà di 0,15 punti, quella sull'imposta che riguarda le attività produttive di 0,3 punti.

Mario Sensini
28 giugno 2011


e per chiudere in bellezza ci sarà un rincaro della benzina di 4 centesimi per sostenere le spese dei profughi...:mmmm::mmmm::mmmm::wall::wall:
 
la manovrina prevede tagli per 1,8 miliardi quest'anno , 5 nel 2012 e 40 tra 2013 e 2014.....

siamo in default...!!!!

al 2012 co sto passo il debito sarà sopra i 2000 miliardi e se non si cresce altro che 120% del PIL....
 
Scende anche oggi con i MKT positivi

LICENZIAMO STI DIRIGENTI INCAPACI...

SAVIOTTI IN PRIMIS...........NON SI PUO' CONDURRE COSI' MALE UNA SOCIETA'
 
Analisi tecnica end-of-day

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MARKET TALK: avvio in nero, oggi debutta Ferragamo

MILANO (MF-DJ)--Dovrebbero aprire in rialzo le borse europee in attesa del voto del Parlamento greco sul piano di austerita''. A piazza Affari da segnalare Parmalat dopo che l''assemblea ha sancito la fine dell''era Bondi, Mondadori in scia al newsflow sul debutto nel business dei giochi online e Impregilo dopo che la Corte di Appello di Firenze ha cancellato le condanne inflitte in primo grado per lo smaltimento illecito di rifiuti in relazione all''Alta Velocita'' nel Mugello. Tra i finanziari da monitorare B.Popolare che dovrebbe varare oggi il piano triennale e, nel comparto assicurativo, FonSai e Unipol in forte calo ieri. Attenzione, inoltre, a Ferragamo che debutta oggi a piazza Affari dopo il successo della sua ipo e a Datalogic di riflesso all''upgrade a buy deciso dagli esperti di Unicredit. La societa'', inoltre, incontra oggi la comunita'' finanziaria per la presentazione dei target del nuovo piano annunciati recentemente.<br><br>
fus marco.fusi@mfdowjones.it
 
Banco Popolare: previsioni Equita in linea con guidance. Domani presentazione piano industriale Finanzaonline.com - 29.6.11/11:42

Banco Popolare sotto i riflettori di Equita alla vigilia della presentazione del piano industriale. "Ci attendiamo un utile netto 2013 a 600 milioni, in linea con le guidance fornite dalla società duranti recenti conference call, un tasso di crescita annuale dei ricavi pari al 3,5% (di cui il 2,1% di Net Interest Income), costi piatti e un rapporto costi/utili del 58 per cento. Il coreT1 ratio 2013, senza considerare i parametri di Basilea3, dovrebbe attestarsi all´8,4%, rispetto al 7,2% del 2010", sostengono gli analisti, confermando la raccomandazione d´acquisto ("buy") sul titolo, con target price a 3 euro. "Dal punto di vista organizzativo dovrebbe essere prevista la revisione dei criteri di segmentazione della clientela Sme e la fusione di alcune controllate minori. Non ci aspettiamo che il piano rappresenti un catalyst per il titolo, in attesa di un miglioramento significativo del cTier1 ratio che può realizzarsi, per via interna, esclusivamente con la cessione del 19% di Ducato a Casa". In attesa, il titolo Bp a Piazza Affari segna un +1,73% a quota 1,528

Fonte: Finanza.com
 
Banco Popolare: previsioni Equita in linea con guidance. Domani presentazione piano industriale Finanzaonline.com - 29.6.11/11:42

Banco Popolare sotto i riflettori di Equita alla vigilia della presentazione del piano industriale. "Ci attendiamo un utile netto 2013 a 600 milioni, in linea con le guidance fornite dalla società duranti recenti conference call, un tasso di crescita annuale dei ricavi pari al 3,5% (di cui il 2,1% di Net Interest Income), costi piatti e un rapporto costi/utili del 58 per cento. Il coreT1 ratio 2013, senza considerare i parametri di Basilea3, dovrebbe attestarsi all´8,4%, rispetto al 7,2% del 2010", sostengono gli analisti, confermando la raccomandazione d´acquisto ("buy") sul titolo, con target price a 3 euro. "Dal punto di vista organizzativo dovrebbe essere prevista la revisione dei criteri di segmentazione della clientela Sme e la fusione di alcune controllate minori. Non ci aspettiamo che il piano rappresenti un catalyst per il titolo, in attesa di un miglioramento significativo del cTier1 ratio che può realizzarsi, per via interna, esclusivamente con la cessione del 19% di Ducato a Casa". In attesa, il titolo Bp a Piazza Affari segna un +1,73% a quota 1,528

Fonte: Finanza.com

non sò quali siano i parametri impostati nei trading sistem delle macchinette.....sicuramente non bastano i numeri ipotetici del piano.
Servono trimestrali migliori,con conseguente calo dei cds e miglioramento dei coefficenti.
Credo comunque siano anche impostati anche parametri macro dello stato italiano.....difatti i nostri indici sottoperfoma dax e cac 40

600 milioni sono 0.34 a titolo.....il targhet(mio) sarebbe 3,1-3,7
 
non sò quali siano i parametri impostati nei trading sistem delle macchinette.....sicuramente non bastano i numeri ipotetici del piano.
Servono trimestrali migliori,con conseguente calo dei cds e miglioramento dei coefficenti.
Credo comunque siano anche impostati anche parametri macro dello stato italiano.....difatti i nostri indici sottoperfoma dax e cac 40

600 milioni sono 0.34 a titolo.....il targhet(mio) sarebbe 3,1-3,7

Ciao Topo . E' unt.p. verosimile , ma entro quando ? :mmmm:
 
Al momento non se lo filano , bisogna attendere le ore 13,00 quando inizierà la presentazione per vedere se
 
Ma non è domani la presentazione del piano?

"Presentazione Piano Industriale 2011-2013/2015


Giovedì 30 giugno 2011 - Ore 13,00

Four Seasons Hotel
Sala Accademia
Via Gesù, 6/8
20121 Milano


Sarà presente il Consigliere Delegato Pier Francesco Saviotti
"
 
Ciao Topo . E' unt.p. verosimile , ma entro quando ? :mmmm:

in base ai quello scritto da equita due anni,primavera 2013......

vediamo il piano completo, se corrisponde alle anticipazioni è se sostenibile,poi ragioniamo
 
ieri presa convertibile banco a 98,25, ma la tengo...

oggi preso un cippetto di etf short sull'indice...

vediamo.
 
ieri presa convertibile banco a 98,25, ma la tengo...

oggi preso un cippetto di etf short sull'indice...

vediamo.

la convertibile...come il titolo, paga pegno ai cds,credo attorno ai 280-290
vediamo se scendono.
 
anche i cds di ubi han passato i 200....
 
Ma non è domani la presentazione del piano?

"Presentazione Piano Industriale 2011-2013/2015


Giovedì 30 giugno 2011 - Ore 13,00

Four Seasons Hotel
Sala Accademia
Via Gesù, 6/8
20121 Milano


Sarà presente il Consigliere Delegato Pier Francesco Saviotti
"



Hai ragione è per domani.

Stò un pò così :rolleyes: saranno state le cozze di ieri:mmmm:

Giovedi' 30 giugno

FINANZA
Milano 13h00 Presentazione del business plan 2011-2013/2015 di
Banco popolare presso Sala Accademia dell'Hotel
Four Seasons Via del Gesu' 8
 
ieri presa convertibile banco a 98,25, ma la tengo...

oggi preso un cippetto di etf short sull'indice...

vediamo.

Viste le sub del Banco e della BPM ? un bel ribassino , gli amisci del capitale di debito non sò abituati a stì loss.:D
 
BANCO POPOLARE - Banco Popolare: approvato il Piano 2011-2013/2015

Reuters - 30/06/2011 08:20:31
 
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