PUNTO 1 - Banco Popolare, utile 2013 visto a 603 mln,titolo sale
Reuters - 30/06/2011 10:22:58
(Aggiunge altri dettagli da comunicato, andamento titolo)
* Dividend pay out 2013 al 40%
* Common Equity Ratio al 2015 atteso all'8,3%.
* Costo del credito in calo 52 bps nel 2013
* A Piazza Affari titolo in deciso rialzo
MILANO, 30 giugno (Reuters) - Banco Popolare (BP.MI) svela i target del nuovo piano industriale indicando un utile netto al 2013 di 603 milioni di euro, che saliranno a 930 milioni nel 2015 rispetto ai 308 milioni che il gruppo ha realizzato nel 2010.
La struttura patrimoniale include un Core Tier 1 ratio, in termini di Common Equity Ratio di Basilea III, al 7,6% nel 2013 dall'attuale 6,5% grazie ad una serie di operazioni sul capitale che si aggiungono a quelle già effettuate, tra cui l'aumento di capitale da 2 miliardi e l'emissione del prestito convertibile soft mandatory da un miiliardo.
Nel 2015 il target di Common Equity è atteso all'8,3%.
Piazza Affari reagisce positivamente al piano e alle 10,15 circa il titolo sale del 2% a 1,55 euro a fronte di un andamento piatto dell'indice FTSE Mib e dello 0,4% dello Stoxx bancario europeo.
Le azioni di gestione del capitale contemplano inoltre una politica di dividendi con un payout pari al 40%.
"Le proiezioni economiche lasciano prevedere una forte discontinuità nel triennio 2011-2013 con un effetto inerziale nel biennio 2014-2015", spiega la nota della banca che questa mattina illustrerà il business plan alla comunità finanziaria.
RICAVI OPERATIVI 2013 A 4,1 MLD, COSTO CREDITO IN CALO
Sotto il profilo economico dunque il Banco Popolare prevede proventi operativi a quota 4,1 miliardi nel 2013 e a 4,5 miliardi nel 2015 da 3,7 miliardi dell'anno scorso.
Di questi, e con riferimento al 2013, 2,137 miliardi arriveranno dal margine di interesse e 1,5 miliardi dalle commissioni nette.
Con operativi sostanzialmente stabili attorno ai 2,5 miliardi nel 2013 e nel 2015, il cost/income dovrebbe scendere al 60,4% nel 2013 ed al 55% nel 2015 rispetto al 65,9% del 2010.
Le rettifiche su crediti dovrebbero mostrare una progressiva diminuzione, pari a 541 milioni nel 2013 e a 492 milioni nel 2015 (771 milioni nel 2010).
Il costo del credito è atteso in flessione a 52 bps nel 2013 e a 45 bps nel 2015 da 78 bps del 2010.
Sugli impieghi il piano prevede una crescita media annua del 2% nel 2013 e del 2,2% nei due anni successivi con una redistribuzione del peso in favore del mid corporate, delle famiglie e delle piccole e media imprese.
La qualità del credito è attesa in miglioramento: il rapporto tra crediti deteriorati netti e totale crediti netti è previsto in calo all'8,2% al 2013 ed al 7,1% al 2015 rispetto al 9,9% dell'anno scorso.
PROSEGUONO CESSIONI ESTERE, TAGLI PERSONALE PER 1.120 UNITA'
Gli obiettivi di efficienza del Banco Popolare nei prossimi anni saranno conseguiti con una serie di azioni di razionalizzazione e semplificazione sulla struttura del gruppo, sul personale e sul patrimonio immobiliare.
Sul primo aspetto, come già comunicato nell'ambito dell'ultima trimestrale, il gruppo punta a raggiungere una struttura di cinque banche del Territorio a cui si aggiunge Banca Aletti. Questo sarà effettuato con la fusione di tre banche: Banca Popolare di Cremona e Banca Popolare di Crema verranno integrate nella Banca Popolare di Lodi, mentre Efibanca verrà assorbita dalla capogruppo.
All'estero dopo la cessione, già finalizzata, di BP Ceska Republika, la banca ricorda che è "in corso di definizione" la cessione di BP Hungary.
"Quanto a possibili ulteriori semplificazioni dell'assetto del gruppo, si tratta di argomento che è attualmente ancora in fase di preliminare ed istruttorio esame da parte del comitato strategico del consiglio di sorveglianza", spiega la nota.
Sul personale l'obiettivo è la riduzione dell'organico di 1.120 risorse al 2013 e il ricollocamento interno verso ruoli commerciali.
Nell'ambito delle operazioni immobiliari il gruppo punta alla dismissione di circa il 50% del patrimonio immobiliare non strumentale di Italease al 2013, per un ammontare di circa 500 milioni.
MA ALLORA SECONDO VOI VOGLIONO CONVERTIRLO?