Sinceramente queste quotazioni mi lasciano parecchio perplesso e le trovo per certi versi inquietanti. Girovagando per internet mi sono accorto che l'opera di SEO in asta da Van Ham con il lotto 140 era già stata battuta nel Giugno del 2018 da Ketterer Kunst e aveva realizzato comprese le commissioni 22.500€. Sono andato a vedere la scheda dell'artista postata da Stefano all'inizio di questa discussione e mi chiedo come sia possibile che l'opera di un'artista con un buon CV e presente in 8 musei possa avere delle oscillazioni simili. Lo stesso discorso si potrebbe fare a maggior ragione per l'opera di Frank Nitsche presentata sempre da Stefano nel post n. 222 di questa discussione (battuta nel 2009 a 11.900€ e stimata 3.000€ nel 2024). Lui addirittura è presente in 13 musei e lavora con gallerie del calibro di Max Hetzler e di quella dei fratelli Lehmann a Dresda (non so se e come queste gallerie possano tutelare i propri artisti). Cerco di avvicinarmi al mondo del collezionismo, ma alcune cose mi risultano un po' strane.
Ciao. Le tue perplessità sono molto sane. Non trovo, però, che certe oscillazioni nelle quotazioni siano tanto strane, anzi: le trovo piuttosto normali (e quindi, forse, come dici tu, un po’ inquietanti!).
Se guardo agli artisti italiani della stessa generazione, mi pare di vedere fenomeni assai simili: parecchi artisti (non faccio nomi perché è antipatico) venivano pagati grosse cifre fino a una quindicina d’anni fa e oggi passano in asta a prezzi drammaticamente inferiori. Bisognerebbe fare una storia e forse anche un’antropologia del mercato dell’arte e non abbiamo mezzi e modo, ma mi pare che il mercato dei primi anni Duemila fosse un po’ così: era di moda una certa arte fresca, nuova rispetto agli anni Ottanta, fatta da artisti tra i quaranta e i cinquant’anni. Poi è passato un po’ l’hype e per alcuni artisti sono crollate le quotazioni.
Nel gruppo tedesco sono nate diverse star con quotazioni da capogiro, alcuni artisti hanno raggiunto ottime quotazioni, ma qualcun altro ha subìto un forte calo. Nell’insieme, direi nulla di strano. È difficile capire le ragioni delle discese, che sono tante e variano caso per caso (esaurimento della vena, scelte sbagliate, questioni caratteriali, rapporti con i galleristi, ecc.). Nel caso che citi di Nitsche, è vero che ha esposto da Max Hetzler e da Lehmann, ma l’ultima personale presso queste gallerie risale rispettivamente al 2015 e al 2019; non ne so i motivi, ma sono cicli troppo lunghi per il mercato attuale e per incidere sulle quotazioni.
Tenendo ben presente la lezione che certe quotazioni raggiunte non sono per sempre, dobbiamo rassegnarci al fatto che il mercato sia dinamico e valutare se i giochi su questa generazione siano già stati fatti o se artisti oggi scesi a valori molto più bassi di ieri possano essere ancora recuperati in futuro. La risposta, non facile e fallibile, sta nell’arte che hanno prodotto: sembrava interessante anni fa, solo perché era giovane e fresca, o è ancora interessante e potrà esserlo anche domani?
Perdona la lunghezza, ma hai posto questioni su cui si potrebbe argomentare all’infinito.