Non esistono stime ufficiali sull'evasione fiscale, dice il generale della GdF

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Per quanto incredibile possa sembrare, questo Paese colpito e affondato dall'evasione non ha mai fatto lo sforzo di misurarla e poi informarne i cittadini. «Non esistono stime ufficiali», ha spiegato di recente ai membri della Commissione Finanze del Senato il generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, augurandosi che presto si arrivi a formularla.


Non dev'essere impossibile, dato che per esempio ogni anno in Gran Bretagna il governo calcola con precisione (e pubblica) la sua stima. Qui, niente. In realtà la cosiddetta delega per la riforma fiscale appena approvata in parlamento prevederebbe che si cominci a farlo, ma per attuarla servirà almeno un anno.

Per ora si sa solo che l'Agenzia delle entrate ha stimato un «tax gap» (mancato gettito da evasione) intorno agli 80 miliardi, tenendo conto di Irpef, Ires, Irap e Iva. Ma non dell'evasione contributiva e di quella relativa alle imposte locali.

Un'elaborazione sui dati forniti da Banca d'Italia e dall'Istat permette comunque di fissare fra i 100 e i 120 miliardi di euro il volume delle risorse sottratte grazie alle più svariate forme di evasione e elusione illegale. Per intendersi, è una somma superiore al costo degli interessi sul debito pubblico, al monte retribuzioni lorde dell'intero personale dello Stato centrale, e pari a tre volte il bilancio dell'istruzione in Italia.
 
tranne qualche bokkalone tutti sanno da tempo che i numeri sull' evasione sono inventati e buttati a caso
 
Esisteva una stima ufficiale ISTAT per il sommerso, calcolata con un po' di serietà.
Ma, ormai, non viene più aggiornata dal 2008.
 
Ma anche se fossero veri, mica è detto che sia possibile incassarli, anche in teoria.
Con una pressione fiscale bassa sarebbe diverso, ma per come siamo messi noi, se dal signor X incassi 10 e lui nasconde 5, se dovesse pagare 15 potrebbe anche non farcela e dover chiudere. E così invece di recuperare 5 hai perso anche gli altri 10.

È sempre la solita vecchia curva di Laffer: oltre il punto di massimo, più chiedi e meno incassi.
 
con tutti gli scontrini recuperati

avranno fatto un sacco di soldi

ecco perchè il debito è salito di 17mld in un mese, e di 200mld in tre anni

averceli amministratori così, andrebbero confermati a vita
 
che poi per l'evasione dei singoli se evadi non paghi il 30% di tasse su es. 1000 euro
ma dato che poi con quei soldi compri , lo stato incassa il 22% di iva ,che viene recuperata,
poi il restante finisce a chi ha prodotto le cose acquistate e magari si mantengono famiglie che chiederebbero sussidi , che poi pagano un irpef , un'iva , delle accise che tornano allo stato .
Quindi alla fine allo stato torna quasi tutto , ma distribuito in tanti rivoli da gente che con quei soldi originati anche in nero son riusciti a campare .

invece l'evasione protetta dallo stato , le elusioni delle grandi aziende , bancarie , la criminalità che prospera , quella invece darebbe gettito vero , ma lo stato si guarda bene da andare a dar fastidio a quelli e si accanisce contro i cittadini comuni che mirano solo a campare

a Trento fermati degli evasori totali l'8 Marzo : dei poveracci che vendevano , solo quel giorno , dei rametti di mimosa agli angoli delle strade
 
l'accordo con la svizzera

quanto ha fruttato?
 
Per quanto incredibile possa sembrare, questo Paese colpito e affondato dall'evasione non ha mai fatto lo sforzo di misurarla e poi informarne i cittadini. «Non esistono stime ufficiali», ha spiegato di recente ai membri della Commissione Finanze del Senato il generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, augurandosi che presto si arrivi a formularla.


Non dev'essere impossibile, dato che per esempio ogni anno in Gran Bretagna il governo calcola con precisione (e pubblica) la sua stima. Qui, niente. In realtà la cosiddetta delega per la riforma fiscale appena approvata in parlamento prevederebbe che si cominci a farlo, ma per attuarla servirà almeno un anno.

Per ora si sa solo che l'Agenzia delle entrate ha stimato un «tax gap» (mancato gettito da evasione) intorno agli 80 miliardi, tenendo conto di Irpef, Ires, Irap e Iva. Ma non dell'evasione contributiva e di quella relativa alle imposte locali.

Un'elaborazione sui dati forniti da Banca d'Italia e dall'Istat permette comunque di fissare fra i 100 e i 120 miliardi di euro il volume delle risorse sottratte grazie alle più svariate forme di evasione e elusione illegale. Per intendersi, è una somma superiore al costo degli interessi sul debito pubblico, al monte retribuzioni lorde dell'intero personale dello Stato centrale, e pari a tre volte il bilancio dell'istruzione in Italia.


anche i dati dell'istat su pensioni e debito pubblico non sono aggioranti (2012) e precisi ....
Manca un sistema network informatico per collegare tutte le amministrazioni locali e regionali con roma per avere dati in tempo reale precisi...
:D
Sparano sempre numeri a caso....per fare propaganda...
 
Per quanto incredibile possa sembrare, questo Paese colpito e affondato dall'evasione non ha mai fatto lo sforzo di misurarla e poi informarne i cittadini. «Non esistono stime ufficiali», ha spiegato di recente ai membri della Commissione Finanze del Senato il generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, augurandosi che presto si arrivi a formularla.


Non dev'essere impossibile, dato che per esempio ogni anno in Gran Bretagna il governo calcola con precisione (e pubblica) la sua stima. Qui, niente. In realtà la cosiddetta delega per la riforma fiscale appena approvata in parlamento prevederebbe che si cominci a farlo, ma per attuarla servirà almeno un anno.

Per ora si sa solo che l'Agenzia delle entrate ha stimato un «tax gap» (mancato gettito da evasione) intorno agli 80 miliardi, tenendo conto di Irpef, Ires, Irap e Iva. Ma non dell'evasione contributiva e di quella relativa alle imposte locali.

Un'elaborazione sui dati forniti da Banca d'Italia e dall'Istat permette comunque di fissare fra i 100 e i 120 miliardi di euro il volume delle risorse sottratte grazie alle più svariate forme di evasione e elusione illegale. Per intendersi, è una somma superiore al costo degli interessi sul debito pubblico, al monte retribuzioni lorde dell'intero personale dello Stato centrale, e pari a tre volte il bilancio dell'istruzione in Italia.


Mi viene in mente un colloquio di qualche tempo fa con un avvocato: "Mi deve un onorario di 1000 €, ma al limite, se mi paga in contanti, le posso fare 800". Ed io: "Mi spiace, ma niente contanti pur non scaricando nulla in quanto privato" E lei:" Ah, scusi, un refuso, non sono 1000, ma 1200 €... mi scusi..sà... la fretta..." Ed io: "Ops, mi scusi, ma non gliene darò più di mille." Poi lei si è offesa ed ha accettato.
 
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