Tim: il bilancio di un anno con Genish al timone (Mi.Fi.)
MILANO (MF-DJ)--Nell'estate del 2017, quando Vivendi chiamò Amos Genish alla guida di Tim,
il manager israeliano sembrava una specie di Re Mida delle tlc. Un militare creatore di valore, con esperienza internazionale, pratico e concreto.
Undici mesi dopo l'ultimo cda di Telecom ha restituito al mercato l'immagine di un ceo impulsivo, che si è sfogato lavando i panni sporchi in piazza, creando un caso senza precedenti nella storia della società (e diciamolo, anche parecchio imbarazzo) costretto a scusarsi tramite un comunicato stampa.
Qual è il vero Genish? Qualsiasi analisi o giudizio non può prescindere dal contesto.
Il ceo, scrive Milano Finanza, era uno degli uomini di fiducia di Vivendi ma (colpo di scena) è stato indicato anche da Elliott, che pure stava facendo una guerra spietata ai francesi, come ad del gruppo. Come mai? Per la stima che Elliott nutriva per il ceo e/o per la credibilità che l'ad riscuoteva tra i grandi investitori.
C'è chi, oggi come allora, sostiene che la scelta di Genish sia stata solo una mossa tattica di Elliott, che in questo modo ha potuto rassicurare il mercato sulla guida della società e dare continuità al piano Digitim, presentato in marzo.
Adesso invece più d'uno considera Genish un manager a tempo, con gli occhi puntati sul cda del 24 luglio che per molti sarà la prima tappa formale per l'addio del manager.
Genish è stato nominato direttore operativo il 28 luglio 2017 e il primo documento consegnato ai manager del gruppo per presentarsi (Building the digital Tim, Digi-Tim, curiosamente datato 21 luglio) già elencava i punti-chiave che qualche mese dopo sarebbero diventati il nuovo piano industriale di Telecom: focus sul cliente (un suo mantra, che effettivamente sta pian piano prendendo forma), data centric company e convergenza dei contenuti.
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BORSA: commento di preapertura
MILANO (MF-DJ)--E' prevista un'apertura in rosso per i listini azionari europei.
Male il Nikkei questa mattina (-2,2%) mentre venerdì scorso Wall Street ha chiuso la seduta poco mossa: il Dow Jones è salito dello 0,23%, l'S&P 500 frazionalmente dello 0,08% e il Nasdaq Composite dello 0,09%.
Focus sulla possibile crisi politica in Germania. Horst Seehofer vuole rinunciare al presidenza del partito e alla guida del ministero dell'interno tedesco.
Seehofer sarebbe pronto a dimettersi dopo che il cancelliere Angela Merkel ha escluso i respingimenti immediati dei migranti al confine.
A livello macro da segnalare gli indici Pmi manifatturieri di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Eurozona, il tasso di disoccupazione dell'Eurozona e negli Usa l'indice Ism manifatturiero e le spese per costruzioni.
A Milano attenzione a Recordati dopo la cessione della quota di maggioranza a Cvc per un corrispettivo di circa 3 miliardi di euro, che implica un prezzo di 28 euro per azione.
Valore a cui scatterà la successiva Opa obbligatoria (ora il titolo tratta sopra quota 34 euro).
Focus anche su Bper dopo che attraverso una serie di acquisti condotti sul mercato,
Unipol ha finito di acquistare i 25 milioni di titoli Bper che le consentono di salire al 15,06% dell'istituto emiliano.
Nel resto del listino da segnalare Imvest dopo l'ok dei soci al bilancio al 31 dicembre 2017.
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