Norme stringenti sui fondi, ma non su polizze e strutturate

Voltaire

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Come abbiamo gia’ scritto (si veda l’articolo: Modifiche agli schemi di prospetti informativi sui fondi comuni d’investimento - http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=85511 ) le autorita’ di vigilanza stanno approntando modifiche alla regolamentazione dei fondi comuni d’investimento spinte dalle altrettante modifiche gia’ introdotte a livello europeo.
Queste vanno nella direzione di aumentare la trasparenza di questi strumenti, ampliare i limiti operativi dei gestori ed eliminare una situazione che ormai era divenuta ridicola, legandoli alle cosiddette "commissioni di performance", che altro non sono che commissioni di gestione camuffate.

La maggior parte delle modifiche proposte e' da considerarsi positivamente, anche se non risolve la generalita’ dei problemi legati a questi strumenti. Proporremo alle autorita’ alcune integrazioni, ma e’ bene dire fin da subito una cosa che in pochi stanno sottolineando: ad oggi, la principale “macchina mangia-soldi” che hanno a disposizione gli istituti finanziari italiani, non sono i fondi comuni d’investimento, bensi’ le polizze cosiddette "a prevalente contenuto finanziario" (ovvero le Unit-linked, e simili) e le obbligazioni strutturate.

Mentre si sta, giustamente, alzando il livello di trasparenza e di correttezza dei fondi comuni d’investimento, le banche stanno operando in modo che i clienti vendano i fondi per comprare queste vere e proprie schifezze finanziarie che non sono affatto regolamentate.
Chi compra una unit-linked pensa di comprare dei fondi comuni d’investimento, ed in effetti, in pratica, lo fa. Giuridicamente, pero’, sta comprando un’assicurazione e quindi chi gli vende questi prodotti finanziari travestiti da polizze non e’ soggetto a tutto quel castello di regole alle quali invece e' soggetto chi gestisce e vende direttamente fondi comuni d’investimento.

Si tratta di una situazione vergognosa alla quale avrebbe potuto porre rimedio il DDL sul risparmio che si sta trascinando alle calende greche, grazie anche alla sapiente opera di lobbying delle assicurazioni e delle banche che gia’ aveva prodotto "eccellenti" frutti in sede di approvazione del Testo Unico della Finanza.
Riusciranno anche questa volta a garantirsi il favore della legge per continuare a gestire i soldi degli investitori nella piu’ completa impunita’?
Temiamo che abbiano ottime probabilita’ di riuscirci...
 
Scritto da Voltaire
Come abbiamo gia’ scritto (si veda l’articolo: Modifiche agli schemi di prospetti informativi sui fondi comuni d’investimento - http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=85511 ) le autorita’ di vigilanza stanno approntando modifiche alla regolamentazione dei fondi comuni d’investimento spinte dalle altrettante modifiche gia’ introdotte a livello europeo.
Queste vanno nella direzione di aumentare la trasparenza di questi strumenti, ampliare i limiti operativi dei gestori ed eliminare una situazione che ormai era divenuta ridicola, legandoli alle cosiddette "commissioni di performance", che altro non sono che commissioni di gestione camuffate.

La maggior parte delle modifiche proposte e' da considerarsi positivamente, anche se non risolve la generalita’ dei problemi legati a questi strumenti. Proporremo alle autorita’ alcune integrazioni, ma e’ bene dire fin da subito una cosa che in pochi stanno sottolineando: ad oggi, la principale “macchina mangia-soldi” che hanno a disposizione gli istituti finanziari italiani, non sono i fondi comuni d’investimento, bensi’ le polizze cosiddette "a prevalente contenuto finanziario" (ovvero le Unit-linked, e simili) e le obbligazioni strutturate.

Mentre si sta, giustamente, alzando il livello di trasparenza e di correttezza dei fondi comuni d’investimento, le banche stanno operando in modo che i clienti vendano i fondi per comprare queste vere e proprie schifezze finanziarie che non sono affatto regolamentate.
Chi compra una unit-linked pensa di comprare dei fondi comuni d’investimento, ed in effetti, in pratica, lo fa. Giuridicamente, pero’, sta comprando un’assicurazione e quindi chi gli vende questi prodotti finanziari travestiti da polizze non e’ soggetto a tutto quel castello di regole alle quali invece e' soggetto chi gestisce e vende direttamente fondi comuni d’investimento.

Si tratta di una situazione vergognosa alla quale avrebbe potuto porre rimedio il DDL sul risparmio che si sta trascinando alle calende greche, grazie anche alla sapiente opera di lobbying delle assicurazioni e delle banche che gia’ aveva prodotto "eccellenti" frutti in sede di approvazione del Testo Unico della Finanza.
Riusciranno anche questa volta a garantirsi il favore della legge per continuare a gestire i soldi degli investitori nella piu’ completa impunita’?
Temiamo che abbiano ottime probabilita’ di riuscirci...

questo merita un UP!!!:clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

.. e ci metterei anche poste e compagnie assicurative vere e proprie;)
 
credo anch'io che si auno scandalo.
stanno spostando l'attenzione dei risparmiatori dai fondi alle strutturate, "parlando male" dei fondi comuni, che avranno anche i loro bei difetti, ma che ritengo molto + trasparenti e meno costosi delle strutturate varie,unit,index, polizze e obbligazioni bancarie senza rating... questo si può vedere anche qui sul fol, dove si spara a zero sui fondi comuni,che secondo me sono il male minore.

willy ;)
 
Scritto da Willy Saxon
credo anch'io che si auno scandalo.
stanno spostando l'attenzione dei risparmiatori dai fondi alle strutturate, "parlando male" dei fondi comuni, che avranno anche i loro bei difetti, ma che ritengo molto + trasparenti e meno costosi delle strutturate varie,unit,index, polizze e obbligazioni bancarie senza rating... questo si può vedere anche qui sul fol, dove si spara a zero sui fondi comuni,che secondo me sono il male minore.

willy ;)

I fondi infatti riconosco che abbiano una certa utilità, offrono la possibilità di diversificare anche capitali minimi (comprando un fondo corporate bond non avrei perso quanto ho perso comprando argentina), consentono di investire in mercati in cui non sarebbe possibile o comunque difficile (vedasi paesi dell'area pacifico) e quindi tutto sommato è corretto riconoscere a coloro che li gestiscono un'equa commissione.
 
DECRETO A FAVORE DI CHI??!!!!

Ma abbiamo dimenticato chi ci governa e che cosa fa?
Ma c'è qualcuno che realmente crede a questo decreto?
Ci hanno dato il contentino intervenendo solo sui fondi sui quali proprio c'è davvero poco da fare.
Ma compagnie di assicurazioni e banche possono continuare a dormire sonni tranquilii e a fabbricare utili da capogiro tanto i loro azionisti siedono tra parlamento, governo e quant'altro abbia potere. Adesso c'è anche uno tra i più potenti uomini d'affari che avendo un pò di tempo libero è anche ministro delle finanze.
Ma come si può ...........
Tranquilli Voi di Mediolanum, delle Poste etc. potrete continuare ancora a piazzare le Vs. fregatur linked tanto di polli da spennare ce ne sono ancora molti (80enni, ingenui....)
Noi promotori e consulenti finanziari dovremmo inventarci qualcosa per fare reddito anche perchè chi come me spera ancora fra 30 anni di andare in pensione con questo mestiere non ha il coraggio morale di ammazzare il cliente con tutte le schifezze che vanno tanto di moda; a 70 anni probabilmente non avrò la forza di correre perchè inseguito da qualche cliente ********* a cui anni addietro avevo piazzato qualche schifezza.
E' dura ragazzi, davvero durissima.
 
Mi sembra che già anche sui fondi ci sia il rischio di vedersi togliere 10 di commissioni da una parte e aggiungere 11 dall'altra.
Anche Milano Finanza mi sembra dedicava la prima pag di sabato.
Ormai le banche sono ben abbituate con i fondi e simili perciò non molleranno mai una lira.
Ciao
 
Il problema non sono il sistema fondi di per se, piuttosto le istituzioni che gestiscono questo sistema (banche, assicurazioni, etc.), che poi sono quelle che "diversificanco" con strutturate, index-linked etc., cioè diversificano i loro introiti.

Non va bene il modo come sono gestiti i fondi, non va bene la loro struttura di commissioni/spese, non va bene la loro politica d'informazione. Qui sembra che queste società siano i proprietari ed i sottoscrittori solo dei noiosi e impertinenti rompi...
Invece questi signori, e il legislatore non hanno capito che sono i sottoscrittori i veri "padroni" ed i gestori, amministratori etc. dovrebbero essere a loro servizio.
Capisco che è la ns. scarsa cultura finanziaria e la nostra pazienza che loro sanno sfruttare, ma è sufficiente a giustificare una tale situazione?


Che poi i fondi possono essere anche gestiti diversamente basta vedere alcuni nomi a livello internazionali che nel tempo battono gli indici di riferimento, alcuni investendon soltanto in un numero limitato di titoli, e sui loro siti danno una quantità di informazioni da sgranare gli occhi,
gioia23
 
Scritto da gioia23
...Che poi i fondi possono essere anche gestiti diversamente basta vedere alcuni nomi a livello internazionali che nel tempo battono gli indici di riferimento, alcuni investendon soltanto in un numero limitato di titoli, e sui loro siti danno una quantità di informazioni da sgranare gli occhi,
gioia23
gentilmente Gioia23 potresti fornire qualche link?
ti ringrazio in anticipo
Nick
 
Scusate una domanda stupida: chi vota i componenti degli organi di controllo? non sono forse in gran parte questi signori degli addetti ai lavori con interessi e lobbies da difendere?
Finchè gli organi di controllo non saranno veramente autonomi con qualsiasi governo e qualsiasi legge si troverà presto l'adeguato e, come da Voi piu' volte sottolineato, remunerativo inganno.:wall: :wall: :wall:
 
nick...

ecco il link ad alcuni fondi, che NON sono un'invito ad acquistarli, anche perchè non credo si possano sottoscrivere da qui, ma un'invito a riflettere di quanto sia migliorabile non solo la comunicazione tra gestori e investitori, ma anche la qualità dei gestori nostrani. Quasi tutti i fondi indicati sono value-oriented,
soprattutto se potete leggetevi i loro rapporti trimestrali o annuali!
Un'altra particolarità di questi fondi è che sono piuttosto concentrati, hanno magari soltanto 20 o 30 titoli, e non centinaia, cioè prima si fa ricerca approfondita e curata poi si investe "adeguatamente", la diversificazione smisurata porta solo ad aumento di rischio,


sequoiafund.com
Sequoia è chiuso da oltre 12 anni, è gestito da W. Ruane che era uno dei soci di W. Buffett prima che BUffett liquidasse la sua partnership nel 1969, l'invito ai suoi investitori di allora fù che dovendo liquidare la sua "società d'investimento" consigliava, se non avessero voluto seguirlo ed diventare socio di Berkshire Hathaway, di sottoscrivere quote del fondo che Ruane avrebbe distribuito intorno al 1970... il resto è storia.

loschmanagement.com

fairholmefunds.com
operativo dal dicembre 1999, rendimento annuo composto da allora, oltre 17%;
cioè 104,6% mentre S&P 500 ha fatto il -16,6%
un'esempio di cosa significa un'fondo gestito "attivamente", altro che ETF o strutturate!!

thirdave.com
Third Avenue fund

longleafpartners.com

tweedybrowne.com

l'elenco ovviamente non è ne completo ne esauriente,
comunque tanto per avere un'idea
saluti
gioia23

p.s. per il link inserire www.
prima della parola
 
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