Oil, presto la ripresa

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Facevo notare che il ritorno con i tuoi post ha portato bene, amico.

Per quanto riguarda gli accordi guardate un po come è messa l'Arabia...
Arabia Saudita nel panico: tagliati gli stipendi pubblici del 20% e ansia per la riunione informale dell'OPEC

Notare che con la loro "strategia" si son portati dietro pure un sacco di investimenti esteri, basti pensare a quante multinazionali avevano creato delle unità/sedi in loco e stanno sbaraccando, molti di loro prendendosi pure in quel posto pagamenti, garanzie etc..

@seneca, io in WL ho
- DNR (che posseggo)
- PACD
- REN
- BCEI

Saluti.

:bow:OK!
 
DNR non reagisce più come prima ai rialzi del petro.
Anzi..
Bisognerà dotarsi di tanta pazienza come con Evep altra ex stellina del thread.
 
Be il petrolio si è ripreso... oltre le stime!!! E in programma un nuovo incontro tra il giorno 8 ottobre e 13 ottobre... E informale comunque si dovrebbe parlare ancora di congelamento di produzione... Ora io non ho Bloomberg, qualcuno sa se l'agenzia ANSA può dare simili notizie in tempo (o quasi) reali???

Io avrei bisogno di sapere giorno della riunione, inizio e fine con la notizia di quello che è successo....
 
Be il petrolio si è ripreso... oltre le stime!!! E in programma un nuovo incontro tra il giorno 8 ottobre e 13 ottobre... E informale comunque si dovrebbe parlare ancora di congelamento di produzione... Ora io non ho Bloomberg, qualcuno sa se l'agenzia ANSA può dare simili notizie in tempo (o quasi) reali???

Io avrei bisogno di sapere giorno della riunione, inizio e fine con la notizia di quello che è successo....

L'incontro si è concluso con un nulla di fatto, ma si trattava di un meeting informale di poca importanza, una riunione a margine del World Energy Congress alla quale non hanno preso parte rappresentanti di importanti membri dell'OPEC come Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait e altri. Del resto non era quella la sede per prendere decisioni importanti, per le quali ci sarà ancora da aspettare.
Nel frattempo mi pare che i mercati stiano dando un segnale chiaro: al momento si scommette per un esito positivo dei negoziati OPEC (e non OPEC). Anche oggi, nonostante il dato bearish sulle scorte, le quotazioni stanno tenendo e il WTI, dopo un rapido spike al ribasso, si è riportato sopra i $50. Mi sembra interessante poi sottolineare un altro dato: nonostante il conteggio dei rig attivi sia risalito negli ultimi mesi a 428, dopo aver toccato il minimo a 316, la produzione USA continua a scendere. Dopo una fase di apparente stabilizzazione infatti la produzione americana (escludendo l'Alaska, che fa caso a se') è scesa al suo livello più basso dal giugno 2014 rompendo il muro degli 8 milioni BOPD, come testimonia l'ultimo repot EIA.

Oil.jpg
 
Ormai ci siamo. Domani sarà il giorno della verità per le sorti del prezzo del petrolio. E potremo capire anche se esiste ancora oppure no quell'organizzazione chiamata OPEC. Siamo a quasi due anni esatti da quel 27 novembre 2014, data nella quale l'OPEC (o meglio l'Arabia Saudita) prese la decisione di non tagliare la propria produzione e quindi non intervenire a sostegno dei prezzi. Quel che è accaduto dopo è storia nota: la guerra dei prezzi bassi scatenata dai sauditi nei confronti dei produttori non OPEC, all'inizio apparentemente efficace, ha condotto infine a una vittoria di Pirro. I produttori americani, in un primo tempo in difficoltà, hanno poi saputo adattarsi alle nuove condizioni di mercato facendo enormi passi avanti sul piano dell'efficienza e, in alcune zone del paese, sono oggi in grado di operare in modo profittevole anche con prezzi sotto i $50. Ne è prova il computo dei rig attivi (le grandi torri di trivellazione utilizzate per perforare il terreno e raggiungere i giacimenti) che da diversi mesi, dopo aver toccato il minimo a 316, sta facendo registrare una ripresa delle attività, con l'ultimo report settimanale che è arrivato a contare 474 rig in attività negli USA. Questo dimostra che la guerra dei sauditi, che ha comportato e continua a comportare uno sforzo economico insostenibile per loro e per tutti i membri OPEC (e non solo), è stata sostanzialmente fallimentare. Se per salvaguardare quote di mercato si devono bruciare le riserve in valuta estera accumulate nei decenni passati allora il gioco non vale la candela. Molto meglio tagliare la produzione del 5% e determinare un'aumento dei prezzi del 20%. Dopo due anni i sauditi l'anno capito. Con la politica del tener duro e con il prezzo del petrolio sotto i $50 hanno già perso oltre $200 miliardi, circa un terzo delle loro riserve, e ormai si sono resi conto che così non possono andare avanti ancora per molto. La battaglia con i produttori americani non può essere vinta, era persa in partenza, come già detto in altre occasioni, e ora si è visto che, nonostante i prezzi bassi, hanno trovato il modo di restare a galla. Gli arabi hanno dunque due scelte davanti: lasciare tutto come sta nella speranza che il mercato vada verso un naturale (ma lento) riequilibrio tra domanda e offerta oppure tagliare la produzione per spingere in alto i prezzi e rassegnarsi a dividere la torta con altri produttori. Scegliere la prima soluzione risulterebbe per loro molto doloroso, perchè significherebbe dover perdere un sacco di soldi ancora per parecchi mesi a venire. A questo bisogna poi aggiungere la questione dell'IPO di un quota di Saudi Aramco, prevista per il prossimo anno e che, se effettuata con il petrolio a questi prezzi, comporterebbe la svendita di un asset di vitale importanza per il paese (o meglio, per i Saʿūd) a cifre molto inferiori rispetto a quelle che si vorrebbero e si potrebbero ottenere. E' chiaro quindi come oggi i Sauditi, al contrario di quanto accaduto inpassato, vogliano disperatamente che si arrivi ad un accordo in sede OPEC per abbassare il tetto produttivo complessivo a 32,5 milioni BOPD, oltre 1 milione BOPD in meno rispetto alla produzione fatta registrare ad ottobre. Un taglio del genere genererebbe immediatamente un deficit produttivo su base globale, dando il via a una rapida diminuzione delle scorte accumulate negli ultimi anni e conseguente forte risalita del prezzo del petrolio. Resta solo da stabilire come andranno ripartiti i tagli tra i vari membri dell'organizzazione, e qui ci sono resistenze da parte di alcuni paesi che non sarà per niente facile superare. Io però sono ottimista perchè l'alternativa al raggiungimento di un accordo in tal senso (e questo lo sanno anche loro) è rappresentata da uno scenario in cui tutti perdono e nessuno vince.
 
anche la Russia tagliera':cool:Non-OPEC member Russia has agreed to cut output by 300,000 bpd. OPEC will meet with non-OPEC producers on Dec. 9.
OPEC agreed to cut production to 32.5 million barrels per day, Kuwait's oil minister said. The cuts include Iraq reducing output by 200,000 bpd to 4.351 million bpd beginning in January.

The Villain:clap::clap::clap:
 
WLL e DO sugli scudi anche RIG ma questa non la ho
 
2 indizi son quasi una prova quando posta Villain, si vola...

DNR in gran spolvero. Vediamo se tengono o cosa....

anche la Russia tagliera':cool:Non-OPEC member Russia has agreed to cut output by 300,000 bpd. OPEC will meet with non-OPEC producers on Dec. 9.
OPEC agreed to cut production to 32.5 million barrels per day, Kuwait's oil minister said. The cuts include Iraq reducing output by 200,000 bpd to 4.351 million bpd beginning in January.

The Villain:clap::clap::clap:

OK!

La situazione era abbastanza chiara in realtà. Era evidente come tutti i membri OPEC volessero fortemente arrivare ad un accordo, anche quelli riluttanti a tagliare, come Iran o Iraq. Tra rinunciare ad una quota di mercato, favorendo i produttori americani, e rischiare di mettere in pericolo l'economia e la stabilità politica dei loro paesi (alcuni già in crisi) i membri OPEC hanno scelto il male minore. Ora che l'accordo è stato raggiunto è probabile che anche alcuni produttori esterni all'organizzazione (vedi Russia) decidano di dare il loro contributo. Anche senza altri tagli ci troviamo comunque di fronte ad una riduzione della produzione di 1,2 milioni BOPD che nel contesto attuale può sicuramente essere considerata notevole. Anche se, a quanto si capisce, le nuove misure verranno applicate solo a partire da gennaio si può comunque dire che per il prezzo del petrolio ormai la strada è segnata. Se l'accordo verrà implementato in modo serio, come promesso, si può star certi che non solo i $30, ma anche i $40 in poco tempo resteranno soltanto un ricordo. Ci potranno essere ancora ritracciamenti e ricadute, però questa decisione, a suo modo storica, è decisiva e, a meno di inaspettati ribaltoni, aprirà la strada a un trend rialzista che progressivamente porterà il prezzo del petrolio verso livelli decisamente più alti rispetto a quelli attuali. Fare previsioni sul lungo termine è sempre aleatorio ovviamente, però non sarei sorpreso di rivedere valori vicini ai $70 per il WTI nel corso del 2017.
 
Penn Virginia emerges from bankruptcy - Penn Virginia Corporation (OTCMKTS:PVAHQ) | Seeking Alpha

Penn Virginia ( OTCPK: PVAHQ ) dice che ha emerso dalla bancarotta , quattro mesi dopo il deposito per il capitolo 11 di protezione.PVA dice che ha ridotto il suo debito totale nel lungo termine da $ 1.1B, ha un impegno per un massimo di $ 200M in nuovi finanziamenti più $ 50M attraverso una offerta in opzione sottoscritta da una gran parte dei suoi obbligazionisti non garantiti esistenti.Le azioni ordinarie esistenti del PVA è stato annullato, e nuove azioni ordinarie verrà rilasciato a obbligazionisti e alcuni claimholders non garantiti generali.

Ciao gold money, ciao a tutti. A questo punto credo che i possessori di azioni PVA (come il sottoscritto...) non vedranno un soldo, niente nuove azioni PVAC emesse dopo la fuoriuscita dal chapter 11. Qualcuno ha notizie diverse? Io ancora in portafoglio le vecchie PVA...grazie per vostri feedback...
 
Seneca hai visto BCEI,fallirà totalmente o credi ci sia spazio per recupero^
 
posto qui non sta uno aperto credo sotto 1/4 billion
 

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