ORO Sì? ORO No?

Perché le banche centrali hanno riserve auree secondo te?
Forse perché speculano su alcune materie prime?

Sul lungo termine , 30 anni e oltre, l' oro come riserva di valore è preferibile alle monete fiat, che sicuramente sul lungo termine perdono valore visto che secondo politici e banche centrali se l' inflazione è al 2% circa ( se una moneta perde valore del 2% all' anno ) va tutto bene, mentre se in un anno il potere d' acquisto di una moneta sale dell' 1% è una "tragedia".


Rispetto ad altri materiali l' oro non deperisce nel corso del tempo e questa è una caratteristica anche del platino che è ancora più raro dell' oro.
Dato che il valore ha un nesso con la scarsità oltre che con le caratteristiche e proprieta' dei metalli, si può dire che l' oro tende ad essere sopravvalutato in confronto al platino , che è meno duttile ma ha anche proprietà superiori a quelle dell' oro. Forse perché le banche centrali hanno riserve di oro e non del più raro platino e detenendo riserve di oro tolgono dal mercato grosse quantità di oro.

Se banconote rimangono in un cassetto per 40 anni è possibile che a quel punto non valgano più niente, e' possibile che siano andate fuori corso o siano deperite, mentre lingotti di oro o platino dopo 40 anni è probabile che abbiano almeno retto il passo con l' inflazione.
Se si compra oro o platino, per evitare di comprare su un picco del prezzo prima di un ribasso , basta osservare i grafici: nel 1979-80 poteva essere evidente che il rialzo era troppo " ripido" e speculativo. Si possono anche scaglionare gli acquisti nel tempo.

Le monete fiat puoi tenerle in un cassetto , ma anche su un c/c a interesse zero, solo se pensi di spenderle in tempi brevi, visto che spesso le banche centrali sono pronte a tutto pur di sottrarre potere d' acquisto alle proprie valute, "stampandole" a tutto spiano e con altri metodi.
Si pone il problema di come difendersi dalle rapine attuate da politica e banche centrali tramite inflazione e monete fiat.
Spesso politici e banche centrali si danno da fare per rifilare fregature a chi ha accumulato denaro e a chi aveva prestato soldi, e attuano politiche monetarie atte a favorire chi si è indebitato in misura scriteriata, ad es. i governi, che a volte hanno bisogno di attuare una ristrutturazione mascherata del debito pubblico tramite inflazione
.


A mio parere è la risposta migliore al quesito iniziale.

Detenere oro fisico non significa "battere" le valute fiat esistenti e neppure i famosi DSP del FMI.
Investire in oro significa protestare contro le politiche monetarie delle BC e le politiche socialiste "a parole" dei governi.

Per quanto concerne il valore è paragonobile a qualsiasi altro investimento che si attua o in campo immobiliare o nel campo artistico.
Oggetti che possono vivere oltre il tempo immediato e posseduti con valore aggiunto.
 
Già! Bella domanda da sezione di Macroeconomia.
Ti confesso che non so rispondere.
Perché la Cina, la Russia, ecc. stanno accumulando oro fisico?

c'è da dire che partivano da dei livelli di riserve bassi, quelle economia in questi anni sono cresciute, quindi è un po' tutto in proporzione
 
Il 15 agosto 1971 gli USA abolirono la convertibilità del dollaro in oro.

Se prezzato in oro l' indice S&P 500 a livelli recenti vale meno di quanto valeva nel 1971

S&P 500
 

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Puoi chiarire meglio la tua osservazione? Io dalle tue parole ho capito questo:
poiché viviamo in un mondo in cui nessuna delle monete è convertibile in oro, l'oro fisico è una semplice merce, soggetta alle leggi della domanda e dell'offerta, il cui valore è manipolabile.
Ma è esattamente quello che io ho sostenuto. La conclusione che traggo è che l'investimento in oro fisico, fatto nella speranza di voler preservare il valore del proprio capitale nel tempo, non ha quella garanzia di protezione che si immagina.
Ti sono grato se chiarisci il tuo pensiero.
Grazie.

L'oro è un merce come le altre,per cui è deperibile e manipolabile e sottoposta alla domanda e all'offerta come qualsiasi altra merce e quindi non esisterà mai una risposta "assoluta" al quesito se conviene investire su essa oppure no.
Sta difatto però che è una merce assai indistruttibile per cui conserva il suo valore nel tempo e quindi resiste meglio alle inflazioni.
Proprio questa sua qualità,insieme alla portabilità, alla divisibilità,alla sua immediata visibilità , alla sua rapportabilità immediata peso/valore etc...le ha permesso per molto tempo di svolgere la funzione di moneta.
E quando per comodità degli utilizzatori ha perso questa sua funzione diretta è cmq rimasto come base sottostante a garanzia delle banconote che lo rappresentano.

Dal 1971 con la dichiarazione di nixon delle inconvertibilità del dollaro in oro questo è anche scomparso definitivamente come base sottostante delle banconote e monete.
Al di là delle ragioni contingenti di quella dichiarazione io ritengo oggi impraticabile un ritorno all'oro come base sottostate della moneta per le ragioni sottoesposte (è spiegato molto bene in wikipedia).

1) Al vantaggio di disporre di cambi certi e stabili si contrappone l'importante problema di gestire i deficit commerciali, che si verificano quando un paese acquista da un altro beni e servizi in valore superiore al valore delle vendite.
Con il regolamento del deficit in oro,il paese dal quale l'oro fuoriesce deve ridurre proporzionalmente la quantità di moneta, con conseguenti effetti deflattivi e fare la cosa con automatica immediatezza il chè spesso crea grossi problemi interni di tenuta sociale.

2) Un altro svantaggio del sistema consiste nel costo di emissione della moneta. In una economia occorre far crescere, parallelamente alla crescita dell'economia, la quantità di moneta che in essa circola. Poiché la base monetaria è formata da oro, emettere nuova moneta significa dedicare una parte della ricchezza prodotta per acquistare l'oro. Nel caso in cui tale acquisto di oro con risorse pubbliche non avvenisse, l'offerta di moneta sarebbe insufficiente a soddisfare le esigenze del mercato creditizio. I tassi di interesse salirebbero, con effetto depressivo su consumi e investimenti. L'adozione dell'oro come base monetaria ha quindi elevati costi per la collettività, che ne rendono poco accettabile l'applicazione.

3)Un altro svantaggio, correlato al precedente, consiste nelle possibili variazioni dell'offerta di moneta dipendenti non da scelte di chi emette moneta, ma dalla produzione di oro. La scoperta di nuove miniere ha significato aumenti improvvisi, spesso con effetti inflattivi, della quantità di moneta in circolazione in una data economia. Al contrario quando non venivano scoperte nuove miniere o quando per i più diversi motivi l'oro non poteva giungere nei paesi che lo richiedevano, l'offerta di moneta non poteva aumentare adattandosi alle esigenze dell'economia reale, con effetti deflattivi.
 
:)

va che se fa ruggine ti hanno fregato :yes:
(ma non ho capito se volevi dire che ha un prezzo a mercato)

e che le parole contano

:rotfl:

il fatto che non sia deperibile è proprio una delle caratteristiche che lo fa essere ciò che è.

Che pazienza che hai emi, certo che messa in ridere ha già più senso...
 
Perché le banche centrali hanno riserve auree secondo te?
Forse perché speculano su alcune materie prime?

Sul lungo termine , 30 anni e oltre, l' oro come riserva di valore è preferibile alle monete fiat, che sicuramente sul lungo termine perdono valore visto che secondo politici e banche centrali se l' inflazione è al 2% circa ( se una moneta perde valore del 2% all' anno ) va tutto bene, mentre se in un anno il potere d' acquisto di una moneta sale dell' 1% è una "tragedia".


Rispetto ad altri materiali l' oro non deperisce nel corso del tempo e questa è una caratteristica anche del platino che è ancora più raro dell' oro.
Dato che il valore ha un nesso con la scarsità oltre che con le caratteristiche e proprieta' dei metalli, si può dire che l' oro tende ad essere sopravvalutato in confronto al platino , che è meno duttile ma ha anche proprietà superiori a quelle dell' oro. Forse perché le banche centrali hanno riserve di oro e non del più raro platino e detenendo riserve di oro tolgono dal mercato grosse quantità di oro.

Se banconote rimangono in un cassetto per 40 anni è possibile che a quel punto non valgano più niente, e' possibile che siano andate fuori corso o siano deperite, mentre lingotti di oro o platino dopo 40 anni è probabile che abbiano almeno retto il passo con l' inflazione.
Se si compra oro o platino, per evitare di comprare su un picco del prezzo prima di un ribasso , basta osservare i grafici: nel 1979-80 poteva essere evidente che il rialzo era troppo " ripido" e speculativo. Si possono anche scaglionare gli acquisti nel tempo.

Le monete fiat puoi tenerle in un cassetto , ma anche su un c/c a interesse zero, solo se pensi di spenderle in tempi brevi, visto che spesso le banche centrali sono pronte a tutto pur di sottrarre potere d' acquisto alle proprie valute, "stampandole" a tutto spiano e con altri metodi.
Si pone il problema di come difendersi dalle rapine attuate da politica e banche centrali tramite inflazione e monete fiat.
Spesso politici e banche centrali si danno da fare per rifilare fregature a chi ha accumulato denaro e a chi aveva prestato soldi, e attuano politiche monetarie atte a favorire chi si è indebitato in misura scriteriata, ad es. i governi, che a volte hanno bisogno di attuare una ristrutturazione mascherata del debito pubblico tramite inflazione .

tam
tu chiedi:
"Perché le banche centrali hanno riserve auree secondo te?
Forse perché speculano su alcune materie prime?"
risposta
No,ma per la caratteristiche di questa merce legata alla sua indistruttibilità come hai ben detto te e convengo in pieno.

infine dici:
"...Si pone il problema di come difendersi dalle rapine attuate da politica e banche centrali tramite inflazione e monete fiat.
Spesso politici e banche centrali si danno da fare per rifilare fregature a chi ha accumulato denaro e a chi aveva prestato soldi, e attuano politiche monetarie atte a favorire chi si è indebitato in misura scriteriata, ad es. i governi, che a volte hanno bisogno di attuare una ristrutturazione mascherata del debito pubblico tramite inflazione"
risposta
ti ricordo che oltre alla fregature che si ammollano a chi ha prestato soldi,e che è giusto che vadano stigmatizzate per un bene economico generale, esistono anche gli incauti prestiti che vanno egualmente stigmatizzati per lo stesso bene economico generale.
Ti ricordo poi che il prestare soldi a uno stato sovrano,che per principio non può fallire implica una sicurezza nell'adempimento del debito che annulla il rischio a favore del creditore e quindi non giustifica in alcun modo una rendita che risulterà automaticamente parassitaria e dannosa.
Ecco perchè uno stato deve sempre avere la possibilità di tenere gli interessi nominali inferiori all'inflazione e quindi interessi reali negativi, e ciò tramite un dominio sulla politica monetaria, esercitabile con il tasso di sconto,la determinazione della Ro e altre manovre come i vincoli di portafoglio. Dominio esercitabile tramite un coordinamento sulla banca centrale.
In alternativa puntando su sistematici tassi di interessi reali positivi si vogliono degli stati non sovrani al pari di un privato qualsiasi e un aumento della rischiosità dei debiti in termini di possibili insolvenza.
Poi però non ci si può lamentare dell'assoluta instabilità dei sistemi economici o delle loro perdita di controllo.Difatti il capitalismo usa che è il capitalismo che conta si guarda bene da queste soluzioni e nonostante la rivoluzione neoliberista del 1980 continua a garantire un connubio stretto tra FED e Governo federale e la ue che invce marcia in direzione opposta con la BCE ha perso chiaramente posizione.

Alcune cifre:
Tra il 1946 e il 1980 il tasso medio di interesse reale sui titoli di stato delle economie avanzate è stato negativo (-1,6%).
I tassi di interesse reali negativi comportano una diminuzione dello stock di debito, senza che, per estinguere il debito, sia necessario utilizzare enormi entrate fiscali o tagliare la spesa pubblica. Mantenendo i tassi nominali al di sotto dell’inflazione si riduce il valore (reale) del debito, spostando ricchezza dai creditori ai debitori. In Italia, tra il 1945 ed il 1955, il debito pubblico scese dal 66.9% al 38.1% del PIL. In Gran Bretagna dal 215.6 al 138.2%.
Tu dirai che non è giusto e promozionale spostare ricchezza dai debitori ai creditori e io ti replico che è giusto nella misura in cui ciò crea un doppio vantaggio.
a) Si dà più stabilità e sicurezza al sistema perchè si preleva da chi i soldi ce li ha di sicuro e non dall'economia reale del paese con tensioni sociali e possibili problemi nella crescita.
b) E si dà più certezza ai creditori di tornare in possesso del capitale investito.
In alternativa abbiamo elevanti guadagni finanziari ma in presenza di forti rischi e con un economia reale che tiene in piedi la finanza bersagliata da tasse e gabelle e che pertanto fa aumentare il livello generale del rischio stesso approssimandoci a frequenti crolli e cadute.
 
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tam
tu chiedi:
Alcune cifre:
Tra il 1946 e il 1980 il tasso medio di interesse reale sui titoli di stato delle economie avanzate è stato negativo (-1,6%).
I tassi di interesse reali negativi comportano una diminuzione dello stock di debito, senza che, per estinguere il debito, sia necessario utilizzare enormi entrate fiscali o tagliare la spesa pubblica. Mantenendo i tassi nominali al di sotto dell’inflazione si riduce il valore (reale) del debito, spostando ricchezza dai creditori ai debitori. In Italia, tra il 1945 ed il 1955, il debito pubblico scese dal 66.9% al 38.1% del PIL. In Gran Bretagna dal 215.6 al 138.2%.
Tu dirai che non è giusto e promozionale spostare ricchezza dai debitori ai creditori e io ti replico che è giusto nella misura in cui ciò crea un doppio vantaggio.
a) Si dà più stabilità e sicurezza al sistema perchè si preleva da chi i soldi ce li ha di sicuro e non dall'economia reale del paese con tensioni sociali e possibili problemi nella crescita.
b) E si dà più certezza ai creditori di tornare in possesso del capitale investito.
In alternativa abbiamo elevanti guadagni finanziari ma in presenza di forti rischi e con un economia reale che tiene in piedi la finanza bersagliata da tasse e gabelle e che pertanto fa aumentare il livello generale del rischio stesso approssimandoci a frequenti crolli e cadute.

Complimenti, Luciano, per i tuoi due interventi nella discussione. E' un piacere partecipare al Forum, se ci sono persone preparate come te, che accettano di condividere con profani (come me) la loro preparazione in materia.
Ottimo! Grazie!
 
A parte il valore dell'oro come prodotto minerario per i vari suoi usi, le banche centrali accumulano oro assieme a valute e quindi va da se che è "anche" una valuta, soggetta come tutte le valute a variazioni di valore . Finchè le banche centrali avranno riserve in oro sarà anche una valuta.
In genere in linea di massima va acquistato , come tutte le merci e le valute , in determinati periodi , quando salgono le materie prime , quando si teme inflazione e quando il dollaro cala ( generalmente è inversamente correlato al dollaro), e viceversa si vende nelle situazioni opposte
 
:)

va che se fa ruggine ti hanno fregato :yes:
(ma non ho capito se volevi dire che ha un prezzo a mercato)

e che le parole contano

fattelo spiegare da zerohedege che essendo un buon artista si interessa anche di oro e delle sue lavorazioni ....ascoltami è un vero esperto
 
Complimenti, Luciano, per i tuoi due interventi nella discussione. E' un piacere partecipare al Forum, se ci sono persone preparate come te, che accettano di condividere con profani (come me) la loro preparazione in materia.
Ottimo! Grazie!

greentrees
guarda che sono un profano anch'io come del resto tutti gli altri,anche se qualcuno di troppo qui non sembra accorgersene.
Prova invece a vedere cosa non va secondo te o può esser migliorato nella logica del mio personale ragionamento e poi ne riparliamo.

nb
eventuali approfondimenti li trovi cercando su internet "repressione finanziaria" che era un tema che stavo leggendo ultimamente con interesse crescente...
 
:)

va che se fa ruggine ti hanno fregato :yes:
(ma non ho capito se volevi dire che ha un prezzo a mercato)

e che le parole contano

scusa emi se prima ho riposto in maniera un pò sarcastica ma era rivolto a qualcun altro che ama fare nel forum la parte dell'antipatico a tutti i costi e il provocatore perchè forse ha poco da dire.
La tua precisazione è giusta e le parole contano ci mancherebbe però è anche vero che se le stacchiamo troppo dal contesto del discorso si rischia di fare delle precisazioni solo formali e che servono a poco in un forum ove si cerca di parlare di economia e non di geologia.
Ho precisato con estrema chiarezza nel mio intervento che l'oro è come una merce qualsiasi anche se più di ogni altra merce conserva il suo valore nel tempo e per questo e anche per "altro" è particolarmente adatta a fungere da moneta e poi da riserva numero uno delle monete stesse.
Penso che basti o no ?
A questa punto a che serve il tuo intervento a precisazione ?
Cosa cambia nel contesto della discussione ?
O se qualcosa cambia spiegalo e ne parliamo.
 
Ultima modifica:
Complimenti, Luciano, per i tuoi due interventi nella discussione. E' un piacere partecipare al Forum, se ci sono persone preparate come te, che accettano di condividere con profani (come me) la loro preparazione in materia.
Ottimo! Grazie!

Questa faceva davvero ridere, grazie :D
 
tam
tu chiedi:
"Perché le banche centrali hanno riserve auree secondo te?
Forse perché speculano su alcune materie prime?"
risposta
No,ma per la caratteristiche di questa merce legata alla sua indistruttibilità come hai ben detto te e convengo in pieno.

infine dici:
"...Si pone il problema di come difendersi dalle rapine attuate da politica e banche centrali tramite inflazione e monete fiat.
Spesso politici e banche centrali si danno da fare per rifilare fregature a chi ha accumulato denaro e a chi aveva prestato soldi, e attuano politiche monetarie atte a favorire chi si è indebitato in misura scriteriata, ad es. i governi, che a volte hanno bisogno di attuare una ristrutturazione mascherata del devoto pubblico tramite inflazione"
risposta
ti ricordo che oltre alla fregature che si ammollano a chi ha prestato soldi,e che è giusto che vadano stigmatizzate per un bene economico generale, esistono anche gli incauti prestiti che vanno egualmente stigmatizzati per lo stesso bene economico generale.
Ti ricordo poi che il prestare soldi a uno stato sovrano,che per principio non può fallire implica una sicurezza nell'adempimento del debito che annulla il rischio a favore del creditore e quindi non giustifica in alcun modo una rendita che risulterà automaticamente parassitaria e dannosa.
Ecco perchè uno stato deve sempre avere la possibilità di tenere gli interessi nominali inferiori all'inflazione e quindi interessi reali negativi, e ciò tramite un dominio sulla politica monetaria, esercitabile con il tasso di sconto,la determinazione della Ro e altre manovre come i vincoli di portafoglio. Dominio esercitabile tramite un coordinamento sulla banca centrale.
In alternativa puntando su sistematici tassi di interessi reali positivi si vogliono degli stati non sovrani al pari di un privato qualsiasi e un aumento della rischiosità dei debiti in termini di possibili insolvenza.
Poi però non ci si può lamentare dell'assoluta instabilità dei sistemi economici o delle loro perdita di controllo.Difatti il capitalismo usa che è il capitalismo che conta si guarda bene da queste soluzioni e nonostante la rivoluzione neoliberista del 1980 continua a garantire un connubio stretto tra FED e Governo federale e la ue che invce marcia in direzione opposta con la BCE ha perso chiaramente posizione.

...

Non è vero che uno stato "per principio non può fallire" :


La storia è piena di fallimenti statali, particolarmente in Europa, il Continente dove questa forma di sovranità si è sviluppata da più lungo tempo. E’ la tesi di due storici che rimarcano come il default sovrana sia un’eventualità molto più frequente di quanto si creda.

http://www.giornalettismo.com/archives/442027/tutti-i-default-delleuropa-che-nessuno-ricorda-piu/



Nel periodo tra il 1972 e il 2008 nel mondo si sono verificati default, o severe ristrutturazioni del debito sovrano ad assimilabili al fallimento vero e proprio, in 36 Stati, per lo più tra Paesi emergenti.

* Si può cercare l' articolo
Breve disamina dei 36 default di Stati sovrani negli anni 1972-2008
10 dicembre 2011


Lo stato italiano si è cautelato contro ricorsi in caso di ristrutturazione del debito o in caso di default

Titoli di Stato: ora il default è di legge | IntermarketAndMore

Per cui il rischio di prestare soldi ad alcuni stati può essere maggiore di quello che si ha prestando i soldi ad alcune aziende, i cui beni in caso di fallimento verrebbero venduti per risarcire in parte gli obbligazionisti almeno se senior, mentre in vari casi gli stati falliscono e poi cercano di farla franca e andare avanti come se niente fosse, senza vendere gioielli di famiglia e territori.

Il tasso dovrebbe essere stabilito dal mercato, da domanda e offerta , anche nel caso dei titoli emessi da stati sovrani , senza che alcuni siano obbligati a sottoscrivere certi titoli.

E ha senso indebitarsi se il ritorno sull' investimento della somma prestata è superiore agli interessi sul debito che si pagano a chi liberamente decide di investire nei titoli, cosa che di solito non accade nel caso di stati sviluppati che crescono poco, oppure se con il reddito futuro si pensa di poter rimborsare il prestito.

Gli stati sviluppati non dovrebbero nemmeno indebitarsi ma dovrebbero finanziare le spese con le tasse e imposte, fornendo i servizi che riescono a offrire, almeno mantenendo l' ordine e amministrando giustizia e sanzioni, e garantendo la difesa militare da aggressioni esterne, e lasciando gli altri servizi alla libera contrattazione sul mercato.

Ciò che gli stati sviluppati attuano tramite il Debito Pubblico altro non è che uno Schema Ponzi legalizzato.


Debito Pubblico = Schema Ponzi? | Economia spicciola

A differenza di un privato che si indebita per comprare una casa o un elettrodomestico gli stati sviluppati che si indebitato non saranno mai in grado di rimborsare il debito senza emettere nuovi titoli di debito.


Debito Pubblico = Schema Ponzi? | Economia spicciola
 
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Moneta merce con riserva del 100%, preferibilmente gold standard (Mises, Rothbard, Block, Hoppe, de Soto, Hulsmann, J. Kimball, Skousen, North).

Le banche sono solo dei magazzini di deposito del metallo usato come moneta, in cambio del quale rilasciano dei certificati (banconote), esattamente pari alla quantità di metallo (riserva del 100%). Anche gli eventuali depositi, usati come mezzo di scambio, devono essere coperti da metallo.

La funzione di intermediazione da parte delle banche può essere ancora svolta, ma solo con il consenso esplicito del depositante: le banche possono prestare moneta (oro) solo se il depositante attraverso un contratto ha accettato di rinunciare, per il periodo pattuito, alla disponibilità di parte delle sue risorse (per una somma pari al prestito). Purché tale funzione creditizia sia chiaramente distinta (nelle strutture, nella contabilità, negli istituti giuridici di riferimento) da quella di deposito.

La Banca centrale verrebbe eliminata, perché non avrebbe più alcuna funzione utile; dunque rimarrebbero solo le banche private.

I vantaggi della moneta metallica, oltre ad avere le caratteristiche tipiche di un bene per fungere da moneta (frazionabilità ecc. v. supra), sono molteplici: 1) a differenza della moneta di carta, possiede valore reale in quanto domandata sul mercato per gli usi non-monetari, e dunque non necessita della finzione giuridica a cui è sottoposta la prima, il cui valore è imposto per decreto dallo Stato;
2) i metalli nobili sono rari nella misura giusta al fine del mantenimento della stabilità del loro valore nel tempo, dunque della stabilità dei prezzi e dei redditi nominali. Produrre merci costa, mentre la moneta cartacea è producibile illimitatamente e virtualmente senza costi, e dunque è soggetta ad emissione arbitraria. Gli incrementi della quantità di moneta coinciderebbero con gli incrementi nello stock di oro, che negli ultimi cento anni è cresciuto ad una media annua compresa fra l’1 e il 3% . La stabilità va intesa anche come garanzia da contrazioni improvvise e consistenti della quantità di moneta, essendo infatti impossibile che parti dello stock di oro fino ad oggi accumulato vengano distrutte;
3) non genera cicli economici (i prestiti proverrebbero da risparmio reale);
4) limita le crisi bancarie ai casi in cui vi sono errori imprenditoriali (come capita in tutti i settori economici), ma evita le crisi da sovraemissione (oggi le crisi sono evitate dalla banca centrale, ma a prezzo di inflazione, distorsioni allocative e ciclicità); 5) quanti più paesi aderiscono all’oro come moneta, tanto più facile sarà il calcolo economico, in quanto i valori nominali non variano in continuazione a causa delle variazioni fra i tassi di cambio e l’unità di misura non cambia con lo spostarsi nelle diverse aree geografiche (stati).

Per le obiezioni contro la sovraemissione garantita dalla riserva frazionaria v. supra. Le medesime obiezioni sono rivolte anche ai free bankers.

La preferenza per l’oro (gold standard) dipende dal fatto che, nel corso della storia, la selezione naturale effettuata dal mercato ha fatto prevalere tale metallo sulle altre merci (le cause sono diverse: sia le particolari caratteristiche chimiche – splende, è lucido, non si ossida, non si corrode, non si consuma – sia la rarità). La moneta aurea è il minore dei mali, se si considerano le catastrofiche inflazioni determinate dai governi con la carta moneta.

La transizione al sistema aureo – I nomi delle monete oggi esistenti – dollaro, euro, sterlina, yen – potrebbero rimanere, dal momento che i cittadini vi si sono abituati, ma rappresenterebbero solo la trasposizione in un’altra unità di misura del peso dell’oro; sarebbero unità di peso dell’oro; ad esempio 1 dollaro = 1 grammo. Una volta fissata la definizione della specifica moneta in peso d’oro, essa deve essere mantenuta per sempre. Nel reistituire un gold standard partendo dall’attuale fiat standard è necessario fissare una definizione realistica fra moneta di carta e oro; essa si ottiene dividendo la quantità di moneta (banconote e depositi) per la quantità di oro esistente nei forzieri della banca centrale (es.: 100 miliardi di dollari/100 milioni di once = 1000 dollari per 1 oncia; dunque 1 dollaro sarebbe pari a 0,03 grammi d’oro) [14]. Naturalmente tale sistema richiede la piena convertibilità dei biglietti di carta in oro, alla definizione fissata. In questo modo i privati e le banche potrebbero entrare in possesso dell’oro detenuto dalla Banca centrale, che dunque verrebbe denazionalizzato [15].

È molto probabile che il mercato, lasciato libero, alla fine imporrebbe un unico metallo come moneta, ma se anche coesistessero monete diverse nello stesso sistema economico (ad esempio, d’oro e d’argento: “sistemi paralleli”), non sorgerebbero problemi insormontabili. In un mercato libero infatti il tasso di cambio fra tali monete sarebbe determinato dalle domande e dalle offerte relative, e tenderebbe ad eguagliare il rapporto fra i rispettivi poteri d’acquisto. Tuttavia l’esistenza di una sola moneta-merce, non costringendo a calcoli per convertire l’una moneta nell’altra, sarebbe auspicabile perché più razionale. I fautori del free banking hanno obiettato che l’auspicio di un’unica moneta (oro) a livello mondiale rappresenterebbe un “internazionalismo monetario” con un carattere di uniformità contrastante con l’ispirazione di laissez faire dei proponenti. Rothbard ha ribattuto che 1) un sistema aureo a livello internazionale impedirebbe le interferenze dei governi volte a manipolare e controllare la moneta, e dunque rappresenterebbe proprio una trincea della libertà monetaria; 2) quanto più generale è una moneta, tanto maggiore sarà la divisione del lavoro, l’allocazione delle risorse e gli scambi derivanti dal funzionamento del libero mercato a livello internazionale, con i relativi positivi effetti in termini di efficienza.

La Moneta: VII Parte - Ludwig von Mises Italia

Rothbardiana


Verrebbero eliminate alcune assurdità attualmente vigenti ( adesso le banche operano a leva prestano denaro che non hanno, se improvvisamente tutti i correntisti volessero prelevare tutto il denaro depositato le banche non sarebbero in grado di fornirlo ai correntisti ).
La moneta è stata creata per fornire un mezzo di scambio pratico che permettesse di superare il baratto , ma con le monete fiat capita che quando c' è una recessione e la produzione e gli scambi di beni diminuiscono, alcune banche centrali stampano moneta , ossia l' aumento della quantità di moneta esistente nel sistema non corrisponde ad un aumento dei beni scambiati.
Dovrebbe esserci un prestito se il denaro arriva da somme guadagnate e risparmiate in precedenza, invece con le monete fiat capita che il denaro venga stampato da una banca centrale fornito alle banche private e da esse prestato a privati. Ossia è andato perso il nesso originario tra denaro e beni e servizi prodotti e risparmio e investimenti successivi. Il risultato è che con il sistema vigente si formano bolle del credito immobiliare o di altri settori.
 
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Moneta merce con riserva del 100%, preferibilmente gold standard (Mises, Rothbard, Block, Hoppe, de Soto, Hulsmann, J. Kimball, Skousen, North).

Le banche sono solo dei magazzini di deposito del metallo usato come moneta, in cambio del quale rilasciano dei certificati (banconote), esattamente pari alla quantità di metallo (riserva del 100%). Anche gli eventuali depositi, usati come mezzo di scambio, devono essere coperti da metallo.

La funzione di intermediazione da parte delle banche può essere ancora svolta, ma solo con il consenso esplicito del depositante: le banche possono prestare moneta (oro) solo se il depositante attraverso un contratto ha accettato di rinunciare, per il periodo pattuito, alla disponibilità di parte delle sue risorse (per una somma pari al prestito). Purché tale funzione creditizia sia chiaramente distinta (nelle strutture, nella contabilità, negli istituti giuridici di riferimento) da quella di deposito.

La Banca centrale verrebbe eliminata, perché non avrebbe più alcuna funzione utile; dunque rimarrebbero solo le banche private.

I vantaggi della moneta metallica, oltre ad avere le caratteristiche tipiche di un bene per fungere da moneta (frazionabilità ecc. v. supra), sono molteplici: 1) a differenza della moneta di carta, possiede valore reale in quanto domandata sul mercato per gli usi non-monetari, e dunque non necessita della finzione giuridica a cui è sottoposta la prima, il cui valore è imposto per decreto dallo Stato;
2) i metalli nobili sono rari nella misura giusta al fine del mantenimento della stabilità del loro valore nel tempo, dunque della stabilità dei prezzi e dei redditi nominali. Produrre merci costa, mentre la moneta cartacea è producibile illimitatamente e virtualmente senza costi, e dunque è soggetta ad emissione arbitraria. Gli incrementi della quantità di moneta coinciderebbero con gli incrementi nello stock di oro, che negli ultimi cento anni è cresciuto ad una media annua compresa fra l’1 e il 3% . La stabilità va intesa anche come garanzia da contrazioni improvvise e consistenti della quantità di moneta, essendo infatti impossibile che parti dello stock di oro fino ad oggi accumulato vengano distrutte;
3) non genera cicli economici (i prestiti proverrebbero da risparmio reale);
4) limita le crisi bancarie ai casi in cui vi sono errori imprenditoriali (come capita in tutti i settori economici), ma evita le crisi da sovraemissione (oggi le crisi sono evitate dalla banca centrale, ma a prezzo di inflazione, distorsioni allocative e ciclicità); 5) quanti più paesi aderiscono all’oro come moneta, tanto più facile sarà il calcolo economico, in quanto i valori nominali non variano in continuazione a causa delle variazioni fra i tassi di cambio e l’unità di misura non cambia con lo spostarsi nelle diverse aree geografiche (stati).

Per le obiezioni contro la sovraemissione garantita dalla riserva frazionaria v. supra. Le medesime obiezioni sono rivolte anche ai free bankers.

La preferenza per l’oro (gold standard) dipende dal fatto che, nel corso della storia, la selezione naturale effettuata dal mercato ha fatto prevalere tale metallo sulle altre merci (le cause sono diverse: sia le particolari caratteristiche chimiche – splende, è lucido, non si ossida, non si corrode, non si consuma – sia la rarità). La moneta aurea è il minore dei mali, se si considerano le catastrofiche inflazioni determinate dai governi con la carta moneta.

La transizione al sistema aureo – I nomi delle monete oggi esistenti – dollaro, euro, sterlina, yen – potrebbero rimanere, dal momento che i cittadini vi si sono abituati, ma rappresenterebbero solo la trasposizione in un’altra unità di misura del peso dell’oro; sarebbero unità di peso dell’oro; ad esempio 1 dollaro = 1 grammo. Una volta fissata la definizione della specifica moneta in peso d’oro, essa deve essere mantenuta per sempre. Nel reistituire un gold standard partendo dall’attuale fiat standard è necessario fissare una definizione realistica fra moneta di carta e oro; essa si ottiene dividendo la quantità di moneta (banconote e depositi) per la quantità di oro esistente nei forzieri della banca centrale (es.: 100 miliardi di dollari/100 milioni di once = 1000 dollari per 1 oncia; dunque 1 dollaro sarebbe pari a 0,03 grammi d’oro) [14]. Naturalmente tale sistema richiede la piena convertibilità dei biglietti di carta in oro, alla definizione fissata. In questo modo i privati e le banche potrebbero entrare in possesso dell’oro detenuto dalla Banca centrale, che dunque verrebbe denazionalizzato [15].

È molto probabile che il mercato, lasciato libero, alla fine imporrebbe un unico metallo come moneta, ma se anche coesistessero monete diverse nello stesso sistema economico (ad esempio, d’oro e d’argento: “sistemi paralleli”), non sorgerebbero problemi insormontabili. In un mercato libero infatti il tasso di cambio fra tali monete sarebbe determinato dalle domande e dalle offerte relative, e tenderebbe ad eguagliare il rapporto fra i rispettivi poteri d’acquisto. Tuttavia l’esistenza di una sola moneta-merce, non costringendo a calcoli per convertire l’una moneta nell’altra, sarebbe auspicabile perché più razionale. I fautori del free banking hanno obiettato che l’auspicio di un’unica moneta (oro) a livello mondiale rappresenterebbe un “internazionalismo monetario” con un carattere di uniformità contrastante con l’ispirazione di laissez faire dei proponenti. Rothbard ha ribattuto che 1) un sistema aureo a livello internazionale impedirebbe le interferenze dei governi volte a manipolare e controllare la moneta, e dunque rappresenterebbe proprio una trincea della libertà monetaria; 2) quanto più generale è una moneta, tanto maggiore sarà la divisione del lavoro, l’allocazione delle risorse e gli scambi derivanti dal funzionamento del libero mercato a livello internazionale, con i relativi positivi effetti in termini di efficienza.

La Moneta: VII Parte - Ludwig von Mises Italia

Rothbardiana


Verrebbero eliminate alcune assurdità attualmente vigenti ( adesso le banche operano a leva prestano denaro che non hanno, se improvvisamente tutti i correntisti volessero prelevare tutto il denaro depositato le banche non sarebbero in grado di fornirlo ai correntisti ).
La moneta è stata creata per fornire un mezzo di scambio pratico che permettesse di superare il baratto , ma con le monete fiat capita che quando c' è una recessione e la produzione e gli scambi di beni diminuiscono, alcune banche centrali stampano moneta , ossia l' aumento della quantità di moneta esistente nel sistema non corrisponde ad un aumento dei beni scambiati.
Dovrebbe esserci un prestito se il denaro arriva da somme guadagnate e risparmiate in precedenza, invece con le monete fiat capita che il denaro venga stampato da una banca centrale fornito alle banche private e da esse prestato a privati. Ossia è andato perso il nesso originario tra denaro e beni e servizi prodotti e risparmio e investimenti successivi. Il risultato è che con il sistema vigente si formano bolle del credito immobiliare o di altri settori.

Tutto molto interessante. Grazie.
Da quello che dici deduco, per rispondere ai quesiti di avvio della discussione (Oro si? Oro no?). che in assenza di convertibilità della moneta in oro, l'investimento in oro ha tutte le caratteristiche dell'investimento in qualsiasi altra commodity: petrolio, rame, gas, grano, ecc., ovviamente tenendo conto delle caratteristiche proprie della commodity oro (concentrazione di valore, suddivisibiltà, inalterabilità nel tempo, ecc.)
Perché allora molti (a parte i siti dedicati) continuano a sbandierare l'investimento in oro come l'unico capace di preservare il valore del capitale investito nel tempo?
 
Non è vero che uno stato "per principio non può fallire" :


La storia è piena di fallimenti statali, particolarmente in Europa, il Continente dove questa forma di sovranità si è sviluppata da più lungo tempo. E’ la tesi di due storici che rimarcano come il default sovrana sia un’eventualità molto più frequente di quanto si creda.

http://www.giornalettismo.com/archives/442027/tutti-i-default-delleuropa-che-nessuno-ricorda-piu/



Nel periodo tra il 1972 e il 2008 nel mondo si sono verificati default, o severe ristrutturazioni del debito sovrano ad assimilabili al fallimento vero e proprio, in 36 Stati, per lo più tra Paesi emergenti.

* Si può cercare l' articolo
Breve disamina dei 36 default di Stati sovrani negli anni 1972-2008
10 dicembre 2011


Lo stato italiano si è cautelato contro ricorsi in caso di ristrutturazione del debito o in caso di default

Titoli di Stato: ora il default è di legge | IntermarketAndMore

Per cui il rischio di prestare soldi ad alcuni stati può essere maggiore di quello che si ha prestando i soldi ad alcune aziende, i cui beni in caso di fallimento verrebbero venduti per risarcire in parte gli obbligazionisti almeno se senior, mentre in vari casi gli stati falliscono e poi cercano di farla franca e andare avanti come se niente fosse, senza vendere gioielli di famiglia e territori.

Il tasso dovrebbe essere stabilito dal mercato, da domanda e offerta , anche nel caso dei titoli emessi da stati sovrani , senza che alcuni siano obbligati a sottoscrivere certi titoli.

E ha senso indebitarsi se il ritorno sull' investimento della somma prestata è superiore agli interessi sul debito che si pagano a chi liberamente decide di investire nei titoli, cosa che di solito non accade nel caso di stati sviluppati che crescono poco, oppure se con il reddito futuro si pensa di poter rimborsare il prestito.

Gli stati sviluppati non dovrebbero nemmeno indebitarsi ma dovrebbero finanziare le spese con le tasse e imposte, fornendo i servizi che riescono a offrire, almeno mantenendo l' ordine e amministrando giustizia e sanzioni, e garantendo la difesa militare da aggressioni esterne, e lasciando gli altri servizi alla libera contrattazione sul mercato.

Ciò che gli stati sviluppati attuano tramite il Debito Pubblico altro non è che uno Schema Ponzi legalizzato.


Debito Pubblico = Schema Ponzi? | Economia spicciola

A differenza di un privato che si indebita per comprare una casa o un elettrodomestico gli stati sviluppati che si indebitato non saranno mai in grado di rimborsare il debito senza emettere nuovi titoli di debito.


Debito Pubblico = Schema Ponzi? | Economia spicciola


tam
In via di principio un debito in cui è il debitore a dettare le regole non può mai dar luogo a un default.
Quindi più si difende la sovranità di uno stato dandogli la possibilità di operare sui tassi tramite un collegamento con la banche centrali e più
si afferma il principio di cui sopra e quindi si da certezza e stabilità ai mercati.
Se come ritieni te invece si fa dipendere sempre più lo stato dai mercati con tassi ivi determanitisi e con inevitabili tassi reali positivi,si finisce con il gravare sempre più su tasse e gabelle per il pagamento degli stessi indebitando ed esponendo lo stato stesso sempre più. Inoltre si contrae sempre più l'economia reale sulla quale poggia la fiducia negli scambi finanziari che così perdono di ulteriore stabilità.
Il fallimento di leman brothers non è avvenuto per caso e in regime di interesse reali positivi ed è stato combattuto da parte del governo usa ricorrendo a poltiche di repressione finanziaria (il Q.E. ne è un epsressione) tramite opportuni collegamenti con una FED di ultima istanza.

Come al solito le politiche del big state e dalla big bank non significano in automatico una risoluzione del problema ma dipendono poi da come viene eserciatata l'azione pubblica nei suoi contenuti ma questo è un altro paio di maniche., e aggiiungo che se non viene esercitata a dovere questa azione, si rischia in egual modo di veder aumentare le tendenze speculative nei mercati.
 
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