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Moneta merce con riserva del 100%, preferibilmente gold standard (Mises, Rothbard, Block, Hoppe, de Soto, Hulsmann, J. Kimball, Skousen, North).
Le banche sono solo dei magazzini di deposito del metallo usato come moneta, in cambio del quale rilasciano dei certificati (banconote), esattamente pari alla quantità di metallo (riserva del 100%). Anche gli eventuali depositi, usati come mezzo di scambio, devono essere coperti da metallo.
La funzione di intermediazione da parte delle banche può essere ancora svolta, ma solo con il consenso esplicito del depositante: le banche possono prestare moneta (oro) solo se il depositante attraverso un contratto ha accettato di rinunciare, per il periodo pattuito, alla disponibilità di parte delle sue risorse (per una somma pari al prestito). Purché tale funzione creditizia sia chiaramente distinta (nelle strutture, nella contabilità, negli istituti giuridici di riferimento) da quella di deposito.
La Banca centrale verrebbe eliminata, perché non avrebbe più alcuna funzione utile; dunque rimarrebbero solo le banche private.
I vantaggi della moneta metallica, oltre ad avere le caratteristiche tipiche di un bene per fungere da moneta (frazionabilità ecc. v. supra), sono molteplici: 1) a differenza della moneta di carta, possiede valore reale in quanto domandata sul mercato per gli usi non-monetari, e dunque non necessita della finzione giuridica a cui è sottoposta la prima, il cui valore è imposto per decreto dallo Stato;
2) i metalli nobili sono rari nella misura giusta al fine del mantenimento della stabilità del loro valore nel tempo, dunque della stabilità dei prezzi e dei redditi nominali. Produrre merci costa, mentre la moneta cartacea è producibile illimitatamente e virtualmente senza costi, e dunque è soggetta ad emissione arbitraria. Gli incrementi della quantità di moneta coinciderebbero con gli incrementi nello stock di oro, che negli ultimi cento anni è cresciuto ad una media annua compresa fra l’1 e il 3% . La stabilità va intesa anche come garanzia da contrazioni improvvise e consistenti della quantità di moneta, essendo infatti impossibile che parti dello stock di oro fino ad oggi accumulato vengano distrutte;
3) non genera cicli economici (i prestiti proverrebbero da risparmio reale);
4) limita le crisi bancarie ai casi in cui vi sono errori imprenditoriali (come capita in tutti i settori economici), ma evita le crisi da sovraemissione (oggi le crisi sono evitate dalla banca centrale, ma a prezzo di inflazione, distorsioni allocative e ciclicità); 5) quanti più paesi aderiscono all’oro come moneta, tanto più facile sarà il calcolo economico, in quanto i valori nominali non variano in continuazione a causa delle variazioni fra i tassi di cambio e l’unità di misura non cambia con lo spostarsi nelle diverse aree geografiche (stati).
Per le obiezioni contro la sovraemissione garantita dalla riserva frazionaria v. supra. Le medesime obiezioni sono rivolte anche ai free bankers.
La preferenza per l’oro (gold standard) dipende dal fatto che, nel corso della storia, la selezione naturale effettuata dal mercato ha fatto prevalere tale metallo sulle altre merci (le cause sono diverse: sia le particolari caratteristiche chimiche – splende, è lucido, non si ossida, non si corrode, non si consuma – sia la rarità). La moneta aurea è il minore dei mali, se si considerano le catastrofiche inflazioni determinate dai governi con la carta moneta.
La transizione al sistema aureo – I nomi delle monete oggi esistenti – dollaro, euro, sterlina, yen – potrebbero rimanere, dal momento che i cittadini vi si sono abituati, ma rappresenterebbero solo la trasposizione in un’altra unità di misura del peso dell’oro; sarebbero unità di peso dell’oro; ad esempio 1 dollaro = 1 grammo. Una volta fissata la definizione della specifica moneta in peso d’oro, essa deve essere mantenuta per sempre. Nel reistituire un gold standard partendo dall’attuale fiat standard è necessario fissare una definizione realistica fra moneta di carta e oro; essa si ottiene dividendo la quantità di moneta (banconote e depositi) per la quantità di oro esistente nei forzieri della banca centrale (es.: 100 miliardi di dollari/100 milioni di once = 1000 dollari per 1 oncia; dunque 1 dollaro sarebbe pari a 0,03 grammi d’oro) [14]. Naturalmente tale sistema richiede la piena convertibilità dei biglietti di carta in oro, alla definizione fissata. In questo modo i privati e le banche potrebbero entrare in possesso dell’oro detenuto dalla Banca centrale, che dunque verrebbe denazionalizzato [15].
È molto probabile che il mercato, lasciato libero, alla fine imporrebbe un unico metallo come moneta, ma se anche coesistessero monete diverse nello stesso sistema economico (ad esempio, d’oro e d’argento: “sistemi paralleli”), non sorgerebbero problemi insormontabili. In un mercato libero infatti il tasso di cambio fra tali monete sarebbe determinato dalle domande e dalle offerte relative, e tenderebbe ad eguagliare il rapporto fra i rispettivi poteri d’acquisto. Tuttavia l’esistenza di una sola moneta-merce, non costringendo a calcoli per convertire l’una moneta nell’altra, sarebbe auspicabile perché più razionale. I fautori del free banking hanno obiettato che l’auspicio di un’unica moneta (oro) a livello mondiale rappresenterebbe un “internazionalismo monetario” con un carattere di uniformità contrastante con l’ispirazione di laissez faire dei proponenti. Rothbard ha ribattuto che 1) un sistema aureo a livello internazionale impedirebbe le interferenze dei governi volte a manipolare e controllare la moneta, e dunque rappresenterebbe proprio una trincea della libertà monetaria; 2) quanto più generale è una moneta, tanto maggiore sarà la divisione del lavoro, l’allocazione delle risorse e gli scambi derivanti dal funzionamento del libero mercato a livello internazionale, con i relativi positivi effetti in termini di efficienza.
La Moneta: VII Parte - Ludwig von Mises Italia
Rothbardiana
Verrebbero eliminate alcune assurdità attualmente vigenti ( adesso le banche operano a leva prestano denaro che non hanno, se improvvisamente tutti i correntisti volessero prelevare tutto il denaro depositato le banche non sarebbero in grado di fornirlo ai correntisti ).
La moneta è stata creata per fornire un mezzo di scambio pratico che permettesse di superare il baratto , ma con le monete fiat capita che quando c' è una recessione e la produzione e gli scambi di beni diminuiscono, alcune banche centrali stampano moneta , ossia l' aumento della quantità di moneta esistente nel sistema non corrisponde ad un aumento dei beni scambiati.
Dovrebbe esserci un prestito se il denaro arriva da somme guadagnate e risparmiate in precedenza, invece con le monete fiat capita che il denaro venga stampato da una banca centrale fornito alle banche private e da esse prestato a privati. Ossia è andato perso il nesso originario tra denaro e beni e servizi prodotti e risparmio e investimenti successivi. Il risultato è che con il sistema vigente si formano bolle del credito immobiliare o di altri settori.