OT - Validita' Master per cambio carriera

Le mie aspettative sono principalmente quelle di essere notato anche in ambiti in cui gli "umanisti" sono scacciati col bastone, fondamentalmente, soprattutto se non più giovanissimi. L'idea è dimostrare che posso essere considerato anche per mansioni non necessariamente proprie del mio percorso, che però spesso vengono date in pasto solo ai background "economici/scientifici/tecnici". Ho un paio di amici che, effettivamente, sono stati selezionati per mansioni molto lontane dalla loro preparazione, che era però tecnico/ingegneristica, e che ha funzionato un pò come passepartout.

E'ovviamente una scommessa. Io stesso non sono sicuro del risultato, ma ho soppesato alcuni fattori e ho deciso che volevo correre il rischio. Spero in bene!



L'idea delle vendite e dell'export è appunto un'idea. Mi piacerebbe, ma non voglio per forza essere limitato (anche per i motivi indicati sopra, relativi al fatto che alcune professioni sono di fatto accessibili a chi ha background generici, ma più "graditi" del mio). Ho tuttavia pensato che avrei potuto fare master solo di vendita, internazionalizzazione ecc... ma la maggior parte era organizzata da srl semisconosciute, non prevedevano riconoscimenti ufficiali e costavano anche di più di questo. Spero, con la mia scelta, di avere dietro un nome "riconoscibile", una formazione di taglio più appetibile e dunque un accesso facilitato a certi ambiti, vendite comprese.

Poi, per carità, è sempre possibile che io non sappia vendere. E se non saprò vendere o non riuscirò a sfruttare nemmeno questo master, al 90% ricomincerò da capo in nord Europa....

Condivido il consiglio che ti è stato dato : IMPARA A VENDERE, CHIUDERE; SCRIVERE.
Se no cerca una posizione di tipo amministrativo con turnover ovviamente inferiore.
 
Ho un caro amico in Irlanda che è messo molto bene lavorativamente. Mi ha già passato ad esempio un contatto che poteva farmi un referral per una possibilità di colloquio in salesforce, ma la concorrenza è spietata e il mio curriculum non è bastato per farmi passare anche solo ad un colloquio preliminare (in tal senso anche il suo contatto mi aveva avvertito, nemmeno le segnalazioni servono a molto se non sei estremamente qualificato). Potrei comunque contare sul suo supporto e sul suo giro di amici (che magari dal vivo potrà essere più utile che a distanza).

Ho alcuni altri amici che hanno a lungo lavorato in Germania, anche se sono tornati da qualche anno in Italia. Non so il tedesco, ma potrebbero comunque darmi qualche dritta per cominciare a cercare qualcosa lì eventualmente.

Altrimenti c'è la sempiterna svizzera, meta preferita dell'italiano del nord da decenni. Lì ovviamente gli italiani manco li vorrebbero vedere in cartolina, però gente che trova lavoro c'è sempre. Si può sempre provare!:D

Per Irlanda e Germania : A meno che non vuoi fare per sempre il dignitosissimo lavoro di cuoco, aiuto cuoco o operaio di produzione IMPARA LA LINGUA. E considera che specie nel mondo anglosassone c'è un velatissimo discorso di casta secondo il quale un locale occuperà sempre (in linea generale) le posizioni piu alte e di potere a discapito degli stranieri.
Per la Svizzera per posizioni di dignitosissimi lavori normalissimi gli stipendi sono alti ma la vita costa molto di più. Se ti piace l'ambiente potresti provare in ambito ferroviario...
 
Io negli ultimi anni ho girato davvero tanto, sento parlare anche tra amici sempre delle solite mete, Germania, Irlanda, Inghilterra, al limite Olanda. Ottimi per restare in Europa, senza dubbio, magari con l'inglese comunichi almeno basilarmente i primi tempi. Ma penso che il futuro, anche lavorativo, sia ad est ormai, lì ci sono vere fucine. Allora, io personalmente, se l'alternativa è l'andarsene, valuterei extra ue. Così pour parler...
 
Io negli ultimi anni ho girato davvero tanto, sento parlare anche tra amici sempre delle solite mete, Germania, Irlanda, Inghilterra, al limite Olanda. Ottimi per restare in Europa, senza dubbio, magari con l'inglese comunichi almeno basilarmente i primi tempi. Ma penso che il futuro, anche lavorativo, sia ad est ormai, lì ci sono vere fucine. Allora, io personalmente, se l'alternativa è l'andarsene, valuterei extra ue. Così pour parler...

Negli ultimi anni sto seguendo molto da vicino l'Est Europa ma vedo che sono zone in cui seppur percependo una relativa "verginità" gli affari sono già stati messi in piedi. Vi sono nicchie specie nell'hi tech ed in settori ad alta specializzazione, ma per un lavoratore medio senza particolari skills non c'è alcun vantaggio. Specie perchè gli stipendi medi sono molto piu bassi che in Italia a fronte di una crescita davvero pompata di economia e prezzi al consumo.
Discorso diverso è avere un capitale da investire.
 
Negli ultimi anni sto seguendo molto da vicino l'Est Europa ma vedo che sono zone in cui seppur percependo una relativa "verginità" gli affari sono già stati messi in piedi. Vi sono nicchie specie nell'hi tech ed in settori ad alta specializzazione, ma per un lavoratore medio senza particolari skills non c'è alcun vantaggio. Specie perchè gli stipendi medi sono molto piu bassi che in Italia a fronte di una crescita davvero pompata di economia e prezzi al consumo.
Discorso diverso è avere un capitale da investire.

Condivido, almeno per il poco che ho sperimentato.
Io ho un pochettino di esperienza in Russia, e a meno di essere bravi cuochi a Mosca, essere professionisti con un signor curriculum o impiantare un'attività con una persona fidata del luogo (ma FIDATA veramente, che a farsi truffare dai locali son bravi tutti), secondo me non è una buona alternativa.

Gli stipendi per i locali son quello che sono, il lavoro è molto meno tutelato che da noi e io non sottovaluterei il pericolo crisi politica. Se si prevede di stabilirsi a lungo termine in posti con governi autoritari o comunque inclini all'autoritarismo, se succede qualcosa al capo di turno si scatenano immediatamente aspre lotte di potere interne che possono finire per lacerare il tessuto sociale. Se si è ben messi magari la si sfanga, ma se si è messi non troppo bene....
 
Condivido, almeno per il poco che ho sperimentato.
Io ho un pochettino di esperienza in Russia, e a meno di essere bravi cuochi a Mosca, essere professionisti con un signor curriculum o impiantare un'attività con una persona fidata del luogo (ma FIDATA veramente, che a farsi truffare dai locali son bravi tutti), secondo me non è una buona alternativa.

Gli stipendi per i locali son quello che sono, il lavoro è molto meno tutelato che da noi e io non sottovaluterei il pericolo crisi politica. Se si prevede di stabilirsi a lungo termine in posti con governi autoritari o comunque inclini all'autoritarismo, se succede qualcosa al capo di turno si scatenano immediatamente aspre lotte di potere interne che possono finire per lacerare il tessuto sociale. Se si è ben messi magari la si sfanga, ma se si è messi non troppo bene....

MI hanno parlato della Russia come un posto in cui la tassazione per i nuovi business è al 12%.

Gli inesperti vedono questo come un bengodi.

Quanndo parli di truffe dai locali che tipo di truffe \raggiri hai visto fare ai danni degli ingenui "mollo tutto" e vado in Russia?
 
MI hanno parlato della Russia come un posto in cui la tassazione per i nuovi business è al 12%.

Gli inesperti vedono questo come un bengodi.

Quanndo parli di truffe dai locali che tipo di truffe \raggiri hai visto fare ai danni degli ingenui "mollo tutto" e vado in Russia?

in UK le rendite finanziarie hanno no tax area annuale di 12300£ per farti capire..... sto rivalutando il paese in cui vivo...
 
MI hanno parlato della Russia come un posto in cui la tassazione per i nuovi business è al 12%.

Gli inesperti vedono questo come un bengodi.

Quanndo parli di truffe dai locali che tipo di truffe \raggiri hai visto fare ai danni degli ingenui "mollo tutto" e vado in Russia?

Che io mi ricordi, la tassazione in Russia è al 13% flat per tutti, a prescindere dal reddito. Recentemente mi pare sia stata approvata una riforma della libera professione che ha introdotto una sorta di "regime dei minimi" al 4% per fare uscire un pò del nero dilagante nel paese.

Sicuramente l'intraprendenza imprenditoriale aiuta in un paese come la Russia e come molti altri paesi emergenti, e può permettere di passarsela meglio che con un lavoro dipendente. Tuttavia ci sono anche numerose controindicazione nell'operare in paesi del genere, e non è il caso che mi metta a spiegarle io, che so qualcosa dell'argomento, ma quasi unicamente per sentito dire (le mie esperienze sul campo non mi permettono di avere chissà quale voce in capitolo). Posso fare un esempio nominando un articolo che ho letto tempo fa in cui si diceva che una considerevole porzione della popolazione carceraria russa è costituita da imprenditori. Spesso il sistema giudiziario è stato usato dalle "parti contrattuali forti", diciamo così, per ridurre l'impatto della concorrenza. Chi fa i soldi veri in Russia deve essere parecchio spreguidicato e avere un forte stomaco per poter sopravvivere in un mercato molto aggressivo.

Molti italiani (ora meno, grazie a dio) però spesso si addentrano in terra russa con l'ingenuità di chi crede che basti mettere in valigia due paia di jeans e di collant da vendere per fare i soldi, come qualcuno faceva ai tempi dell'Unione Sovietica. Imprese spericolate a parte (tipo fidarsi dell'amica del ragazzo che "c'ha il posto perfetto per un bar", farsi appioppare un seminterrato non a norma, pagare un macello di commissioni per consulenti truffaldini perchè semplicemente non si sa leggere il russo e vai di multe su multe, ispezioni, mancette....lasciamo perdere...), ancora oggi qualcuno viene truffato dalle sedicenti ragazze dell'est che chiedono soldi (ne ho avuto uno in ufficio che aveva mandato soldi ad una sedicente fidanzata che non aveva mai visto prima, solo contatti whatsapp. Dissuaderlo è stato inutile purtroppo, ma lì entra in gioco varia psicologia che un semplice impiegato non ha potere di dissolvere).

Ho anche sentito storie di successo, a onor del vero. Ho conosciuto personalmente un bravo cuoco che ha aperto un bel ristorante a San Pietroburgo, e un mio amico russo ha dei contatti italiani che hanno aperto un ristorante a Sochi poco prima delle olimpiadi facendo soldi a palate, ma come dappertutto ci vuole audacia, attenta pianificazione e fiuto per le frottole. Chi non possiede queste tre caratteristiche non credo possa avere molto successo come imprenditore, nè in Russia nè qui.
 
Ciao Umiki, ti sei mai chiesto perché 20 \30 anni fa sconsigliavano le lauree stem e del perché oggi ai più brillanti si sconsigliano le lauree stem ancora?

all'epoca non sconsigliavano le lauree stem, ma quelle scientifiche e umanistiche in blocco. Si consideravano (parlo di familiari, parenti e assimilati, ma anche insegnanti) lauree vere solo medicina, giursprudenza e ingegneria, mentre le lauree scientifiche e umanistiche erano considerate un hobby per figli di papà o per illusi che al massimo aveva come sbocco l'insegnamento. Ricordo che fisica (ma anche informatica, biologia, matematica) veniva definita "una fabbrica di disoccupati". In realta' si è rivelato un errore madornale. Mi spiace molto per alcuni che conosco, forse un po' meno convinti della propria vocazione, che a furia di subire il lavaggio del cervello hanno finito per fare giurisprudenza invece di una laurea scientifica che era piu' nei loro interessi

Oggi invece ho capito che le lauree stem vengono sconsigliate da questa gente che fa "orientamento" perche' nella visione che hanno in mente il lavoratore "tecnico-scientifico" sara' uno schiavetto con poche possibilita' di carriera che dovra' combattere con tecnici indiani o pakistani, preparati e sottopagati, mentre la carriera dirigenziale verra' riservata agli "esperti" di soft skills, per cui per esempio consigliano filosofia. Io non sono d'accordo per niente, e ho il sospetto che quest'idea della filosofia come anticamera della dirigenza derivi da un noto caso di successo ... pero' non ci metterei la mano sul fuoco ...
 
Guarda io ho un amico davvero benestante. Ha fatto la Bocconi, non era certo un cervello fino, una persona normale insomma.
Ora ovviamente abita a Milano. Quando ne abbiamo parlato, mi ha detto in 5 anni di aver speso più di 300k euro tra vita notturna, affitto e scuola. Frequentando questi posti, di un livello molto alto, è entrato in contatto ed esce praticamente a cena ogni sera con i Moratti, le Marcegaglia, i Bocelli, i Ferrari...
Questo secondo lui è stato il miglior investimento mai fatto: è entrato nell'élite, lavora come consulente a partita iva in una banca ( quindi di fatto la Bocconi non gli ha garantito niente), ma ormai sei entrato in un giro e se domani a cena accanto al Moratti di turno esprimesse il desiderio di entrare in azienda, beh....

La vecchia e cara raccomandazione...
 
all'epoca non sconsigliavano le lauree stem, ma quelle scientifiche e umanistiche in blocco. Si consideravano (parlo di familiari, parenti e assimilati, ma anche insegnanti) lauree vere solo medicina, giursprudenza e ingegneria, mentre le lauree scientifiche e umanistiche erano considerate un hobby per figli di papà o per illusi che al massimo aveva come sbocco l'insegnamento. Ricordo che fisica (ma anche informatica, biologia, matematica) veniva definita "una fabbrica di disoccupati". In realta' si è rivelato un errore madornale. Mi spiace molto per alcuni che conosco, forse un po' meno convinti della propria vocazione, che a furia di subire il lavaggio del cervello hanno finito per fare giurisprudenza invece di una laurea scientifica che era piu' nei loro interessi

Oggi invece ho capito che le lauree stem vengono sconsigliate da questa gente che fa "orientamento" perche' nella visione che hanno in mente il lavoratore "tecnico-scientifico" sara' uno schiavetto con poche possibilita' di carriera che dovra' combattere con tecnici indiani o pakistani, preparati e sottopagati, mentre la carriera dirigenziale verra' riservata agli "esperti" di soft skills, per cui per esempio consigliano filosofia. Io non sono d'accordo per niente, e ho il sospetto che quest'idea della filosofia come anticamera della dirigenza derivi da un noto caso di successo ... pero' non ci metterei la mano sul fuoco ...

Certo come no...
 
Io negli ultimi anni ho girato davvero tanto, sento parlare anche tra amici sempre delle solite mete, Germania, Irlanda, Inghilterra, al limite Olanda. Ottimi per restare in Europa, senza dubbio, magari con l'inglese comunichi almeno basilarmente i primi tempi. Ma penso che il futuro, anche lavorativo, sia ad est ormai, lì ci sono vere fucine. Allora, io personalmente, se l'alternativa è l'andarsene, valuterei extra ue. Così pour parler...

Oggi come oggi difficile emigrare extra-ue...al di là del problema covid, in molti stati (usa, australia, canada) è cambiata la politica filo-immigrazionista...insomma per dirla in breve lo straniero non è ben visto, a meno che non sia super skillato e abbia un bello sponsor alle spalle.
 
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