Paolo Pasotto: artista, poeta e filosofo

Cominciando dagli ultimi decenni del diciottesimo secolo l'opera d'arte si fondera' sempre piu' sulla confluenza di tre principi: IL SENTIMENTO, LA LINEA DI RICERCA, LA DISPOSIZIONE PRATICA DEL FARE, dell'artista.

La linea di ricerca nasce da riflessione, non sempre del tutto avvertita, sul fondamento etico: buono, meno buono o quale che sia, che vive nell'artista.
Egli piu o meno consapevolmente esprime "etica", per mezzo della sua opera.
Tutti gli "ismi" che si sono avuti in questi ultimi due secoli hanno posto fondamenti di etica piu' o meno positiva.

Il ciclo artistico culturale iniziato nel medioevo ha certamente trovato la fine in questo secolo con l'arte astratta.

Nell'ambito di un vuoto fra il ciclo estinto e quello gia' iniziato, si è avuta ancora l'arte informale.

Dinanzi la fine del 1700 era in larga misura il SENTIMENTO, che fluiva nella volontà operante del'artista; la componente LINEA DI RICERCA, a prescindera da proporzioni, prospettiva, imitazione ecc. soggiaceva in massima parte alle esigenze del committente.
Queste occorrenze a mano a mano scadranno, e la linea di ricerca, ormai liberata, equivarrà a un andare verso orizzonti che mai si raggiungono: si conchiude si la singola opera, ma essa rimane solamente un passo, nel corso di quell'andare.
E non si presentera' uniforme quel percorso ma si espanderà lateralmente in campi e campielli, e l'Artista non potra' non soffermarvisi ed espolorarli.

Premetto che preferisco le ultime opere postate, dove la pesantezza sorda delle prime si alleggerisce per una migliore comprensione del senso del colore. Per me resta forse un po' troppo poco come arte, ma va meglio come umanità.
Sul filosofo, non amo trovarmi affermazioni apodittiche senza una adeguata esplicazione, che comporta una fatica verso "l'altro" da parte di chi scrive. Pertanto, mi permetto di riscrivere questo testo in forma più vicina all'utente, diciamo così (user friendly).

Cominciando dagli ultimi decenni del diciottesimo secolo l'opera d'arte si fondera' sempre piu' sulla confluenza di tre principi: IL SENTIMENTO, cioè il sentire, la parte mediana dell'uomo, dove siamo tutti "uguali") LA LINEA DI RICERCA (cioè il pensare. che è libero), LA DISPOSIZIONE PRATICA DEL FARE
(cioè l'azione, in cui siamo rivolti al nostro prossimo) dell'artista.

A livello del sentimento l'artista si esprime anche eticamente: anzi, non può non comunicare quello che lui è nella vita tramite forme e colori. Se la ricerca è libera, il sentire è legato ad un sentire morale, dove non tutto è lecito.
Tutti gli "ismi" che si sono avuti in questi ultimi due secoli propongono anche una visione morale (più o meno condivisibile) che noi sentiamo, piuttosto che "conoscere".

Il ciclo artistico culturale iniziato nel medioevo ha certamente trovato la fine in questo secolo con l'arte astratta. Cioè: con l'arte astratta finisce la possibilità dell'artista di esercitarsi con la conoscenza sulle forme dell'uomo e della natura, deve cambiare oggetto.

Nell'ambito di un vuoto fra il ciclo estinto e quello gia' iniziato, si è avuta ancora l'arte informale.

Dinanzi la fine del 1700 era in larga misura il SENTIMENTO, che fluiva nella volontà operante del'artista; la componente LINEA DI RICERCA, cioè pensiero teorico e intellettuale,, a prescindere da proporzioni, prospettiva, imitazione ecc. soggiaceva in massima parte alle esigenze del committente.
Ora la ricerca è molto più libera da condizionamenti esterni e può andare verso orizzonti nuovi e lontani: la singola opera rimane solamente un passo, nel corso di quell'andare, in quanto tutti siamo legati con gli altri a livello di sentimento, ma anche di fratellanza agita.
E non si presentera' uniforme quel percorso ma si espanderà lateralmente in campi e campielli, e l'Artista non potra' non soffermarvisi ed espolorarli, essendo il territorio del tutto nuovo, non solo visivo, ma anche morale-risanatore-attivo.


Speriamo che Pasotto non se la prenda ...
 
Premetto che preferisco le ultime opere postate, dove la pesantezza sorda delle prime si alleggerisce per una migliore comprensione del senso del colore. Per me resta forse un po' troppo poco come arte, ma va meglio come umanità.
Sul filosofo, non amo trovarmi affermazioni apodittiche senza una adeguata esplicazione, che comporta una fatica verso "l'altro" da parte di chi scrive. Pertanto, mi permetto di riscrivere questo testo in forma più vicina all'utente, diciamo così (user friendly).

Cominciando dagli ultimi decenni del diciottesimo secolo l'opera d'arte si fondera' sempre piu' sulla confluenza di tre principi: IL SENTIMENTO, cioè il sentire, la parte mediana dell'uomo, dove siamo tutti "uguali") LA LINEA DI RICERCA (cioè il pensare. che è libero), LA DISPOSIZIONE PRATICA DEL FARE
(cioè l'azione, in cui siamo rivolti al nostro prossimo) dell'artista.

A livello del sentimento l'artista si esprime anche eticamente: anzi, non può non comunicare quello che lui è nella vita tramite forme e colori. Se la ricerca è libera, il sentire è legato ad un sentire morale, dove non tutto è lecito.
Tutti gli "ismi" che si sono avuti in questi ultimi due secoli propongono anche una visione morale (più o meno condivisibile) che noi sentiamo, piuttosto che "conoscere".

Il ciclo artistico culturale iniziato nel medioevo ha certamente trovato la fine in questo secolo con l'arte astratta. Cioè: con l'arte astratta finisce la possibilità dell'artista di esercitarsi con la conoscenza sulle forme dell'uomo e della natura, deve cambiare oggetto.

Nell'ambito di un vuoto fra il ciclo estinto e quello gia' iniziato, si è avuta ancora l'arte informale.

Dinanzi la fine del 1700 era in larga misura il SENTIMENTO, che fluiva nella volontà operante del'artista; la componente LINEA DI RICERCA, cioè pensiero teorico e intellettuale,, a prescindere da proporzioni, prospettiva, imitazione ecc. soggiaceva in massima parte alle esigenze del committente.
Ora la ricerca è molto più libera da condizionamenti esterni e può andare verso orizzonti nuovi e lontani: la singola opera rimane solamente un passo, nel corso di quell'andare, in quanto tutti siamo legati con gli altri a livello di sentimento, ma anche di fratellanza agita.
E non si presentera' uniforme quel percorso ma si espanderà lateralmente in campi e campielli, e l'Artista non potra' non soffermarvisi ed espolorarli, essendo il territorio del tutto nuovo, non solo visivo, ma anche morale-risanatore-attivo.


Speriamo che Pasotto non se la prenda ...

Hai fatto bene, hai aiutato anche me a capire meglio:o:o

Nelle prime quelle degli anni 60 (e anche nelle successive anche se prendono piu' colore e la vocazione primordiale viene un po' a scemare) è proprio lì il punto, io adoro quella simil pesantezza sorda delle sue opere. insieme a morbide pieghe ed increspature, sembra che tutto galleggi in un mondo fantastico fatto di fantasmi (ci sono alcune opere dove compaiono occhi nelle varie forme) mondi passati natura indefinita oppure membra o parti molli dell'interno del nostro corpo, tutto è sospeso tra la figurazione e l'astrazione.
Rimango ogni giorno a guardarli e mi trasportano sempre in un posto diverso, che sia un villaggio neolitico, una terramara un villaggio disabitato medievale, una rocca notturna isolata ai nostri giorni, all'inizio della vita sulla terra........e da lì altri viaggi che forse qualcuno si fa assumendo altre sostanze invece che arte:D
Non credo cmq di rendere l'idea...
Questo è il mio ultimo acquisto
 

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Confermo quanto supposto da Mambor che il maestro Paolo Pasotto non risiede più nella sua casa di via Morandi ma presso una casa di riposo a Bologna
Mi sono informato sulle sue condizioni e credo uno di questi giorni gli faro visita
 
Nella mia collezione ho 2 opere olio su carta di paolo Pasotto
 
Confermo quanto supposto da Mambor che il maestro Paolo Pasotto non risiede più nella sua casa di via Morandi ma presso una casa di riposo a Bologna
Mi sono informato sulle sue condizioni e credo uno di questi giorni gli faro visita

Spero stia bene e che continui nonostante la location con la sua straordinaria opera:bow:


Quando gli farai visita ci faresti poi un report da postare qui?

Se vuole vendere opere io sono qui..

La tua opera su carta mi piace molto, credo sia proprio l'ultimissima produzione del maestro giusto?

Gia'che ci siamo gli faresti due domandine per me?

1 doveva essere pubblicato un suo scritto "commedie e farse" sul teatro dei burattini sua grande passione, se non e'stato pubblicato gli chiedi se e'possibile la consultazione?

2 come mai ha disperso tutta la sua opera comprese le opere storiche e a chi le ha date visto che adesso si trovano a bizzeffe in giro a piccoli prezzi
 
Sig Mambor saro felice di riportare le sue domande al maestro a breve in occasione della mia visita
Mi dicono che sta bene ma purtroppo essendo spesso affaticato dorme spesso ed è comprensibile
Credo che molte delle sue opere siano state affidate al suo ex gallerista di Bologna quando ha abbandonato la casa di via Morandi
Per le opere che sono in mio possesso mi contatti in privato

Saluti
 
Le opere sono entrambe del 2005 oramai il maestro ha smesso di dipingere da diversi anni
 
Tu hai notizie per caso su che fine hanno fatto i burattini donati da pasotto che interpretavano le sue commedie tipo questa?
Tutto è bene quello che finisce bene (P. Pasotto)
Commedia di burattini per adulti
Aveva donato tutto qui poi:mmmm:
Di nuovo, la domenica coi burattini di Pasotto - la Repubblica.it


Mi farebbe piacere anche a me incotrare il maestro
Mi daresti delle inicazioni una volta fatta la tua visita sugli orari e modalita' di visita
Grazie mille
 
Certo non ho problemi forse pero meglio parlarne in privato
 
Mi fa molto piacere il vostro interesse per Paolo Pasotto.:bow:
Non lo conosco personalmente però una sua intervista TV sul Canale 78 quattro anni fa mi aveva davvero commosso. :yes:
 
Mi fa molto piacere il vostro interesse per Paolo Pasotto.:bow:
Non lo conosco personalmente però una sua intervista TV sul Canale 78 quattro anni fa mi aveva davvero commosso. :yes:

E'introvabile ora quell'intervista?

Se si ci puoi fare un breve riassunto su quello che disse
GrazieOK!
 
Da Quel che so i burattini e le scenografie sono ancora presso il teatro del Navile non lontano dalla casa di Lucio Dalla quest'ultimo aiutava il teatro da anni finanziariamente
Credo che da anni non facciano più spettacoli con quei burattini sono passati nel dimenticatoio da almeno 10 anni
 
Oggi ho parlato col maestro Pasotto
Dei burattini li dono al teatro Navile nella persona di Nino Campisi e da allora non ne sa più nulla
Oltre a quella donazione che era nel 2011 altre opere si sono disperse e non ne sa più nulla lui si è ritirato nel 2007
Per le altre domande aspetto di andarlo a trovare dove lui aspetta ed è in attesa (sue testuali parole)
 
Oggi ho parlato col maestro Pasotto
Dei burattini li dono al teatro Navile nella persona di Nino Campisi e da allora non ne sa più nulla
Oltre a quella donazione che era nel 2011 altre opere si sono disperse e non ne sa più nulla lui si è ritirato nel 2007
Per le altre domande aspetto di andarlo a trovare dove lui aspetta ed è in attesa (sue testuali parole)

:bow: bravo
 
E'introvabile ora quell'intervista?

Se si ci puoi fare un breve riassunto su quello che disse
GrazieOK!

Ho cercato l'intervista in internet ma non c'è traccia.
Venne trasmessa sul Canale 78 nell'ambito del Progetto Lab. Fra le innumerevoli interviste che venivano trasmesse quella di Pasotto mi colpì in modo particolare sia per i quadri così impalpabili, leggeri e profondi nello stesso tempo e sia per le cose che diceva riguardo la sua vita vissuta con difficoltà.
Per l'occasione molto bravo anche l'intervistatore Massimo Broli che seppe stare in ascolto e solo verso la fine chiese a Pasotto quali fossero i suoi progetti. E lui rispose "Aspetto di trapassare..." e lo confesso, mi scese una lacrima.:'(:'(:'(
 
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