Parmalat..la ripartenza verso 2,60

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Entro l’apertura dei mercati, domani mattina, i francesi dovranno decidere se accettare i titoli apportati all’Opa, in quanto l’offerta era subordinata al raggiungimento di almeno il 90% del capitale. Tra le opzioni a disposizione dei francesi c’è quella di riaprire l’offerta per cinque giorni di Borsa, sperando di raccogliere quei cinque milioni di azioni che ancora separano Parmalat dal delisting. Ago della bilancia potrebbe essere Bankitalia, titolare dello 0,5% circa del capitale, che per ora non avrebbe ancora consegnato le sue azioni.

Ciao niborg penso accettino quelle apportate e che Bankitalia se non le ha date finora non lo farà nemmeno in caso di proroga tu che dici?
 
Ciao niborg penso accettino quelle apportate e che Bankitalia se non le ha date finora non lo farà nemmeno in caso di proroga tu che dici?

Penso anke io
Domani vediamo il book
Ciao
 
lactalis rinuncia alla condizine soglia. dow jones
 
lactalis riapre adesione opa fino al 4 aprile
 
Stamattina apre a 4 dopo le bastonate
 
buongiorno a tutti,
dentro a 3,07 cosa si prevede secondo voi ulteriore crescita del prezzo oppure lactis lascia stare tutto e ritorna in acque 2,60-70 ???
 
buongiorno a tutti,
dentro a 3,07 cosa si prevede secondo voi ulteriore crescita del prezzo oppure lactis lascia stare tutto e ritorna in acque 2,60-70 ???

Credo che Lactalis ritirera' comunque tutto quanto offerto, anche sotto il 90%.

Sono infatti convinto che SAPPIANO che l'azione vale (varra') di piu' e che, anche in caso di faiimento del target, dovranno pagare di piu' nel futuro.

Commento: non solo sono anti-mercato. sono incorreggibili.

Per quanto mi riguarda, sotto i 3,5 non le mollo.

Saluti
 
cero che sti francesi si sono dimostrati proprio dei micragnosi sarebbe bastato un piccolo ulteriore rilancio per passare la soglia del 90%
 
Sarà una situazione replicativa di Ansaldo Sts?

no li era in ballo la maggioranza, qui il delisting
se fallisce anche la riapertura potrebbero fonderla con una società veicolo non quotata in stile opa acque potabili
ma li c'erano molti piccoli e nessun fondo
qui con amber invece c'è la garanzia dello scassare le balle :)
 
sentenza citibank

sapete per caso quando è prevista la sentenza ? questo sicuramente farebbe partire il titolo
 
05 Febbraio 2017 - 19:15
L'ipotesi di addio di Parmalat a Piazza Affari - o meglio l'opa lanciata dalla controllante Lactalis sul 12,26% ancora non in possesso dei francesi - continua a non piacere ai fondi (Amber in testa) che raggruppano circa il 5% del capitale. L’oggetto della contesa è il prezzo dell’offerta di 2,8 euro per azione che i fondi di investimento ritengono troppo bassa: si cerca di mettere in luce possibili incassi straordinari da azioni legali, come quella per danni su fatti legati al vecchio crac che contrappone il gruppo alimentare a Citigroup a Milano. Finora la cifra del risarcimento richiesto da Parmalat non era emersa, ma secondo quanto ha appreso l’Ansa da fonti di mercato, sarebbe di 1,8 miliardi più gli interessi.
Una cifra notevole, che teoricamente porterebbe un "boom" per la cassa del gruppo di Collecchio, una liquidità che quindi, secondo i fondi, sarebbe molto migliore di quella valutata nel prezzo di Opa. Ma ovviamente si tratta della richiesta di una parte ed è tutto da dimostrare che i diversi gradi di giudizio diano ragione a Parmalat così come, nel caso che venga riconosciuto tutto o anche gran parte dell’importo ipotizzato dai legali della società alimentare.

In stato più avanzato è invece l’altro contenzioso che contrappone Parmalat e la banca statunitense, quello con un indennizzo in azioni da 431 milioni di dollari che il gruppo alimentare "deve" a Citigroup secondo una sentenza della Corte d’Appello di Bologna, che ha dichiarato efficace una precedente del tribunale di New York, con ricorso di Parmalat attualmente in Cassazione.
Una situazione non facile per i piccoli azionisti che potrebbero determinare l’esito del confronto: dall’attuale 87,74%, Lacatlis deve arrivare "solo" al 90% per poter procedere al delisting, con uno 0,11% di azioni proprie di Parmalat che ovviamente sono da mettere nel conto dei francesi. Sulla vicenda si riunirà domani il Cda Parmalat per fornire il parere di legge sull'opa che inizierà il 9 febbraio e terminerà il 10 marzo.
 
Ma sulla seconda questione se devono indennizzare 431 maglioni in azioni che fa più o meno il 6% del capitale le azioni chi le mette si fa un aumento di capitale riservato ?
 
sapete per caso quando è prevista la sentenza ? Questo sicuramente farebbe partire il titolo
sembra che non ci sara' una sentenza, perche' molto probabilmente arriveranno ad un accorto a favore di parmalat ma non si sa quando...i francesi naturalmente negano
 
Il Sole 24 Ore

M&A. I francesi accetteranno anche l’1,85% raccolto: Opa prolungata fino al 4 aprile

Lactalis «rinvia» l’addio di Parmalat alla Borsa

I piani futuri: rastrellare lo 0,15% e poi un’Opa residuale

Il Sole 24 Ore, 23 marzo 2017

Il giorno dopo è quello delle riflessioni. Uscita sconfitta dalla scalata a Parmalat, ora Lactalis medita il da farsi. Per ora la multinazionale francese del latte si limiterà a ritirare i (pochi) titoli consegnati in Opa. Lactalis ha già l’87% e aveva lanciato un’offerta, osteggiata dalle minoranze, per fare un delisting del titolo. Nonostante un rialzo del prezzo (da 2,8 a 3 euro per azione), un allungamento dei tempi, e un gran battage pubblicitario (con l’orecchiabile, ma sfortunato, slogan «Se non Opa, quando»), alla fine i francesi hanno racimolato solo l’1,85% del capitale, meno del limite minimo. Opa fallita.
Niente delisting, per ora. Ma Emmanuel Besnier, lo schivo e potente signore del latte, starebbe già meditando le future mosse. Che partono appunto dal portarsi intanto a casa quel che rimane dell’Opa naufragata. Tecnicamente la mossa è possibile rimuovendo la soglia d’offerta, che era stata fissata al 90%: così facendo i francesi potranno prendere i titoli (che senza la rimozione sarebbero restituiti ai proprietari),pagandoli 3 euro per azione. L’Opa avrà un ulteriore proroga, fino al 4 aprile (ma sono in pochi sul mercato a credere che possa succedere qualcosa).
Dopo, inizierà la vera partita. E sarà una partita a scacchi, con Parmalat che rimarrà in Borsa: da una parte Amber (e il fondo Gam di Mario Gabelli e piccolissimi azionisti) che reclamano un prezzo più alto perché l’azienda varrebbe molto di più (anche alla luce di un ipotetico maxi-assegno da 1,8 miliardi che Citi potrebbe dover pagare a Parmalat). E dall’altra i francesi che invece non vogliono cedere. Chi la spunterà? Chi avrà più resistenza. Quella su Parmalat sarà una battaglia di trincea. Statua di pietra, nella partita, invece, Bankitalia che è il secondo azionista di minoranza e si è astenuta dal prendere posizione.
Ritirando comunque quel pur magro pacchetto dell’Opa, Lactalis salirà all’89,75% di Parmalat. A un soffio dalla fatidica soglia del 90%, che fa scattare l’Opa residuale. Da qui alla fine dell’anno, Lactalis potrebbe arrotondare la sua quota: lo 0,15% non è un pacchetto così impossibile da rastrellare in Borsa. Salendo al 90%, farà intervenire, ex lege, la Consob che imporrà un’Opa residuale. E’ probabile che partirà un’altro «rastrellamento». Quando? Di sicuro non subito. Probabilmente, visto che per il tentato delisting Lactalis ha aspettato 3 anni, si attenderanno tempi migliori. Ma con una grossa differenza: in caso di Opa residuale, sarà Consob stessa a decidere il prezzo. Questo per i francesi è un rischio. Ma un rischio obbligato. Oppure Lactalis potrebbe delistare comunque la società tenendosi però in pancia scomodi soci di minoranza; in un’azienda non quotata.
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Simone Filippetti
 
Ma cosa vuole dire questo articolo

Cosa vuole di re che parmalat postrebbe delistare comunque mantenendosi dei soci scomodi ? Se raggiunge il 90 % deve fare la residuale per forza o no?
 
cosa vuole di re che parmalat postrebbe delistare comunque mantenendosi dei soci scomodi ? Se raggiunge il 90 % deve fare la residuale per forza o no?

si fa la residuale ma se non raggiunge il 95% delista solo
 
Cosa vuole di re che parmalat postrebbe delistare comunque mantenendosi dei soci scomodi ? Se raggiunge il 90 % deve fare la residuale per forza o no?
Probabilmente (mia interpretazione) si ipotizza che la residuale non sarebbee lontana dai 3 euro e, dunque, chi non ha aderito prima non aderirebbe a questa.
Saluti
 
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