Perchè i tassi erano andati a zero (e ci torneranno)?

Su un scala più macro, non escluderei che la prossima mossa sia una spinta alla deglobalizzazione come supporto alla lotta all'inflazione. Qualche intervento più su avevo suggerito come la circolazione di moneta sia un fattore inflattivo.
 
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Che sempre nella storia umana siano esistite spinte verso la globalizzazione e successivamente spinte in senso
contrario meglio note come deglobalizzazione è cosa assai frequente e prevedibile.
Oggi dopo un crescente sviluppo del mercato globale dopo la rivoluzione neoliberista degli anni 80 assistiamo infatti a un processo inverso,per cui sono aumentati i vincoli al commercio internazionale, cominciandosi a parlare di dazi.Sono iniziati dei conflitti bellici tra superpotenze, vedi l'Ucraina.L'immigrazione è vista come un problema e la paura delleo pandemie si è fatta sostanziale.
Al principio di efficenza produttiva del sistema oggi si tende a privilegiare il concetto di resilienza e cioè la capacità che ha un sistena economico di resistere agli shock esterni.
Conseguenza di ciò, è oggi un irrompere nel dibattito con sempre maggiore insistenza del fenomeno inflazione, per cui, per via del controllo sull'immigrazione con effetti maggiorativi sul costo del lavoro, per via un generalizzato aumento del prezzo delle materie legato ai processi di diversificazione delle fonti, onde non dipendere più da un unico fornitore, l'aumento dei prezzi ne discende in automatico.
Detto ciò però andrebbero anche fatte delle naturali obiezioni.
La storia, bisogna smetterla di vederla in maniera piatta.Se fosse vista in senso verticale, come un processo inarrestabile di crescita verso l'alto, forse vedremo anche in maniera diversa l'attuale deglobalizzazione e quelle passate. Forse in questa ottica le deglobalizzazioni potrebbero esser viste come delle forme di correzione che preludono ad ulteriori reinizializzazioni del fenomeno su basi migliori e più durature.
Oggi per esempio una globalizzazione basata su un liberoscambismo indiscriminato ha favorito un crescente abbassamento del costo del lavoro favorendo l'ingresso di masse di forza lavoro dai paesi emergenti o la possibiltà di spostare altrove con le delocalizzazioni molte attività subordinate verso un minor costo. Questo però essendo stato permesso senza badare alle condizioni di uguaglianza nella concorrenza, che è alla base del mercato, ha rallentato la crescita verso standard produttivi maggiori e compresso la domanda globale che è alla base della crescita stessa, da cui ne discende inflazione e recessione,alias stagflazione.
Quindi oggi una politica volta a imporre degli standard fra i vari Stati non va accolta come una deglobalizzazione ma al contrario come la rimozione di alcuni deficit strutturale della presente globalizzazione.
L'inflazione da questa rimozione non può che trarne dei benefici e le guerre oggi intraprese vanno sempre verso un isolamento di quegli Stati si fanno scudo del nazionalismo per conservare il proprio potere autocratico al proprio interno e non viceversa.
 
Dopo molti anni di prezzi degli assets spinti all'infinito dai quantitative easing e friends, con la classe media sempre messa peggio.
Per il covid hanno finalmente fatto l'helicopter money ed ha funzionato molto meglio dei soldi sparsi sui mercati finanziari per risolvere la crisi.
Si sono fatti prendere un po la mano e hanno esagerato, ma quello non conta.
Se la crisi con la Cina proseguira' e forse anche vedra' un aumento della frammentazione del commercio mondiale e' possibile che l'inflazione rimanga alta.
Comunque in caso di crisi della domanda, difficile invece che la commediola di dare soldi ai mercati possa riportare i tassi a zero.
Finzione per finzione ormai tutti hanno visto che i soldi ai poveri funzionano benone, meglio allora gradualmente disintermediare il denaro dalle banche e vedere l'effetto che fa.
Isolette di benessere saranno sempre piu' ambite.
 
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Dopo molti anni di prezzi degli assets spinti all'infinito dai quantitative easing e friends, con la classe mefia sempre messa peggio.
Per il covid hanno finalmente fatto l'helicopter money ed ha funzionato molto meglio dei soldi sparsi sui mercati finanziari per risolvere la crisi.
Si sono fatti prendere un po la mano e hanno esagerato, ma quello non conta.
Se la crisi con la Cina proseguira' e forse anche vedra' un aumento della frammentazione del commercio mondiale e' possibile che l'inflazione rimanga alta.
Comunque in caso di crisi della domanda, difficile invece che la commediola di dare soldi ai mercati possa riportare i tassi a zero.
Finzione per finzione ormai tutti hanno visto che i soldi ai poveri funzionano benone, meglio allora gradualmente disintermediare il denaro dalle banche e vedere l'effetto che fa.
Isolette di benessere saranno sempre piu' ambite.
Nulla più,
il quantitative easing senza una politica espansiva dei redditti associata e conseguenziale, non mi risulta che abbia avuto molto successo e l'ho già scritto poc'anzi, supponga tu voglia dire lo stesso.
Dare soldi alle BO senza rinvigorire i redditi privati, anzi mantenendo le regole dell'austerity è servito a ben poco. Difatti solo dopo l'austerity e consenguenzialmente allo stop alla sospensione del PSC e al contestuale varo del piano PNRR che si è visto qualcosa .

Inoltre scrivi che se la crisi con la Cina proseguira' e forse anche si vedra' un aumento della frammentazione del commercio mondiale e' possibile che l'inflazione rimanga alta.
Questo può esser vero nel medio periodo, ma bisogna valutare che lo scopo primario della crsi con la Cina è veder scomparire un certo regime che ha come base la compressione della propria enorme domamda interna. E se si innesca la domanda interna cinese è possibile che si incrementi anche la domanda globale per proprietà transitiva.
E incrementandosi una crescita reale globale è possible che non si associno processi inflazionistici perniciosi.
 
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