Polizza San Paolo Imi "Blue Profit Etica": alla larga!

Voltaire

Gennarino Fan's Club
Registrato
25/3/00
Messaggi
13.117
Punti reazioni
454
Sempre più senza limiti: pur di acchiappare i soldi della clientela, si tirano in ballo anche le iniziative umanitarie.

La polizza San Paolo Imi Blue Profit Etica appartiene alla ben nota categoria delle "fregatur-linked", prodotti che succhiano esose commissioni (implicite, che il cliente non vede e che non è in grado di valutare nel loro impatto) per "garantire il capitale a scadenza"...bello sforzo, restituire il danaro dopo sei anni e sei mesi...e "far partecipare alle performance di grandi aziende del settore". La "partecipazione" avviene tramite uno dei soliti meccanismi-roulette, che nessun cliente comprende sul serio. Troppo difficile stabilire "tanto sale, tanto guadagni"? Difficile per il portafoglio di chi le emette, come vedremo.

Mi sarebbe piaciuto verificare se le commissioni di questa polizza "etica" siano più delle altre emissioni (già esose) e magari se proprio le extra-commissioni finiscano in beneficenza. Qualche ostacolo impedisce di scaricare la nota informativa dal sito web San Paolo Imi...peccato. Per spiegare come questi prodotti siano assurdamente costosi prendiamo ad esempio, quindi, le commissioni di una precedente emissione Blue Profit, la "presto Reddito 3+3" emessa lo scorso anno: commissioni implicite del 6.01% del premio versato (ogni 1000 euro versati, ben 60.10 vengono trattenuti e solo il resto finisce investito nel paniere-casinò) ed anche commissioni annue pari allo 1.085% annuo del premio per i primi 4 anni: vuol dire ogni anno, per i primi quattro, l’assicurazione preleva anche 10.85 euro per ogni 1000 euro versati in origine.

Tiriamo le somme: nei primi quattro anni di vita del prodotto (che ne dura al massimo sei...) l’assicurazione incamera 60.1 + 10.85 + 10.85 + 10.85 = ben 103.50 euro per ogni 1.000 euro versati in origine dal cliente, vale a dire il 10.35 % (più vari diritti fissi) . Ditemi voi come si possa definire equo il prezzo pagato dal cliente. Tutte le polizze del genere, da chiunque siano emesse, prevedono commissioni di questo tenore, ed è per questo motivo che bisogna evitare l’intera categoria, lasciando perdere le storielle raccontate dai venditori.

Il meccanismo della polizza "solidale" è, come al solito, astruso: paniere di 40 titoli, ogni anno si prendono i 4 peggiori e se la loro performance media non va oltre il 17% sotto il prezzo di partenza si può decidere se uscire, ma ricevendo il controvalore attuale del paniere, che ben difficilmente è superiore al capitale versato. Oltre a ciò si incassa una cedola (6% se si verifica al 3° anno, o 12% se si verifica al 4°, o 18% al 5°, o 24% a scadenza) ma che è solo un reintegro parziale della perdita in conto capitale e dei costi sostenuti. Oltre alla cedola, si ha diritto ad incassare il rendimento delle quattro azioni di cui sopra, se positivo. Se non si recede, prende il 6.25% annuo fino a scadenza. Facile, no? Soprattutto per i tanti clienti che a stento sanno distinguere un BOT da un fondo comune...

Quanto al – 17% ed oltre, è molto facile che accada: basta che si verifichi un tracollo, scandalo contabile, crisi di mercato, ecc. di una sola delle società del paniere. E non crediate siano eventi impossibili, come la storia recente delle borse ci ha fatto capire. Ed ecco spiegato perché i panieri sono diversificati per settore ed area geografica: il cliente crede che sia a suo favore, mentre tutta questa diversificazione serve proprio per aumentare le probabilità che una singola azienda, un singolo settore o un singolo mercato vadano male, facendo abbassare il valore del paniere ed evitare l'esborso da parte della compagnia.

Basta un – 17.1% ogni anno, quindi, e non si incassa nulla fino alla scadenza, se non le due cedole iniziali fisse del 3.25% e 3%, che nemmeno avranno coperto i costi impliciti.

In questi giorni, si fa insistente la pubblicità "Investite nel suo futuro", riportante la foto di un bambino del terzo mondo con in testa dei quaderni. Giocando sull’equivoco: "Grazie al vostro investimento, Blue Profit Solidarietà contribuirà al finanziamento di progetti umanitari" si portano i meno attenti a credere che siano la compagnia assicurativa ola banca a fare beneficenza, mentre il finanziamento avverrà col danaro dei clienti. Rendimento legato a società "socialmente responsabili" ma, qualora nel corso della durata contrattuale della polizza uno o più dei 40 titoli dovessero perdere le proprie qualità "etiche", il titolo non sarà sostituito...alla faccia dell’etica. Se volete fare beneficenza, fatela direttamente senza rovinarvi il portafoglio con questi specchietti per le allodole.

Segnalo, inoltre, una forte pressione dell’ufficio vendite su tutti i borsini del gruppo: mi sono arrivati già due casi di "consulenze" per far vendere i fondi in perdita e recuperarli con la polizza (...campa cavallo...), e ciò la dice lunga sulle reali intenzioni dei vertici delle banche: "da oggi si cambia", "saremo più professionali" (la parola più abusata del nuovo millennio)...tutte panzane, come sempre. Sarà bene, quindi, evitare gli sportelli del gruppo San Paolo Imi dal 14 giugno al 9 luglio, e se proprio dovete andarci...occhio al portafoglio!
 
Scritto da euge
:clap: :clap: :clap: OK!

le banche definiscono questi "prodotti fidelizzanti", nel senso che per la durata del contratto ti hanno fregato:mmmm: :mmmm:
 
Scritto da Voltaire
commissioni implicite del 6.01% del premio versato (ogni 1000 euro versati, ben 60.10 vengono trattenuti e solo il resto finisce investito nel paniere-casinò) ed anche commissioni annue pari allo 1.085% annuo del premio per i primi 4 anni

inplicite 7.17% e ricorrenti del 1,0886%

maggiori commissioni con l'impegno da parte del sp di versare almeno 800.000 euro in attivita' umanitarie.



:rolleyes:
 
Indietro