Prezzi e compravendite in calo, Bankitalia: il mattone è in crisi

A te piacciono le notizie taciute, vero?

Comunque, per la tua gioia a breve pubblicherò quelle che riguardano Ostia :D

Noooooooooooooooo !!!
Ti prego non lo fare!!!!!!
Potrebbero ritrovarmi sotto l ponte della scafa... un po' di pietà per un povero ex ricco per finta!!!
 
You got it OK!



A te piacciono le notizie taciute, vero?

Comunque, per la tua gioia a breve pubblicherò quelle che riguardano Ostia :D

se aggiungi anche aggiornamenti sulla Chinatown, chiedo troppo?

:D:D
 
Due involtini plimavela, uno gnocchi di liso e un pollo al bambù, pel favole. Glazie
Se me lo puoi poltale sotto al ponte della scafa che sono povelo in canna
 
mavvatte a fa' un bagno, a bigmad! :D

Dopo mangiato fa male... te viè la congestione e poi ce resto sotto ar ponte de la Scafa!
Mo' però me ne vado a giocà a calciotto!
Speriamo che quanno torno casetta mia nun sia crollata sotto i colpi di Bankitalia!!! :D :D :D
 
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...b5-11de-b96a-f75341bf0594&DocRulesView=Libero

Il mercato immobiliare italiano sta peggiorando: i prezzi tendono a scendere, si riduce il numero delle compravendite e aumenta il numero degli incarichi a vendere ancora da evadere. Il quadro è delineato dal nuovo supplemento dedicato al mercato immobiliare residenziale italiano pubblicato a partire da oggi da Bankitalia.

Secondo i dati di Via Nazionale, elaborati a partire dalle interviste che hanno coinvolto 1.009 agenti immobiliari, i prezzi di vendita degli immobili residenziali nel quarto trimestre 2008 sono risultati in calo rispetto ai tre mesi precedenti per il 57,6% delle agenzie. Il numero delle compravendite tramite l'intermediazione degli agenti, inoltre, è sceso a 143mila, segnalando «una prosecuzione della tendenza negativa in linea con le rilevazioni dell'Osservatorio sul Mercato Immobiliare».

:bye:

se si sposa quanto detto da bankitalia, allora bisogna riconoscere che pur essendo le compravendite ferme, il prezzi non sono crollati come alcuni, in buonafede, sostenevano. Cio' deriva dal mancato incontro fra domanda e offerta.

Ora, per far ripartire occorre che i venditori non si incapponiscano a voler vendere ai prezzi drogati di 2 anni fa e tornino a piu' miti consigli, ai prezzi normali che discendono dalla salita naturale del Mercato.

Quindi che i venditori accettino le condizioni di Mercato e si adeguino.

Se cio' non avvenisse significherebbe che la casa e' un bene non abbastanza tassato e che puo' permettersi di mettersi conto le leggi del Mercato.

Non ci sarebbe da stupirsi visto che tutti i politici sono multiproprietari di case e c'e' un tacito assenso trasversale e bypartisan a risparmiare la casa da tasse e imposte.........
 
Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - Gennaio 2011

Il sondaggio apre così

Nel quarto trimestre del 2010 si indebolisce il quadro del mercato immobiliare. Alla prosecuzione della tendenza positiva dei nuovi incarichi a vendere si sono contrapposti il calo su base annua delle compravendite intermediate dalle agenzie e più diffuse indicazioni di flessione dei prezzi. Anche le attese a breve degli agenti sulle condizioni del mercato di riferimento mostrano un peggioramento, mentre prosegue, pur attenuandosi, l’ottimismo circa le prospettive di medio periodo del mercato nazionale.

Leggendo attentamente quanto sopra si evince che:
- si indebolisce il quadro del mercato in Q42010;
- aumenta l'offerta (prosecuzione della tendenza positiva dei nuovi incarichi a vendere);
- le compravendite intermediate dalle AI su base annua sono calate;
- le indicazioni di flessione dei prezzi sono più diffuse tra le AI;
- le attese delle AI mostrano un peggioramento, nonostante l'ottimismo (il profumo della vita o di altro?) aumenta.

Proseguiamo scendendo nei dettagli
Le stime relative al numero di case vendute sono basate sull'osservazione delle transazioni intermediate. Dal punto di vista degli agenti immobiliari, la transazione è generalmente conclusa con la firma del preliminare di vendita, la quale può precedere, anche di diversi mesi, il passaggio di proprietà vero e proprio, registrato negli atti notarili (rogito). Questi aspetti possono spiegare le discrepanze osservabili se si confrontano le stime qui presentate con quelle basate sugli atti notarili.

Quanto sopra significa che se le indicazioni delle AI dicono che le compravendite sono calate y/y, potrebbe anche essere peggio di quanto riportato, poichè loro si fermano al preliminare (dopodichè intascano provvigione), che non sempre diventa un atto notarile, quantomeno nel breve periodo. E questo, soprattutto se il periodo è Q4, potrebbe significare tanto ai fini statistici.

Prezzi delle abitazioni – Nel quarto trimestre del 2010 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è aumentata per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2009, salendo al 40 per cento (31,6 nella precedente indagine); ne è derivato un netto peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (−38 punti percentuali contro −28 nel terzo trimestre; Tavola 2 e Figura 1).

Non credo ci sia bisogno di commentare quanto sopra


Numero di compravendite – Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, la quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile si è ridotta di circa dieci punti percentuali; anche il numero complessivo delle compravendite intermediate ha segnato un calo, stimabile nell’ordine dei tre punti percentuali.

Ma non erano aumentate le compravendite y/y?

Incarichi a vendere –Il saldo tra risposte di aumento e diminuzione congiunturale delle giacenze di incarichi a vendere è rimasto positivo, pur riducendosi leggermente (a 16,6 punti percentuali da 19 nella precedente rilevazione; Tavola 4). Per i nuovi incarichi il saldo rimane positivo e sostanzialmente stabile (15,7 punti percentuali)

Come dicevo all'inizio, offerta in apparente aumento.

Tra le cause prevalenti di cessazione degli incarichi, si è intensificata l’assenza di proposte di acquisto a fronte di richieste del venditore ritenute troppo elevate (64,7 per cento dei casi contro il 61,6 rilevato in ottobre; Tavola 5) e, in misura più contenuta, quella di proposte di acquisto a prezzo giudicato troppo basso dal venditore (49,6 contro 48,2 per cento). Si è invece ridotta l’incidenza dei ritiri dovuti sia a difficoltà nel reperimento del mutuo (da 51,8 a 45,2 per cento), sia ad attese di prezzi più favorevoli (da 24,9 a 19,6 per cento).

E questo invece per dimostrare quanto sono duri i venditori che possono resistere:
- aumenti dei ritiri perchè non ricevono offerte o sono basse rispetto alle aspettative;
- diminuzione dei ritiri a causa di mutuo negato o attesa di prezzi più favorevoli: potrebbe significare che generalmente la gente ottiene il mutuo oppure che i proprietari si arrendono più facilmente (domanda).

Trattative e tempi di vendita – Nel quarto trimestre del 2010 si è interrotta la tendenza alla contrazione del margine di riduzione dei prezzi di vendita, che è tornato ai livelli dell’inizio dell’anno (11,7 per cento, da 11 nella precedente rilevazione; Tavola 6).

Tempi di vendita di nuovo in crescita: non è buon segno

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie –Il saldo tra giudizi “favorevoli” e “sfavorevoli” sulle attese a breve circa le condizioni del mercato di riferimento, pur rimanendo positivo, si è ridotto a 6,3 punti percentuali da 10,7 (Tavola 9). È migliorato il saldo positivo tra le attese di aumento e diminuzione dei nuovi incarichi a vendere (circa 25 punti contro 22 in ottobre), mentre è peggiorato quello negativo circa le attese sui prezzi (−30,1 punti contro -24,9).

AI meno ottimiste

Le prospettive del mercato nazionale – Il divario tra i giudizi di miglioramento e quelli di peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale, positivo per 0,6 punti percentuali nella rilevazione precedente, è tornato negativo per circa 5 punti (Tavola 10), riflettendo principalmente la maggiore incidenza delle valutazioni sfavorevoli a fronte di una sostanziale invarianza di quelle favorevoli. Il quadro per i prossimi due anni rimane positivo, nonostante il saldo tra le attese di miglioramento e peggioramento si sia lievemente ridotto, a 45,8 punti percentuali (dai 48 di ottobre).

Outlook di breve periodo negativo ed incentrato all'ottimismo nel breve termine: come dire "per i prossimi 2 anni ci sarà ancora da soffrire".

Per le tabelle, riferirsi al documento
 
Chissa se hanno partecipato al sondaggio anche gli AI di casa nostra, mi piacerebbe sentire un loro commento a proposito.;)

Era proprio a loro che pensavo: chissà com'è che tutti quelli che se la passano "bene" stanno su FOL a scrivere anzichè in giro a far visite :D
 
infatti i veri furbi hanno capito che è inutile sbattersi a fare visite inutili e soprattutto spendere soldi in pubblicita :D hai notato che dopo il tracollo di "attico", "solocase" e "prendicasa", adesso c'è anche un calo degli annunci sul web? ;)
 
Avrebbero potuto far sgonfiare la bolla gradualmente, invece stanno rischiando il tutto per tutto, una specie di "o la va, o la spacca". Bancari e palazzinari rischiano di travolgere tutto il resto dell'economia, sul modello irlandese,
perché la situazione sarà nera per il mercato mobiliare, ma, purtroppo, non solo. Come si puo' pensare di continuare a dopare un mercato come quello immobiliare in presenza di stati che perseguono obiettivi di tagli, di aziende che dislocano all'estero. Insomma, gli stipendi di privato e pubblico sono al palo da anni, commercio e servizi che si adeguano all'andazzo, disoccupazione e sottoccupazione e in continua crescita. Il mercato immobiliare è sostenuto solo dalle banche che evitano di mettere a bilancio le perdite e di inondare il mercato di case, Quando lo faranno sarà un disastro, perchè al pregresso si aggiungerà la nuova ondata ancora più corposa dei mutui in sofferenza (le banche stesse parlano di altre 300k per il 2010) e in quel momento di panic selling i compratori si terranno alla larga. Come l'irlanda, appunto.
 
Riporto questa notizia sul thread dei reports Bankitalia. A seguire riporterò le parti che ritengo più interessanti dopo la lettura del report.

Mercato immobiliare: prezzi e vendite in calo, agenti sempre più pessimisti (Banca d'Italia)

01 Nov 16:33

(Finanza.com) Il mercato immobiliare italiano testa debole anche nel terzo trimestre 2011. Lo dice il sondaggio congiunturale sulla compravendita di case pubblicato ieri da Banca d'Italia, effettuato intervistando 1.524 agenti immobiliari in tutta Italia.
Il risultato è che nel terzo trimestre 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è cresciuta al 51,2 per cento dal 46,8 della precedente indagine, ed è diminuita l'incidenza di coloro che hanno
indicato un aumento delle quotazioni (da 1,3 a 0,9).
La percentuale di agenzie che nei mesi estivi hanno venduto almeno un immobile si è ridotta al 65,5 dal precedente 69,3; flessione osservata su tutto il territorio nazionale.
Per quanto riguarda l'andamento dei nuovi incarichi a vendere, il saldo tra le quote di agenzie che segnalano un aumento rispetto al secondo trimestre dell'anno e di quelle che ne riportano una diminuzione è aumentato a 15,1 punti percentuali (da 12,1), in connessione soprattutto con gli andamenti osservati nelle aree non urbane. Le ragioni per cui gli incarichi a vendere vengono sospesi sono varie, ma i due terzi degli intervistati hanno riportato che ciò avviene per l'assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati. Sono aumentate le quote di operatori che indicano anche proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (54,5 per cento dei casi contro il 52,0 rilevato in luglio), difficoltà nel reperimento del mutuo (55,3 per cento contro 51,9) e attese di prezzo più favorevoli (22,3 per cento contro 21,9).
Nel terzo trimestre del 2011 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è lievemente ampliato, al 12,5 per cento (12,1 nella precedente indagine; Tavola 6); il rialzo si è concentrato nelle aree urbane (al 12,3 per cento, dall'11,3).
La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario sarebbe scesa di oltre 5 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, al 67,1 per cento (da 72,6).
La percentuale di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è infine aumentata al 43,1 per cento (dal 34,8 della rilevazione precedente).

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Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - Ottobre 2011
 
Nel terzo trimestre del 2011 si sono intensificati i segnali di debolezza del mercato immobiliare, in presenza di più diffuse indicazioni di flessione dei prezzi e di aumento degli incarichi a vendere inevasi. Le attese a breve termine degli agenti sulle condizioni del mercato di riferimento si sono confermate sfavorevoli e, per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2009, anche i giudizi sulle prospettive di medio periodo del mercato nazionale sono diventati lievemente negativi, plausibilmente scontando il pessimismo sul quadro economico generale.

1. Introduzione
Tra il 27 settembre e il 19 ottobre 2011 si sono svolte le interviste dell’edizione relativa al secondo trimestre del 2011, cui hanno partecipato 1.524 agenti (Tavola 1), fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (luglio-settembre 2011), nonché sulle prospettive del settore.
I principali risultati sono riassunti di seguito; le appendici A, B e C riportano, rispettivamente, la nota metodologica, le tavole statistiche e il questionario utilizzato.

2. I principali risultati
Prezzi delle abitazioni – Nel terzo trimestre del 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è cresciuta al 51,2 per cento dal 46,8 della precedente indagine (Tavola 2 e Figura 1), a fronte di un’ulteriore riduzione dell’incidenza di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni (da 1,3 a 0,9). Ne è derivato un nuovo peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (-50,3 punti contro -45,5 nel secondo trimestre dell’anno), più pronunciato nel Mezzogiorno.

Sempre più agenzie segnalano prezzi in ribasso

CompravenditeLa quota di agenzie che nei mesi estivi hanno venduto almeno un immobile si è ridotta al 65,5 dal 69,3 per cento nel periodo precedente (Tavola 3); tale flessione è stata osservata su tutto il territorio nazionale.

Sempre meno agenzie riescono a vendere

Incarichi a vendereNel terzo trimestre del 2011 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere è salito a 27,4 punti percentuali (era il 23,2 nella rilevazione di luglio; Tavola 4). L’aumento riflette principalmente la crescita della percentuale di operatori che giudicano in aumento il numero di incarichi ancora da evadere, a fronte di una diminuzione di coloro che ne indicano una stazionarietà. Circa l’andamento dei nuovi incarichi, il saldo tra le quote di agenzie che segnalano un aumento rispetto al secondo trimestre dell’anno e di quelle che ne riportano una diminuzione è aumentato a 15,1 punti percentuali (da 12,1), in connessione soprattutto con gli andamenti osservati nelle aree non urbane.

Si accumulano gli incarichi a vendere nelle agenzie

In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, rimane assai ampia (intorno a due terzi) la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati. Sono aumentate le quote di operatori che indicano anche proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (54,5 per cento dei casi contro il 52,0 rilevato in luglio), difficoltà nel reperimento del mutuo (55,3 per cento contro 51,9) e attese di prezzo più favorevoli (22,3 per cento contro 21,9; Tavola 5).

Degli incarichi cessati 2/3 delle AI concordano che lo sono a causa dell'assenza di proposte di acquisto causa prezzi considerati troppo elevati: direi che questo dato dice inequivocabilmente quale sia la leva su cui agire per far ripartire il mercato. Ormai le agenzie sono praticamente concordi all'unanimità.
Nel frattempo là fuori molti potenziali compratori sparano cifre con ribassi che i venditori fanno fatica ad accettare, mentre molti provano ad accontentare il venditore, ma sono le banche a fermarli.

Infine, un parte delle agenzie riporta venditori che sperano in un futuro migliore.

Direi che questa parte del report è la più interessante al fine di comprendere il trend di mercato.

Trattative e tempi di venditaNel terzo trimestre del 2011 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è lievemente ampliato, al 12,5 per cento (12,1 nella precedente indagine; Tavola 6); il rialzo si è concentrato nelle aree urbane (al 12,3 per cento, dall’11,3). Si conferma appena superiore ai 7 mesi il tempo medio di completamento dell’incarico (Tavola 7).

A conferma di quanto detto prima le trattative si chiudono con sconti maggiori e questo non avviene grazie alla magnanimità dei venditori, ma grazie all'osare dei compratori. Segno che la strategia che paga adesso è mettere sul tavolo i soldi, anche se molti meno di quelli effettivamente richiesti.

Modalità di finanziamento degli acquistiLa quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario sarebbe scesa di oltre 5 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, al 67,1 per cento (da 72,6; Tavola 8 ). Il calo avrebbe riguardato soprattutto le aree non urbane.

Le banche fermano gli acquisti sempre più

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie – Il saldo tra giudizi “favorevoli” e “sfavorevoli” sulle attese a breve circa le condizioni del mercato di riferimento è rimasto largamente negativo, collocandosi a -22,3 punti percentuali (da -22,5 punti nella rilevazione precedente; Tavola 9). All’aumento del saldo positivo circa le attese dei nuovi incarichi a vendere (a 16,6 punti percentuali, contro 3,9 nella scorsa rilevazione) si è contrapposta l’accentuazione di quello negativo circa le attese sui prezzi (-49,0 punti, contro -41,1).

Le prospettive del mercato nazionaleLa quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è aumentata al 43,1 per cento (dal 34,8 della rilevazione precedente; Tavola 10). Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a -36,3 punti percentuali, da -27,8 in luglio. Per la prima volta dall’avvio della rilevazione nel 2009 è divenuto negativo il saldo tra le attese di miglioramento e peggioramento del mercato nazionale per i prossimi due anni (per 3,5 punti percentuali, a fronte di un saldo positivo di 18,3 punti nella rilevazione precedente); vi ha plausibilmente influito il diffuso pessimismo circa il quadro economico generale.

Tra gli operatori aumenta il pessimismo.
 
Si preannuncia un 2012 nerissimo per venditori e costruttori ;)
 
con spread con il 10y bund in area 400 è mooolto peggio per i costruttori e gli a.i. ( credo che quello di settembre/ottobre sia stata solo un primo adeguamento tardivo degli spread sui finanziamenti, spread come quello odierno a 442 in chiusura con pezze bce, implicano costi di finanziamento superiori per le banche, anche doppi rispetto a luglio ).
La cosa bestiale è che se va su un governo debole dopo MrB. è molto peggio dal punto di vista macro .... si rimbalza di sicuro ma solo in borsa sulla fiducia e sui mercati obbligazionari, probabilmente lo spread col bund scende anche a 250 ( valori di luglio ) , ma dal punto di vista macro non cambia un ceppone. Recessione in arrivo nell'eurozona, con picchi la' dove l'austerity sarà più grave, eurocoin è passato in negativo e anche per l'Italia il leading index dell'ocse, zew e sentix in eurozona segnalano da un pezzo fortissimo rallentamento, che si manifesterà tra 3-6 mesi.

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