Iren, la rivoluzione dei sindaci
cambiano statuto, vertice e società
Vertice a Torino fra Fassino, Doria e Delrio. Accolto il lavoro del comitato dei tre saggi Cantarella, Ghibellini e Elefanti
di MASSIMO MINELLA
Il sindaco di Torino Piero Fassino con il collega di Genova Marco Doria
Cambiano lo statuto e la governance (con i poteri delegati al cda e non più al comitato esecutivo) e si accorcia la catena di comando (con interventi sulle società controllate) di Iren. Se non è una rivoluzione, perché con certi termini bisogna essere cauti, poco ci manca. Di certo è una svolta senza precedenti quella impressa dai sindaci che controllano il gruppo Iren, il colosso dei servizi che fa capo ai comuni di Genova e di Torino, soci nella holding Fsu, e all'alleanza emiliana di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.
Marco Doria, sindaco di Genova, parte di prima mattina per Torino per incontrare i colleghi Piero Fassino (Torino) e Graziano Delrio (Reggio Emilia). Un appuntamento funzionale ad analizzare il lavoro fatto dai tre saggi scelti dal comitato dei sindaci: Paolo Cantarella, Sandro Ghibellini (Genova) e Marco Elefanti (Emilia). Un lavoro su cui verranno appunto gettate le basi per la svolta all'interno di Iren. "L'obiettivo è quello di disegnare uno statuto coerente e in linea con quelle delle grandi spa multiutilities - riflette Doria - Quello attuale era una somma di realtà che si erano unite nel tempo, più che quello di una grande azienda qual è Iren".
Dava insomma l'impressione di essere un po' ingessato, rispetto alle esigenze del gruppo. Ora la palla passerà ai consulenti professionisti che dovranno aggiornarlo, secondo le linee-guida definite dai comuni. Il lavoro inizierà nel 2013, subito dopo le vacanze, e porterà alla stesura di un testo che verrà rivisto dai sindaci, poi passerà all'esame dei consigli comunali e verrà ratificato dalle assemblee.
Fulcro dell'operazione sarà il ruolo che avrà il consiglio di amministrazione che rappresenterà tutti i soci sulla base delle quote di controllo del gruppo (Genova e Torino con Fsu, gli emiliani con le loro società). In questo modo verrà superato il comitato esecutivo (quattro rappresentanti) che oggi guida Iren, mentre al comando ci saranno tre figure chiave: presidente, vicepresidente e amministratore delegato.
Sopra il cda resterà comunque il "patto dei sindaci", che conferma la centralità, per quanto riguarda Genova e Torino, di Fsu, una holding che diventa così paradigma della partnership fra le due città. "C'è un presupposto forte a questa azione - continua il sindaco Doria - e cioè che è impensabile che una società come questa possa reggere senza l'intesa e senza un rapporto stretto fra i comuni azionisti. Questo vuol dire interessarsi della società, nel modo più corretto del termine, e avere l'intelligenza di seguire un percorso condiviso. Altrimenti non c'è statuto che tenga e nemmeno bilancini. Da qui bisogna partire, con un nuovo statuto, ma ancor prima con un atteggiamento collaborativo".
Iren resterà comunque suddivisa per filiere operative, ma anche qui si andrà a incidere sulla catena di controllo e sul complesso sistema delle controllate. "Ora ci sono sei società di primo livello e senza scardinare alcunché si faranno comunque delle valutazioni, nel rispetto della legge - chiude Doria - Lo snellimento delle società è più un obiettivo politico, ma di certo studieremo una semplificazione del grande sistema delle controllate di secondo livello. Andremo anche a una semplificazione nella composizione dei cda, con la valorizzazione del management interno, riducendo così anche i costi. Mi rendo conto che non saranno grandi cifre, ma è un segnale importante che come azionisti vogliamo dare. Vogliamo che il rapporto fra azionisti e amministrazioni sia virtuoso e che le comunità siano coinvolte".
(20 dicembre 2012)