Quando il critico non dice nulla

Alla luce da quanto scritto oggi da blackcity per so sia giusto rispolverare questo thread a beneficio del tanti neofiti del FOL:

Bella rispolverarta questo 3d, io ne vedo quotidiamente delle belle, la prossima che valga la pena la rilancio qui nel 3d...
 
Quando il testo è tutto una supercaz.zola allora diffidare seriamente dal critico, dall'artista e dalla galleria che lo promuove.
Se il critico scrive in aramaico è chiaro che l'intenzione è stontirti di chiacchiere e non farti capire che dietro le parole non c'è nulla.
Quando cominciano con "indaga sul colore", "dialoga con gli spazi" ovvero snocciolamenti del nulla cosmico significa che c'è poco da scrivere.
Ultimamente e solo per curiosità ho approfondito un'artista di cui si parla tanto...era tutta un'indagine, sulla tela, sul colore, sulla linea.

Sono scappato di corsa.
 
Il grosso guaio è che ormai praticamente tutti i "critici" scrivono su commissione. E' chiaro che non potranno mai non compiacere il committente e che qualsiasi pittorucolo viene esaltato per combinare un successo commerciale il più ampio possibile. Inoltre c'è l'elemento fretta: tutti devono scrivere su tutti, anche di quello che non sanno, senza avere il tempo di documentarsi a dovere. Ecco allora le frasi fatte, le "indagini" di cui giustamente parla @smw85, gli arzigogoli fatti per arrivare a completare le 3 o 4 cartelle commissionate. I cataloghini di mostra sono ormai fatti in serie e le stesse sciocchezze possono andar bene più o meno per tutti, basta adattarle un po' e il gioco è fatto. Pennivendoli insomma. Molto più credibili coloro che si comportano da storici dell'arte e scrivono testi, magari non del tutto condivisibili, ma almeno utili a inquadrare un periodo o la personalità dell'artista in un contesto storico. Certo che per scrivere un libro sull'arte serve molto tempo, sapendo già che venderà poco e non farà guadagnare, mentre ogni stupidissimo testo da cataloghino, scritto in una o due sere, rende qualche migliaio di euro
 
Quella dei Critici che, in realtà, non dicono nulla ... è una vecchia storia. Per me, spesso, si tratta di pittori frustrati dalla loro incapacità e/o di personaggi che cercano di far soldi senza troppa fatica ...:D . Personalmente ho ricevuto solo una critica ( per fortuna positiva ... ) da un Critico che non conoscevo ad un Concorso..ma parlo di circa vent'anni fa..poi me ne sono stato alla larga ..insomma sono un solitario, per chi non lo avesse ancora capito....
 
Le lingue salveranno il mondo - Linee d'''ombra | Radio 24

Ascoltate la puntata di linee d'ombra di oggi nove aprile dal minuto 27.45 circa.
Breve racconto, da parte di uno studente di architettura iracheno, dell'esame di storia dell'arte sostenuto negli anni novanta con Achille Bonito Oliva.
Divertente davvero... :yes:

Sicuramente divertente, ma parecchio inverosimile. Almeno come viene raccontato l'andamento dell'esame. Francamente non credo che che un Professore si lasci imbambolare così. A me non è mai capitato di trovarne uno. ABO ne scrive a raffica di cose insensate, ma che non sappia riconoscere quelle sparate da un pischello che non ha praticamente studianto niente... Mah! Se le cose sono andate davvero così... povero lui!
 
https://www.radio24.ilsole24ore.com...ta/le-lingue-salveranno-mondo-150555-ADz33WI#

Ascoltate la puntata di linee d'ombra di oggi nove aprile dal minuto 27.45 circa.
Breve racconto, da parte di uno studente di architettura iracheno, dell'esame di storia dell'arte sostenuto negli anni novanta con Achille Bonito Oliva.
Divertente davvero... :yes:

Grazie, due belle storie, lo studente iracheno ha dimostrato come con l’intelligenza si possono raggiungere ottimi risultati, questo è anche un indiretto insegnamento per tutti e per la vita in generale e per i collezionisti in particolare.
 
Grazie, due belle storie, lo studente iracheno ha dimostrato come con l’intelligenza si possono raggiungere ottimi risultati, questo è anche un indiretto insegnamento per tutti e per la vita in generale e per i collezionisti in particolare.

Intelligenza dici? Per certi versi sì. Ma anche una dose massiccia di spregiudicatezza e furbizia. Due doti sempre utili ma forse non del tutto encomiabili quando vengono usate per raggiungere uno scopo aggirando la 'regola'. Arte, questa, molto italiana che evidentemente lo studente iracheno ha appreso alla perfezione.

P.S. Sempre ammesso che il racconto sia vero e riporti fedelmente l'accaduto. A me sembra molto 'romanzato' perchè se avesse strappato un 18 avrei potuto crederci, ma un 30 e lode a fronte di un gran polverone... no, non mi convince. Personalmente non ho mai preso un 30 e lode. Mai, nemmeno quando ritenevo di sapere tutto. I Professori che io sappia non sono così somari come a volte piace descriverli.
 
Accipicchia una storia che a me è piaciuta e mi ha ricordato momenti di gogliardia e giovinezza che ho vissuto anche in prima persona, tutto qui. Per me è stato comunque ingegnoso ed intelligente ed ha raggiunto un obiettivo senza far male a nessuno e sonò convinto che Bonito Oliva lo abbia premiato per questo riconoscendone un valore, non tutti i professori sono uguali.
 
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