Rabbia generazionale

Diciamo che il giovane, a parte che appena sotto i 30 non sei più giovane, ovviamente si riferiva alla categoria, non a tuo zio, che non conosce.

Oggi, tra le altre cose, c'è una situazione pensionistica che obiettivamente è una zavorra pesantissima per il paese.

Non si può, per ciò, che incolpare chi è in pensione in questo momento (poi è ovvio che in gran parte la responsabilità e di chi ha permesso di andare in pensione a certe condizioni).

Oltre a questo, durante la prima repubblica, si è governato, speso, pianificato, ecc. ecc. come se non ci fosse un domani, sempre sul filo del rasoio contando sul fatto che bene o male una situazione si sarebbe sempre trovata.

Il domani è arrivato e scopriamo che non siamo attrezzati molto bene.

Poi se si guarda, fascia d'età per fascia d'età, da chi è detenuta la ricchezza del paese, magari è legittimo incapzarsi.

La solidarietà intergenerazionale sta ancora obbligando, con le pensioni retributive, i giovani a finanziare i vecchi, cioè c'è un travaso di ricchezza dai mediamente meno abbienti ai mediamente più abbienti.

Poi c'è anche il giovane che guadagna bene ed il pensionato al minimo che arranca, ma la ricchezza media racconta un'altra storia e forse non è nemmeno bello aspettare che tutta questa gente muoia per rimettere in circolo questa ricchezza, ricchezza che comunque finirà alla generazione intermedia non certo ai giovani.
il minimo che arranca non ha mai versato una mazza in tempi in cui si facevano due/tre lavori
 
Hai detto tutto: vivi sul lago di Garda.
Questi giovani che vedi fare la bella vita sono figli di famiglie che hanno alberghi sul lago, vigneti, ristoranti. Insomma tutte attività tax free.

Non credere: è fin troppo facile definire benestanti (per non parlare di dare a tutti degli evasor,i come improvvidamente fai tu) tutti gli abitanti di una certa zona.

La realtà è molto più complessa: anche qui tutte le classi sociali sono ben rappresentate e mischiate. Anche qui c'è gente a reddito fisso o con reddito ufficialmente zero.
Inoltre, qui arriva gente da tutta Italia e non penso siano tutti nipoti di Briatore.

In una parola: la gente in Italia ha molti più soldi di quelli che sostiene di avere, e la cosa investe tutti i ceti sociali :yes:
 
Non credere: è fin troppo facile definire benestanti (per non parlare di dare a tutti degli evasor,i come improvvidamente fai tu) tutti gli abitanti di una certa zona.

La realtà è molto più complessa: anche qui tutte le classi sociali sono ben rappresentate e mischiate. Anche qui c'è gente a reddito fisso o con reddito ufficialmente zero.
Inoltre, qui arriva gente da tutta Italia e non penso siano tutti nipoti di Briatore.

In una parola: la gente in Italia ha molti più soldi di quelli che sostiene di avere, e la cosa investe tutti i ceti sociali :yes:
Che ci siamo molti soldi in giro è evidente. Solo che non mi pare che tutti i giovani siano pieni di soldi: lo sono i figli di famiglie benestanti che hanno qualche rendita, cosa che sul lago di Garda è più semplice visto il benessere portato dal turismo.
Comunque è pieno di gente giovane e non che io conosco che di soldi non ne ha proprio e vive di stipendio che se va bene arriva a 1200 euro. Questa gente quello che può permettersi è una pizza alla settimana.
 
Che ci siamo molti soldi in giro è evidente. Solo che non mi pare che tutti i giovani siano pieni di soldi: lo sono i figli di famiglie benestanti che hanno qualche rendita, cosa che sul lago di Garda è più semplice visto il benessere portato dal turismo.
Comunque è pieno di gente giovane e non che io conosco che di soldi non ne ha proprio e vive di stipendio che se va bene arriva a 1200 euro. Questa gente quello che può permettersi è una pizza alla settimana.

E chi ha detto che TUTTI siano milionari che si danno agli sfizi?

Il problema è che, stando alla narrazione mediatica prevalente, ora pare che tutti debbano tracollare perché il libro di storia del pargolo è cresciuto di 3 euro rispetto all’anno precedente. Abbastanza ridicolo.

Spesso sono proprio quelli a 1200 euro al mese che si scannano di più per apparire, indebitandosi per un tenore di vita che non sarebbe loro consentito. Doppiamente stupidi.
 
Tutto giusto, però sarebbe bello che chi si è trovato nel momento storico migliore da che esiste l'umanità lo ammettesse al posto di sostenere che " ah quanto bravi eravamo, quanto noi qua, quanto noi là". Perché avere fortuna non è una colpa ed è giusto approffittarsene, ma pensare che sia merito tuo averla avuta (soprattutto poi se ci si vanta con chi non la avuta dicendogli anche che è colpa loro se non l'hanno avuta) sì
Il momento storico in cui si lavora meno è oggi grazie alle macchine.
Fino agli anni '70 l'orario di lavoro era 50 ore a settimana (9 da lunedì a venerdì + mezza giornata al Sabato).
Poi è gradualmente diminuito. Oggi molte categorie lavorano 38 ore a settimana.
Infatti tutto il pianeta cerca di venire qui. Nel 1980 non ci voleva venire nessuno.
La situazione generale è questa.

La situazione individuale è che sono sempre esistiti i più e meno fortunati. In passato si cercava di ridurre le differenze. Ora invece i giovani tifano per Musk e Bezos. Li difendono a spada tratta da qualunque critica. In pratica i giovani hanno voluto e ottenuto il neoliberismo. Alcuni ci guadagnano altri lo pigliano in del Q, ma tutti sono partecipi di queste scelte.
 
Il benessere non è sufficiente Soverzene si sta spopolando (grazie ai pensionati)

@Luzern2 uno dei comuni più ricchi d'italia (senza lavorare):
Risale dalla quinta alla quarta posizione la piccola realtà di Soverzene, all’ombra della centrale Enel: nonostante i tanti pensionati, il reddito pro capite è di 24.349 euro.
che si può permettere questo:
La ricchezza si deve a questo, ma io resto preoccupato, perché il paese si sta spopolando sempre più rapidamente e il motivo principale sta nel fatto che mancano le case. I proprietari delle abitazioni rimaste vuote non vogliono darle in affitto, proprio perché non hanno bisogno di denaro e noi stiamo facendo tutto il possibile per far capire alla gente che i soldi vanno messi in circolo, altrimenti il paese è destinato a scomparire
 
mah....dalle mie parti vedo molti cartelli e annunci di: cercasi meccatronici,operai generici su turni,carrellisti,manutentori,baristi,camerieri,commesse,operai edili.......tutti lavori di "fatica" e con orari impegnativi.....mi potranno dire che pagano poco allora io rispondo, si fanno due lavori come abbiamo e hanno fatto tutti quelli prima di noi....le seconde case e le ferie al mare non me le ha regalate nessuno.....certo è che alcuni amici a vent'anni erano al bar io andavo a lavorare di notte al sabato.....sono scelte ma sentire che ho rubato il futuro ai giovani mi scoccia...
Mio povero zio da giovane faceva il muratore. Poi è riuscito ad entrare a lavorare in ferrovia.
Diceva sempre che da ferroviere riusciva a fare il secondo lavoro come muratore.
Invece quando faceva il muratore non riusciva a fare il secondo lavoro.
Quali sono i lavori che al giorno d'oggi ti lasciano tempo ed energie per fare un secondo lavoro?
 
Il 90% dei lavori su turni ti permette di fare qualcosa nei riposi (spesso infrasettimanali) o ci si può ritagliare ad esempio un paio di orette al mattino quando si fanno i pomeriggi e viceversa.

Certo, che poi fare due lavori sia da mulo da soma e che non abbia senso alcuno, in quanto un lavoro full time dovrebbe già pagare a sufficienza per le esigenze di una persona normale, sono il primo a dirlo.
 
Più che motivata, i sessantottini hanno distrutto il paese, e toccava ai 50enni di oggi riparare i danni economici e antropologici che hanno fatto.


Ma non tutti i boomer sono stati “sessantottini”, anzi questi sono stati una minoranza rumorosa (e sanguinosa)

I miei genitori non lo sono certo stati.

Hanno lavorato dai 13 ai 60 anni facendosi un discreto mazzo, senza aiuti da nessuno e senza nemmeno contare sull’aiuto delle rispettive famiglie, che li hanno scaricati appena dopo il matrimonio e ciao ciao con la manina. Altro che aiutino, mance, eredità da spartirsi come accade spesso oggi.

Non sono mai andati in piazza a rompere le balle a nessuno, non hanno sfasciato vetrine nè fatto espropri proletari nè tantomeno hanno fatto o appoggiato lotte armate.

Il problema è sempre la generalizzazione. Il trentenne che si mette a discutere in quel modo con un ottantenne passa automaticamente dalla parte del torto, primo perché a chi è al tramonto della vita bisogna portare rispetto, e secondo perché prendersela con uno che non si conosce fa incorrere nel rischio di sbagliare target, di accusarlo di cose che non ha fatto e che magari con la sua condotta di vita ha combattuto.

Ragione e torto non stanno tutti da una parte o dall’altra.
 
Ma non tutti i boomer sono stati “sessantottini”, anzi questi sono stati una minoranza rumorosa (e sanguinosa)

I miei genitori non lo sono certo stati.

Hanno lavorato dai 13 ai 60 anni facendosi un discreto mazzo, senza aiuti da nessuno e senza nemmeno contare sull’aiuto delle rispettive famiglie, che li hanno scaricati appena dopo il matrimonio e ciao ciao con la manina. Altro che aiutino, mance, eredità da spartirsi come accade spesso oggi.

Non sono mai andati in piazza a rompere le balle a nessuno, non hanno sfasciato vetrine nè fatto espropri proletari nè tantomeno hanno fatto o appoggiato lotte armate.

Il problema è sempre la generalizzazione. Il trentenne che si mette a discutere in quel modo con un ottantenne passa automaticamente dalla parte del torto, primo perché a chi è al tramonto della vita bisogna portare rispetto, e secondo perché prendersela con uno che non si conosce fa incorrere nel rischio di sbagliare target, di accusarlo di cose che non ha fatto e che magari con la sua condotta di vita ha combattuto.

Ragione e torto non stanno tutti da una parte o dall’altra.
Negli scontri generazionali le generalizzazioni sono inevitabili. Gli anni 70 sono stati una follia collettiva, chi oggi legge i libri o i giornali dell'epoca stenta a credere che tutto ciò sia realmente accaduto, e senza nessun rigetto. Il fatto che il personaggio del 3d chieda la consulenza della generazione successiva fa pensare che non si sia accorto di nulla, lascerà un patrimonio ma anche una montagna di debito, ma soprattutto una mentalità non adatta alla sopravvivenza nel mondo attuale
 
Negli scontri generazionali le generalizzazioni sono inevitabili. Gli anni 70 sono stati una follia collettiva, chi oggi legge i libri o i giornali dell'epoca stenta a credere che tutto ciò sia realmente accaduto, e senza nessun rigetto. Il fatto che il personaggio del 3d chieda la consulenza della generazione successiva fa pensare che non si sia accorto di nulla, lascerà un patrimonio ma anche una montagna di debito, ma soprattutto una mentalità non adatta alla sopravvivenza nel mondo attuale

La mentalità della sopravvivenza nel mondo attuale il trentenne dovrebbe ormai averla già acquisita, non essendo più un ragazzino.
Se non ce l’ha è decisamente un problema suo.
 
Non credere: è fin troppo facile definire benestanti (per non parlare di dare a tutti degli evasor,i come improvvidamente fai tu) tutti gli abitanti di una certa zona.

La realtà è molto più complessa: anche qui tutte le classi sociali sono ben rappresentate e mischiate. Anche qui c'è gente a reddito fisso o con reddito ufficialmente zero.
Inoltre, qui arriva gente da tutta Italia e non penso siano tutti nipoti di Briatore.

In una parola: la gente in Italia ha molti più soldi di quelli che sostiene di avere, e la cosa investe tutti i ceti sociali :yes:
Difficile avere più soldi di quelli che dici di avere
Serpico cos'è e come funziona - Mondo Economia
a meno che non li fai sfuggire al controllo tenendoli in contanti fuori da banche e finanza.

Sai, io ho un'idea diversa, secondo me molti fanno debiti per sembrare più danarosi.
Io rifiuto l'offerta e faccio coi miei, se posso andare in vacanza ci vado se no sto a casa ma molti secondo me accettano
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La mentalità della sopravvivenza nel mondo attuale il trentenne dovrebbe ormai averla già acquisita, non essendo più un ragazzino.
Se non ce l’ha è decisamente un problema suo.
Il sessantottino oggi ha almeno 75 anni, la generazione che oggi ne ha 60 avrebbe dovuto deriderli e seppellirli, ma non lo ha fatto, ci ha convissuto se non creduto. Se fosse stata più attiva oggi non avremo un paese allo sfascio, gli expat, le città che sembrano la periferia di Uagadugu. Oggi la sociologia di sinistra a un 20n non la dai a bere, la mia generazione la ha ascoltata senza contestarla, io lo sento come una colpa
 
Il sessantottino oggi ha almeno 75 anni, la generazione che oggi ne ha 60 avrebbe dovuto deriderli e seppellirli, ma non lo ha fatto, ci ha convissuto se non creduto. Se fosse stata più attiva oggi non avremo un paese allo sfascio, gli expat, le città che sembrano la periferia di Uagadugu

La guerra civile in Italia è durata del 1969 al 1982 circa: chi ha 60 anni oggi ha fatto in tempo a sorbirsi quantità industriali di ideologie e di cortei e sparatorie per strada.

Il tipo con la P38 fotografato a Milano nel ‘77 mentre sparava in via De Amicis aveva 14 anni, e rientra in pieno nella fascia d’età degli attuali 60enni d’assalto.

Aspettarsi redenzione da questi è come attendere la neve a Ferragosto
 
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Ma non tutti i boomer sono stati “sessantottini”, anzi questi sono stati una minoranza rumorosa (e sanguinosa)

I miei genitori non lo sono certo stati.

Hanno lavorato dai 13 ai 60 anni facendosi un discreto mazzo, senza aiuti da nessuno e senza nemmeno contare sull’aiuto delle rispettive famiglie, che li hanno scaricati appena dopo il matrimonio e ciao ciao con la manina. Altro che aiutino, mance, eredità da spartirsi come accade spesso oggi.

Non sono mai andati in piazza a rompere le balle a nessuno, non hanno sfasciato vetrine nè fatto espropri proletari nè tantomeno hanno fatto o appoggiato lotte armate.

Il problema è sempre la generalizzazione. Il trentenne che si mette a discutere in quel modo con un ottantenne passa automaticamente dalla parte del torto, primo perché a chi è al tramonto della vita bisogna portare rispetto, e secondo perché prendersela con uno che non si conosce fa incorrere nel rischio di sbagliare target, di accusarlo di cose che non ha fatto e che magari con la sua condotta di vita ha combattuto.

Ragione e torto non stanno tutti da una parte o dall’altra.
Diciamo anche che sono capitati in uno dei periodi piu' fortunati della storia. Partire dal nulla oggi è incredibilmente difficile.

In che settore operavano i tuoi genitori?

Quanti anni ci hanno messo ad accumulare la fortuna multi-generazionale di cui disponi?
 
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Diciamo anche che sono capitati in uno dei periodi piu' fortunati della storia. Partire dal nulla oggi è incredibilmente difficile.

In che settore operavano i tuoi genitori?

Quanti anni ci hanno messo ad accumulare la fortuna multi-generazionale di cui disponi?
Sicuramente la generazione di noi boomers è stata più fortunata di quella che ci ha preceduto che ha dovuto sopportare il peso di una guerra (che non è il covid con relativi antidoti) e che è dovuta ripartire da zero. Ma anche per noi boomers gli anni '50 non sono stati anni da aperitivi, e vacanze in giro per il mondo come capita oggi, siamo cresciuti avendo ben presente ciò che si poteva e ciò che non si poteva fare. Avevamo un anno di obbligo militare, un esame di maturità complicato, portando tutti i programmi delle materie studiate nei tre anni precedenti, ma sciocchezze rispetto alle difficoltà delle generazioni che ci avevano preceduto. Poi, come diceva giustamente JaiGuru, non tutti allora eravamo sessantottini, sarebbe come dire che i giovani d'oggi sono tutti grillini.
Anche allora c'era chi stava meglio e chi stava peggio, ma quello che distingue i due periodi, a mio modo di vedere, è soprattutto lo stato d'animo, volto all'ottimismo allora ed al pessimismo oggi; molto facilmente ci si piange addosso e si guarda al piatto più ricco del vicino.
 
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