Diciamo che il giovane, a parte che appena sotto i 30 non sei più giovane, ovviamente si riferiva alla categoria, non a tuo zio, che non conosce.
Oggi, tra le altre cose, c'è una situazione pensionistica che obiettivamente è una zavorra pesantissima per il paese.
Non si può, per ciò, che incolpare chi è in pensione in questo momento (poi è ovvio che in gran parte la responsabilità e di chi ha permesso di andare in pensione a certe condizioni).
Oltre a questo, durante la prima repubblica, si è governato, speso, pianificato, ecc. ecc. come se non ci fosse un domani, sempre sul filo del rasoio contando sul fatto che bene o male una situazione si sarebbe sempre trovata.
Il domani è arrivato e scopriamo che non siamo attrezzati molto bene.
Poi se si guarda, fascia d'età per fascia d'età, da chi è detenuta la ricchezza del paese, magari è legittimo incapzarsi.
La solidarietà intergenerazionale sta ancora obbligando, con le pensioni retributive, i giovani a finanziare i vecchi, cioè c'è un travaso di ricchezza dai mediamente meno abbienti ai mediamente più abbienti.
Poi c'è anche il giovane che guadagna bene ed il pensionato al minimo che arranca, ma la ricchezza media racconta un'altra storia e forse non è nemmeno bello aspettare che tutta questa gente muoia per rimettere in circolo questa ricchezza, ricchezza che comunque finirà alla generazione intermedia non certo ai giovani.