Dario!
Pigro alle prime armi
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Buongiorno a tutti,
dopo mesi e mesi di studio, analisi, valutazioni varie vedo finalmente la luce in fondo al tunnel.
Si avvicina lo smantellamento del mio portafoglio di fondi (e 1 BTP) che ho con la mia attuale banca, volto all’apertura di un nuovo conto per iniziare ad investire pigro in ETF.
Non saprei a chi chiedere consiglio su alcune cose, se non qui a voi utenti del forum, che fino ad oggi mi avete ben indirizzato e dato numerosi spunti per approfondire le mie (per ora) limitate conoscenze finanziarie.
Cambio di portafoglio e relativi ingressi
L'idea è di vendere tutto subito: oggi perderei 5200€, ma dato che ogni anno ai fondi lascio 2600€ di commissioni, in 2 anni ammortizzo a parità di rendimento.
Mi chiedo se la strategia di vendere tutto subito sia la migliore… poi dividerei l’ingresso nei prossimi 18-24 mesi.
Nuovo conto corrente (qui mi sono impiantato)
Premetto che attualmente il conto è cointestato. Mantenere questa linea mi permetterebbe di avere maggior capitale da investire con il PAC in futuro (i risparmi mensili di 2 persone), per contro mi costringe a non utilizzare SIM. Un must in ogni caso il regime amministrato.
Ho individuato tre strade ma sono dubbioso su quale percorrere.
• Strada A - Apro un solo nuovo conto cointestato
La convenienza economica (e qualitativa) qui la vedo solo in Fineco, investendo a costo zero i primi mesi (per promozione) e facendo Replay successivamente.
PRO:
- Posso spostare i BTP (dato che ora sono nel baratro non li vendo).
- Trattando Fineco gli ETF tutti come al portatore, con un solo acquisto vado a metterli nel dossier comune (a Cesare quel che è di Cesare).
CONTRO:
- Costo ad eseguito esagerato (19€), il che andrebbe ad impattare sull’ETC oro, costringendomi a poche transazioni l’anno (market timing).
- Un domani ci sarà sicuramente una SIM che proporrà un PAC più vantaggioso ed il conto cointestato rimarrebbe lì, con il suo portafoglio da ribilanciare, mentre io avrò aperto altri 2 nuovi conti (corro troppo?) – situazione che potrei anticipare fin da subito.
- In caso di cambio banca, gli ETF nel dossier cointestato verranno probabilmente messi alcuni come nominativi e altri no. Ci sarebbe il rischio di un vendita-acquisto di alcuni ETF con relativo pagamento delle tasse? Qui c’è totale confusione e non so se aspettarmi di tutto o meno.
Stima spesa con PAC 5 ETF e 2-3 eseguiti acquisto ETC all’anno: ~200-250€/anno
• Strada B – Conti singoli + cointestato parcheggio BTP
Apro un nuovo conto cointestato solo per parcheggiare i BTP, poi li venderò quando sarà il momento. Faccio i due conti separati ed a questi gli attacco Directa.
PRO:
- Massima flessibilità cambio conto corrente
CONTRO:
- Capitale dimezzato (4 ETF +1 ETC a portafoglio)
- I conti li dovrei gestire tutti e due io, farei tra l’altro due portafogli gemelli.
- Investimento manuale
- Ho sentito di gente che non ha titoli/soldi sul conto a cui glielo hanno chiuso. Questo vorrei evitarlo assolutamente.
Stima spesa con acquisto 2/3 ETF al mese su ciascun conto, totale due conti: ~300€/anno
• Strada C – Conto cointestato Fineco + conto singolo
Si tratta della strada A facendo PAC di soli 4 ETF, aprire un altro conto singolo a cui collego Directa per operare su ETC oro e sull’ETF (il quinto) che ha poca quota in portafoglio.
Stima spesa totale ~200€/anno, con la differenza che così riuscirei a fare un vero PAC su ETC. Per contro è più articolato, devo dedicarci più tempo ma mi sembra gestibile.
Forse per voi molte cose che scrivo possono sembrare delle banalità ma veramente ho esperienza pratica pari a zero e se non con voi, non so con chi confrontarmi.
È chiaro che i costi si equivalgono: tra 200-300€ all’anno la differenza è poca, se ne vale la pena.
Il focus per me è quello di avere una soluzione solida ed affidabile anche nel lungo termine (es. se un domani cambio la banca restando sul cointestato non vorrei dover pagare le tasse perché qualcuno mi rivende qualcosa, vanificando parte del risparmio).
Da quando ho perso completamente la fiducia nella consulenza bancaria ed ho avuto il sentore che alcuni consulenti indipendenti non lo sono per davvero (ripeto, alcuni, e dopo averci parlato, chiaramente), l’unica che vedo strada ora è fare da me e sto studiando tutto nei minimi dettagli (forse troppo?).
Per chi è arrivato alla fine, ringrazio della pazienza e per un eventuale contributo
dopo mesi e mesi di studio, analisi, valutazioni varie vedo finalmente la luce in fondo al tunnel.
Si avvicina lo smantellamento del mio portafoglio di fondi (e 1 BTP) che ho con la mia attuale banca, volto all’apertura di un nuovo conto per iniziare ad investire pigro in ETF.
Non saprei a chi chiedere consiglio su alcune cose, se non qui a voi utenti del forum, che fino ad oggi mi avete ben indirizzato e dato numerosi spunti per approfondire le mie (per ora) limitate conoscenze finanziarie.
Cambio di portafoglio e relativi ingressi
L'idea è di vendere tutto subito: oggi perderei 5200€, ma dato che ogni anno ai fondi lascio 2600€ di commissioni, in 2 anni ammortizzo a parità di rendimento.
Mi chiedo se la strategia di vendere tutto subito sia la migliore… poi dividerei l’ingresso nei prossimi 18-24 mesi.
Nuovo conto corrente (qui mi sono impiantato)
Premetto che attualmente il conto è cointestato. Mantenere questa linea mi permetterebbe di avere maggior capitale da investire con il PAC in futuro (i risparmi mensili di 2 persone), per contro mi costringe a non utilizzare SIM. Un must in ogni caso il regime amministrato.
Ho individuato tre strade ma sono dubbioso su quale percorrere.
• Strada A - Apro un solo nuovo conto cointestato
La convenienza economica (e qualitativa) qui la vedo solo in Fineco, investendo a costo zero i primi mesi (per promozione) e facendo Replay successivamente.
PRO:
- Posso spostare i BTP (dato che ora sono nel baratro non li vendo).
- Trattando Fineco gli ETF tutti come al portatore, con un solo acquisto vado a metterli nel dossier comune (a Cesare quel che è di Cesare).
CONTRO:
- Costo ad eseguito esagerato (19€), il che andrebbe ad impattare sull’ETC oro, costringendomi a poche transazioni l’anno (market timing).
- Un domani ci sarà sicuramente una SIM che proporrà un PAC più vantaggioso ed il conto cointestato rimarrebbe lì, con il suo portafoglio da ribilanciare, mentre io avrò aperto altri 2 nuovi conti (corro troppo?) – situazione che potrei anticipare fin da subito.
- In caso di cambio banca, gli ETF nel dossier cointestato verranno probabilmente messi alcuni come nominativi e altri no. Ci sarebbe il rischio di un vendita-acquisto di alcuni ETF con relativo pagamento delle tasse? Qui c’è totale confusione e non so se aspettarmi di tutto o meno.
Stima spesa con PAC 5 ETF e 2-3 eseguiti acquisto ETC all’anno: ~200-250€/anno
• Strada B – Conti singoli + cointestato parcheggio BTP
Apro un nuovo conto cointestato solo per parcheggiare i BTP, poi li venderò quando sarà il momento. Faccio i due conti separati ed a questi gli attacco Directa.
PRO:
- Massima flessibilità cambio conto corrente
CONTRO:
- Capitale dimezzato (4 ETF +1 ETC a portafoglio)
- I conti li dovrei gestire tutti e due io, farei tra l’altro due portafogli gemelli.
- Investimento manuale
- Ho sentito di gente che non ha titoli/soldi sul conto a cui glielo hanno chiuso. Questo vorrei evitarlo assolutamente.
Stima spesa con acquisto 2/3 ETF al mese su ciascun conto, totale due conti: ~300€/anno
• Strada C – Conto cointestato Fineco + conto singolo
Si tratta della strada A facendo PAC di soli 4 ETF, aprire un altro conto singolo a cui collego Directa per operare su ETC oro e sull’ETF (il quinto) che ha poca quota in portafoglio.
Stima spesa totale ~200€/anno, con la differenza che così riuscirei a fare un vero PAC su ETC. Per contro è più articolato, devo dedicarci più tempo ma mi sembra gestibile.
Forse per voi molte cose che scrivo possono sembrare delle banalità ma veramente ho esperienza pratica pari a zero e se non con voi, non so con chi confrontarmi.
È chiaro che i costi si equivalgono: tra 200-300€ all’anno la differenza è poca, se ne vale la pena.
Il focus per me è quello di avere una soluzione solida ed affidabile anche nel lungo termine (es. se un domani cambio la banca restando sul cointestato non vorrei dover pagare le tasse perché qualcuno mi rivende qualcosa, vanificando parte del risparmio).
Da quando ho perso completamente la fiducia nella consulenza bancaria ed ho avuto il sentore che alcuni consulenti indipendenti non lo sono per davvero (ripeto, alcuni, e dopo averci parlato, chiaramente), l’unica che vedo strada ora è fare da me e sto studiando tutto nei minimi dettagli (forse troppo?).
Per chi è arrivato alla fine, ringrazio della pazienza e per un eventuale contributo