Ricucci/Bille':via Lima, storia di cessioni e occupazioni

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Ricucci/Bille':via Lima, storia di cessioni e occupazioni

MILANO (MF-DJ)--L'immobile di Roma in via Lima oggetto del contratto preliminare di vendita da parte di Stefano Ricucci a favore di Sergio Bille' ha alle spalle una lunga storia di cessioni, passaggi di proprieta' e occupazioni. Le prime notizie riguardanti lo stabile in questione appaiono nel settembre 2004 quando si riunisce il consiglio del Municipio di Roma 2 per trattare la Risoluzione n.33 che ha per oggetto 'Occupazione Palazzo Sito in Via Lima N.51'. L'estratto del verbale della seduta del 16 settembre 2004, dopo le formule di rito affronta l'argomento partendo da una serie di premesse: "Che la carenza di alloggi nel comune di Roma, si legge nel verbale, visti anche gli alti prezzi e' divenuta una vera emergenza. Che la proprieta' dell'immobile di via Lima di un consorzio nato per la gestione di un appalto pubblico affidato dall'agenzia territoriale per la casa di Torino e' chiuso dal 1997 in seguito al fallimento del consorzio. Che dal fallimento fino ad oggi dopo vari passaggi di proprieta' che si susseguono di semestre in semestre il palazzo rimane misteriosamente chiuso nonostante l'alto valore commerciale. Che il proprietario attuale e' la societa' Hopa spa". Ricucci/Bille'): via Lima, storia di cessioni -2-

Dopo una serie di considerazioni sull'argomento, riportate a verbale il Consiglio del Municipio di Roma 2, visto il parere favorevole espresso dalla commissione consiliare permanente IV nella seduta del 15 luglio 2004, risolve "di attivare Comune Provincia e Regione di fare luce sui diritti di Hopa spa di ritenersi regolare proprietaria dell'immobile. Di richiedere alle suddette istituzioni di attivarsi per un eventuale acquisizione dell'immobile per destinarlo in parte a servizi sociali ed in parte ad alloggio per i cittadini che ne hanno bisogno". Dunque il palazzo di via Lima, almeno nelle cronache romane, un anno fa risulta di proprieta' di Hopa e, secondo il Comune, avrebbe un "alto valore commerciale" ma rimane "misteriosamente chiuso". Inoltre ha la caratteristica di subire "continui passaggi di proprieta'". E cosi' avviene ancora. Il 29 dicembre 2004 proprietario dell'immobile risulta infatti Stefano Ricucci che ha acquistato lo stabile di via Lima, assieme ad altri immobili, da Bipielle Inv. per un valore complessivo dell'operazione di 68,2 mln di euro. Tre passaggi almeno dal settembre al dicembre 2004. Prima lo stabile e' di proprieta' di Hopa, poi di Bipielle Investimenti e successivamente di Ricucci che, a sua volta lo cede a Sergio Bille'. L'operazione immobiliare, del valore di circa 60 mln Euro, tra Ricucci e Bille', finisce sotto la lente dei magistrati milanesi che convocano, dopo l'interrogatorio dell'immobiliarista romano, il presidente di Confcommercio per essere sentito come persona informata dei fatti. Nella sua testimonianza del 29 settembre scorso Bille' dichiaro' di aver stipulato con la Garlsson di Ricucci il preliminare di acquisto di un immobile in via Lima a Roma che sarebbe servito a Confcommercio e Confimmobiliare per un valore, al termine della ristrutturazione di 60 mln. Il 1* febbraio 2005 ci fu un versamento, spiega il Gip, "consistente" da 39 mln. L'operazione appare interessare ai magistrati anche per le modalita' in cui e' avvenuta. Bille' avrebbe infatti acquistato non l'immobile in se' ma quote di una societa' che controlla la Ada, una Srl reale proprietaria dell'immobile.
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PASSAMANO!!!!!!!!!!!!!!!! :clap: :clap: :clap:
 
Altro fatto anomalo che risulta dalle indagini è che i 39 milioni di Euro di anticipo siano usciti dal conto personale di Billè.
 
La pratica Rcs sul tavolo della Bpi



Da La Repubblica: Giorgio Olmo, ad di Bpi, ha portato al comitato esecutivo di ieri sera la pratica Ricucci. L'immobiliarista ha chiesto la disponibilità della banca a sbloccare il 14% di Rcs depositato in pegno a fronte di un versamento di 620 milioni di euro pari a 5,7 euro per azione. L'istituto ovviamente è d'accordo ma rimane il dubbio sulla capacità di Ricucci nel reperire una cifra così elevata a fronte di un investimento che ai valori di Borsa di ieri vale 5,035 euro. L'esposizione di Ricucci verso la Bpi ha avuto una crescita esponenziale tra il gennaio 2004 e 2005. Tra dicembre e gennaio passò da 160 a 450 milioni e dopo un incontro con Fiorani il 14 febbraio 2005 lievitò ancora: "La Bpl Suisse", precisa Ricucci durante l'interrogatorio con i pm milanesi del 19 settembre, "ci diede 100 milioni di euro di affidamento sulla Garlsson e con tale affidamento sono stati acquistati i titoli Antonveneta poi girati a Magiste". La manica larga del banchiere di Lodi nei confronti dell'immobiliarista non finisce qui: Ricucci deve sfondare nella Rcs e la sua esposizione arriva a 850 milioni
 
L’AFFARE S’INGROSSA COME UN BIGNE’ - PACCHI DI AZIONI ANTONVENETA PER ALMENO 150 MILIONI DI EURO SENZA PADRONE – IL GIALLO DEI 39 MILIONI CHE ESCONO DA UN «CONTO PERSONALE DI SERGIO BILLÈ» PER FINIRE A RICUCCI - QUELLO “SFRONTATO” DI EASY RAIDER…




Paolo Biondani e Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”


Pacchi di azioni Antonveneta per almeno 150 milioni di euro detenuti da proprietari ancora misteriosi, in un quadro che porta i pm a inserirli nell’inchiesta sui presunti arricchimenti personali di clienti e dirigenti della Bpi, a cominciare dall’ex numero uno Gianpiero Fiorani. E un giallo immobiliare e finanziario all’ombra della scalata, con 39 milioni che escono da un «conto personale di Sergio Billè», il presidente della Confcommercio, per finire alla Garlsson, la società off-shore usata da Stefano Ricucci per rastrellare clandestinamente azioni Antonveneta e Rcs. Ecco le principali novità che emergono dal decreto di perquisizione di due presunti tesorieri di Fiorani e dall’ordinanza che ha prorogato al 2 dicembre l’interdizione di Ricucci.


LE AZIONI SENZA PADRONE - Poche ore prima delle dimissioni del 16 settembre a Fiorani viene notificata una nuova accusa: aver mentito ai pm per nascondere un presunto patrimonio personale intestato a due «fiduciari». Oltre alle ville in Francia e Sardegna, nel decreto i pm inseriscono un deposito titoli da oltre 100 milioni di euro: «circa 4 milioni di azioni Antonveneta sul dossier omnibus non resident presso Bnp di Zurigo». Per i magistrati inoltre è ancora senza nome «il detentore di una percentuale cospicua» di titoli della banca padovana. Omnibus non resident potrebbe essere un dossier collettivo, offerto a clienti che non vogliono comparire. Ma le azioni senza padrone sono anche al centro di un’indagine interna di Bpi. Il 23 settembre l’amministratore delegato Giorgio Olmo rivela ai pm che «le ricerche di azioni Antonveneta sfuggite al sequestro» hanno fatto scoprire che «nel fondo Momentum» c’è «lo 0,5% del capitale». «E’ nostra intenzione consegnarle al custode legale - annuncia Olmo - perché il fondo è nostro». Un caso tutt’altro che isolato.

L’AFFARE BILLE’-RICUCCI - Ordinando altri due mesi di sospensione per Ricucci, il gip Forleo denuncia il «pericolo di inquinamento delle indagini» dimostrato dall’«evidente finalità di occultare non solo il concerto di Antonveneta, ma soprattutto l’effettiva genesi e la reale funzione della Garlsson e di altre società estere di Ricucci», nonché «significativi contatti con personaggi di ben altro livello». E proprio dalla Garlsson transita «una peculiare operazione con il presidente di Confcommercio, Sergio Billè».


Sentito come teste in Procura, «Billè ha riferito di aver stipulato con Ricucci, tramite Garlsson, un preliminare di acquisto di un immobile in via Lima a Roma destinato a ospitare la sede centrale di Confcommercio e di Confimmobiliare». Su un prezzo concordato in 60 milioni («a ristrutturazione avvenuta»), ben 39 milioni sono il «consistente anticipo» bonificato dalla banca Esperia già al preliminare del 19 febbraio 2005.

Quei soldi escono «dal conto personale di Billè»: «circostanza» che per il giudice è «del tutto anomala». Anche il tempismo interessa i magistrati. Il 17 febbraio infatti Garlsson riceve da Bpl Suisse i 100 milioni di euro da tempo «incriminati» per Antonveneta. Ora il giudice Forleo rivela che il conto Garlsson alla Bpl Suisse di Lugano «è stato aperto con due versamenti del 10 e 14 febbraio per 39 milioni».

E’ la stessa cifra del preliminare (coincidenza?) che però ora risulta arrivare da una banca estera, la Société Generale. E Garlsson li investe tutti in due giorni, il 16 febbraio.
Un portavoce della Confcommercio, interpellato ieri, ha rinviato al comunicato del 28 settembre dopo la riunione di giunta che «ha approvato all’unanimità l’utilizzazione delle risorse patrimoniali» effettuata da Billè con regolari delibere. Secondo indiscrezioni non confermate ufficialmente, però, il presidente non avrebbe informato la giunta dell’operazione Garlsson, ma solo dell’ottima plusvalenza ricavata con la compravendita di azioni Rcs.





QUELLO “SFRONTATO” DI RICUCCI – I GIUDIZI DEL GIP CLEMENTINA FORLEO NEL PROVVEDIMENTO DI INTERDIZIONE DAGLI INCARICHI SOCIETARI…
Paolo Colonnello per La Stampa

«Sfrontato». È così che il gip Clementina Forleo definisce Stefano Ricucci nel provvedimento con cui ha rinnovato per altri due mesi l’interdizione dagli incarichi societari per l’immobiliarista romano indagato per la scalata Antonveneta e per quella di Rcs. Colpa soprattutto delle interviste e delle dichiarazioni rilasciate da Ricucci durante il precedente periodo di sospensione che lo avrebbero portato a violare, unico tra tutti gli altri indagati che erano stati colpiti da analogo divieto, l’ordinanza del gip. «Evidenziando con una certa sicurezza e anzi con larga dose di ostentazione e sfrontatezza - scrive il giudice - strategie anche attuali del suo gruppo in ordine alla scalata Rcs su cui sono in corso delicati accertamenti volti a verificare tra l’altro la violazione della misura in atto». Ricucci, nota il gip, se da una parte si rifiutava di presentarsi all’interrogatorio di convalida dei primi d’agosto, adducendo la scarsa conoscenza degli atti che lo riguardavano, «contestualmente rilasciava a organi di stampa interviste in cui si difendeva dalle accuse con dovizia di particolari anche in relazione ad operazioni che non gli erano state contestate e che anzi affermava di continuare a condurre con successo».

Per l’avvocato Corso Bovio, difensore del raider romano, si tratta però di un provvedimento «abnorme». «Impugneremo al più presto il provvedimento per dimostrarne l’infondatezza in diritto e per dimostrare come Ricucci non abbia violato l’interdizione».

Nelle 12 pagine del documento, il gip sottolinea quelle che a suo parere sono le contraddizioni tra quanto affermato da Ricucci nell’interrogatorio del 19 settembre e quanto emerge dalle dichiarazioni di altri coindagati, come Giampiero Fiorani, e di vari testimoni. Al centro delle perplessità del gip è il ruolo della Garlsson Real Estate, l’off shore di Ricucci che dalla Bpl di Fiorani ottenne 100 milioni di euro per un’operazione immobiliare che non ebbe alcun seguito e «nonostante la vaghezza dei suoi reali destinatari». Soldi che, secondo le accuse, servirono in realtà per scalare Rcs e Antonveneta nel famoso «concerto» occulto. Una fidejussione che vari funzionari-testimoni di Bpl hanno definito a verbale «alquanto strana».

Il 19 settembre scorso comunque, Ricucci ha confermato di essere l’effettivo «dominus» della società Magiste «ossia uno dei 38 soggetti che avevano acquistato attraverso significativi e irrituali affidamenti della Bpl azioni Antonveneta depositate su appositi dossier titoli pur in presenza di dossier già accesi presso la stessa banca». Il giudice parla di «anomala separazione tra titoli già facenti capo allo stesso soggetto e le azioni acquisite con detti finanziamenti». Ricucci poi avrebbe voluto entrare nel patto di sindacato Bpl ma Fiorani e il finanziere Emilio Gnutti si opposero. Ricucci ammette a verbale che a tal proposito «volevano evitare un’opa in contanti che sarebbe stata onerosissima». «Emerge la finalità evidente di occultare il pieno concerto con gli altri indagati e la reale funzione nella vicenda Garlsson e di altre società estere di Ricucci - scrive Forleo - nonché significativi contatti con altri personaggi di ben altro livello non ancora del tutto focalizzati».

Infine la vicenda dell’immobile romano venduto dalla Magiste alla Confcommercio di Sergio Billè. Secondo il giudice «risulta del tutto anomala la circostanza in base alla quale la somma versata proveniva dal conto personale di Billè» e non da quello di Confcommercio. Inoltre, il gip fa osservare che è consistente «l’anticipo», di 39 milioni di euro, versato il primo febbraio del 2005 su un costo complessivo di 60 milioni, per un immobile il cui contratto d’acquisto non è stato poi perfezionato. Ed è quanto intendono accertare adesso gli inquirenti che hanno già sentito settimana scorsa, per ora come testimone, Sergio Billè. Il sospetto è che quei soldi anziché per acquistare l’immobile potessero servire per finanziare lo stesso Ricucci in una delle sue due scalate.


Dagospia 04 Ottobre 2005
 
Vittoria Puledda e Giovanni Pons per “La Repubblica” - Secondo fonti di mercato il finanziere Stefano Ricucci ha messo in vendita l´immobile di via Borromei, a Milano, la nuova e faraonica sede di Meliorbanca, acquistata solo pochi mesi fa, nel giugno 2004. L´immobile, in cui continuano ad aver sede gli uffici di Meliorbanca, può contare per un po´ su un reddito garantito: l´istituto infatti ha siglato al momento della cessione un contratto di affitto a lungo termine (dovrebbero essere almeno sei anni) per un ammontare di cinque milioni di canone annuale. Questo non significa che il palazzo, nel cuore di Milano e non privo di pretese architettoniche, possa essere agevolmente ceduto: dal primo prezzo pagato all´epoca - 84 milioni di euro, che consentirono di contabilizzare nei bilanci Meliorbanca una plusvalenza di 40 milioni di euro - il valore è già "lievitato" a quota 120. Ricucci, infatti, ha già girato il controllo dell´immobile ad altre società del suo gruppo, facendone salire il prezzo di carico. Ora è alla ricerca di qualcuno disposto a pagare tanto ma il giochetto in passato funzionava grazie all´appoggio di alcune banche che riconoscevano quei valori. Senza il supporto di Fiorani e della Bpi tutto potrebbe diventare più difficile.

– A proposito. Che ci faceva Ricucci a piazza Navona oggi pomeriggio? Forse qualcosa a che fare con una rinata, piccola, coraggiosa banca d'affari...
 
Stell non so cosa pensare su queste notizie qui mi sembra il terno all' otto. :mmmm:
 
mephy ha scritto:
Stell non so cosa pensare su queste notizie qui mi sembra il terno all' otto. :mmmm:
Magiste: Ricucci si appella a Garante privacy (MF)

ROMA (MF-DJ)--Silenzio stampa e ricorso al Garante della privacy contro i principali gruppi editoriali italiani, tra cui Rcs. La richiesta e' ordinare ai giornali di rettificare notizie ritenute infondate e di provvedere alla cancellazione dagli archivi degli articoli riferibili a Stefano Ricucci. Queste le mosse, secondo quanto si legge su MF, della Magiste International, societa' del finanziere e immobiliarista Stefano Ricucci, per rivalersi contro la stampa dopo le ultime esternazioni dello stesso su Rcs, che gli sono costate il rinnovo dell'interdizione dalle cariche. Nel ricorso, continua MF, Ricucci lamenta in particolare di essere da mesi al centro di una imponente campagna stampa, iniziata con la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche e culminata con gli articoli relativi ai rapporti tra Magiste e le banche. A tale proposito Ricucci sottolinea che nessuna delle banche creditrici (Bpi, Deutsche Bank e Bin) "ha mai avanzato alcuna richiesta di reintegro delle garanzie".
 
Sul caso Ricucci i quotidiani pubblicano servizi giornalistici con accenti diversi ma tutti mostrano che l’immobiliarista è in difficoltà. Titola la Repubblica: “Rcs, Ricucci non trova un compratore”. “Fumata nera nell’incontro con la Bpi: le azioni restano in pegno”. Il Corsera non è più tenero: “Lodi stringe su Ricucci e sceglie il nuovo vertice”. “Vicina la richiesta di rientro sui prestiti all’immobiliarista”. Il Sole 24 ore annuncia che Ricucci ha chiesto anche a Deutsche Bank di liberare il suo pacchetto ma la banca aspetta i quattrini della vendita che ancora non si sa da dove verranno. (affari italiani)
 
ci ho creduto ed ho mantenuto
gioco il terno al lotto
 
~Qohèlet~ ha scritto:
Altro fatto anomalo che risulta dalle indagini è che i 39 milioni di Euro di anticipo siano usciti dal conto personale di Billè.

azz ce n'ha di liquidità il Billè...
 
Ricucci nei guai/ Bpi potrebbe acquistare la proprietà del 15% di Rcs. E poi trattare col patto


Venerdí 07.10.2005 16:43


Stefano Ricucci non ha ancora trovato il compratore per la sua quota in Rcs che potrebbe diventare di proprietà delle banche, che detengono per
il momento le azioni a titolo di pegno.

In particolare Bpi, che ha in pegno quasi il 15% di Rcs su un totale di 20,9%, potrebbe decidere di acquisire la proprietà delle azioni anche se non avrebbe intenzione di diventare azionista di lungo termine del gruppo editoriale.

Ieri ci sarebbe stato un incontro tra i rappresentanti della Magiste, la holding che fa capo a Ricucci, e quelli di Bpi, che però non ha prodotto grosse novità e per il momento non ci sono altri incontri in calendario.

"Magiste dovrebbe fornire a Bpi un'informativa dettagliata sulle ipotesi di cessione della quota. Nell'incontro di ieri questa informativa non era disponibile", ha detto una fonte a Reuters.

Altre voci sostengono che Bpi abbia interesse a rientrare il prima possibile dell'esposizione verso Ricucci (secondo indiscrezioni circa 620 milioni) ma non esclude l'eventualità di escutere il pegno acquisendo la proprietà dei titoli.

Bpi non sarebbe interessata a diventare azionista di Rcs ma si tratta comunque di un pacchetto che ha un valore. Lo stesso Ricucci, sospeso dai suoi incarichi e indagato a Milano per aggiotaggio, potrebbe avere interesse a liberarsi della quota della società editoriale che ha accumulato dichiarando l'intento di lanciare un'Opa.

I membri del patto di sindacato di Rcs per il momento stanno alla finestra ma seguono con attenzione gli sviluppi e vigilano affinché il pacchetto in mano a Ricucci finisca quantomeno in mani amiche. Uno sviluppo possibile della vicenda potrebbe essere anche una trattativa diretta tra Bpi e i membri del patto che sarebbero invece, secondo una fonte, poco propensi a trattare
direttamente con Ricucci.

"I membri del patto non hanno fretta e non vorrebbero trattare direttamente con Ricucci", spiega la fonte. Oggi il cda di Bpi si riunisce per indicare il nuovo direttore generale. Pier Francesco Saviotti sarebbe in pole position anche se non si possono escludere sorprese dell'ultimo minuto. La nomina del d.g. potrebbe dare una direzione più netta ai colloqui con Magiste sulla quota Rcs.

Tuttavia un'ulteriore impasse potrebbe venire dall'imminenza delle elezioni politiche, in calendario in primavera alla luce del fatto che il principale asset di Rcs è il Corriere della Sera, tra i più importanti quotidiani nazionali. "I soci del patto potrebbero decidere di aspettare le elezioni prima di prendere decisioni", dice la fonte.
 
Confcommercio:Bille',operazione via Lima corretta

ROMA (MF-DJ)--L'operazione immobiliare di via Lima "e' stata fatta ovviamente in modo corretto cioe' in modo perfettamente legale". Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Sergio Bille', sottolineando che "non si parla d'altro. Brutto affare, oscuro, si dice - mette in evidenza Bille' - anche perche' c'e' di mezzo un immobiliarista come Ricucci con tutto quel che segue". L'acquisto dell'immobile, ha aggiunto, e' stato fatto con Ricucci "perche' era un'ottima opportunita' per la Confederazione" e poi perche' lui ed altri imprenditori immobiliari, "hanno deciso di entrare nella nostra Confederazione". In merito alle polemiche sulla cifra pagata per l'immobile, Bille' ha spiegato che "se ho deciso di partire con le querele e' anche per questo: la perizia, infatti, e' stata regolarmente fatta e nei tempi e nei modi dovuti ed e' di tutta autorevolezza". "L'acquisto gia' adesso - ha proseguito - e' un buon investimento e quando la ristrutturazione sara' completata lo sara' ancora di piu'".
 
Mimmo '76 ha scritto:
ci ho creduto ed ho mantenuto
gioco il terno al lotto
.Azz. pensavo eri uscito l'altro giorno? :confused: :rolleyes:
Io mi sono fatto una sparatina e poi fuori.
L'avevo pure postato nell'altro tread. :mmmm:
 
IMPRESE: DE BENEDETTI, CIO' CHE E' UTILE A RICUCCI A CHI ALTRI E' UTILE?
Capri, 8 ott. - (Adnkronos) - ''Cio' che e' utile a Stefano Ricucci, a chi altri e' utile?''. Carlo De Benedetti sceglie di parafrasare lo storico presidente della General Motors che negli anni '50 amava ripetere ''cio' che e' utile per Gm e' utile per il paese e viceversa'', citata anche da Gianni Agnelli a proposito della Fiat, per indicare agli imprenditori di Confindustria riuniti a Capri quale tipo di finanza lui non apprezza: quella caratterizzata da operazioni dove ''manca ogni tipo di creazione di valore, dall'occupazione, alla ricerca, agli investimenti produttivi''. La platea del convegno concorda ed applaude.
 
Rcs: Ben Ammar, quota Ricucci non mi risulta in vendita

MILANO (MF-DJ)--"Non mi risulta che la quota di Ricucci sia in vendita. Lui non lo ha affermato ne' mi sembra che lo abbiano fatto le banche che hanno in pegno le azioni". Lo ha affermato il finanziere francese Tarak Ben Ammar spiegando che "nessuno ha ragione di comprare quei titoli. Chi -ha aggiunto- ha interesse di entrare in una societa' controllata dal patto di sindacato che controlla a sua volta oltre il 60% del capitale?". Ben Ammar, che nei mesi scorsi era stato indicato da rumors di mercato come possibile acquirente delle azioni di Ricucci, ha ribadito di non essere interessato alla Rcs sottolineando come "nessun gruppo straniero era interessato ad entrare in Rcs" in presenza di un patto "che si e' dimostrato molto solido".
Ricucci è in un MARE di MERD.A!!!!!!!!!!!!!!!!!!
;)
 
Steel Horse ha scritto:
Ricucci è in un MARE di MERD.A!!!!!!!!!!!!!!!!!!
;)


Sembrerebbe di si......
Comunque mi rimane ancora oscuro quale sia il motivo che ha spinto Ricucci a comprare il 21% delle azioni RCS....
Si sapeva da tempo che il patto era solido e che sarebbe stato difficile effettuare una qualsiasi scalata...mi rifiuto di pensare che uno investa 600 milioni di euro (benchè parte di essi derivati da plusvalenze su altri titoli).

Voglio dire : MA PER CHE ***** CI HA VOLUTO PROVARE?????

Saluti a tutti.
 
Negli ambienti finanziari milanesi circola una certa preoccupazione perché non si trova più il finanziere Ubaldo Livolsi. Stava lavorando per lanciare un’Opa sulla Rcs, per conto di Stefano Ricucci, ma adesso risulta introvabile.
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
 
Steel Horse ha scritto:
IMPRESE: DE BENEDETTI, CIO' CHE E' UTILE A RICUCCI A CHI ALTRI E' UTILE?
Capri, 8 ott. - (Adnkronos) - ''Cio' che e' utile a Stefano Ricucci, a chi altri e' utile?''. Carlo De Benedetti sceglie di parafrasare lo storico presidente della General Motors che negli anni '50 amava ripetere ''cio' che e' utile per Gm e' utile per il paese e viceversa'', citata anche da Gianni Agnelli a proposito della Fiat, per indicare agli imprenditori di Confindustria riuniti a Capri quale tipo di finanza lui non apprezza: quella caratterizzata da operazioni dove ''manca ogni tipo di creazione di valore, dall'occupazione, alla ricerca, agli investimenti produttivi''. La platea del convegno concorda ed applaude.

da ciò si capisce che solo il povero lapo era/è un pivello :o
 
"IL “PACCO” RICUCCI: NESSUNO LO COMPRA FINCHE’ I GIUDICI INDAGANO
Il palazzo che Stefano Ricucci sta ristrutturando a due passi da piazza del Popolo, è fasciato dalla pubblicità della Esso che dice: “c’è energia nel tuo motore?”. Lo slogan è appropriato perché tutti si chiedono come farà l’ex-odontotecnico a recuperare i 700 milioni di euro spesi per comprare le azioni RCS a 5,3 euro per azione. Se lo è chiesto ieri anche Peppino Turani in un articolo leggero come un soufflè che prendeva di mira i tentativi di Ubaldo Livolsi, finanziere e consulente di Ricucci, di trovare un compratore per quel “pacco”. Dov’è finito Livolsi?, nessuno lo sa, maramaldeggia Turani, “è letteralmente sparito… i soldi per quel pacco non li ha nessuno”. Non è vero. I soldi li hanno in molti, in Italia e all’estero, ma come si fa a comprare quando la magistratura sta indagando su Ricucci e c’è il rischio di un sequestro del “pacco”? Questo interrogativo Peppino Turani non se l’è posto, ma se il prezzo è sbagliato, la domanda è giusta."
 
C'è da notare che il credito rilasciato da BPI è rimborsabile secondo contratto entro gennaio 2006 inoltre sembrerebbe che gli avvocati di Ricucci sosterrebbero che il termine di una proroga della sospensione sarebbe scaduto il 1° ottobre.

Cmq entro la fine di questa settimana si conoscerà la posizione di Gronchi nei confronti di Ricucci, oltre all'esito della situazione giudiziaria.
 
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