Riscatto laurea parte seconda

domande per Anguss

1

Avendo pochi contributi ante 31.12.2015 ed avendo versato contributi in tre gestioni (dipendenti, separata, ex inpdap) ti risulta che:

"è possibile accedere alla pensione anticipata contributiva anche per chi ha contributi versati prima del 1 gennaio 1996 fruendo della facoltà di trasferire tutti i contributi nella gestione separata, che prevede calcolo contributivo. In questo caso i requisiti richiesti sono:

almeno 15 anni di contributi complessivi
almeno un mese di contribuzione accreditata in gestione separata
minimo una settimana di contributi ma meno di 18 anni, accreditati al 31 dicembre 1995
almeno 5 anni di contributi dopo il 1 gennaio 1996."

2

se così fosse, avendo versato ad oggi 200k di contributi dovrei arrivare a circa 320k per avere a 65 anni una pensione lorda di 5,245% di 320.000 ovvero euro 16.784 circa.
corretto?

3 con aliquota marginale del 41% il riscatto di 25.000 euro mi costerebbe circa 14.750. con il coefficiente di cui sopra incrementerei la pensione di 770 euro anno, con un tempo di rientro di 19 anni. non mi sembra per niente vantaggioso. giusto?

Quello che dici al punto 1 è corretto quindi hai i requisiti per esercitare l'opzione per il passaggio al calcolo contributivo e per "sbloccare" l'opzione dell'anticipata contributiva.
Colgo l'occasione che mi da la tua domanda, per nulla semplice come può apparire a prima vista, per fare una precisazione essenziale di carattere generale che riguarda la pensione anticipata contributiva.

L'anticipata contributiva nasce per i contributivi "puri".
Con questo termine si intendono i lavoratori che hanno versato il loro primo contributo dopo la fatidica data del 31/12/1995.
Per questi lavoratori l'iscrizione alla previdenza obbligatoria risulta quindi successiva a tale data.
Quelli che invece hanno versato il loro primo contributo prima di quella data sono da considerarsi nel sistema retributivo o misto.
Senza approfondire l'aspetto delle tipologie di sistema pensionistico quello che mi preme chiarire è che nel momento in cui un "misto", avendone i requisiti, fa richiesta di passaggio al calcolo contributivo non è detto che possa accedere alla pensione anticipata contributiva.
Non a caso si parla infatti di passaggio al "calcolo" contributivo e non al "sistema" o "regime" contributivo, c'è una bella differenza di termini che vado a spiegare.
Iniziamo col dire che lo scopo del passaggio al "calcolo" contributivo nasce tra le altre cose per agevolare quei lavoratori che trarrebbero vantaggio in termini di assegno pensionistico dal ricalcolo col contributivo (es. chi nel sistema misto ha visto i suoi versamenti essere importanti inizialmente per poi diminuire sensibilmente negli anni).
Un lavoratore "misto" che esercita l'opzione di calcolo contributivo con il solo scopo di poter accedere all'anticipata contributiva potrebbe commettere un grave errore.
Per accedere infatti all'anticipata contributiva, ossia per "sbloccarne" il diritto, il lavoratore "misto" che effettua il passaggio al calcolo contributivo deve aver maturato i requisiti per il passaggio entro il 31/12/2011.
In caso contrario otterrà il ricalcolo dell'assegno pensionistico con il metodo contributivo ma non potrà accedere all'anticipata contributiva anagrafica in quanto gli mancherebbe appunto il requisito temporale necessario per sbloccare questa opzione.
C'è però un'altra possibilità ed è proprio quella che vorrebbe sfruttare l'utente dm7.
Lo sblocco dell'anticipata contributiva per un misto che passa al calcolo contributivo si può ottenere anche se i requisiti non sono raggiunti alla data del 31/12/2011 a patto di aver versato almeno un mese nella gestione separata e di far convergere in tale gestione tutti i contributi da lavoratore dipendente e da lavoratore autonomo (cumulo gratuito).
Si può dire che questo importante aspetto potrebbe essere utilizzato come "escamotage" per far valere il diritto di accedere all'anticipata contributiva quindi è bene tenerlo presente.
Mi sono un pò dilungato ma ribadisco che quello che affermi al punto 1 è corretto.

Passiamo al punto 2.
Anche per questo punto quanto affermi è corretto ma con un paio di precisazioni.
La prima riguarda il calcolo del montante pensionistico che hai effettuato molto correttamente ma attenzione che quel calcolo è riferito ad una pensione che maturerebbe nel 2020.
Non so in che anno precisamente tu andrai in pensione ma quello che so per certo è che se non andrai in pensione quest'anno il coefficiente corretto da utilizzare non sarà quello di cui ti sei servito per il calcolo.
Presumibilmente potrebbe essere inferiore in quanto negli ultimi anni non ha fatto che decrescere.
E non dimenticare di tenere conto anche della rivalutazione del montante versato attraverso i coefficienti di capitalizzazione (anche quelli variabili di anno in anno).

Finiamo col punto 3.
Ti ringrazio di questa valutazione perchè mi dai modo, attraverso questi conteggi, di fare qualche utile riflessione.
Il tuo calcolo presenta due imprecisioni che vado ad illustrarti.
La prima ha a che fare con il computo della maturazione dell'assegno in quanto non ci va solo la cifra da te versata "ripulita" delle deduzioni ma tutto quello che hai versato, deduzione compresa.
Nel tuo montante infatti confluiranno 25k e non 25k meno la deduzione (utilizzo per semplicità i numeri da te citati).
Tanto per capirci, il montante si arricchisce di 25000€ (e su questo montante matura l'assegno) mentre le tue tasche si allegeriscono di 14750€.

La seconda ha a che fare con i calcoli per il rientro.
Attenzione che quando fai questo calcolo devi tener presente che quello che hai sborsato (14750€ nel tuo esempio) è netto mentre quello che ti matura è lordo.
Poco importa che la cifra maturata è bassa, sul tuo assegno pensionistico grava una tassazione che andrà a toccare anche quel surplus dovuto al contributo maturato per l'accredito da riscatto.
Non so se mi sono spiegato ma se potessimo valutare il solo surplus da riscatto ricadremmo in una no tax area e quindi netto=lordo.
Purtroppo così non è perchè la cifra maturata per i contributi da riscatto, per quanto piccola, si sommerà all'assegno pensionistico pre-esistente e, per quanto basso possa essere quest'ultimo, sarà gravato da tasse che colpiranno inesorabilmente anche quel piccolo surplus.
Spero di essere stato chiaro e passo dunque al calcolo.

Andando in pensione nel 2020 (tanto per utilizzare il coefficiente corretto) a 65 anni, un riscatto di 5 anni costa 26206€ circa.
A fronte di questo esborso l'assegno pensionistico sarà incrementato di circa 1374€ lordi annui.
Grazie alla tua deduzione sborserai effettivamente 15462€ circa.
I 1374€ lordi maturati andranno a sommarsi al tuo assegno pensionistico ma poichè in Italia si tassano le pensioni con le stesse aliquote degli stipendi dovremo considerare l'importo netto per valutare correttamente l'investimento fatto.
Ovviamente l'importo sarà tanto più tassato quanto più è alto l'assegno percepito.
Posizionandoci nell'aliquota irpef più bassa e senza considerare detrazioni varie per semplicità decurtiamo il surplus del 23%.
Questo vuol dire che di netto il tuo assegno sarà incrementato di circa 1056€ netti all'anno.
Il rientro dall'investimento avverrà quindi in 14.6 anni e dal mio punto di vista questo rientro non è conveniente.
Si conclude che il riscatto agevolato, se utilizzato al solo fine di aumentare il montante e senza considerazioni sull'anticipo pensionistico, non è mai conveniente anzi oserei dire che è una bella fregatura e la deduzione non è altro che uno specchietto per le allodole.
Tieni anche presente che tu hai ottenuto una deduzione alta (41%) sulla cifra investita, immagina se facessimo i conti su una deduzione del 23%...
A questo aggiungi che investire ora nel riscatto significa bloccare il capitale e rivalutarlo con indici molto bassi rispetto a quelli offerti da una forma di risparmio semplice come può essere un btp.
Quindi alla non convenienza si somma anche la perdita derivante dal mancato guadagno con la conseguenza che i tempi di rientro saranno ancora maggiori di quelli calcolati.
Se ne deduce che il riscatto agevolato, qualunque sia l'aliquota di deduzione a cui si ha diritto, va usato scientemente.
Può essere un ottimo strumento di supporto ma solo se ci sono i presupposti di un congruo anticipo pensionistico.
Spero di aver chiarito e di essere stato utile.
 
Ultima modifica:
Spero di aver chiarito e di essere stato utile.

ti ringrazio molto per la risposta completa e dettagliata, sei molto gentile.
ne approfitto per un ulteriore chiarimento.
c'è forse qualche aspetto del riscatto che potrebbe renderlo interessante in alcuni casi, ma magari mi sbaglio.
se io ho 15 anni di contribuzione e riscatto oggi 5 anni di laurea maturo così 20 anni di contribuzione, che è il minimo per la reversibilità della pensione in eventuale premorienza.
ciò significa che mia moglie/figli sono "assicurati" per i prossimi 5 anni.
unico dubbio se i 20 anni possono contenere contributi figurativi.
 
ti ringrazio molto per la risposta completa e dettagliata, sei molto gentile.
ne approfitto per un ulteriore chiarimento.
c'è forse qualche aspetto del riscatto che potrebbe renderlo interessante in alcuni casi, ma magari mi sbaglio.
se io ho 15 anni di contribuzione e riscatto oggi 5 anni di laurea maturo così 20 anni di contribuzione, che è il minimo per la reversibilità della pensione in eventuale premorienza.
ciò significa che mia moglie/figli sono "assicurati" per i prossimi 5 anni.
unico dubbio se i 20 anni possono contenere contributi figurativi.

Esiste la pensione di reversibilità e quella indiretta, entrambe rivolte ai superstiti.
La differenza è che la pensione di reversibilità è rivolta ai superstiti del soggetto che già percepiva una pensione mentre quella indiretta è riservata ai superstiti dei soggetti che non percepivano ancora un assegno pensionistico al momento del decesso.
Per la pensione indiretta il requisito generale è di avere maturato al momento del decesso un'anzianità contributiva di almeno 15 anni indipendentemente dal requisito anagrafico oppure 5 anni di cui almeno 3 maturati nel quinquennio antecedente la data del decesso.

I contributi da riscatto non sono da assimilare a contributi figurativi per cui sono utili a tutti gli effetti sia per il conseguimento del diritto che della misura di una qualsiasi tipologia di pensione.
 
Anguss...vorrei approfittare anche io della tua cortesia preparazione, posso..?
il mio progetto sarebbe quello di abbandonare il lavoro da medico del SSn ( per quanto ben retribuito e sicuro...ma sono ormai scoppiato!!) prima di lasciarci le penne...
Nel 2021 raggiungo i 20 anni di contributi versati e compio 56 anni.

Ora , considerato lo stipendio da medico dipendente , dovrei non avere problemi a raggiungere una pensione superiore a 2.8 volte la minima .
Diciamo che secondo dei calcolo a spanne dovrei maturare una pensione lorda di 22000/23000 annui, forse un 1500/1600 euro netti al mese.
A questo punto ti domando: se dovessi licenziarmi al compimento del 20 anno di contributi versati , ed aspettando per otto anni il compimento del 64esimo anno di età per cominciare a percepire la pensione ( in virtù dell adeguamento anagrafico per pensione contributiva anticipata) .. nel corso degli otto anni il mio montante contributivo continuerebbe a rivalutarsi , seppur di poco , secondo gli indici istat o verrebbe congelato??
Ed ancora ,il TFR , mi verrebbe rilasciato dopo due anni dal licenziamento o dovrei aspettare il 64 anno di età?
Grazie mille per la pazienza ..
 
Anguss...vorrei approfittare anche io della tua cortesia preparazione, posso..?
il mio progetto sarebbe quello di abbandonare il lavoro da medico del SSn ( per quanto ben retribuito e sicuro...ma sono ormai scoppiato!!) prima di lasciarci le penne...
Nel 2021 raggiungo i 20 anni di contributi versati e compio 56 anni.

Ora , considerato lo stipendio da medico dipendente , dovrei non avere problemi a raggiungere una pensione superiore a 2.8 volte la minima .
Diciamo che secondo dei calcolo a spanne dovrei maturare una pensione lorda di 22000/23000 annui, forse un 1500/1600 euro netti al mese.
A questo punto ti domando: se dovessi licenziarmi al compimento del 20 anno di contributi versati , ed aspettando per otto anni il compimento del 64esimo anno di età per cominciare a percepire la pensione ( in virtù dell adeguamento anagrafico per pensione contributiva anticipata) .. nel corso degli otto anni il mio montante contributivo continuerebbe a rivalutarsi , seppur di poco , secondo gli indici istat o verrebbe congelato??
Ed ancora ,il TFR , mi verrebbe rilasciato dopo due anni dal licenziamento o dovrei aspettare il 64 anno di età?
Grazie mille per la pazienza ..

Allora, faccio le mie considerazioni partendo dal presupposto che tu sia un contributivo puro.
Come hai evidenziato, potrai sbloccare l'anticipata contributiva nel 2021 quando avrai accumulato 20 anni di contributi e un montante che ti produca un assegno di almeno 2,8 volte l'ammontare dell'assegno sociale.
Attenzione però che in pensione anticipata contributiva ci vai a 64 anni solo se quest'età la compi nel 2021.
Tu però nel 2021 avrai "solo" 56 anni.
Gli adeguamenti anagrafici sono continui, ad oggi la prima finestra utile che potrai sfruttare per poter uscire con 20 anni di contributi
è nel 2030, quando avrai 65 anni.
In ogni caso cambia poco, dovrai attendere solo un anno in più rispetto al calcolo che avevi fatto per accedere all'anticipata contributiva.
Il montante contributivo nell'attesa si rivaluterà di anno in anno seguendo i coefficienti di capitalizzazione.
Per quanto riguarda il TFR per i dipendenti pubblici viene erogato (a meno di colpevoli ritardi) entro 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro nel caso di licenziamento volontario.
A patto chiaramente che tu non abbia versato il TFR in qualche forma di pensione intergrativa.
Tutto sommato sei in una situazione assolutamente accettabile dal punto di vista pensionistico e tieni presente che avresti anche la possibilità di raggiungere il traguardo dei 20 anni riscattando nel 2020 in maniera agevolata un anno di laurea e recuperando nel 2021 le deduzioni sul reddito dichiarato riferito al 2020.
Valuta tu, da parte mia ti auguro di poter ritrovare un pò di serenità.


Se qualcuno volesse esporre la sua situazione per valutazioni sulla convenienza o meno del riscatto mi scriva pure in privato fornendomi i dati essenziali in modo da poter fornire una risposta puntuale.
 
Grazie...gentilissimo Davvero
solo una cosa non m è chiara: io compirei 64 anni nel giugno 29. Ed avrei già versato almeno 20 anni di contributi..dici che devo aspettare qualche “ finestra” utile fino al compimento del 65 anno d età? Non avrei diritto a ricevere prima la mia pensione se soddisfo tutti e tre i requisiti della contributiva anticipata ( 64 anni+ 2,8 + 20 di contributi) ?
Ps : grazie di cuore per l augurio..
 
Grazie...gentilissimo Davvero
solo una cosa non m è chiara: io compirei 64 anni nel giugno 29. Ed avrei già versato almeno 20 anni di contributi..dici che devo aspettare qualche “ finestra” utile fino al compimento del 65 anno d età? Non avrei diritto a ricevere prima la mia pensione se soddisfo tutti e tre i requisiti della contributiva anticipata ( 64 anni+ 2,8 + 20 di contributi) ?
Ps : grazie di cuore per l augurio..

Purtroppo con gli ultimi aggiornamenti la pensione anticipata contributiva a 64 anni (dati per acquisiti gli altri due requisiti) è prevista solo fino al 2022 dopo di che la "finestra anagrafica" comincia a slittare in avanti.
Questo vuol dire che potranno accedere all'anticipata contributiva solo quelli che, avendone maturato il diritto, compiono 64 anni tra il 2020 e il 2022.
Già dal 2023 serviranno 64 anni e 3 mesi.
Nel giugno 2029 avrai 64 anni ma in quell'anno è prevista un'età minima per accedere all'anticipata contributiva di 65 anni.
Per questa ragione dovrai slittare di un anno e aspettare il 2030.
Nel 2030 resta fermo il requisito anagrafico dei 65 anni per cui alla data del tuo 65° compleanno potrai tagliare l'ambito traguardo.
Resta inteso che questi calcoli valgono oggi con le regole pensionistiche in essere.
 
Chiarissimo, grazie.
Quindi,stando così le cose, non avrebbe senso e non ne ricaverei alcun beneficio se anche volessi riscattare qualche anno di laurea,vero?
 
Chiarissimo, grazie.
Quindi,stando così le cose, non avrebbe senso e non ne ricaverei alcun beneficio se anche volessi riscattare qualche anno di laurea,vero?

Nella tua situazione il riscatto non servirebbe ad anticipare l'uscita.
Come ti ho detto però, se la tua intenzione è di raggiungere il traguardo dei 20 anni e poi fermarti, potresti pensare di riscattare un solo anno (o quello che manca al raggiungimento dei 20 anni) anticipando a subito lo stop che ti eri prefisso per il 2021.
 
Quello che dici è veramente molto strano, sei sicuro che la domanda è stata fatta per un riscatto agevolato di 5 anni?
Se confermi ti suggerisco di approfondire la cosa con l'INPS per capire cosa stai pagando e cosa ti sarà effettivamente riconosciuto.

Ciao anguss, ho qui le carte ricevute per posta. Riporto solo le parti più significative:

Codice:
Oggetto: RISCATTO LAUREA NELL'AGO (domanda del 01/11/2018)

L'importo dovuto è di €17.280,86.
Una volta effettuato il pagamento per intero, sulla posizione assicurativa nel periodo dal 01/11/2013 al 31/10/2018 sarà accreditata una contribuzione:

-utile per il diritto a pensione: 258 settimane.
-utile per la misura della pensione: 258 settimane.

Calcolo effettuato (sez B, contributivo):

Retribuzione degli ultimi 12 mesi o del minor periodo maturato precedenti la data della domanda: €10554,44
Aliquota 33%
Onere lordo €17280,86

Sezione detrazioni tutto vuoto a parte:
Abbattimento del 50%: NO.

Come puoi notare ho fatto fare la domanda non appena fosse stato possibile (laureata a luglio, non ha potuto fare la domanda prima del 01/11, data in cui già lavorava per cui forse l'importo poteva essere stato più basso). Saresti troppo gentile se potresti analizzare questa situazione, ti ringrazio
 
Ciao anguss, ho qui le carte ricevute per posta. Riporto solo le parti più significative:

Codice:
Oggetto: RISCATTO LAUREA NELL'AGO (domanda del 01/11/2018)

L'importo dovuto è di €17.280,86.
Una volta effettuato il pagamento per intero, sulla posizione assicurativa nel periodo dal 01/11/2013 al 31/10/2018 sarà accreditata una contribuzione:

-utile per il diritto a pensione: 258 settimane.
-utile per la misura della pensione: 258 settimane.

Calcolo effettuato (sez B, contributivo):

Retribuzione degli ultimi 12 mesi o del minor periodo maturato precedenti la data della domanda: €10554,44
Aliquota 33%
Onere lordo €17280,86

Sezione detrazioni tutto vuoto a parte:
Abbattimento del 50%: NO.

Come puoi notare ho fatto fare la domanda non appena fosse stato possibile (laureata a luglio, non ha potuto fare la domanda prima del 01/11, data in cui già lavorava per cui forse l'importo poteva essere stato più basso). Saresti troppo gentile se potresti analizzare questa situazione, ti ringrazio

Ciao Davide,
adesso ho capito, mi ero tratto in inganno perchè davo per scontato che tu avessi richiesto il riscatto agevolato.
Ma non è così e infatti il calcolo è stato effettuato nel regime contributivo puro senza considerare il così detto riscatto agevolato.
Si tratterebbe in pratica di un riscatto "normale" afferente al regime contributivo.

Vado a chiarire i termini generali del problema.
Quando si fa domanda di riscatto degli anni di laurea occorre valutare in che condizione lavorativa ci si trova.
Se si è inoccupati e non si è mai versato un solo contributo allora come base imponibile sarà utilizzata quella minima relativa alla categoria artigiani e commercianti che ammonta ad una cifra di 15953€ per l'anno 2020.
Ne segue che per un inoccupato senza un solo contributo versato per riscattare un anno di laurea nel 2020 serve il 33% di tale cifra ossia 5264,49€.
Stesso discorso per tutti quelli che al momento della domanda presentano un imponibile lordo annuo (calcolato sui 12 mesi predenti alla domanda o comunque sul minor periodo maturato) maggiore o uguale al minimo imponibile relativo agli artigiani e commercianti.
Anche per questi casi il riscatto agevolato farà riferimento alle cifre dette.
Se però al momento della domanda il lavoratore presenta un imponibile maturato inferiore a quello degli artigiani e commercianti allora pagherà relativamente a quest'ultimo.
L'imponibile minimo annuo per il riconoscimento di una annualità contributiva per il 2020 è di 10724€.
Questo vuol dire che tutti quelli che nel 2020 al momento della presentazione della domanda di riscatto di laurea presentano un reddito lordo annuo tra 10723€ (minimo per il riconoscimento di un'intera annualità) e 15953€ (minimo di riferimento per il riscatto agevolato) otterranno il calcolo dell'onere da versare col sistema contributivo calcolato sul loro reddito effettivo.
La tua ragazza deve per forza ricadere in questo range e quindi gli viene chiesto di pagare il 33% del suo reddito lordo annuo calcolato per ogni annualità di corso riscattata.
Tanto per capirci, se tu avessi fatto la domanda di riscatto prima che la tua ragazza avesse iniziato a lavorare avresti pagato 5264,49€ per ogni anno del corso di laurea riscattato (riscatto agevolato).
Ma visto che hai fatto domanda dopo che la tua ragazza ha versato il primo contributo il calcolo è stato fatto sul suo lordo annuo reale.
Stai tranquillo è tutto ok, la tua ragazza sta riscattando 5 anni con le regole generali del sistema contributivo.
 
Ultima modifica:
Grazie della risposta, troppo preciso! Quindi per lei è stato un bene avere un reddito così basso piuttosto che essere inoccupata..sembra un po' un controsenso che un inoccupato debba pagare di più di uno che ha fatto lavoretti durante la laurea.
Ho un'ultima domanda, di cui penso di sapere la risposta, ma chiedo per sicurezza. Con questo tipo di riscatto, al momento giusto, verrà tenuto conto dei 5 anni sia per l'età sia per il montante pensione, giusto?
 
Grazie della risposta, troppo preciso! Quindi per lei è stato un bene avere un reddito così basso piuttosto che essere inoccupata..sembra un po' un controsenso che un inoccupato debba pagare di più di uno che ha fatto lavoretti durante la laurea.
Ho un'ultima domanda, di cui penso di sapere la risposta, ma chiedo per sicurezza. Con questo tipo di riscatto, al momento giusto, verrà tenuto conto dei 5 anni sia per l'età sia per il montante pensione, giusto?

Il mondo pensionistico è pieno di paradossi.
Suggerisco alla tua ragazza di pagare a rate in maniera da poter beneficiare dell'intera deduzione fruendone un pò per volta.
Se invece pagasse ad esempio in rata unica non avrebbe il montante irpef sufficiente per poter beneficiare dell'intera deduzione in una volta sola.
La risposta alla tua domanda è affermativa, il riscatto che la tua ragazza sta effettuando contribuisce sia al diritto che al calcolo della pensione.
Attenzione che l'età anagrafica non c'entra nulla in questo caso, si parla di anzianità contributiva che è in relazione alle annualità contributive versate.
 
Ottimo! Grazie mille anguss, sei stato troppo gentile
 
Anguss posto che ho già scelto riscatto 5 anni di laurea rateizzando a 10 anni così massimizzo detrazione e posso uscire/interrompere quando voglio,
mi dai un tuo parere?
mia situazione:
- Anno 82
- Laurea 2001-2006
- iniziato a lavorare a 24 anni nel 2006
- Contributi utili: 696 settimane
- Pensione di vecchiaia stimata da sito inps: 01/09/2052
- Pensione anticipata stimata da sito inps: 01/10/2049

dai miei conti:
- se va bene, con carriera continuativa, ovviamente con le norme di oggi, dovrebbe consentirmi uscita anticipata puntando su numero anni minimi di contribuzione indipendentemente da età anagrafica, corretto?
- se va male, con carriera discontinua, avrò copertura dei buchi non lavorati, fino a 5 anni.

grazie del tuo parere
 
Anguss posto che ho già scelto riscatto 5 anni di laurea rateizzando a 10 anni così massimizzo detrazione e posso uscire/interrompere quando voglio,
mi dai un tuo parere?
mia situazione:
- Anno 82
- Laurea 2001-2006
- iniziato a lavorare a 24 anni nel 2006
- Contributi utili: 696 settimane
- Pensione di vecchiaia stimata da sito inps: 01/09/2052
- Pensione anticipata stimata da sito inps: 01/10/2049

dai miei conti:
- se va bene, con carriera continuativa, ovviamente con le norme di oggi, dovrebbe consentirmi uscita anticipata puntando su numero anni minimi di contribuzione indipendentemente da età anagrafica, corretto?
- se va male, con carriera discontinua, avrò copertura dei buchi non lavorati, fino a 5 anni.

grazie del tuo parere


Ciao,
le date di pensionamento effettive sono quelle calcolate dall'INPS che sono precise perchè tengono conto anche del mese di nascita.
Come giustamente dici, riscattando 5 anni di laurea potresti anticipare l'uscita e trovarti a maturare i requisiti contributivi nel 2046.
In quell'anno avrai maturato circa 39 anni e 4 mesi di contributi che sommati ai 5 anni riscattati porterebbero il totale a 44 anni e 4 mesi.
Ti serviranno solo ulteriori 3 mesi perchè nel 2046 l'anticipata contributiva scatta con 44 anni e 7 mesi di contribuzione accreditata.
In questo modo il riscatto ti farebbe anticipare l'uscita di circa 3 anni.
Nello scenario però in cui durante la tua carriera lavorativa dovessero crearsi buchi contributivi la pensione slitterà in avanti perchè se è vero che il riscatto potrebbe serivre a "coprire" i buchi che si creeranno è altrettanto vero che gli anni utilizzati per "coprire" non potranno più essere utilizzati per "anticipare".
Per capirci se tiri la coperta da una parte ti trovi scoperto dall'altra.
Se un domani ti dovessi trovare nella situazione di voler coprire eventuali buchi ma nello stesso tempo preservare la possibilità di anticipare l'uscita col riscatto di laurea secondo le date viste, dovresti ricorrere alla così detta pace contributiva.
Ossia riscattare i periodi scoperti pagandoli di tasca tua ma potendo fruire di una detrazione del 50% sull'importo pagato.
In tal modo non toccheresti gli anni di riscatto che resterebbero "integri" e ti preserverebbero la possibilità di anticipare l'uscita nei tempi evidenziati sopra.
Un ultimo aspetto, il riscatto di laurea ti permette una deduzione e non una detrazione, quindi abbatti il montante imponibile risparmiando di fatto una cifra percentuale sul versato pari alla tua aliquota irpef contributiva.
Il pagamento rateale è ottimo ma ha come controindicazione che nella malaugurata ipotesi non dovesse esserci montante irpef disponibile in futuro perderesti l'agevolazione.
 
Ciao,
le date di pensionamento effettive sono quelle calcolate dall'INPS che sono precise perchè tengono conto anche del mese di nascita.
Come giustamente dici, riscattando 5 anni di laurea potresti anticipare l'uscita e trovarti a maturare i requisiti contributivi nel 2046.
In quell'anno avrai maturato circa 39 anni e 4 mesi di contributi che sommati ai 5 anni riscattati porterebbero il totale a 44 anni e 4 mesi.
Ti serviranno solo ulteriori 3 mesi perchè nel 2046 l'anticipata contributiva scatta con 44 anni e 7 mesi di contribuzione accreditata.
In questo modo il riscatto ti farebbe anticipare l'uscita di circa 3 anni.
Nello scenario però in cui durante la tua carriera lavorativa dovessero crearsi buchi contributivi la pensione slitterà in avanti perchè se è vero che il riscatto potrebbe serivre a "coprire" i buchi che si creeranno è altrettanto vero che gli anni utilizzati per "coprire" non potranno più essere utilizzati per "anticipare".
Per capirci se tiri la coperta da una parte ti trovi scoperto dall'altra.
Se un domani ti dovessi trovare nella situazione di voler coprire eventuali buchi ma nello stesso tempo preservare la possibilità di anticipare l'uscita col riscatto di laurea secondo le date viste, dovresti ricorrere alla così detta pace contributiva.
Ossia riscattare i periodi scoperti pagandoli di tasca tua ma potendo fruire di una detrazione del 50% sull'importo pagato.
In tal modo non toccheresti gli anni di riscatto che resterebbero "integri" e ti preserverebbero la possibilità di anticipare l'uscita nei tempi evidenziati sopra.
Un ultimo aspetto, il riscatto di laurea ti permette una deduzione e non una detrazione, quindi abbatti il montante imponibile risparmiando di fatto una cifra percentuale sul versato pari alla tua aliquota irpef contributiva.
Il pagamento rateale è ottimo ma ha come controindicazione che nella malaugurata ipotesi non dovesse esserci montante irpef disponibile in futuro perderesti l'agevolazione.

grazie.
chiarissimo.
coincide con i miei conti: 3 anni di anticipo e mal che vada copro i buchi trovandomi quanto pagato sul futuro assegno pensionistico.
Su pace contributiva è un bel giochino in effetti, ovviamente sperando che sia sempre una norma applicabile anche in futuro se mai ne avrò bisogno.
Hai ragione sulla deduzione.
Per questo motivo ho rateizzato su 10 anni.
Sto anticipando i pagamenti delle rate mensili di anno in anno sugli anni in cui ho redditi che lo giustifichino.
Da sito Inps infatti si può fare.
Es. nel 2019 avevo già pagato anche le rate fino a giugno 2020 e già ora ho esaurito le rate 2020 e comincerò a pagare dal prossimo mese le rate 2021 così da scegliere dinamicamente quanto portare in deduzione di anno in anno.
ciao e grazie ancora
 
Ciao a tutti,
ho fatto simulazione di riscatto laurea di 5 anni sul sito Inps per un dipendente pubblico.
Il montante è di 35.500€ in 10 anni - riscatto "normale" no agevolato.
Tramite Pec ho chiesto di conoscere quale sarà l'incremento dell'assegno mensile a seguito di riscatto laurea.... e dopo tante peripezie mi hanno comunicato che l'inps non fa questo calcolo per i dipendenti pubblici.
sorgono spontanee 2 domande:
1) l'incremento mensile dell'assegno Inps è cosi esiguo (ipotizzo 20-30€ al mese) che se diffondessero questi dati nessuno più farebbe il riscatto?
2) per chi non ha iniziato a lavorare "presto" (tra 22 e 27 anni) il riscatto laurea non serve x andare in pensione prima? e quindi a cosa serve?
Grazie a chi risponderà
 
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