Buongiorno, ringrazio tutti per le utilissime informazioni che date ed in particolare anguss che apprezzo molto per chiarezza esaustività e grande conoscenza della materia utile a non cadere in scelte apparentemente vantaggiose ma che poi si rilevano penalizzanti.
Veramente una materia molto magmatica.
Sarei grato a anguss se potesse darmi una mano per la mia compagna che lavora da ormai tanti anni e che sta letteralmente “scoppiando”.
L’obiettivo è andare il prima possibile in pensione sempre che la riduzione dell’assegno sia coerente con l’anticipo del traguardo.
Situazione:
donna nata nel dicembre 1963
laurea 4 anni conseguita nel gennaio 1989
inizio lavoro dipendente settore privato ottobre 1989
Ral attuale (circa) 46.000
dal basso della mia “ignoranza” in materia le stavo suggerendo di verificare se rinunciando al sistema misto passando volontariamente al contributivo con conseguente riscatto agevolato di anni di laurea (quanti??) e con l’adesione all’opzione donna poteva “Liberarsi dal lavoro “ a breve (quando???).
Domanda nella domanda….. ma l’opzione donna è “permanente” (per quanto di permanente ci possa essere in questa materia) oppure è prevista a breve la scomparsa?
È una analisi che io non riesco a fare.
mi sembra di capire che con gli anni riscattati e l'opzione donna potrebbe a breve andare in pensione ma non riesco a trovare elementi per capire quanto l’assegno finale possa essere ridotto per l’adesione al contributivo puro rispetto al misto considerando che alla fine la partecipazione della parte retributiva sarebbe solo di 6 anni (correggetemi se sbaglio).
Vi ringrazio infinitamente se riuscirete a darmi qualche elemento in più.
Cercherò di aiutarti a fare la tua analisi.
Partiamo col dire che l'opzione donna non sarebbe applicabile al caso in esame perchè servono 58 anni di età e contemporaneamente 35 di contribuzione entro il 31/12/2019 e mancherebbero quindi entrambi i requisiti a quella data.
Analizziamo però le possibilità che ci sono dal punto di vista delle finestre pensionistiche disponibili.
Per esercitare l'opzione di calcolo contributivo è necessario avere i seguenti due requisiti:
1) avere meno di 18 anni di contributi al 31/12/1995
2) avere almeno 15 anni di contributi di cui almeno 5 ricadenti nel sistema contributivo (quindi successivi al 31/12/1995)
Alternativamente possono accedere a questa opzione anche le lavoratrici che hanno raggiunto i 57 anni di età e 35 di contribuzione al 31/12/2015.
Avendo questi requisiti si può accedere all'opzione di calcolo contributivo ma per godere anche dell'anticipata contributiva occorre aver maturato tali requisiti entro il 31/12/2011.
Da quello che hai scritto nel tuo caso ci saremmo perchè la tua compagna al 31/12/1995 avrebbe maturato circa 6 anni di contribuzione (quindi meno di 18) mentre al 31/12/2011 avrebbe maturato circa 22 anni di contribuzione di cui 16 ricadenti nel regime contributivo (ne servivano almeno 5).
Abbiamo quindi concluso che la tua compagna può esercitare l'opzione di calcolo contributivo potendo parimenti godere della possibilità di fruire dell'anticipata contributiva.
Occorre adesso capire se ricorrendo a questa opzione si riesce realmente ad anticipare la data di uscita e se risulti conveniente economicamente.
Cominciamo ad analizzare le finestre di uscita disponibili.
Per la pensione di vecchiaia contributiva la prima finestra utile sarebbe al compimento dei 68 anni e 1 mese di età e poichè i 68 anni vengono compiuti a dicembre 2031, si uscirà a gennaio 2032.
Per la pensione anticipata contributiva nel 2031 serviranno 42 anni e 5 mesi di contribuzione versata a qualsiasi titolo.
La tua compagna si troverà ad aver versato questi contributi nel marzo 2032 quindi da questo punto punto di vista scatterebbe prima la pensione di vecchiaia.
Riscattando però i 4 anni di laurea con il riscatto agevolato si ritroverebbe a fine 2027 con 42 anni di contributi totali versati (38+4).
In quell'anno servirebbero 42 anni e 1 mese per andare in anticipata contributiva e potrebbe quindi raggiungere il traguardo a 64 anni di età anagrafica.
Vediamo infine se riesce ad accedere all'anticipata contributiva con il solo requisito anagrafico.
Anagraficamente potrebbe sfruttare l'anticipata contributiva ad agosto/settembre del 2028 quando avrà compiuto 64 anni e 9 mesi, a patto di aver maturato un assegno di almeno 2,8 volte l'assegno sociale.
Questo assegno sicuramente ci sarà se facciamo i conti sulla ral attuale e a parer mio l'ha maturato già ad oggi.
In pratica senza riscattare nulla la tua compagna si ritroverebbe ad andare in pensione anticipata a 64 anni e 9 mesi "posticipando" di soli 8 mesi l'anticipo ottenuto col requisito contributivo e il riscatto.
A questo punto ti resta solo da valutare se 4 anni di riscatto agevolato (spesa netta di circa 13k€) sono giustificati da 8 mesi di anticipo sulla pensione.
Riassumendo:
Pensione di vecchiaia contributiva: 2032 a 68 anni e 1 mese di età
Pensione anticipata contributiva con riscatto di 4 anni: fine 2027 - inizio 2028 con 42 anni e 1 mese di contributi e 64 anni di età
Pensione anticipata contributiva anagrafica: ago/set 2028, a 64 anni e 9 mesi di età
Chiudiamo l'analisi vedendo velocemente cosa succederebbe rimanendo nel misto.
Semplicemente andrebbe in pensione anticipata a 64 anni nel 2027 con 42 anni e 1 mese di contribuzione ottenibili però riscattando i 4 anni di laurea nel sistema misto quindi con un importo molto maggiore del riscatto agevolato.
Ad occhio e croce saremo sui 60k€ per 4 anni di riscatto vista la ral per un esborso netto complessivo di circa 37,2k€.
In assenza di riscatto e restando nel misto la pensione maturerebbe ad inizio 2032 a 68 anni e 1 mese di età.
Qualche parola infine sulla convenienza economica del passaggio dal misto al calcolo contributivo.
Non è facile valutare questa convenienza perchè dipende da molteplici fattori.
Uno dei parametri fondamentali per effettuare la scelta di passare al calcolo contributivo è l'età di uscita prevista in quanto più avanti con l'età si esercita l'opzione maggiore sarà il "coefficiente di trasformazione" che serve a calcolare l'assegno pensionistico contributivo.
Questo coefficiente di trasformazione infatti varia di anno in anno e può anche decrescere negli anni, ma nell'ambito dello stesso anno aumenta con l'età.
Tanto per capirci nel 2020 un individuo che va in pensione a 63 anni con il calcolo contributivo ha un coefficiente di trasformazione di 4,932 mentre un altro individuo che accede allo stesso tipo di pensione a 66 anni sempre nel 2020 gode di un coefficiente di trasformazione di 5,245.
Non è poca la differenza in quanto ad esempio se entrambi accedono alla pensione con un montante contributivo ipotetico di 300k, il primo avrà un assegno di circa 1138€ mensili lorde mentre il secondo di 1250€.
C'è poi da prendere in considerazione la carriera retributiva, ossia i livelli di retribuzione percepiti nell'arco della carriera lavorativa, differenziando tra pre e post 31/12/1995.
Se i primi anni (pre '95) presentano retribuzioni elevate che sono poi andate a decrescere (ad esempio per discontinuità contributiva e/o periodi di fermo e cambio lavoro) il passaggio al calcolo contributivo può risultare un vantaggio perchè viene meno il "peso specifico" del calcolo retributivo che si basa essenzialmente sulla retribuzione degli ultimi anni lavorati.
Viceversa una carriera con stipendi che sono andati crescendo nel tempo raggiungendo cifre alte negli ultimi anni di carriera viene meglio valorizzata dal calcolo retributivo.
Dire quanto effettivamente si perda nel passaggio di calcolo dal misto al contributivo non è semplice e il calcolo andrebbe fatto con un consulente INPS che possa valutare esattamente l'estratto conto previdenziale dell'individuo.
Provo a fare solo qualche considerazione generale.
La tua compagna avrebbe circa 6 anni di versamenti nel regime retributivo e tendenzialmente la penalizzazione (ammesso che ci sia) non sarebbe troppo onerosa soprattutto se il reddito percepito in quei sei anni dovesse risultare non troppo lontano dai 46k€ di ral attuale.
Andando molto a spanne direi che 6 anni di retributivo con una ral media ad esempio di 30k€ annui impattano poco (probabilmente meno del 10%) su un calcolo interamente contributivo basato su quei 6 anni più i successivi 32 anni e più di contribuzione con una ral media di 46k€ annui.
Per le finestre pensionistiche hai quindi un'idea più precisa, per la convenienza del passaggio al calcolo contributivo hai qualche indicazione di massima.