RISCHIO SPREAD a 400 entro fine anno. L'allarme di Bank of America

In merito al ritorno alla lira,la fine del Venezuela la escluderei proprio anche in caso di ritorno alla lira;la nostra nazione ha un'economia ben sviluppata

Be', non raggiungeremmo certo un'inflazione del 1.000.000% come in Venezuela, ma a due cifre è molto probabile.

Per il resto parlare di "effetto di breve" in caso di uscita dell'italia dall'€ e ritorno alla lira (fantafinanza) è un'idiozia.

Siamo d'accordo, ma chi fa proselitismo per l'uscita dall'Euro non è un fattorino o un impiegato alla Lega, è la sua mente economica, il consigliere di Salvini, il presidente della Commissione Bilancio della Camera... :yes:

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"La mia speranza è che l'euro salti per aria, e si volti finalmente pagina. Nel contratto di governo non è contemplata l'uscita dall'euro, soluzione che io continuo a ritenere preferibile. Dato che non posso fare funzionare le cose come voglio io, cerco almeno di indicare una via che ci permetta di restare nella moneta unica in una maniera decente".

Claudio Borghi senza veli sul Foglio: "La mia speranza e che l'euro salti per aria"

Con dichiarazioni come queste, c’è speranza che lo spread torni a dimezzarsi con il recupero di 50 miliardi di perdite subiti dai BTp o è più verosimile raggiunga vette inesplorate?.... :mmmm:
 
Be', non raggiungeremmo certo un'inflazione del 1.000.000% come in Venezuela, ma a due cifre è molto probabile.

Il Venezuela ha raggiunto quel tasso di inflazione perchè ha avuto la brillante idea di stampar moneta per pagare debiti dell'amministrazione e mettendo in circolo più denaro rispetto al reale valore dell'economia.L'Italia ha sperimentato per molti anni inflazione a due cifre e le cose son andate avanti ugualmente con crescita tra l'altro sostenuta.Il problema più grave è quello attuale con inflazione molto bassa a causa della scarsità di domanda ed economia che non cresce.
 
NEWS
21/08/18 14:59

Vontobel AM: perche'' gli investitori evitano il debito pubblico italiano? - PAROLA AL MERCATO

di Mondher Bettaieb * (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 21 ago - Gli investitori temono che il bilancio italiano 2019 possa causare una violazione degli orientamenti comunitari sul deficit del 3% e questo sarebbe in netto contrasto con il precedente bilancio del governo italiano che prevedeva un disavanzo dello 0,8%. A nostro avviso, un deficit dello 0,8% sarebbe stato ragionevole e avrebbe consentito una graduale riduzione del debito

Perche' l'Italia non ha ancora riconquistato la fiducia degli investitori? I due vicepresidenti Luigi di Maio e Matteo Salvini continuano la loro campagna elettorale invece di governare. Se cercheranno di mantenere le loro promesse elettorali che comprendono tra le altre cose sgravi fiscali, l'introduzione di redditi di base e l'eliminazione degli aumenti dell'Iva, potrebbe verificarsi una violazione delle linee guida comunitarie in materia di disavanzo del 3%

Cosa sarebbe necessario a tal fine? Siamo gia' all'apice di un ritorno di fiducia degli investitori in Italia. Il presidente Mattarella ha nominato un ministro delle Finanze conservatore, Giovanni Tria, che auspica un bilancio che porti il paese a un deficit dell'1,5-1,7% (ben al di sotto della regola del 3% per l'UE). Questo darebbe al Governo circa 12 miliardi di euro all'anno in piu' da spendere. Un totale di circa 60 miliardi di euro per i cinque anni di mandato del governo non e' male. Pertanto, ci attendiamo un deficit di bilancio di circa l'1,6%

E' importante notare che esiste un'ulteriore garanzia che dovrebbe sostenere la fiducia degli investitori. Il Presidente deve approvare il bilancio e Mattarella ha dichiarato pubblicamente che non firmera' un bilancio che metta a repentaglio la stabilita' finanziaria del paese, come senza dubbio farebbe una violazione della regola del 3% della Commissione Europea
 
Ero rimasto alle comiche di Mr. B nel 2011 (siamo in pieno boom economico) :asd:, ora c'è chi lo supera. Da una parte, i luminari prof. Borghi & Savona ogni giorno si sperticano per dirci che fuori dell'Euro i nostri problemi sarebbero solo un ricordo, dall'altra pensano di ricorrere a Putin perchè sorregga il nostro debito monstre i cui titoli sono stati falcidiati per 50 miliardi anche grazie ai loro arguti interventi... uno spasso... :D

Italia sotto attacco speculativo, Savona guarda a Russia in assenza aiuti Bce - FinanzaOnline
 
Ero rimasto alle comiche di Mr. B nel 2011 (siamo in pieno boom economico) :asd:, ora c'è chi lo supera. Da una parte, i luminari prof. Borghi & Savona ogni giorno si sperticano per dirci che fuori dell'Euro i nostri problemi sarebbero solo un ricordo, dall'altra pensano di ricorrere a Putin perchè sorregga il nostro debito monstre i cui titoli sono stati falcidiati per 50 miliardi anche grazie ai loro arguti interventi... uno spasso... :D

Italia sotto attacco speculativo, Savona guarda a Russia in assenza aiuti Bce - FinanzaOnline

Sembra di essere alle comiche..
Purtroppo per noi è la realtà e ciò che ci aspetterà in futuro...
 
Sembra di essere alle comiche..
Purtroppo per noi è la realtà e ciò che ci aspetterà in futuro...

Un buon motivo per comprare BTP a ottobre quando saranno botte sui nostri titoli,anche se non penso si andrà verso una situazione stile 2011...
sicuramente ci sarà tanta tanta volatilità e tassi sui nostri titoli molto interessanti; già un decennale al 5/6% (quindi spread a 400/500) sarebbe ottimo da comprare e portare a scadenza.
 
Un buon motivo per comprare BTP a ottobre quando saranno botte sui nostri titoli,anche se non penso si andrà verso una situazione stile 2011...
sicuramente ci sarà tanta tanta volatilità e tassi sui nostri titoli molto interessanti; già un decennale al 5/6% (quindi spread a 400/500) sarebbe ottimo da comprare e portare a scadenza.


forse,

ma sarebbe controindicato per i cardiopatici
 
Buonasera,
scusate l'ignoranza. Investire in ETF area euro + ETF area America o world..come risentirebbero questi ETF se l'Italia uscisse dall'euro? Potrebbe essere una valida soluzione per mantenere il capitale investito in prodotti non italiani?

Grazie
 
Un buon motivo per comprare BTP a ottobre quando saranno botte sui nostri titoli,anche se non penso si andrà verso una situazione stile 2011...

Nel 2011 la Bce non interveniva con il Qe; il governo Berlusconi perdeva la maggioranza e se ne formava un’altra pronta a votare un esecutivo tecnico presieduto dal prof. Monti. La situazione di oggi potrebbe avere un’evoluzione anche peggiore del novembre 2011. Pur tra mille contrasti, non si profila nessuna crisi di governo; da una parte i grillini - perlopiù giovani debuttanti senza esperienza e sopratutto senza mestiere - sono disposti a votare qualsiasi provvedimento di spesa pur di mantenere la poltrona fino al 2023. Dopo la fine del Qe e dopo un eventuale probabile declassamento a junk da parte delle agenzie, lo spread potrebbe sfondare la fatidica quota 575 del novembre 2011; a quel punto il debito sarebbe difficilmente sostenibile. C’è però un ultimo baluardo a difesa delle spese pazze che fanno decollare lo spread: la Corte dei Conti... speriamo bene... ;)

scusate l'ignoranza. Investire in ETF area euro + ETF area America o world..come risentirebbero questi ETF se l'Italia uscisse dall'euro? Potrebbe essere una valida soluzione per mantenere il capitale investito in prodotti non italiani?

L'evento, anche se del tutto improbabile, deprezzerebbe ogni strumento quotato in euro rispetto ad altri in valute-rifugio come il USD o il CHF. Ad oggi comunque, è un'ipotesi alquanto remota.


 
se lo spread come si prevede dovvesse tornare a salire smil 2011 sarò pronta ad acquistare BTP
è IMPOSSIBILE che lo stato italiano fallisca, non solo per caos finanziario che si verrebbe a creare in europa e non solo
ma in primis perchè prima di un tale fallimento, ci spolperebbero del nostro ammontare di liquidità in mano ai privati cittadini italiani.
che siano tasse, che sia prelievo forzoso dai c/c, o altre fantasiose forme di prelievo!

anzi a dirla tutta gia a un superamentoi dello spread di 300 punti base inizio ad acquistare
 
Miss, purtroppo nulla è impossibile; limitiamoci a dire che il default di un paese fondatore dell’Unione con un peso economico di circa il 15%, è assai improbabile, almeno senza coinvolgere l’intera area euro. Per non citare tutte le altre istituzioni che sorreggono il nostro debito come banche, assicurazioni, fondi pensione, gestioni del risparmio, che rimarrebbero anch’esse pesantemente dissestate se non peggio.

Il punto è che il debito continua a salire, sostenerlo senza una robusta crescita diventa sempre più gravoso e di conseguenza chi ci presta l’ormai famoso miliardo al giorno per pagare stipendi e pensioni, pretenderà garanzie e tassi più alti, a maggior ragione se l’esecutivo di turno per compiacere il proprio elettorato si dà alle spese pazze. Ma potrebbe anche darsi che inaspettatamente il ciclo economico positivo dell’eurozona si avvii verso la fine, inizi una nuova fase recessiva e a quel punto Draghi, o il suo sucessore, sarebbe costretto ad avviare un nuovo Qe a tempo indeterminato, Japan-style. Purtroppo c’è sempre più gente poco informata che spinge verso la disgregazione dell’Unione, come se competere con i nuovi giganti dell’economia mondiale fosse una passeggiata...
 
MOODY'S (PER ORA) ABBASSA LE STIME DI CRESCITA DEL PIL ITALIANO

Le previsioni dell'agenzia di rating sul Pil: si passa dal +1,5% al +1,2% per il 2018 e dal +1,2% al +1,1% per il 2019

Moody's ha abbassato le sue stime di crescita del Pil italiano dall'1,5% all'1,2% per il 2018 e dall'1,2% all'1,1% per il 2019 alla luce della "forza inferiore alle attese" manifestata dall'economia nel secondo trimestre del 2018.

Per Moody's, si legge nell'aggiornamento del suo 'Global macro outlook', l'economia globale "resta solida" ma potrebbe aver raggiunto "il suo picco" anche perché "le tensioni commerciali degli Usa con la Cina peggioreranno quest'anno, pesando sulla crescita globale nel 2019".

Moody's abbassa le stime di crescita del Pil italiano
 
Miss, purtroppo nulla è impossibile; limitiamoci a dire che il default di un paese fondatore dell’Unione con un peso economico di circa il 15%, è assai improbabile, almeno senza coinvolgere l’intera area euro. Per non citare tutte le altre istituzioni che sorreggono il nostro debito come banche, assicurazioni, fondi pensione, gestioni del risparmio, che rimarrebbero anch’esse pesantemente dissestate se non peggio.

Il punto è che il debito continua a salire, sostenerlo senza una robusta crescita diventa sempre più gravoso e di conseguenza chi ci presta l’ormai famoso miliardo al giorno per pagare stipendi e pensioni, pretenderà garanzie e tassi più alti, a maggior ragione se l’esecutivo di turno per compiacere il proprio elettorato si dà alle spese pazze. Ma potrebbe anche darsi che inaspettatamente il ciclo economico positivo dell’eurozona si avvii verso la fine, inizi una nuova fase recessiva e a quel punto Draghi, o il suo sucessore, sarebbe costretto ad avviare un nuovo Qe a tempo indeterminato, Japan-style. Purtroppo c’è sempre più gente poco informata che spinge verso la disgregazione dell’Unione, come se competere con i nuovi giganti dell’economia mondiale fosse una passeggiata...

Il nostro debito è quasi per il 70% circa in mano a istituzioni italiane,banche per lo più; gran parte della parte restante è detenuto da stranieri ma denominato in euro ciò significa che la banca centrale europea può comprare illlimitatamente tutti i titoli che vuole stampando euro...ergo lo Stato Italiano non può fallire a meno che non ci sia una volontà politica per far si che fallisca.

L'unico rischio concreto è che la Banca Centrale per intervenire richieda in cambio un nuovo piano di lacrime e sangue come nel 2011; ne consegue che eventi di quel tipo sono grandi occasioni di acquisto.
 
se lo spread come si prevede dovvesse tornare a salire smil 2011 sarò pronta ad acquistare BTP
è IMPOSSIBILE che lo stato italiano fallisca, non solo per caos finanziario che si verrebbe a creare in europa e non solo
ma in primis perchè prima di un tale fallimento, ci spolperebbero del nostro ammontare di liquidità in mano ai privati cittadini italiani.
che siano tasse, che sia prelievo forzoso dai c/c, o altre fantasiose forme di prelievo!

anzi a dirla tutta gia a un superamentoi dello spread di 300 punti base inizio ad acquistare

Si concordo,anche se per l'acquisto aspetterei i giorni appena precedenti il varo della manovra.
Secondo me tutta questa preoccupazione per lo sforamento del deficit si rivelerà infondata perchè quanto promesso in campagna elettorale verrà spalmato in più anni.
Mattarella ha poi già detto che non firmerà una manovra fortemente a deficit e lo stesso di Maio ha rassicurato sul fatto che l'obiettivo è la riduzione del debito; l'unico che potrebbe far del casino è Salvini.
 
imho sara un crescendo da qui a pochi giorni prima della manovra
e al momento penso di entrare a scaglioni...vediamo
 
Il nostro debito è quasi per il 70% circa in mano a istituzioni italiane,banche per lo più; gran parte della parte restante è detenuto da stranieri ma denominato in euro ciò significa che la banca centrale europea può comprare illlimitatamente tutti i titoli che vuole stampando euro...ergo lo Stato Italiano non può fallire a meno che non ci sia una volontà politica per far si che fallisca.

L'unico rischio concreto è che la Banca Centrale per intervenire richieda in cambio un nuovo piano di lacrime e sangue come nel 2011; ne consegue che eventi di quel tipo sono grandi occasioni di acquisto.


Ancora con questa storia ?

- La monetizzazione del debito da parte della BCE è impedita dai trattati
- La BCE non compra i Btp per coprire a prescindere le malefatte dei politici che vogliono lo spendi e spandi per ottenere consenso elettorale (che poi neanche funziona visto come è finito renzi)
- Gli altri paesi dell'Unione Monetaria sono contrari e sono ancora più contrari ad un intervento nei confronti di un solo paese
- La BCE non è comandata dai politici (per fortuna non siamo in turchia)

Di cosa stiamo parlando ?
 
lo stesso di Maio ha rassicurato sul fatto che l'obiettivo è la riduzione del debito

Obiettivo riduzione del debito?... :mmmm:


  • avvio RdC;
  • avvio flat tax;
  • revisione legge Fornero;
  • abolizione aumento Iva;
  • creazione fondo per abbattere rette asili;
  • proroga bonus acquisto mobili e vari;
  • varo legge cedolare secca sui negozi;
  • legge per compensazione tra debiti e crediti della P.A.;
  • aumento assegni per invalidi;
  • creazione fondo per rimborsare i risparmiatori...........

Quali conclusioni dovrebbe trarre un investitore in tds con prossima fine del Qe, del mandato di Draghi e con il fiato sul collo delle agenzie di rating?... :mmmm:

Moody's vede solo nero per l'Italia e infiamma lo spread, mercato fiuta odore di downgrade - FinanzaOnline
 
Tutto terrorismo mediatico!!!!KO!
 
Nessuno ipotizza un default italia, ma una ristrutturazione concordata e coordinata con la ue diventa sempre più probabile
 
IL MINISTRO PAOLO SAVONA, METTE LE MANI AVANTI SU QUELLO CHE POTRÀ ACCADERE NELLE PROSSIME SETTIMANE, QUANDO IL GOVERNO PRESENTERÀ UNA MANOVRA FINANZIARIA CHE POTREBBE INNESCARE FORTISSIME RIPERCUSSIONI SUI MERCATI

Nicola Lillo per “la Stampa”

C'è la possibilità che si scateni una speculazione finanziaria. Per colpa degli italiani o del governo?Non mi interessa, ma l' evento può accadere». Ai timori del sottosegretario a Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti, si sommano ora quelli di Paolo Savona, il ministro degli Affari europei, che per la prima volta dalla sua ribalta nazionale - col veto del Capo dello Stato sul suo nome per il ministero dell' Economia - parla liberamente in un incontro pubblico.

Nella piazzetta di Porto Cervo, nella sua Sardegna, il professore mette in guardia da quello che potrà accadere nelle prossime settimane, quando il governo presenterà una manovra finanziaria che potrebbe avere forti ripercussioni sui mercati. Se Lega e Cinque Stelle dovessero mettere in cantiere misure costosissime, come il reddito di cittadinanza e la flat tax, lo spread potrebbe infatti schizzare pericolosamente all' insù. «Il governo si deve preparare e trovare una soluzione - spiega il ministro - Sono andato a parlare di questo con Mario Draghi e con altri, non con i russi. Ora il ministro Tria è in Cina per discutere. Un governo serio cerca di parare questa eventualità». Che, a dire il vero, scaturirebbe al contrario proprio dalle scelte economiche dell' esecutivo.

C'è grossa attesa in vista della manovra e Savona spiega che il suo governo «rispetterà i parametri, ma finché sarà possibile». Per lui infatti il 4 marzo «c' è stata una rivoluzione» e sta ora a Bruxelles riconoscere la realtà dei fatti e dare margini di manovra alle pretese giallo-verdi. Il ministro - intervistato da Bruno Vespa - non si risparmia neppure sull' ormai famoso «piano B», il progetto per uscire dall' euro nel caso in cui situazioni esterne lo imponessero.

«Il piano B lo hanno tutti gli Stati, anche la Germania, nonostante le smentite della Merkel. Perché scandalizzarsi?». Ma una cosa è averlo, «un' altra è pensare che serva uscire dall' euro. Io non sono un folle», tiene a precisare. Il filo rosso del discorso di Savona comunque è quello degli investimenti, il suo pallino. Il professore sardo ha infatti proposto un piano da 50 miliardi. Un modo, a detta sua, per portare la crescita del Pil fino al 2%, liberando importanti spazi di bilancio.

«Inizialmente parlavo in generale di investimenti, poi quando ho visto che per quelli pubblici ci sono difficoltà, mi sono informato con aziende come Eni e Terna», che per Savona avrebbero nei loro piani un totale di 34 miliardi di investimenti privati, che potrebbero spingere la crescita dal 2019. «Dal punto di vista tecnico è possibile e perciò mi impegno ancora», assicura. Il problema è che questa massa di investimenti - come fa notare l' economista Mario Seminerio - è relativa a piani pluriennali e include peraltro i costi operativi. Il progetto quindi rischia già di sgonfiarsi.

f/
 
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