Pubblicato il 28/11/2017
Ultima modifica il 28/11/2017 alle ore 21:32
ANTONELLA MARIOTTI
ALESSANDRIA
«Tornerò ad Alessandria, tornerò sempre per vedere come stanno andando le cose». Matteo Salvini l eader della Lega al Dopolavoro ferroviario arriva intorno alle 17 di martedì per parlare di autonomia del Piemonte e elezioni , e non risparmia stoccate alla sinistra come sempre «Renzi parla di Facebook di fake news noi parliamo di cose reali, dei problemi delle persone» ma ne ha anche per gli alleati di destra «noi siamo persone serie e non cambiamo un candidato premier al giorno, alla fine delle elezioni ce ne saranno tanti come una squadra di calcio. Ma fare il governo non è come scegliere i giocatori del Milan».
Durante l’incontro con i giornalisti è tornato anche sull Ius soli «se fosse stato approvato gli stupratori di Rimini sarebbero stati cittadini italiani». Ma veramente lo Isu soli è per quei bambini figli di genitori stranieri ma nati qui: «Lo Ius soli non è una priorità per l’Italia, diamo la cittadinanza a 18 anni, quando si può capire cosa vuol dire essere italiani».
Insomma i temi soliti delle «Salviniadi» come qualcuno le ha chiamate in città, ma se all'inizio della serata l’accoglienza sembrava tiepida verso le 18 la sala del Dopolavoro ferroviario di è riempita e molti sono rimasti in piedi. Tra questi non solo esponenti del centrodestra che appoggiano il «Comitato promotore del referendum per l’autoniam del Piemonte» voluto da Riccardo Molinari, assessore al Comune di Alessandria e segretario nazionale della Lega nord Piemont. Molinari ha parlato di tasse, il tema caro ai leghisti: quelle che non dovrebbero andare a Roma ma dovrebbero rimanere nei confini delle regioni come chiedono Veneto e Lombardia.