Sbarchi di migranti e Governo Meloni [treddo unico] Cap.4

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Metti anche quelli del 2011, o del 2015 o del 2016, 2017 ...tipo quando governava la sinistra. Si parla di anno in anno dei risultati.
Il 2023, (non il 2022)..... ha fatto schifo? Vero ...se ne e' parlato a lungo.....mica e' colpa della Meloni pero' se in Tunisia e' scoppiata la crisi .
Adesso va un po' meglio......si spera solo che continui. A me poi che li fermi la Meloni o Pinco Pallino interessa poco,
basta che li fermino o cmq che rallentino fortemente gli sbarchi :rolleyes:
Vabbe' ma li metti 'sti dati o no?
O metti solo quelli che ti piacciono?
Perche' l'ultima volta che ho controllato siamo attorno al x2 sul 2022.
 
Vabbe' ma li metti 'sti dati o no?
O metti solo quelli che ti piacciono?
Perche' l'ultima volta che ho controllato siamo attorno al x2 sul 2022.
I dati li trovi sul cruscotto sbarchi....fai click sopra e ti vai a vedere gli anni precedenti....... dai che ce la fai......non e' così difficile. E poi fino a fine ottobre 2022 non c'era la Meloni al governo. :rolleyes:
 
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I dati li trovi sul cruscotto sbarchi....fai click sopra e ti vai a vedere gli anni precedenti....... dai che ce la fai......non e' così difficile. E poi fino a fine ottobre 2022 non c'era la Meloni al governo. :rolleyes:
Ehm, appunto? :D :D
Se guardi i dati da quando governa la Meloni sono:
- 2023 disastroso.
- 2024 meno del 2023 (so far) pero' sempre IL DOPPIO DEL 2022.

Il punto mio e' esattamente che non hai messo tutti i dati, dicendo che la situazione "e' migliorata" (immagino per merito della Meloni nella tua testa?).
Nella realtà i numeri dicono che gli sbarchi ora sono il doppio dell'ultimo governo Draghi e comunque il trend non e' in discesa, e' in discesa solo rispetto all'anno scorso.
Se si guadano i numeri, il governo Meloni e' stato un disastro sugli sbarchi, dai che lo sai anche tu...
 
Ehm, appunto? :D :D
Se guardi i dati da quando governa la Meloni sono:
- 2023 disastroso.
- 2024 meno del 2023 (so far) pero' sempre IL DOPPIO DEL 2022.

Il punto mio e' esattamente che non hai messo tutti i dati, dicendo che la situazione "e' migliorata" (immagino per merito della Meloni nella tua testa?).
Nella realtà i numeri dicono che gli sbarchi ora sono il doppio dell'ultimo governo Draghi e comunque il trend non e' in discesa, e' in discesa solo rispetto all'anno scorso.
Se si guadano i numeri, il governo Meloni e' stato un disastro sugli sbarchi, dai che lo sai anche tu...
Ma infatti il discorso esatto e' questo....nel 2023 gli sbarchi sono stati un disastro con la crisi tunisina poi la Meloni ci ha messo una pezza....ma ci vuole tempo, colloqui, incontri, soldi...etc. Nessuno ha la bacchetta magica.....
Nel 2022 governava Draghi ma non c'era la crisi tunisina. Nel 2023 erano tunisini soprattutto.
Negli 2015, 2016 e 2017 c'era la tremenda crisi libica.....e ne sono arrivati a centinaia di migliaia di subsahariani perche' le coste libiche erano indifese.
Se domani dovesse scoppiare una crisi in Algeria o in Egitto, ad esempio, gli sbarchi aumenterebbero a dismisura.....questo devi capire.... Per questo e' un rischio anche la crisi palestinese a Gaza, migliaia entrerebbero in Egitto e poi in Libia........tocchiamo ferro.....:rolleyes:
 
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Meloni chiama in causa Schlein sui migranti: “Noi siamo per combattere schiavisti, da lei serve parola chiara”​

"La sinistra non ha alcuna soluzione da proporre sul tema delle migrazioni, o più semplicemente non hanno il coraggio di dire qual è la soluzione per loro, l'accoglienza indiscriminata di chiunque voglia arrivare in Italia, in Europa, con grande soddisfazione di schiavisti e criminali che lucrano sui disperati”. Giorgia Meloni attacca sul tema dei migranti. E si rivolge alla sinistra e a Elly Schlein: “Ci dicano, in Italia e in Europa, dove vogliono stare: ci dicano se vogliono stare con noi dalla parte della legalità e dalla parte di chi combatte i nuovi schiavisti, o se vogliono stare dalla parte dell'immigrazione illegale di massa che fa la fortuna di quelle reti criminali. Lo chiedo in particolare alla segretaria del Pd, Elly Schlein, serve su questo una parola chiara". E contesta: “Gli rimane fondamentalmente solo di tentare di smontare ogni soluzione strutturale che tentiamo di mettere in campo su questo tema. Lo hanno fatto i loro parlamentari in Europa con l'accordo con la Tunisia e l'Egitto, lo fanno i loro giornalisti in Albania contro i centri che stiamo aprendo, lo fanno alcuni giudici militanti in Italia contro le norme per rimpatriare più velocemente chi non ha diritto a stare in Italia e in Europa”.
 
Per il blocco navale: scrivi Giorgia

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chi di migranti e Governo Meloni [treddo unico] Cap.4 | Pagina 3 - Forum di FinanzaOnLine
 
Si passa da 15 a 21 Paesi di origine sicuri
Bangladesh ed Egitto entrano nella lista dei Paesi sicuri per i rimpatri
ento della lista nella Gazzetta, il decreto aggiunge sei Paesi di origine ritenuti sicuri, dove il rimpatrio diventa più semplice. Sono: Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka.
Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka entrano nella lista dei Paesi di origine sicuri, relativamente alla valutazione delle domande di protezione internazionale, e verso i quali diventa dunque più semplice la procedura dei rimpatri. In Gazzetta Ufficiale è pubblicato il decreto del Ministero degli esteri con l'aggiornamento periodico (comunicato alla Commissione Ue) della lista di nazioni extraeuropee considerate sicure, sulla base dei rispettivi ordinamenti giuridici, dell'applicazione della legge all'interno di un sistema democratico e della situazione politica generale.
l decreto, adottato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani di concerto con quello dell'Interno Matteo Piantedosi e quello della Giustizia Carlo Nordio, stabilisce quindi che ad oggi sono 21 i Paesi di origine considerati sicuri. L'elenco è aggiornato periodicamente per legge e vengono comunicate alla Commissione europea le modifiche apportate.
Bangladesh ed Egitto entrano nella lista dei Paesi sicuri per i rimpatri
 

Corte di Belfast, il piano Ruanda inapplicabile in Nord Irlanda​

L’Alta Corte di Belfast ha dichiarato in prima istanza inapplicabile per l’Irlanda del Nord la legge attuativa del piano Ruanda voluta fortemente dal governo conservatore per trasferire nel Paese africano a scopo dissuasivo i migranti irregolari e clandestini. Il giudice Michael Humphreys ha accolto il ricorso legale presentato dalla Commissione per i diritti umani dell’Irlanda del Nord (Nihrc), secondo cui il provvedimento di recente approvazione da parte del Parlamento d Westminster, l’Illegal Migration Act, viola gli obblighi nazionali e internazionali di Londra. Si fa riferimento sia alla Convenzione europea sui diritti umani (Cedu) ma anche agli accordi post-Brexit tra Gran Bretagna e Ue previsti dal Windsor Framework, in base al quale non vi può essere alcuna limitazione dei diritti garantiti dall’Accordo di pace del Venerdì Santo siglato nel 1998 per porre fine ai Troubles, il sanguinoso conflitto nord-irlandese tra cattolici e protestanti. In risposta il premier Rishi Sunak, che ha fatto del contrasto all’immigrazione illegale una priorità di governo, ha annunciato un appello da parte dell’esecutivo Tory contro il verdetto, sottolineando come “non cambi nulla” dal punto di vista operativo per la promessa partenza dei primi voli per il Ruanda fra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Tra l’altro il criticatissimo piano è al centro di recenti tensioni internazionali: il governo di Dublino aveva puntato il dito contro Londra per la minaccia di trasferimento in Africa in quanto starebbe spingendo i migranti a dirigersi dal Regno verso l’Irlanda, attraverso il confine di terra dell’Ulster.
 

Corte di Belfast, il piano Ruanda inapplicabile in Nord Irlanda​

L’Alta Corte di Belfast ha dichiarato in prima istanza inapplicabile per l’Irlanda del Nord la legge attuativa del piano Ruanda voluta fortemente dal governo conservatore per trasferire nel Paese africano a scopo dissuasivo i migranti irregolari e clandestini. Il giudice Michael Humphreys ha accolto il ricorso legale presentato dalla Commissione per i diritti umani dell’Irlanda del Nord (Nihrc), secondo cui il provvedimento di recente approvazione da parte del Parlamento d Westminster, l’Illegal Migration Act, viola gli obblighi nazionali e internazionali di Londra. Si fa riferimento sia alla Convenzione europea sui diritti umani (Cedu) ma anche agli accordi post-Brexit tra Gran Bretagna e Ue previsti dal Windsor Framework, in base al quale non vi può essere alcuna limitazione dei diritti garantiti dall’Accordo di pace del Venerdì Santo siglato nel 1998 per porre fine ai Troubles, il sanguinoso conflitto nord-irlandese tra cattolici e protestanti. In risposta il premier Rishi Sunak, che ha fatto del contrasto all’immigrazione illegale una priorità di governo, ha annunciato un appello da parte dell’esecutivo Tory contro il verdetto, sottolineando come “non cambi nulla” dal punto di vista operativo per la promessa partenza dei primi voli per il Ruanda fra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Tra l’altro il criticatissimo piano è al centro di recenti tensioni internazionali: il governo di Dublino aveva puntato il dito contro Londra per la minaccia di trasferimento in Africa in quanto starebbe spingendo i migranti a dirigersi dal Regno verso l’Irlanda, attraverso il confine di terra dell’Ulster.
I governi cercano soluzioni per frenare l'invasione , i giudici sono una maledizione ovunque , non solo in Italia
 
Tunisia: The migration trap

Tunisia: la trappola migratoria​

Rifugiati e migranti provenienti da tutta l’Africa stanno diventando bloccati, incapaci di tornare e perseguitati dalle autorità.

A migrant from Africa carries a child next to the seashore, at the Libyan-Tunisian border in Ras Ajdir, Libya

Un rifugiato dall’Africa porta un bambino vicino al confine libico-tunisino a Ras Ajdir, in Libia, il 23 luglio 2023

Pubblicato il 10 maggio 2024
I rifugiati e i migranti dell’Africa sub-sahariana che fuggono da nord lontano dalla guerra, i conflitti e i governi corrotti stanno finendo intrappolati in Tunisia, incapaci di trasferirsi in Europa o di tornare a casa.

In tutta la Tunisia, i segni di crescente ostilità nei confronti di questi arrivi sono evidenti.
e migliaia di persone che vivono in campi di fortuna sono sotto pressione da una popolazione frustrata e un governo che gli analisti dicono sia fuori dalle opzioni.

Venerdì, le forze di sicurezza hanno fatto irruzione in due campi temporanei e un sito di protesta nella capitale, Tunisi, costringendo più di 500 rifugiati sugli autobus fino al confine algerino dove sono stati abbandonati. Altri potrebbero essere stati espulsi in Libia.

L’organizzazione dei Rifugiati in Libia ha descritto un miserabile viaggio per i richiedenti asilo, molti dei quali viaggiavano con i bambini, a cui è stato rifiutato l’aiuto di persone ostili in Tunisia e bloccato dall’accesso al trasporto a Tunisi.

Fuori Sfax, 278 km (172 miglia) a sud di Tunisi, sulla costa, migliaia di africani sub-sahariani, molti dei quali hanno registrato rifugiati, rifugio in campi aperti, attaccati dai servizi di sicurezza e residenti.

I rifugiati in Libia hanno condiviso un video di 400 rifugiati e migranti che hanno detto erano stati sequestrati da Sfax, così come alcuni dai campi di Tunisi, espulsi in Libia il 2 maggio. L’unica indicazione che l’ONG ha di quello che è successo loro è un messaggio che ha ricevuto martedì proveniente dalla prigione libico di al-Assa, a 19 km dal confine.

Lunedì, il presidente tunisino Kais Saied ha confermato l’espulsione al Consiglio di sicurezza nazionale, incolpando “altri” senza nome per la crisi migratoria prima di critica criticare “traditori” che avevano permesso loro di entrare in Tunisia.

Concorrenza per risorse limitateGli standard di vita in Tunisia stanno diminuendo, con le proprie statistiche sulla migrazione a testimonianza della mancanza di speranza.
L’elevata disoccupazione che ha causato la sua rivoluzione del 2011, mentre si stima che il 17% della popolazione viva al di sotto della soglia di povertà.

Circa 17.000 arrivi irregolari tunisini sono atterrati in Italia nel 2023, molti delle aree della classe operaia in cui i rifugiati soggiornano, come le aree industriali intorno a Sfax dove trovare manodopera occasionale può fare la differenza tra mangiare o meno.

Lì, i tunisini si ritrovano a competere con rifugiati e migranti per una diminuzione delle risorse.

C’è stata anche un’ondata di sospetti di estranei, echeggiata nella retorica di Saied e negli attacchi di stampa a ONG “stranieri” come l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’UNHCR, dicendo al pubblico di diffidare di loro per i loro legami internazionali e incolpare loro la presenza “dirompente” dei rifugiati.

I personaggi pubblici, tra cui il membro del Parlamento Badreddine Gammoudi, chiedono anche la creazione di milizie cittadine per combattere la “cospirazione” di “entità sospette” che cercano di “ristabilire rifugiati e migranti in Tunisia”.

“Le tensioni stanno crescendo in tutta la Tunisia”, ha detto Hamza Meddeb, del Carnegie Middle East Center di Beirut. “Stiamo assistendo all’inizio delle milizie cittadine e di un pubblico arrabbiato che attacca i migranti. Qualcosa sta per dare... è inevitabile. La Tunisia è diventata fondamentalmente una trappola per i migranti”, ha detto.
A Sfax, i cittadini hanno attaccato i rifugiati con i fuochi d’artificio e nella città agricola e di pescatori di al-Amra, hanno protestato contro i rifugiati che si rifugiavano nei terreni agricoli, dicendo che gli agricoltori avevano bisogno di nutrire le loro famiglie.

Incanalando sospetti pubblici, Saied dipinge la Tunisia come vittima di una cospirazione per invaderla con i rifugiati.

In una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale tunisino di lunedì, ha accusato i “traditori” di aver ricevuto milioni di persone, sostenendo di aver visto un documento “dimostrare” più di 20 milioni di dinari (6,4 milioni di dollari) da un’organizzazione senza nome veniva incanalato ufficiosamente per un centro di migranti a Sfax.
 
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(Al Jazeera)

Pericoloso – ma impossibile tornare a casa​


Un ritornello comune in Tunisia è che i rifugiati neri e i migranti siano deportati nei loro paesi di origine.

L’OIM stima che circa 15.000 persone siano accampate in uliveti fuori Sfax. L’UNHCR ha dichiarato di aver registrato 11.535 rifugiati tra il 2023 gennaio e l’aprile di quest’anno, portando il numero totale nel paese a 16.500.

Molti probabilmente dormono nei campi fuori Sfax, o vicino a Zarzis al confine con la Libia e vari altri punti.
È scomodo e pericoloso, ma per molti, tornare a casa semplicemente non è possibile.

Salahadin, 26 anni, ex infermiera in Sudan, ha detto ad Al Jazeera a marzo di aver lasciato El Geneina nel Darfur occidentale ad agosto. Tornare in Sudan non è stata un’opzione.

“Loro [il gruppo paramilitare delle forze di supporto rapido] ha ucciso la mia gente, la mia famiglia, tutti uccisi ...”, ha detto.

Abdul, 24 anni, che aveva lavorato nelle miniere della Sierra Leone dall’età di otto anni insieme a suo padre, ebbe una storia altrettanto tragica.

“Ho visto molti bianchi lì”, ha detto, descrivendo libanesi, israeliani e americani che sono andati in Sierra Leone per i suoi diamanti, oro e cobalto. “Ho lavorato con gli schiavi”, ha detto. “Molti bambini schiavi”.

“L’ho visto [i proprietari delle miniere] uccidere le persone”, ha detto. “Hanno questa tradizione in cui uccidono qualcuno e li seppelliscono in banca. È una buona fortuna”.

L'acqua calma mentre l'estate si avvicina​

Il debitore del Carnegie Center ha detto che il sentimento pubblico non consentirebbe a Saied di insediare i migranti nel campo. “Il sentimento pubblico non lo permetterebbe. Non può espellerli, anche ... tutto quello che può fare è spingerli in tutto il paese e rendere la vita difficile per loro ", ha detto.

L’Italia e l’Unione europea cercano costantemente di esternalizzare le loro preoccupazioni migratorie in Tunisia e Libia, esortando ciascuno a fermare il flusso di persone disperate dalle loro coste.

“Che la migrazione sia considerata una forza destabilizzante all’interno dell’Europa sembra essere diventata una verità ampiamente accettata, sia in Europa che altrove”, ha detto Ahlam Chemlali, ricercatore in migrazione ed esternalizzazione presso l’Istituto danese di studi internazionali.

“Tuttavia, ci sono altri fattori in atto qui. Abbiamo in arrivo le elezioni europee [Commission e Parlamento] e ... stiamo vedendo i partiti intransibri sfidare per il potere in Francia e Germania, così come questo già governante in Italia. Tutti loro vogliono deviare dai propri problemi ed essere visti come duri sulla migrazione”, ha detto.

A metà aprile, il primo ministro italiano Giorgia Meloni, con una grande delegazione ministeriale, ha fatto una quarta visita in meno di un anno in Tunisia per concludere accordi che in seguito ha detto che erano segni distintivi del suo Piano Mattei – partnership con gli Stati africani sui trasferimenti di energia in cambio della prevenzione della migrazione irregolare.

A marzo, il Financial Times ha riferito che l’UE avrebbe reso 165 milioni di euro ($ 177 milioni) a disposizione di Tunisi in tre anni per aiutare a limitare la migrazione – molto più della cifra che il blocco aveva precedentemente ammesso pubblicamente.

Giovedì, il ministro dell’Interno tunisino Kamal Feki ha incontrato i suoi omologhi di Libia, Algeria e Italia a Roma per discutere della migrazione. Il risultato, anche se ufficialmente sconosciuto, sembra essere la distruzione dei campi improvvisati e dei trasferimenti di frontiera verso la Libia.

L’aumento della tensione in Tunisia è il risultato di questa politica, ha detto Chemlali. “Queste sono le conseguenze delle politiche di esternalizzazione delle frontiere, che di fatto stanno intrappolando migliaia di persone all’interno della Tunisia, rafforzando gli attacchi razziali del presidente contro i migranti e incoraggiando il suo crescente autoritarismo”.

Le difficoltà finanziarie della Tunisia sono aggravate dal rifiuto di negoziare con il Fondo Monetario Internazionale, il cui requisito di riforme economiche ha liquidato come “diktat”. Invece, si affida a prestiti e pacchetti di aiuti da parte dell’UE e degli Stati arabi per la carta per le crepe nell’economia dipendente dalla sovvenzione.

L'Algeria, in particolare, è emersa come fonte di sostegno finanziario e di energia per la Tunisia.

“La Tunisia è diventata un minnow diplomatico sotto Saied”, ha continuato Meddeb. È ideologicamente e finanziariamente asservito all’Algeria e all’Europa. Si affida interamente all’Algeria per il gas e gli aiuti finanziari”, ha detto, riferendosi a un prestito di 300 milioni di dollari dall’Algeria a dicembre.

“Se l’Algeria tagliasse il gas della Tunisia, potrebbe durare da sola per circa 24 ore. Questo è tutto. Se l’Algeria vuole spingere fuori i suoi migranti irregolari, come sembra, può riportarli al Niger o, sempre più, alla Tunisia”.

Rapporti aneddotici suggeriscono che le pattuglie di sicurezza algerine stanno portando i rifugiati intercettati al confine e dicendo loro di seguire i vecchi binari minerari in Tunisia e di non tornare.

Il fine morto​

La posizione della Tunisia sulla punta più settentrionale dell’Africa significa che è sempre stato un vicolo cieco per le speranze di coloro che fuggono da tutto il continente.

Il conflitto in Sudan ha sfollato 7,5 milioni di persone. I cuccioli, gli effetti devastanti del riscaldamento globale e l’intensa concorrenza per le risorse rimanenti hanno spostato 13,6 milioni di persone quest’anno in tutta l’Africa centrale e occidentale.

Secondo l’organizzazione, i treni hanno impedito loro di salire a bordo e i negozianti si sono rifiutati di servirli, spaventati dalle voci che aiutare i rifugiati neri è stato criminalizzato.

Senza alternative, uomini, donne e bambini hanno fatto ricorso a dormire nelle caverne. Loro continuano a camminare. Non c’è molto altro che possano fare.
Tunisia: The migration trap
 
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Quando capiranno che non possono entrare come prima, ci penseranno due volte.
Gli affaristi dell' immigrazione, con queste notizie, premono per avere più entrate.
 
Tunisia reports increase in migrant interceptions
La Tunisia aumenta le intercettazioni di migranti
La Guardia Nazionale tunisina ha dichiarato di aver impedito a 21.462 persone di entrare in Tunisia dall’Algeria e dalla Libia.
La Tunisia ha riportato un aumento del 22,5% del numero di migranti “intercettati a terra o salvati in mare” mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo verso l’Italia.

La Guardia Nazionale ha riferito che a più di 21.000 persone è stato impedito di lasciare le coste tunisine o di essere state salvate durante i primi quattro mesi del 2024.

Un comunicato stampa della Guardia Nazionale, che anche le operazioni della Guardia Costiera d’oltremare, hanno detto che 21.545 persone sono state intercettate tra il 1 gennaio e il 30 aprile, rispetto a 17.576 nello stesso periodo dell’anno scorso.

Ha detto che le intercettazioni si sono verificate in un numero equivalente di operazioni - 751 quest'anno e 756 nel 2023.

La Tunisia e la vicina Libia sono diventate punti di partenza chiave per i migranti, spesso provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana, che rischiano pericolosi viaggi nel Mediterraneo nella speranza di una vita migliore in Europa.

Dal 1 gennaio, i corpi di 291 vittime di naufragio sono stati recuperati rispetto ai 572 dello scorso anno in quasi triplicato il numero di operazioni (1.097 quest’anno contro 686 nel 2023).

La Guardia Nazionale ha anche dichiarato di aver impedito a 21.462 persone di entrare in Tunisia attraverso i suoi confini con l’Algeria a ovest e la Libia a est, quattro volte il numero di 5.256 dello scorso anno.

Il numero di presunti contrabbandieri e dei loro complici detenuti è più che raddoppiato, con 529 arresti e 261 procedimenti giudiziari, rispettivamente da 203 e 121 l’anno scorso.
Sfax, la seconda città del paese nordafricano, è rimasta il principale punto di partenza per i tentativi clandestini di raggiungere l'isola italiana di Lampedusa a meno di 150 chilometri di distanza.

La Guardia Nazionale ha detto che a 19.457 aspiranti migranti è stato impedito di fare il pericoloso viaggio nei primi quattro mesi del 2024, contro i 15.468 dello scorso anno.

L’anno scorso molte migliaia di persone provenienti da paesi sub-sahariani in fuga dalla povertà e dal conflitto, in particolare in Sudan, e migliaia di tunisini che cercano di sfuggire alla crisi economica e politica del paese hanno tentato di attraversare.

Su istigazione italiana, l’Unione Europea ha firmato un accordo la scorsa estate per fornire 255 milioni di euro di aiuti finanziari alla Tunisia indebitati in cambio dell’impegno a frenare le partenze dei migranti.

Secondo Romdhane Ben Amor, portavoce del Forum tunisino per le ONG sui diritti sociali ed economici, l’approccio dello stato al problema “non è uno dei soccorsi ma dell’intercettazione”.

Un recente rapporto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite ha dichiarato che negli ultimi dieci anni più di 27.000 migranti sono morti nel tentativo di effettuare la traversata, oltre 3.000 di loro solo nell’ultimo anno.
 
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Tent camps razed and activists arrested as Tunisia clamps down on migrants

Campi di tenda rasi al suolo e gli attivisti arrestati mentre la Tunisia reprime i migranti​


TUNISI, Tunisia – Le tensioni in Tunisia si sono alzate mentre i manifestanti che cercavano diritti migliori per i migranti hanno inscenato un sit-in davanti alla sede dell’Unione europea giovedì, tappando una settimana in cui le autorità tunisine hanno preso di mira le comunità di migranti dalla costa alla capitale con arresti e la demolizione dei campi tendati.

Diversi attivisti sono stati arrestati questa settimana, accusati di crimini finanziari derivanti dalla fornitura di aiuti ai migranti. Le autorità hanno raso al suolo gli accampamenti fuori dal quartier generale delle Nazioni Unite, investendo dozzine di africani sub-sahariani che vivevano lì da mesi.

Un minor numero di migranti ha fatto il pericoloso viaggio attraverso il Mar Mediterraneo quest’anno rispetto allo scorso anno, a causa del tempo e della sicurezza delle frontiere. Le 2024 cifre sono in linea con gli obiettivi fissati dall’UE come parte di un accordo del valore di oltre 1 miliardo di euro (1,1 miliardi di dollari) che includeva l’assistenza per sorvegliare meglio il confine e impedire ai migranti senza documenti di raggiungere l’Europa.

Tuttavia, gli attivisti per i diritti umani affermano che la repressione è stata dannosa per le decine di migliaia di migranti bloccati in Tunisia.

I manifestanti hanno fatto saltare in aria l’approccio incentrato sulla sicurezza che i governi di entrambe le sponde del Mar Mediterraneo hanno scelto di guidare le loro politiche migratorie. Alcuni dei segnali alle proteste hanno denunciato la cooperazione della Tunisia con l’Italia e l’Europa, mentre altri hanno pianto la vita dei tunisini che sono morti o scomparsi in mare.

I corpi continuano a lavarsi a terra sulla costa centrale del paese, non lontano dalle piccole città dove i migranti si sono scontrati con la polizia e gli agricoltori sono diventati sempre più diffidenti nei confronti della crescente presenza di accampamenti negli oliveti dove si fanno vivere, sostenendo il furto dilagante e la messa in scena di proteste che chiedono l’intervento del governo, secondo i media locali.

Il numero di migranti che hanno raggiunto l’Italia nel 2024 è diminuito di due terzi, rispetto allo stesso punto dello scorso anno, secondo i dati del Ministero dell’Interno italiano l’8 maggio.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha riferito che più di 24.000 migranti hanno viaggiato dalla Tunisia in Italia nei primi quattro mesi del 2023, mentre meno di 8.000 hanno compiuto con successo il viaggio nello stesso periodo di quest’anno.

Queste tendenze alleviano la pressione sui funzionari europei che sperano di evitare centri di detenzione sovraffollati, un numero elevato di richieste di asilo e una maggiore preoccupazione per l’immigrazione in vista delle elezioni parlamentari dell’UE a giugno.

Ma in Tunisia, una realtà opposta sta prendendo forma.

Ad aprile, le autorità hanno direttamente ostacolato 209 tentativi di migrazione e in totale hanno impedito a più di 8.200 migranti di raggiungere l’Italia, la maggior parte dei paesi dell’Africa sub-sahariana. La Guardia costiera tunisina ha dichiarato di aver impedito a più di 21.000 migranti di raggiungere l’Italia quest’anno.

“La Tunisia sta approfondendo la crisi e promuovendo l’idea che non ci sia soluzione”, ha detto a Radio Mosaque, Romdane Ben Amor del Forum tunisino per i diritti economici e sociali, una delle principali ONG conosciuta con la sua abbreviazione francese FTDES.

Il presidente Kas Saied ha riconosciuto lunedì che i migranti sono stati deportati dalle città costiere alle terre di confine in “continua cooperazione” con i paesi vicini. Ha affermato che i “traditori e agenti” pro-migranti venivano incanalati milioni di euro e dollari per aiutare a colonizzare i migranti senza status legale in Tunisia.

Ha fatto osservazioni simili l’anno scorso, quando ha detto che i migranti dell’Africa sub-sahariana facevano parte di un complotto per cancellare l’identità del suo paese.

I suoi commenti hanno seguito l’arresto all’inizio di questa settimana di Saadia Mosbah, un’attivista anti-discriminazione tunisina nera, e Sherifa Riahi, l’ex presidente di un gruppo per i diritti di asilo.

Mosbah è stata presa in custodia e la sua casa è stata perquisita come parte di un'indagine sui finanziamenti per l'associazione Mnemty che gestisce. È stata arrestata dopo aver postato sui social media condannando il razzismo che ha affrontato per il suo lavoro da persone che la accusano di aiutare i migranti dell’Africa sub-sahariana, ha detto Bassem Trifi, presidente della Lega tunisina per la difesa dei diritti umani.

La scorsa settimana, più di 80 migranti sono stati arrestati a Tunisi dopo gli scontri con le forze dell’ordine durante l’autorizzazione degli accampamenti nella capitale che le autorità hanno definito “inquietanti la pace”, secondo Radio Mosaque.

Centinaia di migranti si erano accampati vicino alla sede dell’UNHCR e all’Organizzazione internazionale per le migrazioni, molti dei quali chiedevano alle agenzie di loro disinsediamento al di fuori della Tunisia. Le forze dell’ordine hanno usato macchinari pesanti per radere al radere le loro tende e poi le hanno arrestate fuori dalla città verso “una destinazione sconosciuta”, ha detto Ben Amor di FTDES.

Si stima che 244 migranti – la maggior parte dei quali al di fuori della Tunisia – siano morti o scomparsi lungo la costa mediterranea del paese quest’anno, tra cui 24 i cui corpi sono stati trovati la scorsa settimana, ha detto l’ONG.

In un rapporto basato sui dati governativi pubblicati lunedì, ha osservato che il numero di migranti senza documenti che attraversano il Mediterraneo è diminuito poiché le autorità tunisine hanno segnalato un numero crescente di intercettazioni. Questo è stato il caso sia per i migranti provenienti dalla Tunisia che per i migranti che attraversano il paese in viaggio verso l’Europa.

Funzionari nordafricani ed europei hanno cercato di frenare il traffico di esseri umani e di migliorare la polizia delle frontiere e delle coste per prevenire le morti in mare. Tuttavia, migliaia di migranti in fuga da conflitti, povertà, persecuzioni o speranze per una vita migliore hanno continuato a fare il viaggio. Prendono barche dalla costa a nord di Sfax, la seconda città più grande della Tunisia, alle isole italiane come Lampedusa, a circa 130 chilometri di distanza.

L'Unione europea spera di limitare la migrazione con politiche tra cui l'assistenza allo sviluppo, il rimpatrio volontario e il rimpatrio per i migranti e stringere legami più stretti con i governi vicini che sorvegliano le loro frontiere. L’UE e i paesi membri come l’Italia hanno promesso miliardi di dollari nell’ultimo anno a paesi come Tunisia, Mauritania ed Egitto per fornire aiuti al governo generale, servizi per fermare i migranti e pattuglie di frontiera.
 
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