L'allarme tedesco
A confermare le accuse all'Italia ci sarebbero i dati. Nei giorni scorsi, ha suscitato clamore in Germania il
rapporto dell'Ufficio federale per le migrazioni ei rifugiati (Bamf).
Dei 151.277 migranti giunti in Germania nel 2022 per presentare domanda d'asilo, ben due terzi (ossia 101mila) "non avevano riscontro su Eurodac". Eurodac è il database europeo delle impronte digitali sa cui tutti gli Stati Ue devono fare riferimento per registrare coloro che richiedono asilo e per le persone fermate mentre varcano irregolarmente una frontiera esterna dell'Unione europea.
Se uno Stato,
mettiamo l'Italia, (che strano
) inserisce un migrante nell'Eurodac, deve poi occuparsene in termini di accoglienza o rimpatrio: se fugge e va in un altro Paese Ue, l'Italia è obbligata a riprenderselo. Ma se non usa Eurodac, e il migrante va, per esempio, in Germania, allora a quel punto le autorità tedesche sono costrette a registrare e accogliere (o rimpatriare a proprie spese) la persona in questione. Ed è proprio questo il sospetto sollevato da più governi Ue, ossia che l'Italia adotti degli stratagemmi per favorire il flusso di migranti dal suo territorio verso il resto d'Europa.
Il caso svizzero
Ma non è l'unico stratagemma. Il
caso svizzero è emblematico: in base a un accordo con Berna, l'Italia ha accettato di riprendere i richiedenti asilo che oltrepassano il confine svizzero entro 24 ore, utilizzando una procedura semplificata. Ma l'accordo non funziona: delle 2.900 persone fermate dalle autorità di Berna al confine meridionale a dicembre, l'Italia ha ripreso solo 573 persone. È una media di 20 persone al giorno.
Nel 2022, oltre 54mila migranti sono arrivati in Svizzera, la stragrande maggioranza dal nostro Paese.
Questo succede .........altro che rimangono tutti da noi......