Scatti d'autore...

Natalia Drepina.
Fotografa russa, viene considerata una maestra dell’espressività in fotografia.
Persona da sempre molto creativa, inizialmente si avvicina al mondo della poesia e della musica per poi rendersi
conto che le immagini avevano la meglio nella sua vita; dopo poco ha sentito la necessità di realizzare quel che
la sua mente produceva mediante la fotografia. Considera la fotografia come un universo in cui è possibile creare
storie incredibili che incarnano le fantasie, eliminando le paure e fobie o qualsiasi altra cosa che dia la possibilità
di mostrare agli altri un pezzo della sua anima.


Natalia Drepina: estetica della malinconia. - Organiconcrete

44IMG_6884-1500.jpg


8765b8f1ba8b666edf7e64be3ebc58e31.jpg


natalia-drepina-08.jpg


the_august_weary_soul_by_nataliadrepina-d7xanmj.jpg
 
53c5e2a0611f22d0e8ab99906f264d02.jpg


1949. Photographed by Nina Leen.
 
SoaveStyle-625x400.jpg


Una delle splendide foto di Giò Martorana
 
Isabel Muñoz (Barcellona, 1951) è una fotografa spagnola.

Ciò che la rende un'artista di rilievo, al di là della sua impeccabile capacità di immobilizzare movimenti fugaci,
è lo studio e l'elaborazione di particolari effetti della pelle e la ricerca continua di nuovi movimenti, nuove ombre,
nuove sensualità che fanno di tante culture diverse una grande raccolta di effetti.


27021.jpg


Isabel_Mun%CC%83oz_Danseuse.jpg


images


122148838--624x619.jpg
 
Ansel Easton Adams (San Francisco, 20 febbraio 1902 – Carmel-by-the-Sea, 22 aprile 1984) è stato un fotografo statunitense.

È noto per le sue fotografie in bianco e nero di paesaggi dei parchi nazionali americani e come autore di numerosi libri di fotografia, tra cui la trilogia di manuali di tecnica, The Camera, The Negative e The Print. È stato tra i fondatori dell'associazione Gruppo f/64 insieme ad altri maestri come Edward Weston, Willard Van Dyke e Imogen Cunningham.

Ansel+Adams.jpg


alcune foto sue...

mountwilliamson.jpg


Mount Williamson, Sierra Nevada, from Manzanar, California

ansel3.jpg


rose-and-driftwood-Ansel-Adams.jpg


Rosa su legno galleggiante

p04.jpg


Alisei
 
tumblr_pua8pzEwRt1r90m4vo1_500.jpg


Dovima with William F. Buckley photographed by Richard Avedon for “Harper’s Bazaar” - 1957
 
Mario Carbone

cropped-header.jpg


Biografia
Postato il gennaio 11, 2015 da Giuseppe D'Addino
Nato San Sosti (Cosenza) nel 1924, Mario Carbone apprende giovanissimo il mestiere di fotografo – dal ritocco alla stampa, dalle foto-tessera ai ritratti degli sposini, svolgendo un lungo apprendistato (che passa dal laboratorio fotografico dello zio a Cosenza a vari studi fotografici a Napoli e a Milano dove lavora nello studio di Elio Luxardo. Dopo una breve esperienza come fotografo di scena nel film “I pompieri di Viggiù di Mario Mattoli del 1949, Carbone capisce che può già svolgere, grazie alla conoscenze tecniche acquisite negli anni precedenti, l’attività di direttore della fotografia. “Illuminare la scena scegliere l’inquadratura giusta era un lavoro che già io sapevo fare”.) . Nel 1955 si trasferisce a Roma e inizia la sua attività in ambito cinematografica come operatore, direttore della fotografia e quindi regista di documentari. Per molti anni continua comunque a collaborare con altri registi di non fiction, fra cui Libero Bizzarri, Romano Scavolini e Raffaele Andreassi. Per quest’ultimo cura la fotografia de I vecchi (1959), conquistando così il suo primo Nastro d’Argento.

Con una propria cinepresa, decide di filmare le manifestazioni politiche e sociali: un’attività quasi volontaria, che prosegue per tutti gli anni sessanta, anche grazie al rapporto che si stabilisce con la Unitelefilm, la società di produzione promossa dal Partito Comunista Italiano. Nel corso del decennio, racconta le lotte operaie alla Zanussi (Uomini nella fabbrica, 1964), l’occupazione delle terre a Melissa, in Calabria (Sedici anni dopo, 1967), la condizione del lavoro contadino (Dove la terra è nera 1966), nonché la rivolta degli studenti alla facoltà di architettura di Roma nel fatidico 1968.
Oltre che per i documentari di impronta neorealistica, Carbone si fa notare per il linguaggio moderno, da inchiesta giornalistica, dei suoi corti, che affrontano un ampio spettro di tematiche sociali: handicap e malattia (Anche noi parliamo, 1967; Alla fine dell’arcobaleno, 1968), barriere architettoniche urbane (La città ci è nemica, 1962), conflitti generazionali e nuove mode giovanili (Il muro dei giovani, 1961; Capelli fuori legge, 1962; Mini show, 1963).

Nel 1964 vince il Nastro d’Argento con un documentario sull’abbandono delle terre feudali da parte della nobiltà calabrese (Stemmati di Calabria). Lo stesso anno parte per l’India, dove realizza con Giuseppe Ferrara due film prodotti dall’Eni, cogliendo l’occasione per fotografare scene di vita quotidiana nelle grandi città (Calcutta, Bombay, Madras, New Delhi), ma anche in villaggi sperduti. Alcune di queste foto, sono state riproposte nella mostra e nel volume “Paralleli. India-Italia anni Sessanta” (Gangemi, 2006).
Nel 1967, conquista il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia con Firenze, novembre 1966, folgorante testimonianza in bianco e nero sulla drammatica alluvione, confezionato con testi di Vasco Pratolini letti da Giorgio Albertazzi. Come altri documentaristi della sua generazione, Carbone ha coltivato la passione per un cinema capace di eleggere a soggetto l’attualità sociale e civile, ma anche quella culturale: l’arte, la letteratura, la musica e il teatro.

Già nel 1960, Carlo Levi gli chiede di accompagnarlo in un viaggio in Lucania per documentare fotograficamente i luoghi del suo Cristo si è fermato a Eboli. Carbone scatta circa quattrocento foto, alcune delle quali confluiranno poi nel libro ”Viaggio in Lucania con Levi” (1980) e nel documentario dedicato allo scrittore-pittore, Omaggio a Carlo Levi (1983). Sempre nel 1960 sceglie Franco Angeli -uno degli artisti della cosiddetta scuola di Piazza del Popolo, con il quale all’epoca Carbone divide lo studio, come soggetto e protagonista del suo primo cortometraggio: Inquietudine.

Proprio grazie a questo a lavoro di docu-fiction, Cesare Zavattini lo invita a collaborare, in qualità di operatore e regista, al film-inchiesta, a più mani, I Misteri di Roma (1963), in cui quindici giovani autori raccontano la vita di una città travolta dall’esplosione demografica e dal boom economico. Si moltiplicano i documentari dedicati agli artisti, grazie al rapporto personale che Carbone stringe con alcuni di coloro che a Roma gravitano fra via Margutta e Piazza del Popolo (Renzo Vespignani, Antonietta Raphaël Mafai, Titina Maselli, Tano Festa) e grazie anche all’impegno di sua moglie, Elisa Magri, che fra gli anni Sessanta e Settanta, dirige la galleria d’arte Ciak.

Con una casa di produzione fondata ad hoc, la DARC, Carbone realizza serie divulgative destinate alle scuole (Attraverso l’arte moderna, 1979), programmi per la tv (Astisti allo specchio, a cui partecipano maestri di generazioni e scuole diverse: da Enrico Baj a Mimmo Paladino, da Carla Accardi a Mario Schifano), ma anche documentari legati a singoli eventi artistici.
Nel 1970, si reca a Milano dove, in occasione del decennale della costituzione del Nouveau Réalisme, diversi esponenti del gruppo -fra cui Christo, Mimmo Rotella, Niki de Saint-Phalle, Cesàr, Arman, Spoerri, Jean Tinguely e il critico Pierre Restany- si esibiscono in una serie di performance, destinate a sovrapporsi a un corteo di operai, come Carbone sceglie di sottolineare. In questi lavori, non rinuncia mai a scattare qualche foto, riuscendo talvolta a eseguire, nell’ambito di un unico progetto, un duplice lavoro di documentazione foto-cinematografica. E’ quanto accadde nel 1977, in occasione delle Settimana internazionale della Performance alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, dove con entrambi i media segue, fra gli altri, gli interventi di Marina Abramović e Ulay, Vincenzo Agnetti, Luca Patella, Hermann Nitsch, Luigi Ontani, Vettor Pisani.
Nel corso degli anni Novanta, con la fine di Astisti allo specchio e quando ormai l’elettronica sostituisce definitivamente il cinema documentario, Carbone è costretto a chiudere la sua casa di produzione e a disfarsi delle sue preziose macchine da presa e moviole.

Anche se negli ultimi anni si sono moltiplicate le ricerche e gli eventi espositivi legati al lavoro di Mario Carbone, il suo straordinario archivio foto-cinematografico attende tutt’ora di essere adeguatamente valorizzato in maniera organica.
 
alcuni scatti di Mario Carbone...


lalluvione_di_firenze_1966.jpg


Alluvione di Firenze 1966

maratea_1960.jpg


Maratea 1960

panni_stesi_1965_napoli.jpg


Panni stesi 1965 Napoli

terremoto_1968_sicilia.jpg


Terremoto Sicilia

zingarelli_1955.jpg


Piccoli suonatori gitani - Roma, 1955
 
Le fotomanipolazioni in bianco e nero di Noell S. Oszvald
Noell S. Oszvald è una giovanissima fotografa ungherese autrice di surreali autoritratti e fotomanipolazioni in bianco e nero.

nKL6aHBrasvSPDZaFAIi_1082114671.jpeg


images


noelloszvald13.jpg
 
Ho fotografato questa pianta (:D) spettacolare. Che pianta è ?
 

Allegati

  • 2019-12-02_211201.jpg
    2019-12-02_211201.jpg
    114,7 KB · Visite: 13
temo che sia una pianta in via di estinzione...:p
 
Ho fotografato questa pianta (:D) spettacolare. Che pianta è ?

Bella foto:clap:OK! ecco, anche tu con gli indovinelli? Visto che tu sei una "pianta"... per caso è una tua parente giapponese:o:D:p. Scherzi a parte, per me potrebbe essere un acero. ho indovinato?:confused::D magari non lo sai nemmeno tu:D:p
 
Indietro