Scommetto su OVS

  • Ecco la 69° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana difficile per i principali indici europei e americani, solo il Nasdaq resiste alle vendite grazie ai conti di Nvidia. Il leader dei chip per l’intelligenza artificiale ha riportato utili e prospettive superiori alle attese degli analisti, annunciando anche un frazionamento azionario (10 a 1). Gli investitori però valutano anche i toni restrittivi dei funzionari della Fed che hanno ribadito la visione secondo cui saranno necessari più dati che confermino la discesa dell’inflazione per convincere il Fomc a tagliare i tassi. Anche la crescita degli indici Pmi, che dipingono un’economia resiliente con persistenti pressioni al rialzo sui prezzi, rafforzano l’idea di tassi elevati ancora a lungo. Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Ovs: torna all'utile in 1* sem a 20 mln (-14,7 mln 1* sem 2014)

Oggi : Giovedì 24 Settembre 2015

Ovs ha chiuso il primo semestre al 31 luglio con un utile netto di 20 mln euro che si confronta con una perdita di 14,7 mln del corrispondente periodo del 2014.

Le vendite nette, si legge in una nota, sono cresciute del 7,1% a/a attestandosi a 611,1 mln, l'Ebitda e' aumentato del 20,4% a 67,7 mln e l'Ebit e' ammontato a 40,1 mln (+43,2% a/a).

La quota di mercato a fine luglio si e' attestata al 6,7% dal 6,2% dell'anno scorso.

Al 31 luglio, la posizione finanziaria netta consolidata e' ammontata a 319,2 mln dai 732 mln del luglio 2014. Come risultato del rifinanziamento, il tasso di interesse medio sulle linee di credito e' stato ridotto dal 5,49% nel primo semestre del 2014 al 3,71% nel primo semestre di quest'anno e sara' in ulteriore calo nella rimanente parte dell'esercizio in corso.

com/cas
:clap:
Ovs: torna all'utile in 1* sem a 20 mln (-14,7 mln 1* sem 2014)
 
ovs

Buongiorno a tutti, io le ovs le avevo e le ho mollate poco prima del toro, ho fatto lo stesso un gain, ma mi sono perso il meglio. Ultimamente si comporta come allora, molto volatile, ingabbiata in un trading range tra 5.7 e 6.2 ca. Se ci mettete la semestrale positiva e il titolo che non sale....ma. Se innesca un trend lineare ci rientro ma per ora sto alla finestra. Saluti :)
 
OVS – UN BUON 2° TRIM 2015

25/9/2015 -
[FLASH] Ieri il CDA di Ovs ha approvato i dati del secondo trimestre dell’esercizio 2015-1016. Al 31 luglio scorso i ricavi si sono attestati a 326,5 milioni, in crescita del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In miglioramento risulta anche l’Ebitda che si fissa a 44,2 milioni con un rialzo del 22% rispetto all’anno precedente. L’Ebit, passando da 22,1 a 30 milioni, mette a segno uno sviluppo del 35,9%. L’utile ante imposte, raggiunge quota 30,7 milioni, risultando più che triplicato sul periodo di confronto. A livello di stato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto flette di circa 30 milioni rispetto all’ammontare di fine aprile 2015.

OVS – UN BUON 2° TRIM 2015 – Market Insight
 
Ovs, per Kepler il semestre è stato incoraggiante

Ovs è tornata all'utile nel primo semestre (20 milioni di euro), dopo la perdita di 14,7 milioni registrata nel primo semestre dello scorso anno, anche grazie a minori oneri finanziari (7 milioni contro una previsione di 11-12 milioni). "I risultati del gruppo del primo semestre e del secondo trimestre di quest'anno sono stati leggermente superiori alle aspettative", hanno commentato gli esperti di Kepler Cheuvreux.

Il gruppo ha registrato un aumento del 6% dei ricavi nel secondo trimestre a 326 milioni di euro con una crescita dell'8% per Ovs e una crescita piatta per Upim. "Nel corso del primo semestre le vendite a perimetro costante sono aumentate dell'1,6% su base annua, più della nostra previsione di un +1/1,5%", hanno osservato alla casa d'affari.

Con entrambi i brand a dare un contributo positivo, la quota di mercato continua a migliorare nonostante la posizione di leadership: 6,7% a giugno, circa 30 bps in più rispetto a fine 2014 e +20 bps rispetto al primo trimestre di quest'anno. "E' importante sottolineare come motori della crescita siano state le categorie donna e uomo, quello in cui la società ha maggiormente investito con l'introduzione della figura di Style director", hanno notato gli analisti Equita.

L'ebitda rettificato è salito del 20% sia su base trimestrale sia su base semestrale. Inoltre, l'indebitamento finanziario si è attestato a 319 milioni nel secondo trimestre, mostrando un significativo miglioramento rispetto ai 349 milioni del primo trimestre e ai 732 milioni del primo semestre del 2014.

Nel periodo di riferimento il gruppo ha aperto 17 negozi a gestione diretta e 98 negozi in franchising, per lo più per il segmento bambini. L'espansione internazionale, rappresentata da 5 negozi a gestione diretta e da 13 in franchising, ha fatto così registrare una crescita del 5,5% nel primo semestre, a cui va ad aggiungersi un nuovo accordo in Medio Oriente per lo sviluppo in franchising.

"Questo, insieme a una buona estate e al miglioramento del mercato italiano, lascia spazio per una revisione al rialzo del +3/4% della nostra previsione di ebitda 2015, attualmente a 157,1 milioni di euro", quindi a 161,8 milioni/163,3 milioni, hanno sottolineato ancora gli analisti di Kepler, che attendono la conference call in programma questa mattina per rendere effettivi gli aggiornamenti.

"A nostro avviso Ovs è ancora un titolo su cui puntare e per questo confermiamo il rating buy alzando il target price da 6 a 7 euro. Il titolo è esposto all'Italia", hanno spiegato gli esperti, "dove la ripresa è vista continuare anche nel secondo semestre dell'anno e l'inizio dell'espansione internazionale potrebbe essere un catalizzatore aggiuntivo per il titolo", concludono a Kepler Cheuvruex, sottolineando che ora il titolo scambia a 13 volte il rapporto enterprise value/ebit, ovvero con uno sconto del 10-15% rispetto alle mid-cap del settore.

"Il titolo tratta a 13 volte il p/e gennaio 2018, con un tasso composto medio annuo di crescita dell'eps del 25%. Al nostro target price di 7 euro, rating buy, il titolo tratta a 14,5 volte gli utili gennaio 2018", hanno puntualizzato gli analisti di Equita. Unico neo, hanno aggiunto gli esperti di Banca Imi, è che l'outlook fornito dal management della società è stato piuttosto vago, stimando ricavi in linea con quanto previsto nel business plan.

Tanto che a Piazza Affari il titolo cede l'1,77% a 6,12 euro. "In attesa della conference call di oggi, ribadiamo la nostra raccomandazione hold sul titolo Ovs , tuttavia", hanno precisato a Banca Imi, "evidenziamo che la nostra stima attuale di un margine operativo lordo per l'anno fiscale 2015 a 175 milioni ora sembra battibile e per questo abbiamo messo il nostro target price in revisione".





Okkio!!!! la prossima settimana potrebbe salire. OK!
 
Ovs: Beraldo, pronti a espanderci all’estero ] Ovs: Beraldo, pronti a espanderci all'estero

[Esplora il significato del termine: 11:55 MILANO (MF-DJ)--Ovs ha un ]

11:55 MILANO (MF-DJ)--Ovs ha un "maggior focus all'espansione internazionale, e' pronta a provare ad avere successo anche al di fuori dell'Italia". Lo ha detto l'a.d. del gruppo, Stefano Beraldo, durante la conference call con gli analisti sui conti del primo semestre. "In Europa daremo vigore all'espansione retail in Spagna e anche in Svizzera. Guardiamo anche con attenzione a tutta l'area dei Paesi balcanici e al Medio ed Estremo Oriente. Crediamo in un mercato come l'India e ovviamente guardiamo alla sterminata Cina. Per questi ultimi due Paesi ci serviranno pero' dei partner locali forti che sono in fase di definizione", aveva detto Beraldo in occasione del taglio del nastro degli store Ovs ed Excelsior nei padiglioni di Expo a Rho. fch (fine) MF-DJ NEWS 2511:55 set 2015 OK!
 
Raccomandazioni etc.

Buonasera, a queste raccomandazioni/giudizi/target price non credo più da un pezzo, secondo me servono alle varie sim, banche etc. per pompare o sgonfiare un titolo, a seconda di quanto siano esposte sullo stesso direttamente o indirettamente, long o short. Ho notato che vengono sempre date quando ormai il titolo è già partito da qualche seduta in up o down. Della serie chi dà il giudizio è anche il giudicato. L'unica cosa che personalmente sfrutto, non sempre, di questi giudizi e l'effetto toro o orso di breve periodo.:)
 
sono 3 giorni che qualcuno accumula alla grande.... OK!
 
ieri pomeriggio ci sono state 2 operazioni di acquisto importanti, forse fatte dalla stessa persona....

la prima da 100.000 pz a 6,08 (608mila euro)
la seconda da 48.000 pz sempre a 6,08 ( 292mila euro) totale 900mila€.

tutto nell'arco di 30 minuti. :clap:
 
a breve dovrebbe partire. Bisogna capire da che parte ;)
 
I Buy di oggi da Fca a Ovs



Per gli analisti di Banca Akros vale un buy Fiat Chrysler Automobiles con target price di 18,65 euro in vista dell’inizio dell’Ipo di Ferrari e nonostante US Environmental Protection Agency abbia esteso le indagini sul “diesel gate” anche al gruppo Fca.

Per gli analisti di Equita Sim valgono invece un buy Enel con prezzo obiettivo di 4,80 euro in vista della possibile chiusura a breve della cessione di Slovenske, Fiat Chrysler Automobiles con target di 17,70 euro, Oviesse con obiettivo di 7 euro dopo che in un’intervista il ceo del gruppo ha ripercorso i punti salienti della trimestrale presentata il 24 settembre, sottolineando come in un mercato che secondo Nielsen è ancora in flessione del 2,5%, la crescita di Ovs sia stata controcorrente e positiva dell’1,6%.

In Italia poi, a differenza di altri paesi, la quota di mercato dei primi cinque operatori è ancora sotto al 20% rispetto al 30% di altri paesi europei; inoltre, molte aree sono ancora poco penetrate e questo fa si che la quota di mercato possa raddoppiare, sostenuta anche dalla nuova identità di Ovs, non più solo un retailer, ma un brand a tutti gli effetti.

Hsbc ha poi alzato il prezzo obiettivo su Oviesse a 7 euro dai precenti 6 euro confermando il giudizio buy
mentre Integrae Sim ha confermato la raccomandazione buy su MC-link tagliando però il target a 11 euro da 11,2 euro.

Ancora, per quanto riguarda i titoli esteri per Kepler Cheuvreux valgono un buy la tedesca Deutsche Lufthansa con obiettivo di 14 euro, alzato dai precedenti 12,60 euro in sci al miglioramento della guidance prevista per l’esercizio in corso e la francese Thales con target di 69 euro (ottenuto un contratto da 820 mln di euro in Australia).

Per Vontobel vale invece un buy la big cap svizzera Richemont con target price di 95 franchi in scia alla fusione tra Yoox e Net a Porter, nuovo gruppo controllato al 50% dalla società elevetica.

nnAutore: Finanzaoperativa.comnnFonte: News Trend Online
Canale: Trend-online
Servizio: News
Grafici: Enel, Fiat Chrysler Automobiles, Mc-link, Ovs, Yoox
Tagged: Banche, Economia




I Buy di oggi da Fca a Ovs - Traderlink
 
un titolo controcorrente.... i piccoli vendono e qualcuno grande accumula!
 
Ovs, Beraldo vuole il 9% del mercato


IN UN SETTORE STIMATO DA NIELSEN ANCORA IN FLESSIONE DEL 2,5%, LA SOCIETÀ AUMENTA IL FATTURATO DELL’1,6%. IL GRAN BALZO IN BORSA DAI 4,1 EURO DEL MARZO SCORSO AGLI OLTRE 6 DI OGGI, MENTRE GLI ANALISTI INDICANO UN TARGET DI 7 Paolo Possamai C ome i salmoni. Ovs, a furia di nuotare controcorrente lungo il torrente della crisi, inizia a mettere in fila numeri che promettono un capitolo nuovo nella storia della società scorporata da gruppo Coin e quotata nel marzo scorso. Numeri che non sono più pitturati di rosso, inclusa l’ultima riga di bilancio. Di sicuro, a valle della presentazione dei dati del primo semestre – chiuso al 31 luglio scorso – tutti i report di sim e banche d’affari hanno innalzato il target price verso la soglia dei 7 euro. Che non è un obiettivo da poco, ricordando come il debutto in Borsa poco più di sei mesi fa sia avvenuto a 4,1 euro (nella parte più bassa della forchetta di collocamento). “Se non cambieranno in peggio le condizioni esterne, e considerando che prima della crisi avevamo un Ebitda margin attorno al 17-18%, ci sono le pre-condizioni per tornare a muoverci verso quei livelli di redditività” osserva Stefano Beraldo, amministratore delegato di Ovs e timoniere di Gruppo Coin da tre lustri. Tesi che trovano eco nei report degli analisti. Kepler, Equita, Intermonte, Bank of America Merrill Lynch, Banca Imi collocano tutti l’asticella dei ricavi attorno a 1,32 miliardi per il bilancio 2016 e sopra a 1,4 miliardi per l’esercizio a
seguire, con un Ebitda rispettivamente verso 170-180 e poco sotto ai 200 milioni per il 2017. In particolare, Equita sottolinea “le aspettative di ricavi in crescita dell’8% medio annuo nei prossimi tre anni, accompagnata da un aumento di circa 200 punti base in termini di marginalità, che si tradurrà in una ascesa media annua nei prossimi tre anni dell’utile per azione del 25%”, mentre per l’annata in corso gli analisti della Sim stimano ricavi per 1,228 miliardi di euro, un Ebitda di 157 milioni e un utile netto di 17 milioni. La parola “dividendo”, però, per ora non rientra nel lessico. “Per il futuro vogliamo legittimare gli obiettivi finanziari e strategici evidenziati in sede di Ipo – dice ancora Beraldo - con l’accentuazione della nostra leadership, proseguendo nel consolidamento del mercato italiano. Un decennio fa avevamo attorno al 2% di quota, oggi siamo al 6,7 e dobbiamo crescere almeno fino all’8-9 come Ovs e come gruppo puntare al 12, avendo il peso specifico dei grandi national champions stranieri nei rispettivi paesi. Quando vari primari investitori inglesi e americani hanno sottoscritto per 3-400 milioni la nostra quotazione, che ha consentito di arrivare a un rapporto debito/ebitda pari a 1,9 e il dimezzamento della posizione finanziaria, è perché hanno creduto al nostro progetto di consolidare il numero uno italiano. E sottolineo che l’operazione è stata primaria perché non ci ha permesso solo di abbattere il debito, ma anche di aumentare il nostro capitale”. Difatti, nel secondo trimestre di quest’anno l’indebitamento finanziario si è attestato a 319 milioni, in decremento rispetto ai 349 milioni del trimestre precedente e soprattutto dai 732 milioni della prima metà del 2014 (dimezzamento effetto appunto della quotazione a Piazza Affari). La figura del salmone si adatta bene a evocare la vicenda di Ovs. La recessione ha implicato dal 2011 al 2014 una caduta anno dopo anno del 4-5% del mercato in Italia, tant’è che ante crisi era la prima piazza europea per l’abbigliamento e oggi è appena la terza. In questo stesso periodo hanno fatto il loro ingresso sulla scena o hanno potenziato la propria presenza big come Zara e H&M, oltre a Mango e Promod. Ma non bastava il mercato italiano cedente. Nel 2011 i fondi di Pai hanno venduto le loro quote di Gruppo Coin a BC Partner e l’operazione ha generato nuovo debito sulle spalle del gruppo fondato dalla famiglia veneziana. Contesto di mercato volatile e in caduta, stato patrimoniale appesantito e situazione finanziaria tesa non hanno impedito però a Ovs di crescere. Lo rileva Intermonte, considerando come la catena sia passata dai 300 negozi del 2006 al migliaio del 2014. E se Kepler ha definito “incoraggiante” l’ultima semestrale, dipende in particolare dai progressi fatti sul versante dell’ampliamento della rete, aumentata nel periodo di 17 vetrine a gestione diretta e 98 in franchising (soprattutto per il segmento bambini). Tra le aperture di nuovi negozi previste per quest’anno, una ventina è programmata fuori Italia e l’espansione su scala internazionale è messa in evidenza da tutti gli analisti come un potenziale sinora non sfruttato. Processo che l’anno venturo prevede un centinaio di nuove aperture in Italia e fuori confine in particolare l’ingresso in Medio-Oriente. E in questo processo, che richiede investimenti per una cinquantina di milioni l’anno, non manca la ricerca del contenimento costi. Due anni fa, a fronte della volontà di sostituire con lampade led gli impianti di illuminazione dei negozi, Ovs ha attrezzato una grande asta di vendor financing: i fornitori hanno anticipato i 15 milioni di tecnologie installate, Ovs paga man mano che maturano i vantaggi energetici e economici. Lo scorso anno ha risparmiato 5 milioni sul conto economico. Oltre alle nuove aperture vanno pure tenuti in conto i negozi ridisegnati ex novo, a partire dal grande flagship store milanese di corso Buenos Aires. “Un autentico campione nazionale – osserva al riguardo Beraldo - non si afferma solo con la numerosità dei negozi, ma anche per la rappresentatività del suo negozio più importante e la capacità di segnare architettonicamente e iconicamente un contesto urbano: il nostro store milanese segna il punto di arrivo di un brand, dato che non siamo più semplici retailer ma presidiamo l’intera filiera dalla creazione alla vetrina”. La sottolineatura finale va decriptata: Ovs ha cambiato pelle e pure impronta, non si limita più a selezionare i fornitori meno cari in giro per il mondo e assemblare collezioni, ma pretende di esprimere un brand e dunque ha allestito un “ufficio stile”, e da lì presidia a valle l’intero ciclo. Il tutto con l’assistenza di matematici e statistici per mettere a punto modelli di distribuzione e logistica, studi sulle tendenze di mercato, focus sui vari segmenti di prodotto e di consumatori. A sinistra, l’ad del Gruppo Coin (di cui la quotata Ovs è parte), Stefano Beraldo

(05 ottobre 2015) © Riproduzione riservata
 
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