Sfugge il piccolo dettaglio che i contributi versati sono soldi MIEI che lo stato si è intascato sostenendo che io non avrei saputo gestirli in modo oculato.
Poi lo stato ha usato quei soldi per pagarci le pensioni in essere, ergo ha un DEBITO nei miei confronti, esattamente come lo ha nei confronti di un investitore che ha acquistato BTP.
Non si capisce perché coi MIEI soldi dei MIEI contributi lo stato può decidere arbitrariamente di cambiare le regole in corso e dunque rendermeli anni dopo e con metodi di calcolo dei coefficienti del tutto penalizzanti per me (vedi l'aspettativa di vita residua) e queste riforme vengono viste come buone, giuste e applausi a chi le fa.
Viceversa, se osasse solo pensare di posporre di 5 anni il rimborso dei TDS a scadenza e di riconoscere un interesse pari ai bund, verrebbe giù il mondo...
Se dopo 38 anni di lavoro, a 62 anni, decido di volere andare in pensione e quindi di riavere indietro quanto versato è un mio sacrosanto diritto. Ovviamente prima uno va in pensione più leggero è l'assegno, ma lasciate la libertà di decidere!