stefm
Sturm und Drang
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Mi sembra normale e non ci vedo nulla di strano.
Invece no. Mi hanno detto che pensare così vuol dire essere incivili come minimo, e potenzialmente anche razzisti. Siamo tutti esseri umani, e non possono esserci barriere che impediscono il libero accesso, come porte e campanelli. Se qualcun altro si trova male nel suo appartamento, magari perché è malridotto, come posso negargli il diritto di venire da me, anche se siamo già parecchi e non sempre le cose sono facili? In fondo anni fa alcuni miei parenti sono andati a vivere in un'altra casa, non è forse la stessa cosa? Il fatto che pagassero l'affitto e avessero regolare contratto è un dettaglio che non cambia la sostanza.
Ho provato a far presente timidamente che se faccio entrare tutti gli sconosciuti, forse potrei avere qualche problema di sicurezza se non so chi sono e che intenzioni hanno. Mi è stato risposto in modo astioso che anche io una volta ho preso una multa per eccesso di velocità, per cui non sono certo uno stinco di santo, e quindi non ho diritto di preoccuparmi di ciò. L'umanita è tutta bella e animata da buone intenzioni, quello che è mio è di tutti e devo essere felice di condividerlo.
La settimana scorsa c'era un tizio che voleva entrare, gentile, educato. Era un testimone di Geova. L'ho fatto entrare dieci minuti e poi l'ho fiondato via con la Torre di Guardia e tutto.
L'altro ieri ha suonato una coppia di parenti che si è fermata una notte durante un viaggio. Mi stanno un po' sulle balle ma vabbè, cosa non si fa per il quieto vivere.
Oggi però vedo che fuori della porta c'è una fila lunghissima di gente mai vista né conosciuta, alcuni di loro sono anche malconci, ma quello non sarebbe un problema. Il fatto è che io non ho cercato nessuno, sono arrivati e basta. La cosa strana è che si sono presentati tutti con le valige e chiedono di restare a mangiare. Che faccio, apro?
Invece no. Mi hanno detto che pensare così vuol dire essere incivili come minimo, e potenzialmente anche razzisti. Siamo tutti esseri umani, e non possono esserci barriere che impediscono il libero accesso, come porte e campanelli. Se qualcun altro si trova male nel suo appartamento, magari perché è malridotto, come posso negargli il diritto di venire da me, anche se siamo già parecchi e non sempre le cose sono facili? In fondo anni fa alcuni miei parenti sono andati a vivere in un'altra casa, non è forse la stessa cosa? Il fatto che pagassero l'affitto e avessero regolare contratto è un dettaglio che non cambia la sostanza.
Ho provato a far presente timidamente che se faccio entrare tutti gli sconosciuti, forse potrei avere qualche problema di sicurezza se non so chi sono e che intenzioni hanno. Mi è stato risposto in modo astioso che anche io una volta ho preso una multa per eccesso di velocità, per cui non sono certo uno stinco di santo, e quindi non ho diritto di preoccuparmi di ciò. L'umanita è tutta bella e animata da buone intenzioni, quello che è mio è di tutti e devo essere felice di condividerlo.
La settimana scorsa c'era un tizio che voleva entrare, gentile, educato. Era un testimone di Geova. L'ho fatto entrare dieci minuti e poi l'ho fiondato via con la Torre di Guardia e tutto.
L'altro ieri ha suonato una coppia di parenti che si è fermata una notte durante un viaggio. Mi stanno un po' sulle balle ma vabbè, cosa non si fa per il quieto vivere.
Oggi però vedo che fuori della porta c'è una fila lunghissima di gente mai vista né conosciuta, alcuni di loro sono anche malconci, ma quello non sarebbe un problema. Il fatto è che io non ho cercato nessuno, sono arrivati e basta. La cosa strana è che si sono presentati tutti con le valige e chiedono di restare a mangiare. Che faccio, apro?