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Imu
Non tutti gli italiani infatti sono riusciti a versare nelle casse dello Stato e dei Comuni quanto loro richiesto a titolo di saldo, sia per la crisi economica sia per l’aumento degli importi da pagare rispetto all’Ici.
Chi perciò non ce l’ha fatta a versare il saldo Imu 2013 può rimediare pagando, oltre all’Imu dovuta, la sanzione ridotta e gli interessi legali maturati giorno per giorno. Se il ravvedimento è regolarizzato entro 30 giorni, ad esempio il 15 gennaio, si paga il 3% di sanzione più gli interessi legali del 2,5% calcolati dal 17 al 31 dicembre e dell’1% dal 1° gennaio fino al giorno del pagamento compreso.
Dopo il 15 gennaio ed entro il termine per la presentazione della dichiarazione per il 2013, la sanzione sale al 3,75%, sempre più gli interessi legali maturati giorno per giorno con la doppia aliquota del 2,5% e dell’1%. Lasciata andare anche questa chance, non resta che aspettare l'avviso di liquidazione con cui il Comune chiederà il pagamento della sanzione pari al 30% dell'Imu non pagata e gli interessi per ritardato pagamento: anche in questo caso dovrebbe essere possibile ridurre la sanzione pagando entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso. Esempio Per capire meglio come comportarsi nella pratica, facciamo un esempio. Il signor Mario non ha pagato il saldo Imu 2013 di 510 euro per una seconda casa e decide di “ravvedersi” il 17 febbraio 2014. L’importo dovuto, arrotondamenti a parte, complessivamente sarà di 530,32 euro così determinato: Sanzione = 510 x 3,75% = 19,13, Giorni di ritardo fino al 31 dicembre = 15, Interessi fino al 31 dicembre del 2,5% (510 x 15 x 2,5) : 36500 = 0,52 euro, Giorni di ritardo dal 1° gennaio al 17 febbraio = 48, Interessi dal 1° gennaio dell’1% (510 x 48 x 1) : 36500 = 0,67 euro, Interessi totali 0,52 + 0,67 = 1,19, Totale dovuto (€ 510 + € 19,13 + 1,19) = euro 530,32.
Calcoli sbagliati,niente sanzioni
In base ad un emendamento presentato alla legge di stabilità chi ha rispettato il termine per il pagamento dell’Imu dello scorso 16 dicembre ma ha commesso un errore nel calcolare l’imposta può rimediare entro il 16 giugno 2014 versando la differenza senza sanzioni e interessi. Chi invece non ha pagato nulla non può usufruire dell’agevolazione ma potrà ricorrere all’ordinario ravvedimento operoso.
Ravvedimento operoso, ora pi conveniente - Il Messaggero