Sostituzione termostato tradizionale con termostato digitale per il riscaldamento

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    Staff | FinanzaOnline
Raga un termostato con l'app non è "complicato" su.

Io li suo ovunque. In casa nemmeno lo guardo più, ho impostato il recinto geografico e semplicemente il riscaldamento si accende quando il termostato rileva il mio telefono vicino casa.
Inoltre il fatto che gestisca automaticamente la temperatura evita appunto di accendere e spegnere tutto in base a "sensazioni" che la persona ha, che ovviamente non sono certo precise quanto un software.

Io il risparmio l'ho visto su ogni singola bolletta. Su alcune di poco, su altre di più. Ma i calcoli li ho fatti e a me ha abbassato in generale tutto.

Ma è pure vero che io queste cose le so usare, in casa gestisco tutto con la voce, non tocco niente (manco le luci) da almeno 3-4 anni.

Il consiglio comunque è appunto di prende i termostati smart, quelli digitali sono termostati normali solo che appunto digitali.
Quelli di cui parlo sono invece quelli con l'app e con i software interni che gestiscono tutto.

Se agisce on-off con diverse modulazioni ogni volta che esci in molti casi è possibile consumi di più perché deve recuperare l’abbassamento della temperatura il più delle volte funzionando ‘a palla’.
Imho l’unico che ha senso è il termostato modulante con sonda esterna e caldaia a buona modulazione.
In molti casi lasciando sempre a 20 h24 e lasciando modulare la caldaia si temperatura di mandata e potenza invece che sulla temperatura ambiente si risparmia e si ha maggior comfort.
Anche perché se moduli a 18/19(a volte anche 17/18) la caldaia per riportare a 20 non ci mette poco e sicuramente trovi la casa più fredda della tua temperatura di confort impostata. Per far reagire velocemtne l’impianto se costretto a tenere una temperatura di mandata più alta con peggioramento dei rendimenti e minor condensazione.
 
yep...pensa sand, che , nel mio caso, non ho neppure bisogno di parlare per fare le regolazioni. il mio sistema va a "pensiero" (è bastato una sola regolazione iniziale e sono passati 8 anni, perfetti, senza dover toccare una sola volta il cronotermostato: potenza di una corretta regolazione dell'agoritmo della sonda climatica)...oltretutto non si introducono voragini di vulnerabilità che tipicamente la gadgetistica odierna apre sulla rete informatica di casa (a partire dal router). ma ci sono quelli belli contenti di aprire codeste voragini :)
 
Se poi abbiamo un bel radiante a pavimento con caldaia e sonda esterna il termostato potremmo anche buttarlo via... ci basta anche solo uno manuale per impostare la temperatura preferita è regolare le varie valvole dell’impianto è morta lì.

Modulare su un radiante vorrebbe dire fare 100km in autostrada con un camion strapieno accelerando a 90 per poi frenare a 50 e riaccelerare e pretendere che consumi meno e si viaggi con maggior confort del camion di fianco che viaggia a 75 costanti e arriva insieme a te.
 
yep...pensa sand, che , nel mio caso, non ho neppure bisogno di parlare per fare le regolazioni. il mio sistema va a "pensiero" (è bastato una sola regolazione iniziale e sono passati 8 anni, perfetti, senza dover toccare una sola volta il cronotermostato: potenza di una corretta regolazione dell'agoritmo della sonda climatica)...oltretutto non si introducono voragini di vulnerabilità che tipicamente la gadgetistica odierna apre sulla rete informatica di casa (a partire dal router). ma ci sono quelli belli contenti di aprire codeste voragini :)

Idem con patate, il non tocco neanche il programma inverno/estate sulla caldaia. 20h24, ho smanettato sulla scheda in modo da far andare la caldaia a minor potenza (non è modulante e neanche a condensazione).
Ho sempre casa calda, dormo bene, non ho condensa sui vetri e consumo meno (incredibile). In questo momento sono a Lisbona in vacanza per una settimana e ho lasciato tutto com’era, vedi tu!
Unica cosa che tocco è la temperatura di mandata quando fa più fredda impostando intorno ai 48 in questo periodo e 55 col freddo vero.
 
la mia è modulante e a condensazione e una volta che, dopo gli studi e le prove iniziali, ho trovato la giusta curva climatica e l'algoritmo di bilanciamento della sonda interna (per correggere e valutare gli apporti gratuiti), non devo davvero toccare più niente..non spengo neppure il sistema in estate (il primo anno spegnevo), che tanto, ovviamente, non parte mai (però è bene lasciarlo acceso, perchè il sistema prevede ogni tot giorni , un "colpetto" che mette in funzione il circolatore per una decina di secondi)...insomma ,ad ognuno le sue esigenze e i suoi piaceri: io dei collegamenti in remoto via app, faccio tassativamente a meno (deformazione professionale da sicurezza informatica)
 
I termostati smart non sono robi che fanno "acceso/spento" senza motivo. Sono software, calcolano tutto.
Sa lui le mie abitudini,dove sono, quanto ci mette la casa a scendere e salire di tot gradi (ed è proprio quest'ultima cosa il punto), se hai le valvole singole lo fa pure con ogni singola stanza, e si regola di conseguenza accendendo e spegnendo sulla base di tutte queste informazioni.
Ha letteralmente uno storico con ogni singola temperatura della casa in ogni minuto della sua esistenza, può fare calcoli basati su temperature e consumi semplicemente perfetti. Può prevedere che la temperatura esterna sarà più bassa di 3 gradi e che domani converrà accendere all'ora X invece che Y a 0.5 gradi in più.

Per questo è folle e impossibile affermare che una persona a mano possa fare meglio, perchè non siamo computer, è impossibile.
Comprate un termostato smart e potere letteralmente non guardarlo nemmeno più per il resto della vostra vita. Lasciate perdere che io mi diverto poi a controllare tutto perchè sono fatto cosi, ma il loro scopo è proprio eliminare il pensiero del termostato alle persone.

Poi che il grosso ovviamente dipenda dalla caldaia in se, da come è isolata la casa ecc mi sembra ovvio.
Ma partendo da quelle cose poi col termostato smart hai risparmi ulteriori a vita con una spesa di praticamente 100 euro.

Perdonami ma alla fine fanno sempre acceso/spento. Se non sono modulanti e collegate a caldaia modulante quello fanno alla fine ovviamente in modo intelligente.
Sei fuori casa? La caldaia si spegne? Rientri? La caldaia sfiamma per riportare la temperatura di confort.
Anzi, personalmente penso che rispetto alla classica modulazione notturna questi termostato Smart non possano altro che aumentare a dismisura l’effetto pendolamento della caldaia con conseguente peggioramento dei consumie durata della caldaia.
Tu parti dal presupposto Che ottimizzando accensioni e spegnimento a seconda dell’uso che si fa dell’abitazione porti migliorie.
Il problema non sono i termostati intelligenti, loro fanno il loro lavoro benissimo, il problema è che una caldaia soprattutto a condensazione per come
È costruita rende meglio quando le temperature di mandata sono basse, quanto più riesci a farla funzionare al con meno accensioni/spegnimenti e sfiammate e più la caldaia durerà, avrà meno incrostazioni di calcare (a temperature più basse di accumula meno calcare) e consumerà meno in quasi tutte le case (a parte caso specifico e problematici).
Il termostato intelligente è proprio la filosofia completamente opposta a questa, se pensi possa funzionare meglio così la caldaia liberissimo di farlo, io ho osservato il contrario con molte prove a casa mia e altre e molti ingegneri termotecnica la pensano così, molti altri, come sempre La penseranno in modo diverso.

IMHO.
 
Guarda da quello che hai scritto credo, ma è una mia impressione, che tu non abbia bene in mente come funzioni la cosa del termostato smart (perché no, non è una questione di acceso\spento).

Ma tralasciando la spiegazione posso anche solo dirti che ho preso le bollette dei 5 anni precedenti, ho preso quelle di quelli successivi, e nell'esatto momento in cui è stato installato il termostato smart i consumi sono calati di media del 20%. Questo su 2 case e un ufficio, in tutti i casi l'abbassamento della bolletta coincide col momento esatto in cui sono stati installati.

Quindi funziona, numeri alla mano. E ho risparmiato soldi.
Almeno nei miei casi.
Quindi non credo si parli di opinioni o idee ma fatti (almeno nei miei casi, lo ripeto).

Idem nel mio caso. Con caldaia che va h24 risparmio.
Il termostato se ha sostituito un on/off, non è modulante e non è collegato a caldaia modulante con cui si interfaccia andrà sempre in on/off perché quello è il collegamento. Lo farà in modo molto più raffinato ma farà così.
Comunque se questi sono i tuoi dati non posso certo negarli così come i miei sono diversi, dipende anche da molti fattori tra cui inerzia dell’incolucro, modalità di uso della casa ecc...
 
se cominciamo col dire che "ho risparmiato l'x %" gia partiamo col piede sbagliato.

non sono i soldi che contano ma i volumi o se volete, l'energia.

in generale -ceteris paribus- un termostato per quanto intelligente non puo' abbattere i consumi del 20%

SE e' successo, sono cambiati anche altri parametri, si tratta di capire quali.

parametri che, di solito, sono impostabili anche con apparecchi meno smart.
 
Ciao,
devo montare un cronotermostato e ho un dubbio.
Finora accendevo i riscaldamenti dalla caldaia e nella presa dove devo alloggiare il termostato, ho solo due fili giuntati.
Adesso, per effettuare il montaggio, so che un filo andrà su NO e l'altro su Comune ma è indifferente quale dei due fili devo inserire sui due morsetti?
Grazie
 
Io non ti rispondo senza un multimetro in mano. Senti un elettricista.
 
Mi aggiungo alla discussione sperando di dire cose nuove.
Che io sappia ci sono almeno quattro logiche diverse di termostati, indipendentemente dalle diavolerie smart al contorno come WiFi, app, programmazioni esotiche, ecc.
La scelta dipende anche dal tipo di impianto: se è centralizzato, autonomo, a modulazione di fiamma (per lo più a condensazione).
I termostati:
- Quelli a modulazione con una o due sonde: esterna e interna. Li conosciamo e non spendo parole.
- Quelli a variazione del duty-cycle: la frazione dei tempi acceso-spento è in relazione allo scarto di temperatura. Tipicamente con temperatura ambiente -0,5 °C rispetto al setpoint l'impianto sta sempre acceso, con temperatura uguale al setpoint sta acceso metà del tempo, con temperatura +0,5 °C è sempre spento. Non malvagio (se non si ha una caldaia modulante) perché attenua gli alti e bassi. Il Perry 1CRCR209 (anteguerra, ancora in campo e assai economico) ha un microswitch interno che lo imposta in modalità duty-cycle.
- Quelli PID (proporzionale, integrale, derivata) come ad esempio il Vimar 02912 https://faidate.vimar.com/irj/go/km/docs/z_catalogo/DOCUMENT/ZIS_02912IT_FI.103363.pdf Modelli più basic sono in giro da 40 anni ma è una tecnologia che "non fa scena" e che il mercato non recepisce. Detto all'osso il termine derivata estrapola l'andamento della temperatura. Se questa sta salendo (e rischia poi di oltrepassare quella impostata) lo spegnimento viene anticipato. Il termine integrale corregge invece per piccoli scostamenti ma sul lungo periodo: se la temperatura è da diverso tempo a -0,1 °C rispetto a quella impostata, allora la nuova accensione sarà in qualche modo anticipata.
- Quelli on-off che (ben che vada) permettono di regolare l'isteresi, ossia l'intervallo di temperatura tra spegnimento e riaccensione. Assai modesti, ma poi ci aggiungono design, ammennicoli e vendono lo stesso.

Purtroppo non esistono (che io sappia) termostati con programmazione "a rampa" di temperatura. Ossia che impostino una temperatura progressivamente crescente (o decrescente) entro un intervallo di tempo prestabilito e abbastanza lungo. A che serve? Ad attenuare l' "ondata di calore" quando si passa da una temperatura ambiente notturna a una diurna. Usualmente quando l'impostazione passa da - diciamo - 17,0 °C a 19,5 °C la caldaia modulante ha un forte sbuffo di calore, perché vede che la temperatura ambiente è sotto di parecchio e si dà da fare. Se ci fosse la rampa non l'avremmo. Il risultato, su appartamenti a due piani, è che si crea la classica bolla di caldo sul soffitto che poi sale per le scale e al piano superiore, tipicamente quello delle camere da letto dove nessun più dorme né staziona.

Che termostato ho? Non ce l'ho. Dopo disperati tentativi di capire, manuale sottomano, la perversa logica di quelli già trovati installati in casa (BPT TH-345)... li ho cortocircuitati. Meglio così: i due aggeggi agivano su valvole di zona, per cui quando erano entrambi spenti la caldaia "girava su sé stessa" sul bypass.
Ho acquistato su eBay una sonda esterna da due soldi (che non era stata intallata) e l'ho collegata alla caldaia autonoma Weißmann, che i vecchi proprietari tenevano fissa a 60-65 °C. Tengo acceso 24/24 senza regolar nulla. Regola la caldaia da sola. I termosifoni vecchio stile in ghisa non superano mai i 45 °C. I consumi si sono abbassati.
 
Ho acquistato su eBay una sonda esterna da due soldi (che non era stata intallata) e l'ho collegata alla caldaia autonoma Weißmann, che i vecchi proprietari tenevano fissa a 60-65 °C. Tengo acceso 24/24 senza regolar nulla. Regola la caldaia da sola. I termosifoni vecchio stile in ghisa non superano mai i 45 °C. I consumi si sono abbassati.
Sono semplici da installare queste sonde esterne? Bisogna verificare la compatibilità con la caldaia?
Hai una caldaia a condensazione?
 
Sono semplici da installare queste sonde esterne? Bisogna verificare la compatibilità con la caldaia?
Hai una caldaia a condensazione?
La caldaia (quella già installata dai precedenti proprietari) è una Vießmann Vitodens 111-W a condensazione. È datata (2016) ma fa il suo lavoro. Niente di avveniristico, è proprio all'osso: comandi temperature "a rotella" sul frontale.
Si trovano ancora i manuali in tedesco https://www.viessmann.hu/content/da...ens_100-W_111-W_BH1C_BK1C_BL1C_5682420_DE.pdf e in inglese https://viessmanndirect.co.uk/files...1LD Installation and Service Instructions.PDF (ma di una versione caldaia più moderna).

Sono quasi svenuto a scoprire il costo della sonda esterna Vießmann: 250 € https://www.smricambi.com/it/prod/sensore-temperatura-esterna-ntc-7837053-originale-viessmann-6121, ma...
grazie al manuale inglese (pag. 44) ho capito che la sonda è un banale NTC (un semiconduttore a coefficiente di temperatura negativo) da 10 kΩ a 25 °C. Altre marche o modelli di caldaie possono montare NTC diversi: in genere da 5 o da 20 kΩ, ma questo è l'unico dato da sapere. Nel dubbio cerchi in rete. Penso che qualcuno dirà quali valori usano Ferroli, Immergas, Baxi, Vaillant, Junker, ecc.

Un giro su eBay e trovo Aussenfühler - Aussentemperaturfühler - Gehäusefühler - Sensor wählbar | eBay NTC con kΩ specificabili all'acquisto, compresa scatoletta per esterni (fatta bene, con guarnizioni a tenuta anti-pioggia).
Costo totale 16,27 € spedizione compresa. Diciamo pure sconto 93% rispetto all'originale!
Mi ero già consultato col tecnico riguardo al posizionamento. Ho approntato tutto e facilmente: sonda montata all'esterno a parete e collegata a un cavo bifilare twistato schermato (pure troppo) che ho fissato con cavalierini tipo cavo-TV e, forando la parete, termina in prossimità caldaia.
Ho preferito che fosse il tecnico abilitato alla pulizia-manutenzione a fare il collegamento finale alla caldaia. Sai mai che contestino che uno ci ha messo le mani! Ma si trattava solo di stringere i due conduttori alla morsettiera.

un perfezionamento finale della risposta caldaia+sonda l'ho poi fatto per tentativi. Nella mezza stagione la temperatura interna era giusta, mentre in pieno inverno la casa risultava forse un po' caldina. Ho quindi "smorzato" la risposta dell'NTC mettendoci (dentro allo scatolino) una resistenza in serie e una in parallelo, credo da 220 Ω e 220 kΩ. Mi sembra che così va meglio. Il tutto è in funzione da più di due anni.
 
Mi aggiungo alla discussione sperando di dire cose nuove.
Che io sappia ci sono almeno quattro logiche diverse di termostati, indipendentemente dalle diavolerie smart al contorno come WiFi, app, programmazioni esotiche, ecc.
La scelta dipende anche dal tipo di impianto: se è centralizzato, autonomo, a modulazione di fiamma (per lo più a condensazione).
I termostati:
- Quelli a modulazione con una o due sonde: esterna e interna. Li conosciamo e non spendo parole.
- Quelli a variazione del duty-cycle: la frazione dei tempi acceso-spento è in relazione allo scarto di temperatura. Tipicamente con temperatura ambiente -0,5 °C rispetto al setpoint l'impianto sta sempre acceso, con temperatura uguale al setpoint sta acceso metà del tempo, con temperatura +0,5 °C è sempre spento. Non malvagio (se non si ha una caldaia modulante) perché attenua gli alti e bassi. Il Perry 1CRCR209 (anteguerra, ancora in campo e assai economico) ha un microswitch interno che lo imposta in modalità duty-cycle.
- Quelli PID (proporzionale, integrale, derivata) come ad esempio il Vimar 02912 https://faidate.vimar.com/irj/go/km/docs/z_catalogo/DOCUMENT/ZIS_02912IT_FI.103363.pdf Modelli più basic sono in giro da 40 anni ma è una tecnologia che "non fa scena" e che il mercato non recepisce. Detto all'osso il termine derivata estrapola l'andamento della temperatura. Se questa sta salendo (e rischia poi di oltrepassare quella impostata) lo spegnimento viene anticipato. Il termine integrale corregge invece per piccoli scostamenti ma sul lungo periodo: se la temperatura è da diverso tempo a -0,1 °C rispetto a quella impostata, allora la nuova accensione sarà in qualche modo anticipata.
- Quelli on-off che (ben che vada) permettono di regolare l'isteresi, ossia l'intervallo di temperatura tra spegnimento e riaccensione. Assai modesti, ma poi ci aggiungono design, ammennicoli e vendono lo stesso.

Purtroppo non esistono (che io sappia) termostati con programmazione "a rampa" di temperatura. Ossia che impostino una temperatura progressivamente crescente (o decrescente) entro un intervallo di tempo prestabilito e abbastanza lungo. A che serve? Ad attenuare l' "ondata di calore" quando si passa da una temperatura ambiente notturna a una diurna. Usualmente quando l'impostazione passa da - diciamo - 17,0 °C a 19,5 °C la caldaia modulante ha un forte sbuffo di calore, perché vede che la temperatura ambiente è sotto di parecchio e si dà da fare. Se ci fosse la rampa non l'avremmo. Il risultato, su appartamenti a due piani, è che si crea la classica bolla di caldo sul soffitto che poi sale per le scale e al piano superiore, tipicamente quello delle camere da letto dove nessun più dorme né staziona.

Che termostato ho? Non ce l'ho. Dopo disperati tentativi di capire, manuale sottomano, la perversa logica di quelli già trovati installati in casa (BPT TH-345)... li ho cortocircuitati. Meglio così: i due aggeggi agivano su valvole di zona, per cui quando erano entrambi spenti la caldaia "girava su sé stessa" sul bypass.
Ho acquistato su eBay una sonda esterna da due soldi (che non era stata intallata) e l'ho collegata alla caldaia autonoma Weißmann, che i vecchi proprietari tenevano fissa a 60-65 °C. Tengo acceso 24/24 senza regolar nulla. Regola la caldaia da sola. I termosifoni vecchio stile in ghisa non superano mai i 45 °C. I consumi si sono abbassati.
Esistono sempre le valvole termostatiche eh, ;)
 
La caldaia (quella già installata dai precedenti proprietari) è una Vießmann Vitodens 111-W a condensazione. È datata (2016) ma fa il suo lavoro. Niente di avveniristico, è proprio all'osso: comandi temperature "a rotella" sul frontale.
Si trovano ancora i manuali in tedesco https://www.viessmann.hu/content/da...ens_100-W_111-W_BH1C_BK1C_BL1C_5682420_DE.pdf e in inglese https://viessmanndirect.co.uk/files//64f10438-8174-4fa2-91dc-a9d50116ac60/1709 Vitodens 111-W B1LD Installation and Service Instructions.PDF (ma di una versione caldaia più moderna).

Sono quasi svenuto a scoprire il costo della sonda esterna Vießmann: 250 € Sensore temperatura esterna NTC 7837053 ricambio originale Viessmann, ma...
grazie al manuale inglese (pag. 44) ho capito che la sonda è un banale NTC (un semiconduttore a coefficiente di temperatura negativo) da 10 kΩ a 25 °C. Altre marche o modelli di caldaie possono montare NTC diversi: in genere da 5 o da 20 kΩ, ma questo è l'unico dato da sapere. Nel dubbio cerchi in rete. Penso che qualcuno dirà quali valori usano Ferroli, Immergas, Baxi, Vaillant, Junker, ecc.

Un giro su eBay e trovo Aussenfühler - Aussentemperaturfühler - Gehäusefühler - Sensor wählbar | eBay NTC con kΩ specificabili all'acquisto, compresa scatoletta per esterni (fatta bene, con guarnizioni a tenuta anti-pioggia).
Costo totale 16,27 € spedizione compresa. Diciamo pure sconto 93% rispetto all'originale!
Mi ero già consultato col tecnico riguardo al posizionamento. Ho approntato tutto e facilmente: sonda montata all'esterno a parete e collegata a un cavo bifilare twistato schermato (pure troppo) che ho fissato con cavalierini tipo cavo-TV e, forando la parete, termina in prossimità caldaia.
Ho preferito che fosse il tecnico abilitato alla pulizia-manutenzione a fare il collegamento finale alla caldaia. Sai mai che contestino che uno ci ha messo le mani! Ma si trattava solo di stringere i due conduttori alla morsettiera.

un perfezionamento finale della risposta caldaia+sonda l'ho poi fatto per tentativi. Nella mezza stagione la temperatura interna era giusta, mentre in pieno inverno la casa risultava forse un po' caldina. Ho quindi "smorzato" la risposta dell'NTC mettendoci (dentro allo scatolino) una resistenza in serie e una in parallelo, credo da 220 Ω e 220 kΩ. Mi sembra che così va meglio. Il tutto è in funzione da più di due anni.
Benvenuto nel magico mondo della termoidraulica, dove spesso tutto e' nulla e nulla e' tutto.
 
Esistono sempre le valvole termostatiche eh, ;)
SÌ, scusa, non l'avevo detto. Le valvole termostatiche sono installate su tutti i radiatori e fanno il loro dovere.
Le questioni erano anche altre: di avere un buon confort cercando di far lavorare la caldaia principalmente in regime di condensazione, ossia con temperatura di mandata e ritorno ridotte. Questo si ottiene facendola modulare alla bisogna: temperatura più alta quando fuori fa freddo, e più bassa in giornate temperate. A tal scopo serve la sonda esterna, quindi non solo per stabilizzare la temperatura interna.

Le valvole termostatiche aiutano sempre. Se non altro per ottenere un equilibrio climatico tra i vari ambienti. Ma una condensazione senza sonda e "tarata alta" (diciamo con mandata a 60 °C) condenserà poco. Vedi grafico. E farebbe a pugni con le termostatiche. Se queste sono regolate bene "strizzano" il flusso nei vari radiatori, per averli alla temperatura giusta e non farli scottare. Un impianto tutto strizzato (immagino) farà partire il bypass della caldaia e addio condensazione. forse l'ho detta troppo semplificata. Chi ne sa di più mi corregga.

I termostati, se non modulano (ossia se funzionano in modalità on/off su caldaia o valvole di zona) alternano fasi di riscaldamento e spegnimento. Durante il riscaldamento si accentua l'effetto convettivo dell'aria calda che sale e scalda più il soffitto che la stanza.
Forse dico boiate, ma alla fine tenere i radiatori tiepidini quel tanto che basta mi sembra dare i risultati migliori.
 

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SÌ, scusa, non l'avevo detto. Le valvole termostatiche sono installate su tutti i radiatori e fanno il loro dovere.
Le questioni erano anche altre: di avere un buon confort cercando di far lavorare la caldaia principalmente in regime di condensazione, ossia con temperatura di mandata e ritorno ridotte. Questo si ottiene facendola modulare alla bisogna: temperatura più alta quando fuori fa freddo, e più bassa in giornate temperate. A tal scopo serve la sonda esterna, quindi non solo per stabilizzare la temperatura interna.

Le valvole termostatiche aiutano sempre. Se non altro per ottenere un equilibrio climatico tra i vari ambienti. Ma una condensazione senza sonda e "tarata alta" (diciamo con mandata a 60 °C) condenserà poco. Vedi grafico. E farebbe a pugni con le termostatiche. Se queste sono regolate bene "strizzano" il flusso nei vari radiatori, per averli alla temperatura giusta e non farli scottare. Un impianto tutto strizzato (immagino) farà partire il bypass della caldaia e addio condensazione. forse l'ho detta troppo semplificata. Chi ne sa di più mi corregga.

I termostati, se non modulano (ossia se funzionano in modalità on/off su caldaia o valvole di zona) alternano fasi di riscaldamento e spegnimento. Durante il riscaldamento si accentua l'effetto convettivo dell'aria calda che sale e scalda più il soffitto che la stanza.
Forse dico boiate, ma alla fine tenere i radiatori tiepidini quel tanto che basta mi sembra dare i risultati migliori.
tutta questa scienza per fare alla fine quel che faccio io : termosifoni tiepidini e pelliccia di orso. :)
Oggi solo pelliccia d'orso,ancora non ho acceso.
 
Le valvole termostatiche aiutano sempre. Se non altro per ottenere un equilibrio climatico tra i vari ambienti. Ma una condensazione senza sonda e "tarata alta" (diciamo con mandata a 60 °C) condenserà poco. Vedi grafico. E farebbe a pugni con le termostatiche. Se queste sono regolate bene "strizzano" il flusso nei vari radiatori, per averli alla temperatura giusta e non farli scottare. Un impianto tutto strizzato (immagino) farà partire il bypass della caldaia e addio condensazione. forse l'ho detta troppo semplificata. Chi ne sa di più mi corregga.
Io lo so che a te sembrera' strano ma e' esattamente il contrario.;)

Per fare condensare, la temperatura di mandata non ha influenza perche' il condensatore e' raffreddato dal ritorno.

Con le termostatiche se vuoi mantenere una temperatura di ritorno molto bassa devi alzare quella di mandata.

Adesso credimi sulla fiducia appena ho un minuto ti allego un disegnino esplicativo.
 
Ecco una spiegazione di come le valvole termostatiche agendo sulla portata riescono ad abbassare la temperatura del RITORNO
migliorando la condensazione.
portata.jpg
 
Ecco una spiegazione di come le valvole termostatiche agendo sulla portata riescono ad abbassare la temperatura del RITORNO migliorando la condensazione.
Il tuo ragionamento è giusto e sbagliato allo stesso tempo.

Perché è giusto
Indubbiamente la capacità di condensazione della caldaia dipende dalla temperatura di ritorno. Non ci piove.
La tua figura mostra che, a parità di potenza immessa nell'ambiente, una minore velocità dell'acqua (=un minor flusso in l/h nel radiatore) produce un salto termico ingresso/uscita maggiore. Nei tre casi rappresentati il ΔT è 10 °C, 20 °C e 30 °C.
Sempre a parità di potenza prodotta dal radiatore, un minor flusso implica che la mandata dell'acqua al radiatore è più calda e il ritorno più freddo. Ciò è quanto esemplifica la figura.
Un ritorno più freddo permette alla caldaia di funzionare in un migliore regime di condensazione.

Queste innegabili verità non sono dovute (almeno non necessariamente) alla "magìa" delle valvole termostatiche. Dipendono da quanto l'acqua gira rapidamente nell'impianto. Si può ottenere lo stesso risultato (acqua più calda in ingresso e più fredda in uscita dal radiatore) anche senza termostatiche, ma semplicemente "strozzando" i detentori di tutti i radiatori della casa per ridurre la velocità dell'acqua.

Per raddoppiare (o triplicare) il salto termico ΔT tra ingresso e uscita dei radiatori occorre dimezzare (o ridurre a un terzo) il flusso. È conseguenza del fatto che la potenza "mancante" tra ingresso-uscita è ΔT [°C] × flusso [l/s] × capacità termica dell'acqua. E che questa potenza è assunta costante, com'è giusto che sia. Se vogliamo esprimere il risultato in Watt la capacità termica dell'acqua dovrà esprimersi in [J/l/°C], ed è 4186 [J/l/°C]. I termotecnici ragionano meglio con i [l/h] piuttosto che [l/s]. Basta moltiplicare per 3600 [s/h].
Conclusione: al termosifone da 470 W serve un flusso di 40 l/h con ΔT = 10 °C. Che scende a 13 l/h con ΔT = 30 °C.

Visto che - pur con un flusso ridotto - la casa resta confortevole anche con i radiatori caldi a metà (solo nella loro parte alta) se ne conclude che sono sovradimensionati rispetto a una mandata a 60 °C, e questo è un bene.

Perché è sbagliato
Perché ahimé alcune caldaie (o almeno la mia è così, magari perché datata) non permettono all'utente, ma forse neanche al tecnico, di regolare il regime della pompa di circolazione.
L'unico modo per ottenere un flusso ridotto, da cui il voluto maggior salto termico ingresso-uscita sui radiatori, è di strozzarli. Che ciò avvenga con le termostatiche o "a mano" poco importa, l'esito è lo stesso.
La caldaia - da quel poco che arrivo a capire - limita il salto di pressione mandata-ritorno a 250 mbar. Non ho capito se c'è un bypass.
https://viessmanndirect.co.uk/files/cc262594-e1eb-4b63-aaa2-a6dd00a6c20c/B1HA_B1KA_111-WTechGuide (1).pdf A pag. 15 c'è il diagramma flusso/pressione della pompa di circolazione.
Se suppongo una casa con 12 termosifoncini da 470 W tutti uguali (un assunto ragionevole) mi occorrerebbe una velocità di mandata complessiva dell'acqua di 155 l/h. È molto bassa.
Sulle curve flusso/pressione della pompa vedo che con 155 l/h avrei comunque 250 mbar.

Le termostatiche che ho trovato già installate a casa sono delle banalissime RBM
https://www.interventopronto.it/wp-content/uploads/2019/01/RBM-comando-termostatico.pdf
Dal pdf si capisce che per avere un flusso di 13-15 l/h occorre chiudere le termostatiche alla posizione "1" a meno che la pressione di mandata non sia molto bassa. S'è visto che non è così. Con 250 mbar il flusso sarebbe appena superiore.
Perciò se impostassi la caldaia con mandata a 60 °C dovrei contemporaneamente abbassare tutte le termostatiche a "1", se no avrei in casa un caldo boia. È corretto far lavorare l'impianto così?

Restano delle incognite. Cosa succede alla pompa con un impianto tutto strozzato? C'è o no un bypass in caldaia? Perché le curve flusso/pressione sono mostrate tratteggiate sopra i 250 mbar? C'è un limitatore di pressione che rallenta la pompa? È forse attivabile a discrezione? Le scarne informazioni che ho raccolto non danno una risposta.

Nel mio caso sembra che si non possa agire sulla pompa. In questa situazione (e in altri impianti simili) vale certamente l'asserto che quanto più è bassa la temperatura di mandata, tanto più è bassa sul il ritorno.

Direi che l'unica cosa ragionevole che posso fare (e che ho fatto) è di montare la sonda esterna. Così la caldaia modula e, nelle varie stagioni, eroga la potenza che effettivamente serve per tenere la casa calda. E questo senza che entri nella più usuale modalità di alternanza accensione-spegnimento da termostato. Con la quale (quando sta accesa) si avrebbero più alte temperature di mandata e ritorno rispetto ad un funzionamento "in continuo".
 
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