Secondo parte dell'analisi del pf in caso di aumento dell'inflazione. La prima parte la trovate qui:
Sta arrivando la recessione, vendete tutto sul mercato azionario (Vol 17)
Premetto che studi, ragionamenti e conclusioni sono personali e sono basati sul pf 60/40 in Dollari e con solo asset USA. Per un investitore pigro italiano c'è da fare qualche ragionamento in più perchè durante le crisi gravi di solito il Dollaro si apprezza diminuendo le nostre perdite, mentre nelle fasi risk-on l'Euro si apprezza limitando i guadagni. Inoltre qui sul FOL si investe in tutto il mondo e non solo in USA andando un po' a falsare i backtest di BOFA e GS: per esempio in fasi di inflazione elevata i mercati EM vanno meglio di quelli USA quindi per noi c'è quel piccolo boost in più. Servirebbe un libro per parlare in modo approfondito di tutto, io mi limito a far presente gli studi e stilare qualche piccola conclusione.
Quello che è probabile è che nello scenario attuale di nuovo ciclo economico con tassi in aumento e azioni con valori sopra la media il pf soffrirà e si dovranno abbassare le aspettative di rendimento in modo anche drastico rispetto al passato all'aumentare della componente bond in portafoglio. Il futuro però è incerto, magari tra 1 anno sarà cambiato lo scenario e quello che ci si attende ora verrà stravolto.
La conclusione su come difendersi dall'inflazione tenendo conto dell'intero portafoglio è che non c'è una soluzione univoca. Il problema è che non c'è solo l'inflazione, ci sono molte variabili da considerare come GDP, tassi, stampanti, sentiment, debiti, cambi ecc e vanno considerate tutte insieme: stiamo parlando di previsioni di altissimo livello difficili anche per chi ha team di geni dedicati con tutti i dati del mondo in mano. La soluzione secondo me è tornare alle basi, costruire un pf pigro il più semplice possibile e sfruttare piccole porzioni di esso per calibrarlo in base agli scenari previsti. Un po' come usare il 10% per le singole azioni o scommesse, ma al posto di ciò puntare su piccole modifiche in base a cosa ci dice l'analisi fondamentale per gli anni a venire. Ad aggravare il problema è che pur essendo lo scenario attuale noto a tutti ogni pf è diverso e quello che va bene per un pf aggressivo potrebbe distruggere un pf difensivo e viceversa.
Sfruttiamo le conclusioni di GS e BOFA per capire quello che ha funzionato in passato nei vari scenari e come avrebbe aiutato il 60/40 a migliorare. Per esempio negli anni '70 sappiamo tutti che le commodities hanno distrutto la concorrenza e averle in pf avrebbe aiutato il 60/40. Meno noto è che dal '98 in avanti il miglior investimento per aiutare il 60/40 in base a ritorni/volatilità è stato l'oro mentre dal '60 al '98 l'oro è stato il peggiore sempre seguendo quella metrica. La tabella che segue mostra i ritorni degli asset alternativi nei bear markets dei bond e si vede come negli ultimi anni in questo scenario l'oro sia stato tra i peggiori quindi non deve stupire il sell off di questi giorni con bond in calo nonostante l'inflazione in aumento.
Vedi l'allegato 2751467
Un lato della medaglia da considerare sono i tassi dei bond, l'altro è quello dell'inflazione senza tenere conto di altri fattori. Secondo questa metrica ho postato in passato le due tabelle principali a mia disposizione, la prima di GS e la seconda di BOFA. Le abbiamo già commentate entrambe e non ci ritorno sopra, l'unica cosa mi piacerebbe approfondire il platino perchè in campo finanziario sarebbe tra le migliori protezioni dall'inflazione secondo l'analisi di BOFA, qualcosa che non si sente spesso.
Vedi l'allegato 2751472
Vedi l'allegato 2751473
Concludo con l'ottimo grafico di GS sulla correlazione tra bond ed equity. Signori fate attenzione! La maggior parte dei portafogli odierni è basata sull'assunto della decorrelazione tra i due asset ma allargando l'analisi a 120 anni e smootandola per la media di 5 anni (e non singolo anno come si fa di solito) il grafico è chiaro e ci dice che la correlazione negativa tra i due asset è storia breve e recente, nei passati 100 anni è stato quasi sempre il contrario! Vediamo anche come nei periodi inflattivi non esagerati la correlazione diventi positiva. Certo è sempre stata inferiore a 0.6 prendendo a riferimento questa analisi, ma pensate al DD da subire in caso di bear market dell'equity in contesti inflattivi. Anche qui il futuro è incerto ma credo sia giusto sottolineare il rischio di credere nella solidità della decorrelazione in modo ferreo. Il punto da tenere presente è secondo me a cosa si andrà incontro con aumento dell'inflazione, cosa POTREBBE capitare e scardinare miti che ci costeranno dei soldi. Purtroppo non si può fare nemmeno molto per proteggersi variando dal solito 60/40, specialmente per portafogli non-aggressivi. Chi ha il coraggio di togliere 20% VWCE per allocarlo in 20% Topix vista la protezione più elevata del Jap? Io non l'avrei
Vedi l'allegato 2751474
Se queste analisi interessano ho materiale per un altro post almeno.