Sta arrivando la recessione, vendete tutto sul mercato azionario (Vol 45)

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

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Mi accodo.
Qualcuno ne ha più sentito parlare?
Secondo me è pressoché inutile parlare di qualcosa di non ancora approvato (se non mi è sfuggito), passibile di modifiche e in assenza di decreti attuativi.

Non conto le volte in cui si sono succeduti articoli su articoli di giornale per bozze, bozzetti, disegni, schizzi e quant'altro, che sono poi risultati pesantemente modificati o addirittura sovvertiti nella loro forma finale.

Per quanto mi riguarda è poco più di una perdita di tempo, non perché la discussione in sé sia oziosa, ma perché si poggia su basi quantomeno ballerine.
 
Secondo me è pressoché inutile parlare di qualcosa di non ancora approvato (se non mi è sfuggito), passibile di modifiche e in assenza di decreti attuativi.

Non conto le volte in cui si sono succeduti articoli su articoli di giornale per bozze, bozzetti, disegni, schizzi e quant'altro, che sono poi risultati pesantemente modificati o addirittura sovvertiti nella loro forma finale.

Per quanto mi riguarda è poco più di una perdita di tempo, non perché la discussione in sé sia oziosa, ma perché si poggia su basi quantomeno ballerine.
Anche perché ora che la approvano mi son già tornati verdi i matusa... O rosso vwce :D
 
il bel po' di benza:

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The Eurozone economy is more than weak. It is in deep contraction, and the data is staggering.
Some analysts blame the energy crisis and the ECB rate hikes, but this makes no sense. The eurozone should be outperforming the United States and China because the energy crisis reverted almost immediately. Between May 2022 and June 2023, all commodities, including natural gas, oil, and coal, as well as wheat, slumped and fell to pre-Ukraine war levels.
Blaming the eurozone recession on the ECB’s monetary policy is also unfair. The eurozone inflation is unacceptable, and, as the studies of Borio (BIS, 2023) and Congdon and Castañeda (2022) prove, inflation was caused by excessive money growth. Furthermore, the ECB’s monetary policy remains hugely accommodating. In fact, the misguided anti-fragmentation program continues to support the debt of fiscally irresponsible countries. The ECB’s balance sheet is more than 50% of the GDP of the euro area, compared to the Federal Reserve’s 30%.
Fiscal and monetary policy remain expansionary. Governments can spend at will, as the fiscal rules and limits have been suspended. Therefore, fiscal and monetary conditions are a Keynesian dream. There is more, because the much-trumpeted EU Next Generation Fund, a €750 billion stimulus package aimed at strengthening growth and productivity, is in full swing.
The problem of the eurozone is not China, rate hikes, or the Ukraine war. The curse of the eurozone is central planning. Subsidizing obsolete sectors and zombie firms, bloating government spending, and massively increasing taxes on the most productive sectors are driving away technology, industry, and high-productivity sectors. Government current spending is now the main component of GDP in countries like France or Belgium and is rising all over the eurozone. Implementation of politically imposed economic decisions has crippled euro area opportunities, and energy policy is a key area of stagnation in the economy. A misguided energy policy makes industry less competitive and the economy more vulnerable as power and natural gas prices for households and industries are significantly more expensive than in China or the U.S. due to the accumulation of taxes and regulatory burdens.

The Eurozone Disaster. Between Stagnation and Stagflation | dlacalle.com
 
questo sta solo memando. Divertente da ascoltare ma ad un certo punto (23:44) fa "Se mi davi 100 euro al 9%, dopo 18 anni avresti avuto 800 euro"
...l'interesse composto è fantastico... ma non così fantastico... 471 e spicci?

Che tra l'altro non dice nulla sulla crescita reale del capitale, solo su quella nominale.
 
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