gianni
La mia Stella
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Rai5 alle 21,15
Rai4 21,20
I quattro freaks, brutti sporchi ma non cattivi, parlano romanesco, litigano come la gente normale per motivi futili, si perdono, si rincorrono e si ritrovano attraversando nel frattempo avventure straordinarie tra cammelli, tigri, cannoni, partigiani, nazisti con sei dita, rastrellamenti, forni crematori, treni piombati e donne barbute che parlano francese. Mainetti si diverte a mescolare questi ingredienti fino a trasformarli in una storia assurda, ma anche vera, perché se assurde sono le situazioni, assolutamente veri sono i sentimenti dei personaggi, il loro vissuto e la loro voglia di sopravvivere al male che li circonda.
La7 alle 23,15
Mamma più Mamma
La storia di due ragazze che si amano e del loro desiderio di maternità. Karole e Ali ancora non sanno che l'entusiasmo di questo primo tentativo sarà seguito da molte vicissitudini, ma quando il desiderio diventa più forte del dolore e della fatica, i miracoli possono accadere.Rai4 21,20
Freaks Out
Il mito dei supereroi è già stato sfruttato in tutti i modi con le decine di film arrivati da oltreoceano negli ultimi anni sicchè, quando pareva che fosse stato già detto il possibile, è arrivato Gabriele Mainetti a dimostrare che la creatività degli italiani non ha eguali al mondo. “Freaks Out” è una ventata di aria fresca in una stanza chiusa da troppo tempo: è un’esplosione di fantasia, un autentico divertimento per gli occhi.I quattro freaks, brutti sporchi ma non cattivi, parlano romanesco, litigano come la gente normale per motivi futili, si perdono, si rincorrono e si ritrovano attraversando nel frattempo avventure straordinarie tra cammelli, tigri, cannoni, partigiani, nazisti con sei dita, rastrellamenti, forni crematori, treni piombati e donne barbute che parlano francese. Mainetti si diverte a mescolare questi ingredienti fino a trasformarli in una storia assurda, ma anche vera, perché se assurde sono le situazioni, assolutamente veri sono i sentimenti dei personaggi, il loro vissuto e la loro voglia di sopravvivere al male che li circonda.
La7 alle 23,15
C'era una volta a New York
Senza temere né il confronto con un monumento (il titolo originale è uguale a quello de ‘L’emigrante’, Charlie Chaplin nel 1917), né la sfida contro il gusto corrente, che certo non ha una predilezione per il genere, James Gray costruisce attorno a Marion Cotillard un sontuoso melodramma in costume capace di regalare emozioni e bel cinema senza bisogno di forzature o effetti speciali. Le sorelle Ewa e Magda arrivano dalla Polonia a Ellis Island con poche speranze di superare i controlli: la seconda è malata di tisi, la prima si porta addosso un’accusa di bassa moralità poivutale addosso durante il viaggio (e la cui spiegazione rivelerà parecchio sull’ipocrisia dei tempi). Mentre Magda va in quarantena, Ewa si affida alla capacità di ungere le ruote di Bruno, un pappone che maschera il suo giro di prostituzione dietro il mediocre spettacolo che va in scena in uno teatrino scalcinato. Rifiutata dai parenti che vivono già a New York per l’onta di cui sopra, Ewa entra nell’azienda del suo ‘salvatore’ – suscitando più di un’invidia - per stare vicina alla sorella nella speranza di liberarla: per questo declina l’offerta di partire assieme all’illusionista Orlando per una tournée che la allontanerebbe dalle brutture della vita in città ed è costretta ad affidarsi di nuovo a Bruno che, spinto da un amore pur sempre negato, troverà modo di riscattarsi.
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